Archivi del mese: Marzo 2013

Finché Vivrò #14

La copertina della fanza schiuma rabbia verso chi ha disonorato la maglia rossoblu. Il messaggio è di quelli che non hanno bisogno di spiegazioni. All’interno di questo numero, i resoconti della gara interna contro il Martina e delle trasferte di Melfi e Gavorrano. La rubrica Settore Ospiti con i protagonisti di turno, ovvero i Lametini. A chiudere, Risultati&Classifica, il Prossimo Turno e le foto delle ultime gare.

Anno X – Quattordicesimo Atto

Risultati&Classifica

Risultati e Classifica della 28a giornata

Aprilia-Salernitana
1-1
Borgo Buggiano-Pontedera
0-0
Chieti-Hinterreggio 3-1
Foligno-Arzanese 0-0
Fondi-V. Lamezia
0-3
Martina-Campobasso
0-0
Melfi-L’Aquila
2-1
Poggibonsi-Gavorrano
0-0
Teramo-Aversa
2-1

 

Classifica P G V N P
SALERNITANA 57 28 16 9 3
PONTEDERA 54 28 15 9 4
CHIETI (-1) 47 28 14 5 9
L’AQUILA
46 28 12 10 6
APRILIA
46 28 13 7 8
POGGIBONSI
43 28 12 7 9
TERAMO
41 28 11 8 9
MELFI
38 28 9 11 8
MARTINA
38 28 9 11 8
HINTERREGGIO
35 28 9 8 11
BORGO BUGGIANO
34 28 7 13 8
VIGOR LAMEZIA
34 28 7 13 8
GAVORRANO
34 28 8 10 10
FOLIGNO
34 28 8 10 10
CAMPOBASSO (-2)
33 28 9 8 11
ARZANESE
33 28 8 9 11
AVERSA
15 28 3 6 19
FONDI 13 28 3 4 21

 

La trasferta di Gavorrano

I ragazzi del muretto

Le trasferte hanno sempre un sapore diverso, che ti inebria, ti stordisce, ti sfianca, ti tramortisce fino a provocare l’effetto opposto, così che nemmeno hai il tempo di tornare a casa per una doccia ed un piatto caldo che, ormai assuefatto, ripartiresti ancora, ed ancora, verso nuove gradinate, attraverso nuove avventure.

Ormai, mancano pochi chilometri alla conclusione di questo viaggio chiamato Serie C ed anche se per andare avanti non abbiam bisogno di stimoli, due trasferte consecutive rappresentano più di un incentivo per evitare di pensare a questa interminabile agonia, che va avanti da agosto e forse ancor prima. Dopo Melfi, c’è Gavorrano, per un “saliscendi” che ha contraddistinto la stagione e che, è inutile nasconderlo, ti distrae e ti aiuta ad andare avanti per inerzia, imbottendoti di tranquillanti sotto forma di paesaggi e panorami, quelli che sfilano di fianco la nostra auto, che sale, sale lungo l’Aurelia fino ad entrare in Maremma.

Le quattro ore di viaggio quasi volano, c’è il rischio di prender sonno, a dire il vero qualcuno ci riesce, ma ci pensano le innumerevoli buche sull’asfalto a tener su le palpebre ed il morale. Anche questa domenica, tanto per cambiare, piove. Cazzo, quanta acqua abbiamo preso quest’anno!

Tanto per cambiare, sbagliamo strada e ci ritroviamo nelle campagne toscane, a far compagnia alle galline, che ahinoi non sono procaci donne insoddisfatte del posto, come intenderanno i più maliziosi e come speravamo anche Noi, ma galline vere, a bordo strada. Riusciamo a rimetterci “sulla retta via” e si iniziano a vedere i primi cartelli stradali che indicano la direzione giusta per Gavorrano. “Dai su, saranno al massimo seimila anime, cosa cazzo ci vuole per trovare ‘sto posto!?!”. Il bello è che ci siamo già stati lo scorso anno, ma nessuno ricorda la strada, almeno fino all’illuminazione di uno dei nostri, che in un “rigurgito” di ricordi, si traveste da navigatore e ci conduce al paese.

