Fondi siamo noi 6a puntata
L’ultima apparizione di questa interessante "Rubrica" risale addirittura al Gennaio 2008. Ebbene, dopo tre anni, rieccoci. E dopo le “interviste” rubate a ZioGerry, Ottavio “Bargigia” Grillo, Lidano "Italott" Serapiglia, ZioAlessandro ed Ildo Eleodori, ecco una vera e propria chicca. Sì, perché chi lo conosce potrà immaginare quanto abbiamo sudato per riuscire a strappargli questa chiacchierata. Da sempre abituato a far parlare solo il campo, schivo ai microfoni dei giornalisti, ma poi costantemente presente ad ogni appello del rettangolo verde. Oggi, per “Fondi siamo noi”, vi regaliamo Aldo Monforte, il Capitano. Una bandiera del calcio fondano.
Cosa ha significato per te vestire la maglia del Fondi per tanti anni ed aver indossato addirittura la fascia di Capitano della squadra di calcio della tua città? Per me è stato davvero un onore vestire la maglia del Fondi, e credetemi, la fascia di Capitano mi ha sempre dato una carica indescrivibile.
Scegli tre "momenti" per riassumere la tua carriera in rossoblu… Non è semplice ma se proprio devo scelgo la vittoria del Campionato di Prima Categoria e l’anno seguente quella nel torneo di Promozione, e poi c'è sicuramente la salvezza ottenuta nella doppia sfida ai play-out con “LaRustica”.
Difensore ma anche goleador: colpi di testa, punizioni imparabili, goal in mischia. Quale delle tue marcature porterai sempre nel cuore? In questo caso non ho dubbi, scelgo la rete segnata nella partita di ritorno al “Purificato” contro “LaRustica”. Quel goal ci ha dato la salvezza in Eccellenza.
Con la tifoseria hai avuto un rapporto particolarmente intenso. Non sono mancate le incomprensioni ma c'è sempre stato un grande rispetto reciproco. Cosa ti senti di dire a quegli ultras che dal 2003 si ritrovano dietro il nome "Old Fans"? Anche se ci sono state, come dite, delle incomprensioni, non è mai mancato un reciproco rispetto. Per me gli “Old Fans” sono sempre stati il 12esimo uomo in campo, il vostro calore, la vostra passione ed i vostri cori, soprattutto nei momenti di difficoltà, mi hanno aiutato tantissimo.
Chi il più forte tra i calciatori con cui hai avuto il piacere di giocare e quale l'avversario che ti ha messo più in difficoltà? Negli anni in maglia rossoblu ho avuto la possibilità di giocare con tanti bravissimi calciatori, quello che davvero però non riuscirò mai a dimenticare è sicuramente Alessio Assogna. E subito dopo di lui Emanuele Germano e Giorgio Minieri. L’avversario, invece, che mi ha fatto sudare più del solito è stato Mandarelli, ma non da meno il veterano De Luca.
Il Fondi quest'anno ha vissuto il suo primo storico anno in Serie C, eppure le cose non sono andate come ci si aspettava. In particolare è mancato l'apporto del pubblico, Curva a parte. Poche presenze in casa, solo gli ultras in trasferta. Secondo te perché? Credo che il pubblico fondano sia abituato a vedere la propria squadra vincente. Penso sia questo il motivo di tanta disaffezione. Ma probabilmente ci sono anche altre ragioni, non saprei.
Penalizzazioni a destra e sinistra, ripescaggi pilotati, false documentazioni, deferimenti e multe. Che idea ti sei fatto sul calcio moderno e sul Campionato falsato dalla stessa Lega Pro? A dir la verità non ho seguito così attentamente queste vicende della Lega Pro. Quindi sinceramente non saprei dare un giudizio. Ogni Domenica, appena uscito dal campo, chiedevo solo il risultato del Fondi.
Oggi giochi con la Nuova Circe, ma un domani come risponderesti ad un'eventuale chiamata dalla Società del Fondi? Cederesti al richiamo del cuore oppure hai deciso di chiudere col calcio rossoblu? Dico solo una cosa. Il Fondi è nel mio cuore, quindi lascio a voi la risposta.
Sui muri delle nostre camere non mancano foto delle tue esultanze, appeso alla rete, quasi abbracciato ai tuoi ultras… in particolare dopo il 2-2 di Fondi-Alatri o il goal nello spareggio Play-out con LaRustica. Cosa si prova in quei momenti, Capità? È una cosa indescrivibile, una gioia immensa, un’emozione che ti porti dentro per sempre. E per me che sono Fondano ed amo la mia città potete immaginare cosa abbia significato condividere con la gente la felicità per un goal.
Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il momento del ricordo più recente e triste, ed anche se sappiamo che parlarne ti farà emozionare molto non possiamo non chiederti di spendere due parole per Nenè, l'indimenticabile Mister Antonio Orticelli… Per me Antonio non è stato un Allenatore ma un secondo padre. Passavamo tutte le giornate insieme, sia sul campo che sul lavoro. Ancora oggi non riesco a capacitarmi della sua morte. È una cosa che non doveva assolutamente succedere.
Aver voluto parlare con Capitan Monforte proprio durante questi giorni non è stato un caso. Domenica ricorrerà, infatti, il secondo anniversario della tragica scomparsa di Mister Orticelli ed anche questo è un modo per parlare di Lui e del grande vuoto che ha lasciato nel calcio rossoblu. Proprio nella mattinata del 3 Luglio saremo uniti nel ricordo di Nenè ed andremo a trovarlo, come già accaduto lo scorso anno. Chiunque fosse interessato ad esserci è invitato a mettersi in contatto con noi. Ora però ringraziamo fraternamente Aldo per averci concesso questa bella mini-intervista. Sappiamo bene che lo ha fatto solo per noi e per il legame che ci unisce. E questo ci fa davvero piacere. "…non abbiamo perso la speranza di rivederti con quei colori addosso, carica Aldo Monforte carica".