Archivi del mese: Giugno 2011

6a Puntata

Fondi siamo noi  6a puntata

L’ultima apparizione di questa interessante "Rubrica" risale addirittura al Gennaio 2008. Ebbene, dopo tre anni, rieccoci. E dopo le “interviste” rubate a ZioGerry, Ottavio “Bargigia” Grillo, Lidano "Italott" Serapiglia, ZioAlessandro ed Ildo Eleodori, ecco una vera e propria chicca. Sì, perché chi lo conosce potrà immaginare quanto abbiamo sudato per riuscire a strappargli questa chiacchierata. Da sempre abituato a far parlare solo il campo, schivo ai microfoni dei giornalisti, ma poi costantemente presente ad ogni appello del rettangolo verde. Oggi, per “Fondi siamo noi”, vi regaliamo Aldo Monforte, il Capitano. Una bandiera del calcio fondano.
 

Cosa ha significato per te vestire la maglia del Fondi per tanti anni ed aver indossato addirittura la fascia di Capitano della squadra di calcio della tua città? Per me è stato davvero un onore vestire la maglia del Fondi, e credetemi, la fascia di Capitano mi ha sempre dato una carica indescrivibile.

Scegli tre "momenti" per riassumere la tua carriera in rossoblu… Non è semplice ma se proprio devo scelgo la vittoria del Campionato di Prima Categoria e l’anno seguente quella nel torneo di Promozione, e poi c'è sicuramente la salvezza ottenuta nella doppia sfida ai play-out con “LaRustica”.

Difensore ma anche goleador: colpi di testa, punizioni imparabili, goal in mischia. Quale delle tue marcature porterai sempre nel cuore? In questo caso non ho dubbi, scelgo la rete segnata nella partita di ritorno al “Purificato” contro “LaRustica”. Quel goal ci ha dato la salvezza in Eccellenza.

Con la tifoseria hai avuto un rapporto particolarmente intenso. Non sono mancate le incomprensioni ma c'è sempre stato un grande rispetto reciproco. Cosa ti senti di dire a quegli ultras che dal 2003 si ritrovano dietro il nome "Old Fans"? Anche se ci sono state, come dite, delle incomprensioni, non è mai mancato un reciproco rispetto. Per me gli “Old Fans” sono sempre stati il 12esimo uomo in campo, il vostro calore, la vostra passione ed i vostri cori, soprattutto nei momenti di difficoltà, mi hanno aiutato tantissimo.

Chi il più forte tra i calciatori con cui hai avuto il piacere di giocare e quale l'avversario che ti ha messo più in difficoltà? Negli anni in maglia rossoblu ho avuto la possibilità di giocare con tanti bravissimi calciatori, quello che davvero però non riuscirò mai a dimenticare è sicuramente Alessio Assogna. E subito dopo di lui Emanuele Germano e Giorgio Minieri. L’avversario, invece, che mi ha fatto sudare più del solito è stato Mandarelli, ma non da meno il veterano De Luca.

Il Fondi quest'anno ha vissuto il suo primo storico anno in Serie C, eppure le cose non sono andate come ci si aspettava. In particolare è mancato l'apporto del pubblico, Curva a parte. Poche presenze in casa, solo gli ultras in trasferta. Secondo te perché? Credo che il pubblico fondano sia abituato a vedere la propria squadra vincente. Penso sia questo il motivo di tanta disaffezione. Ma probabilmente ci sono anche altre ragioni, non saprei.

Penalizzazioni a destra e sinistra, ripescaggi pilotati, false documentazioni, deferimenti e multe. Che idea ti sei fatto sul calcio moderno e sul Campionato falsato dalla stessa Lega Pro? A dir la verità non ho seguito così attentamente queste vicende della Lega Pro. Quindi sinceramente non saprei dare un giudizio. Ogni Domenica, appena uscito dal campo, chiedevo solo il risultato del Fondi.

Oggi giochi con la Nuova Circe, ma un domani come risponderesti ad un'eventuale chiamata dalla Società del Fondi? Cederesti al richiamo del cuore oppure hai deciso di chiudere col calcio rossoblu? Dico solo una cosa. Il Fondi è nel mio cuore, quindi lascio a voi la risposta.