Paese, paese un par di palle! Per due caffè, la “non male” barista ci chiede 2 euro! Mentre alle nostre spalle si sfiora la rissa tra brizzolati attempati, che litigano perché nessuno li ha avvertiti del fatto che il GP di Melbourne partisse alle 7 del mattino. Ma chi doveva avvertirli? Boh! Ad una certa età, queste diventano vere e proprie questioni di principio. Chissà se avranno risolto la diatriba o ci sarà voluta la mediazione del parroco…

Rimaniamo col dubbio e ci dirigiamo verso il “Malservisi”, che a guardarlo ci si chiede come possa ospitare partite di Seconda Divisione. A differenza dello scorso anno, questa volta ci appostiamo sul muretto alle spalle del settore ospiti, dove “giustamente” prendono posto i pochissimi tifosi del Gavorrano. In Italia, “mogli e buoi dei paesi tuoi, ma le leggi come cazzo vuoi”!

Una volta attaccata l’immancabile pezza alla rete, ci immedesimiamo giardinieri e sfoltiamo l’albero e la siepe per cercare di seguire la gara meglio di chi sta in campo. La visuale è ottima, il campo è in pessime condizioni ed i rossoblu, con l’ultimo barlume d’orgoglio, non sfigurano davanti ai padroni di casa, che non sembrano meritare i venti punti di vantaggio in classifica rispetto al Fondi. Anche a Gavorrano si finisce col perdere e pieni zuppi d’acqua, sopra un muretto, senza sogni nel cassetto, ma con un unico amore che ci teniamo stretto!

Risultati&Classifica

Risultati e Classifica della 27a giornata

Arzanese-Melfi
0-1
Aversa-Foligno
0-3
Gavorrano-Fondi 1-0
Hinterreggio-Martina 2-1
L’Aquila-Borgo Buggiano
0-0
Poggibonsi-Aprilia
1-2
Salernitana-Pontedera
1-0
Teramo-Chieti
1-1
V. Lamezia-Campobasso
1-1

 

Classifica P G V N P
SALERNITANA 56 27 16 8 3
PONTEDERA 53 27 15 8 4
L’AQUILA 46 27 12 10 5
APRILIA
45 27 13 6 8
CHIETI (-1)
44 27 13 5 9
POGGIBONSI
42 27 12 6 9
TERAMO
38 27 10 8 9
MARTINA
37 27 9 10 8
MELFI
35 27 8 11 8
HINTERREGGIO
35 27 9 8 10
BORGO BUGGIANO
33 27 7 12 8
GAVORRANO
33 27 8 9 10
FOLIGNO
33 27 8 9 10
CAMPOBASSO (-2)
32 27 9 7 11
ARZANESE
32 27 8 8 11
VIGOR LAMEZIA
31 27 6 13 8
AVERSA
15 27 3 6 18
FONDI 13 27 3 4 20

 

La trasferta di Melfi

Dovrebbero baciarci il culo!

Ci aspettano due trasferte consecutive, la prima è Melfi, Basilicata, terra di briganti, vino e puparul’. Così chiamano i peperoni da queste parti, proprio come Noi. Sì, magari loro a denti stretti e bocca serrata, noi più armoniosi, ma di sicuro sempre di peperoni si tratta ed in Basilicata, così come dalle nostre parti, l’ospitalità non manca, come non mancano nemmeno le specialità del posto. Una cosa è certa, se rimanete a piedi da queste parti, di sicuro non morite di fame, magari di freddo, ma questo è un altro discorso.

