Spontaneità
AL POTERE
Resistere, resistere, resistere, in attesa di tempi migliori. Continuare, insistere, perseverare, perché in fondo non è così diabolico sperare di realizzare un sogno, concretizzare un obiettivo, raggiungere un risultato. E come fossero spezie aromatiche si ergono a protagoniste la spontaneità e la voglia di divertirsi, sorridere al di là di ciò che arriva dal campo, anche quando la sfortuna trova come fedeli alleati quei tre incapaci di turno in abbigliamento da “luna nera” che più nera non si può accompagnati da un commissario a dir poco ridicolo. E salta così una vittoria che ai punti avremmo sicuramente meritato, non solo in virtù del miglior gioco espresso rispetto alla formazione del DianaNemi, ma anche e soprattutto per via delle tantissime occasioni da rete sprecate, fallite clamorosamente. Altri due punti restano lì dopo il pareggio di Velletri, e questo non è certo un buon segnale. Senza esagerare questa squadra si trova a fare i conti con quattro punti persi per strada, con un bottino ridotto a due pareggi quando invece la classifica dovrebbe tenere tutti sull’allerta per il primo scontro diretto della stagione, la trasferta sul campo del Cecchina, lassù a punteggio pieno. Ma d’altronde sapevamo fin da quest’estate che si sarebbe trattato di un campionato particolare. Va bene così! Vorrà dire che moltiplicheremo il sostegno, anche se gli spalti, Old Fans a parte, sembrano il parterre di un teatro che attende l’inizio di una commedia popolare, con decine e decine di zombie e lucertole abbronzate.
Non sarà mica un caso se molti di noi amano perdutamente le trasferte piuttosto che le partite casalinghe, per tanti motivi, primo fra tutti la constatazione che tutto è rimasto com’era, almeno per il momento, e la sensazione che il ritorno tra le mura amiche con la stessa minestra della passata stagione non vorrà dire altro che ennesimo ritardo nella conclusione dei lavori per il nuovo posizionamento degli spalti. Facile indovinare il pensiero: “Intanto giocate così, poi vediamo!”, ed a rimetterci sempre e solo gli spettatori, ma soprattutto gli ultras, quei pochi indomiti che resistono. Ma meravigliarsi sarebbe davvero da stupidi, si sta ripetendo semplicemente ciò che si è già verificato durante lo scorso campionato, con la differenza che dodici mesi fa disputare gare all’Arnale Rosso era assolutamente impossibile perché i lavori riguardavano proprio il terreno di gioco, e fino al 18 Dicembre l’esilio forzato ci vide protagonisti di tante tappe al “Perrone” di Formia. “Errare è umano, perseverare è diabolico”, stavolta il proverbio è titolare fisso. Resta la speranza, per altro flebile, di vedere nascere un settore alle spalle della porta in direzione biglietteria, una nostra curva, che probabilmente rappresenterebbe un antidoto capace di riavvicinare tanti e tanti che, per una ragione o per un’altra, hanno abbandonato negli ultimi tempi, sfiduciati e stufi di prese in giro.
Non era davvero esagerato quello stendardo della sud capitolina che recitava “Veri ultras, merce rara”, perché la realtà è questa. Certo, ognuno può avere motivazioni più o meno valide per assentarsi, ma di sicuro il proprio ideale merita rispetto, la propria fede non può essere tenuta a riposo, tranne che si tratti di riposo forzato naturalmente. Se si crede in qualcosa è proprio nei momenti difficili che si moltiplica lo sforzo, è nei momenti difficili che si accetta la sfida. È per questo motivo che auspichiamo possa esserci un’inversione di tendenza, contiamo sul ritorno di molte facce note, speriamo che quei fratelli ultras compagni di merende di molte domeniche rimettano al collo la sciarpetta, scaldino la voce e ricomincino a “seguire il cuore”. Sappiamo pure che è fisiologico e prevedibile incontrare difficoltà quando di mezzo ci sono contestazioni e prospettive tutt’altro che positive per la squadra, e quindi nostro compito è tenere duro, compattarci sempre di più. “In dieci o in cento” poco importa, l’essenziale è esserci, nonostante tutto. Anche perché questo è il prezzo della coerenza: non accettare, controbattere, polemizzare, non tacere, contestare ciò che non reputi giusto vuol dire pure perdere quelle persone che preferiscono non esporsi, tenersi amici tutti e tutto, restare indifferenti agli eventi. Negli ultimi quattro anni ce ne sono stati tanti di momenti strani, di atteggiamenti, scelte, comportamenti, da parte di diversi soggetti, che hanno meritato il nostro dissenso, e questo ha spinto più di qualcuno (evidentemente non ultras) ad allontanarsi dalla crew. La questione è sempre la stessa, mentalità e maturità. Due fattori inscindibili che segnano le nostre azioni, ed eccoci allora a sostenere la squadra della nostra città ora più che mai perché ha bisogno del nostro sostegno, perché c’è in ballo la permanenza in questa categoria, perché quella squadra si chiama Fondi. E la può allenare chiunque, la può gestire chiunque, ci può giocare chiunque, ma noi non la lasceremo mai, mai! La differenza è sostanzialmente questa, non serve aggiungere altro.
Piuttosto chiudiamo segnalando il tour de force che caratterizzerà il mese di Ottobre: domenica mattina a Cecchina, il prossimo turno in casa con la LupaFrascati ed ancora trasferta capitolina sul campo dell’ImperoRomano. Tre partitissime, tre formazioni agguerrite e qualitativamente notevoli, date dagli addetti ai lavori come principali out sider nella lotta per la promozione al pari di Terracina e Gaeta. Il Fondi visto in queste due prime uscite di campionato può giocarsela con qualsiasi avversario, certo iniziare a metterla dentro vorrebbe dire fare un passo avanti fondamentale. I miracoli di Pepe e quella bandierina abusiva che ha annullato la rete di Fiore a Velletri, i due legni e le sei-sette palle goal divorate al cospetto del DianaNemi gridano vendetta. Peccato che domenica mancherà per squalifica il vivace Langiotti, dimostratosi molto tecnico e con un altro passo, ma l’importante è sapere che la squadra c’è ed ha lo spirito per combattere fino al 95esimo.