Sui muri delle nostre camere non mancano foto delle tue esultanze, appeso alla rete, quasi abbracciato ai tuoi ultras… in particolare dopo il 2-2 di Fondi-Alatri o il goal nello spareggio Play-out con LaRustica. Cosa si prova in quei momenti, Capità? È una cosa indescrivibile, una gioia immensa, un’emozione che ti porti dentro per sempre. E per me che sono Fondano ed amo la mia città potete immaginare cosa abbia significato condividere con la gente la felicità per un goal.

Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il momento del ricordo più recente e triste, ed anche se sappiamo che parlarne ti farà emozionare molto non possiamo non chiederti di spendere due parole per Nenè, l'indimenticabile Mister Antonio OrticelliPer me Antonio non è stato un Allenatore ma un secondo padre. Passavamo tutte le giornate insieme, sia sul campo che sul lavoro. Ancora oggi non riesco a capacitarmi della sua morte. È una cosa che non doveva assolutamente succedere.

Aver voluto parlare con Capitan Monforte proprio durante questi giorni non è stato un caso. Domenica ricorrerà, infatti, il secondo anniversario della tragica scomparsa di Mister Orticelli ed anche questo è un modo per parlare di Lui e del grande vuoto che ha lasciato nel calcio rossoblu. Proprio nella mattinata del 3 Luglio saremo uniti nel ricordo di Nenè ed andremo a trovarlo, come già accaduto lo scorso anno. Chiunque fosse interessato ad esserci è invitato a mettersi in contatto con noi. Ora però ringraziamo fraternamente Aldo per averci concesso questa bella mini-intervista. Sappiamo bene che lo ha fatto solo per noi e per il legame che ci unisce. E questo ci fa davvero piacere. "…non abbiamo perso la speranza di rivederti con quei colori addosso, carica Aldo Monforte carica".  

Finché Vivrò 2010-2011

Finché vivrò…

Ecco il nostro "megafono", ecco la "nostra voce", ecco le uniche righe di cui poterci fidare, dove un ultras è semplicemente un ultras e non viene mica etichettato come un teppista! Non ci vedrete mai ospiti in TV, non ci vedrete mai in prima pagina, non sentirete mai le nostre voci in radio, ciò che pensiamo lo leggerete solo sulla nostra fanzine! Giunto al suo ottavo anno di vita, questo "foglio" autoprodotto fà il giro del settore, viene richiesto, letto e collezionato dai soliti malati.
L'Editoriale, il resoconto de "la nostra partita", foto, materiale, risultati, classifica, comunicati… trovano spazio al suo interno! Un pieghevole che fa rumore.
"Finché vivrò…" viene distribuito in copia gratuita nelle partite casalinghe del Fondi, per riceverne copia scriveteci una mail e provvederemo. Le copertine…

SE VUOI LEGGERLO, SAI DOVE TROVARLO!!!


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Giugno ’11

Non molto tempo fa, all’indomani di quel fatidico e gioioso 9 Maggio 2010, ci eravamo chiesti se questa Città, questa piazza e questi Ultras fossero davvero pronti al salto di categoria. Una nuova stagione, nuovi scenari, nuove avventure, nuove emozioni, almeno queste erano le aspettative della prima annata in Serie C del Fondi. Avevamo abbozzato qualche “sentenza”, cercando di presentare in anteprima lo scenario che i nostri occhi avrebbero visto di lì a poco, ed ora, a distanza di 12 mesi possiamo affermare senza temere controrepliche che siamo stati lungimiranti, riuscendo a “predire il futuro”.