Il viaggio verso la Lucania è un’emozione continua, immersi nei ricordi di trasferte che furono, aneddoti che mai dimenticheremo, situazioni che difficilmente scanseremo dalla testa per far posto a reti e vittorie. Quando si parte da Fondi con questo spirito, si finisce sempre con grasse risate e lacrime agli occhi. Neppure questa volta cambia il copione e così, giù risate, fegati contratti, pisciate frequenti e un po’ di nostalgia, che ci fa ripiombare al presente. Squallido presente fatto di trasferte vietate, settori vietati, gare a porte chiuse. Tra un po’ ci vieteranno anche la figa!

Sotto i nostri piedi scorrono veloci le corsie della Napoli-Canosa e quasi non ce ne accorgiamo del tempo che sembra correre più velocemente del solito. Quella classica sensazione che si prova ogni qualvolta uno di Noi inizia a tirar fuori dalla valigia dei ricordi, giornate storiche e momenti indelebili, che nemmeno una retrocessione ormai alle porte potrà mai toglierci.

Presi dai racconti di domeniche che forse non torneranno più, siamo già a Melfi. Buttiamo gli occhi nel parcheggio ospiti e notiamo che, stranamente, c’è un comitato d’accoglienza tutto per Noi…gendarmi, si intende. Filiamo dritto, oltrepassiamo l’inversione obbligata a Rapolla, manca una mezz’ora all’inizio della gara, troppo tempo e troppe sarebbero le domande e le “pratiche da sbrigare”. Si sfida la sorte, si tira la monetina ed al primo bivio ci buttiamo a destra…ecco Barile. Un paese con questo nome, come potevamo farcelo sfuggire?

E’ subito “colpo di fulmine”, ma non con le donne del posto, completamente assenti all’appello. E stiamo quasi per tornarcene indietro quando toh…veniamo attratti da un cartello…”Barile, Città del vino”! E’ colpo di fulmine, è colpo di fulmine! Dimentichiamo in fretta che per strada non ci sia nemmeno una donna, neppure baffuta, il che fa presupporre che facciamo proprio schifo e non abbiamo il fascino del forestiero, così ci inerpichiamo per la stradina che porta nella piazza del paese. Il primo bar è chiuso, il secondo, ad una manciata di metri dall’altro, è aperto e riusciamo perfino a scorgere un ragazzo con la sciarpa degli “Ultras Barile”, visto che lo Stadio, da qui, dista non più di un chilometro. Fa sempre piacere, sapere che anche in piccolissimi centri come Barile ci sia un po’ di movimento sulle gradinate.

Risaliti a bordo, segno della croce e rinculiamo verso Melfi. I gendarmi son sempre lì, uno addirittura prepara il treppiedi, ma riusciamo a farlo desistere dal riprenderci, visto che non dobbiamo entrare all’interno del “Valerio”, ma solo assistere alla partita sulla collinetta che sovrasta la curva di casa. “Vengono altri?” ci chiedono. Rispondiamo “i nostri che scenderanno in campo, devono ritenersi fortunati del fatto che ci sia ancora qualcuno che li segue”, non in lingua italiana ovviamente, ma in “fondano stretto”, così stretto da non esser capiti. Ovvero, dovrebbero baciarci il culo!

Seguiamo tutta la gara, pezza in mano, con l’occhio vigile del “treppiedi” puntato in faccia da bordo campo. In campo, i rossoblu, prendono 4 sberle, potrebbero prenderne altrettante; sulla collinetta, Noi prendiamo e portiamo a casa l’ennesima delusione stagionale, ma anche l’orgoglio di continuare ad esserci, intrepidi, come intrepida è stata la “nuvola fantozziana” che ci ha accompagnato verso la nostra bella Fondi.

