Non saremo mai stanchi di incoraggiare i Fondani a seguire questi splendidi colori, a costo di usare immagini di un passato lontano che almeno per Noi rappresentano un pezzo di storia e che dovrebbero risvegliare questa Città dal torpore. All’interno di questo numero il resoconto della gara casalinga contro L’Aquila. La rubrica “Settore Ospiti” con i protagonisti di turno, ovvero gli Ebolitani. Consigliamo la lettura di un libro appena uscito nelle librerie, “Tifocronache di un nomade da stadio”. Spazio ad un articolo ripreso da sportparma.com che illustra la fine tragica della TdT ed un pezzo ripreso dal web sullo stato attuale delle presenze negli stadi d’Italia. A chiudere Risultati&Classifica, il Prossimo Turno e le foto delle ultime gare.
All’andata, tornammo da L’Aquila con un ottimo pareggio e senza aver visto un solo minuto di gioco, nemmeno un pallone volare in aria prima di ritoccare terra. Il punto conquistato in Abruzzo, dopo novanta minuti di battaglia, consegnò a Mister Parisella una classifica comunque deficitaria, per via delle troppe amnesie difensive che erano costate molti punti alla truppa rossoblu.
Oggi, amnesie difensive e classifica deficitaria continuano ad essere il marchio di fabbrica di questo Fondi, che non riesce a scrollarsi di dosso le paure e fa fatica ad intavolare strisce di risultati utili. I risultati rimangono altalenanti e spesso sorprendenti, riuscendo a perdere in casa contro le inseguitrici ed a giocare ottime gare lontano dal “Purificato”.
In più, rispetto a due mesi fa quando Parisella sedeva ancora in panca, ciò che si nota è la consapevolezza dei propri mezzi che gli undici che scendono in campo tirano fuori dal proprio bagaglio. Cattiveria, tenacia, vigore atletico e orgoglio sono le caratteristiche del Fondi targato Capuano, che però ancora difetta in continuità e amministrazione del risultato. Sarà, ma abbiamo l’impressione che sarà così fino al termine della stagione, che speriamo si concluda col sorriso sulle labbra e la consapevolezza di un altro anno in Serie C.
La vittoria contro una delle pretendenti alla C1, fa lievitare il morale, almeno quello dello spogliatoio, già, perché per quanto riguarda l’affetto dei Fondani nei confronti del Fondi, quello sarà sempre uguale. Insomma, freddo pungente sugli spalti, in tutti i sensi, non solo sotto l’aspetto meteorologico.
Ma al diavolo la Serie A ed il freddo; i risultati discontinui e la passeggiata nella vicina Sperlonga. Al diavolo chi pensa che c’è sempre qualcosa di meglio da fare piuttosto che guardare undici maglie rossoblu combattere per una vittoria. La Serie C non ha certo bisogno del Fondi per poter continuare a vivere, ma è altrettanto vero che il calcio a Fondi ha bisogno di una categoria professionistica per continuare a vivere e regalare emozioni.
E speriamo, che questa vittoria serva a mantenere la categoria, un altro anno ancora, per continuare ad affrontare squadre e Città che hanno fatto la storia del calcio. Speriamo che la salvezza, pur se sofferta, ci conceda altri 365 giorni da “professionisti” in un calcio ormai allo sbando. E speriamo, che finalmente cambi il vento e che porti via con sé questa inutile Tessera e con se la Repressione. Speriamo, che i nostri figli, un giorno, siano liberi di girare gli stadi d’Italia, così come tanti anni fa fecero i loro padri.
Copertina che riassume tutto l’amore che ci porta ovunque sapendo di restare fuori. All’interno di questo numero, i resoconti della gara interna con il Gavorrano e della trasferta di Pagani. La rubrica “Settore Ospiti” con i protagonisti di turno, gli Aquilani. Sguardo critico su ciò che è avvenuto in Egitto qualche settimana fa. Ultima colonna con l’articolo su Fano-Fondi, pubblicato sull’ultimo numero di SportPeople. A chiudere, Risultati&Classifica, il Prossimo Turno e le foto delle ultime gare.
Freddo, Pioggia, Neve, Tessera, Repressione, Classifica deficitaria, Crisi economica, Benzina alle stelle, Auto senza tagliando, Morosa rompiballe. Di motivi per desistere e restare tra le coperte ce ne sarebbero in abbondanza, ma se amassimo così tanto le lenzuola da preferirle ad una trasferta, non ci chiameremmo Ultras.
Fortunatamente, Pagani, così come Fondi, viene solo lambita dalla coltre bianca che imperversa su tutto lo Stivale e quindi si gioca…e quindi si parte. Siamo in pochi, ma ciò che conta è esserci a tutti i costi, senza dar conto a scuse banali e senza dar conto ai motivi per desistere già elencati. Dobbiamo esserci, e ci saremo!
Il viaggio verso Pagani ci permette di metabolizzare le poche ore di sonno e le molte birre della sera prima. Tra nuvole e termometri ghiacciati, fila liscio il viaggio verso la città campana che raggiungeremo per la prima volta nella nostra breve storia di spalti, anche se sappiamo che degli spalti del “Marcello Torre” non vedremo nemmeno i bulloni. Una volta “abbandonata” la SA-RC, la segnaletica ci accompagna verso il Settore Ospiti, dove fanno bella mostra due murale di alcuni gruppi azzurro stellati.
Senza nemmeno provare ad entrare, preferiamo dirigerci verso il cavalcavia che costeggia il parcheggio, dove una rampa di scale si presta alla perfezione ad ospitare Noi e la nostra pezza. Evitiamo così le solite domande e le solite schedature inutili agli ingressi. In compenso, sulla rampa, non mancano alcuni prodotti tipici locali femminili che ci distraggono in continuazione e che rendono il freddo pungente più lieve di quanto non lo sia.
A fine primo tempo decidiamo di prenderci un caffè e in un batter d’occhio ci ritroviamo ad Angri senza nemmeno accorgercene, cosa non difficile in Campania, dove le varie città non sono divise da campagne deserte come da Noi. L’aroma del caffè si confonde con un retrogusto dell’Est, che da dietro il bancone ci ammalia con le sue forme. Sta di fatto, che ritorniamo ad occupare il “nostro settore” in ritardo…i soliti ultras deboli di fronte al fascino femminile.
La gara prende forma e cerca di regalare emozioni, Bernasconi prende una traversa e ritorniamo a vedere un Fondi senza timori reverenziali, capace di battere una miriade di calci d’angolo, così come non si vedeva da tempo. Ma proprio sul più bello, quando assaporavamo un punto d’oro, ecco la dura e cruda realtà! La Paganese ci castiga con il minimo sforzo ed il sorriso sulle nostre facce si trasforma per un attimo in delusione, ma solo per un attimo, perché c’è un “caffè da onorare” nella vicina Angri e se tutto va bene mettiamo su una squadra con italiani con passaporto rumeno
Non sarà una sconfitta a toglierci il sorriso, non sarà la neve a fermare il nostro cammino!