Avevamo parlato di una Città fredda e lontana dai colori rossoblu, impegnata a seguire dalle poltrone di casa le squadre fatte di campioni, con gli occhi immobili sulle Pay-TV, pendendo dalle bocche dei falsi moralisti che si susseguono nelle trasmissioni calcistiche. Una Città distante, lontana parente di quella che fino a pochi decenni fa rappresentava “l’uomo in più” in un “Fabiani” pieno fin sopra i balconi delle case adiacenti, in quel “Fabiani” dove il Nostro Vittorio animava la Curva Sud. Di quell’ardore e di quell’amore per il Fondi, in Città è rimasto ben poco, quasi nulla a guardare le presenze di questa stagione. Una Città che ha abbandonato in fretta l’euforia della promozione per ritornare a seguire la Serie A e le sue falsità. Una Città che non ha esitato nell’etichettare ogni partita come “venduta” pur di non spendere i soldi per un biglietto, trovando anche quest’anno la scusa buona per non venire al “Purificato”.

Avevamo predetto un “Purificato” mai pieno e mai incisivo, mai vicino a questi colori, e non venite a dirci che la “colpa” è della mancanza di manifesti della partita, tutte le squadre di calcio del Mondo giocano ogni quindici giorni, se si vuole seguirla davvero basta fare due conti e rinunciare alla routine domenicale. Invece di spendere dieci euro in benzina sulla nuova fuoriserie costata “un botto” per circumnavigare la Piazza senza una meta precisa, basterebbe fermarsi e contemplare che la squadra della propria Città è in Serie C! Ma nemmeno nell’esordio casalingo con l’Avellino siamo riusciti a fare il “pienone”, eppure giocavamo contro i “Lupi”; eppure era l’esordio nel nuovo Purificato; eppure avete trovato altro da fare, forse è stato più emozionante per voi mangiare un gelato a Sperlonga! E non siate stupiti se poi vien fuori che la media spettatori del “Purificato” in questo primo anno di C si aggira sui 350 spettatori, in una classifica di girone che ci vede davanti a sole tre squadre: il Neapolis, il Catanzaro e la Vibonese. E se si pensa che i campani e i giallorossi hanno disputato tutte o quasi le gare casalinghe a “porte chiuse”, non sappiamo veramente come sia possibile che in Città c’è ancora chi racconta la “Barzelletta del Ripescaggio” e chi ancora crede alle favole.

Parlando degli Ultras in Città, avevamo rimandato ogni giudizio a queste righe, ricordando ai molti che solo con la realizzazione di un settore popolare si sarebbe potuto iniziare a parlare di “ultras” a Fondi. Dopo un’estenuante battaglia, è nata la Curva Antonio Iacuele, tanto voluta e tanto cercata e permetteteci, tanto meritata! Finalmente, a Fondi, c’è un settore popolare, un settore per gli Ultras, un settore che d’ora in poi fungerà da luogo di aggregazione in una Città che non offre nulla ai giovani. Ed ha dato i suoi frutti anche la prima battaglia della Curva Iacuele, quella contro la “maledetta tessera”, che ha visto il settore, in blocco, rinunciare ad abbonarsi e quindi a sottoscrivere la Tessera. Pur arrivando da una stagione esaltante, abbiamo deciso, al contrario di chi per una vittoria rinuncia alla propria libertà individuale ed al proprio essere ultras, di non tesserarci e di seguire ovunque da non tesserati, nei settori di casa senza paura. Pur essendo all’esordio in questa serie, al contrario di chi dichiara e banchetta con chi dice di combattere, abbiamo deciso di non metter su alcuna coreografia e di non esporre alcuno striscione in casa, scegliendo di NON DICHIARARE e di NON COLLABORARE. Ci siamo presentati ovunque, SENZA TESSERA, sempre i soliti, ma ovunque, senza quel timore dimostrato da chi invece ha i numeri dalla propria parte, dimostrando che proprio le piccole realtà hanno combattuto Maroni & C. senza scegliere di tesserarci perché “non si può stare senza seguire la propria squadra del cuore”. Già, chi ha scelto di tesserarsi ha detto proprio così, forse perché annebbiato dalle vittorie della propria squadra…ma qui, c’è gente che l’anno scorso a Castelsardo ha seguito la gara dall’anti Stadio, rinunciando ad entrare perché le FdO del posto pretendevano l’identificazione preventiva all’ingresso, dopo un estenuante viaggio in mare. Ah, dimenticavamo, eravamo primi e stavamo per vincere il campionato, ma NON CI SIAMO ARRESI!!!