Risultati&Classifica

Risultati e Classifica della 26a giornata

Aprilia-Vigor Lamezia
0-1
Borgo Buggiano-Poggibonsi
0-0
Campobasso-Salernitana 1-0
Chieti-Aversa 4-1
Foligno-Gavorrano
0-0
Hinterreggio-Teramo
1-1
Martina-L’Aquila
0-0
Melfi-Fondi
4-0
Pontedera-Arzanese
2-0

 

Classifica P G V N P
SALERNITANA 55 26 16 7 3
PONTEDERA 52 26 15 7 4
L’AQUILA 45 26 12 9 5
CHIETI (-1)
43 26 13 5 8
POGGIBONSI
42 26 12 6 8
APRILIA
42 26 12 6 8
TERAMO
37 26 10 7 9
MARTINA
37 26 9 10 7
MELFI
32 26 7 11 8
BORGO BUGGIANO
32 26 7 11 8
HINTERREGGIO
32 26 8 8 10
ARZANESE
32 26 8 8 10
CAMPOBASSO (-2)
31 26 9 6 11
GAVORRANO
30 26 7 9 10
VIGOR LAMEZIA
30 26 6 12 8
FOLIGNO
30 26 7 9 10
AVERSA
15 26 3 6 17
FONDI 13 26 3 4 19

 

In casa con il Martina Franca

Non meritate questi colori!

E prendiamola così, questa stagione nefasta per i nostri colori, maltrattati da chi non ha nemmeno l’ardire di provare a vincere una gara, nemmeno una. E nemmeno si ha la faccia per venire sotto la Curva, a prendere i meritati improperi, dopo l’ennesima figuraccia rimediata sul campo di gioco. Sia chiaro, Noi non chiediamo che si vinca, ma che ci si provi. Noi non chiediamo gol e calcio spettacolo, ma pugni chiusi e gambe unite. Noi non chiediamo né la salvezza, né tantomeno la categoria, ma solo che non si finisca con la maglia asciutta e senza strappi. Ed invece, da qualche giornata a questa parte, è proprio questo che si ripete ogni domenica. Undici manichini che entrano in campo a testa abbassata ed escono, ancor prima degli avversari, con la coda tra le gambe.

Ora, di perder ciò che di più emozionante e palpitante possa produrre i battiti del nostro cuore, sinceramente non ce la sentiamo e come già detto in altre occasioni, aspetteremo maggio per “ripulire” i colori delle nostre maglie, offuscati ed intorpiditi come quelli di una qualsiasi squadretta di quartiere. Ma ciò non vuol dire che abbasseremo la guardia e permetteremo a “gente senza orgoglio” di continuare ad indossare la nostra maglia, solo perché un contratto li costringe a farlo. Per voi, in ballo ci sono i danari, per Noi l’orgoglio!

Contro il Martina c’è stata l’ennesima dimostrazione di come i “nomi” che oggi vestono il rosso ed il blu, siano qui solo per assicurarsi un futuro, se non già un presente pensionistico ed una bella amaca sotto il sole cocente di Caracas. Contro il Martina, modesta compagine come modesto si sta rivelando questo campionato di Serie C, è andata in scena la “solita partita” che ha contrassegnato gran parte di questa stagione. La solita gara di undici pedine, che anche a rigirarle e sostituirle non danno né più né meno degli altri, come fossero tutti dello stesso valore. Valore assai scadente guardando i risultati e lo scarso impegno, soprattutto sotto il profilo umano. Il piede “poco educato” ci sta, la mancanza di dignità no!

Il rosso ed il blu, maltrattati ed oltraggiati, che dopo tre anni di un inspiegabile “rossoazzurro”, fanno finalmente bella mostra sulle maglie dei nostri in campo, che poi tutto sembrano tranne che “nostri”. Chissà, forse a qualcuno è venuto in mente che non siamo il Catania ed ha pensato che la kabala potesse sopperire alla “pochezza” di chi veste quella maglia.

Il rosso ed il blu, su quelle maglie che solo per Noi hanno un senso. Il rosso ed il blu, colori di una casacca che ormai è diventata solo cotone per differenziarsi dagli avversari. Il rosso ed il blu sono per uomini che rispecchino in campo l’orgoglio di chi li sostiene e non li abbandona sugli spalti. Il rosso ed il blu non sono due semplici colori…per chi vi scrive sono tutto!