Nessun diffidato?
Ma come? Tutta quella gazzarra, quelle corse, quegli insulti, quegli spintoni, quei colpi proibiti… e non scatta nessuna diffida? Nemmeno una squalifica? Neanche una denuncia? E se fosse capitato sugli spalti? Se ad inscenare l’indecoroso spettacolo del dopo partita sul terreno di gioco del “Perrone” di Formia fossero state le due tifoserie, quella di casa ed i supporters al seguito del Fondi? Non osiamo immaginarlo. Meglio sorvolare direbbe qualcuno, far scivolare l’accaduto sperando che finisca presto nel dimenticatoio, per evitare “multe” e scongiurare provvedimenti disciplinari su suggerimento del Direttore di gara, unico ed autentico giudice in occasioni di questo genere, soprattutto in categorie come l’Eccellenza dove non si fa ricorso alle cosiddette prove televisive se non per ridere degli errori/orrori grammaticali di questo o quell’intervistato… ed invece a noi la memoria ha riportato agli occhi la passione di un nostro fratello di curva che dallo scorso Maggio è costretto a restare lontano dalla famiglia degli Old Fans a causa di una discutibilissima diffida emessa in seguito agli scontri avvenuti durante la gara casalinga con il Velletri. Ma d’altronde sarebbe bastato anche solo tornare indietro di un’ora e mezza: quando all’ingresso dello Stadio “Perrone” un tifoso formiano è stato fermato perché in possesso di quattro “rauti”, ed in un batter d’occhio nei suoi confronti è scattata la misura della Daspo prevista dalla Repressione condotta dal Ministro Pisanu in tutti gli stadi italiani. A testimonianza della disparità di trattamento che continua ad imperare, quasi a voler depenalizzare la vera criminalità pur di punire severamente e senza alcuno scrupolo lo spirito ultras che accomuna milioni di ragazzi in tutta la penisola.
Una manovra che vede sacrificato il folklore del fumogeno, la nebbia colorata che ricopre i settori occupati dalle tifoserie in occasione di particolari coreografie o anche solo per fomentare ancor di più la domenica quando la partita offre pochi spunti di entusiasmo. Una serie di provvedimenti che ha spinto addirittura a vietare in alcuni stadi l’introduzione di bandiere e stendardi, ovvero costringendo ad abbandonare le aste perché potenzialmente pericolose in caso di incidenti e tafferugli tra tifoserie o negli stessi riguardi delle Forze dell’Ordine. Qualcosa di paradossale, signori, qualcosa che ci vorrebbe omologati, già sulla strada del sentiero inglese, dove però la situazione non è mai stata paragonabile a quella nostrana. E quello che probabilmente peggiora lo stato delle cose è l’assoluta inadeguatezza di alcuni soggetti a poter prestare servizio in alcune gare di cartello, o ancora l’incapacità di dialogo di alcuni, ma anche il fare presuntuoso e provocatorio di altri che “in divisa” diventano leoni cattivi e crudeli che farebbero forse rabbrividire i “tastieristi” più accaniti ed arroganti. Questo è il clima che si respira in molte occasioni, non in tutte fortunatamente perché va detto che meritano di essere ricordate le eccezioni, per fare le dovute e serie distinzioni. Ma su alcuni campi la realtà racconta di intrusioni e gratuite aggressioni verbali, perquisizioni “di stampo erotico”, apertura totale di ogni striscione o drappo per non parlare di eventuali rotoloni da srotolare fino all’ultimo centimetro (e molto spesso da “spiegare” nel caso ti sia toccato l’ignorantello o il perfettino che fa finta di non aver capito il messaggio per farti perdere ulteriore tempo e permettere il tuo ingresso sugli spalti tanto desiderati solo a partita abbondantemente iniziata!). Il colmo però lo riscontri solo quando viene fuori che “quell’ascia è riconducibile ad una dittatura” oppure che “il nome del vostro gruppo ha valore di incitamento alla violenza ed alla discriminazione”!
Bud Spencer e Terence Hill nell’indimenticabile pellicola che li vedeva nelle vesti di “due particolari piedipiatti” (da sganasciarsi dal ridere) avrebbero almeno l’attenuante di poter regalare una battuta, qui la situazione è davvero imbarazzante! E non esageriamo, in quanto le interpretazioni fasulle o addirittura ipocrite sono all’ordine del giorno, tanto da non lasciare più meravigliati, visto che si è arrivati anche a confondere volutamente lo striscione che faceva da corollario alla coreografia con cui salutammo il ritorno in Eccellenza, e cioè la gara del campionato di Promozione tra Fondi e Sant’Apollinare: “1922-2003 Nel nome di Fondi, per l’onore e la bandiera”. Pensate che l’anno di fondazione della squadra rossoblu fu confuso con un preciso momento storico della nazione italiana, figuratevi cosa può uscirne fuori dalla traduzione di uno slogan in lingua inglese o peggio dalla velocizzazione di un coro… chissà se da un “aprite le porte” verrà fuori un “buttate le bombe”? Riflettiamo, tutti, ultras di ogni realtà di questo Girone B, ma in maniera generale ragazzi e ragazze di tutte le curve d’Italia.
…sciarpata!
…pane e pallone!
…nebbia: guidare con prudenza!
…primo piano!