Archivi del mese: Giugno 2008

ACAB 24a puntata

Penne deliranti


Scrivere è un passatempo per qualcuno, un lavoro per altri, uno sfogo per chi non ha meglio da fare che distorcere la realtà. Peccato che di fumo nei nostri occhi ce ne sia passato già parecchio e che ormai siamo piuttosto guardinghi nel farci annebbiare le pupille da queste penne deliranti. Peccato per loro, che sprecano fiumi di inchiostro per allinearsi al pensiero comune. E non fà nessuna differenza per questi signori sapere che c’è un’altra verità, l’unica, mai venuta fuori dalla sabbia, mai scritta da nessuno perchè troppo scomoda e impopolare. L’esercito degli stolti incrementa le proprie fila di giorno in giorno, perchè tra tanti argomenti da scegliere si opta sempre per quello meno compromettente, puntando il dito verso chi non ha difese, verso chi ormai viene accostato solo alla violenza, verso Noi Ultras. Forse "fare giornalismo" al giorno d’oggi è sinonimo di "celare la verità". All’indecenza non c’è mai limite e ce ne siamo accorti sfogliando per caso le pagine più pubblicitarie che informative dell’ennesimo magazine diffuso in città. Vedere qualcuno che si interessi alla tematica ultras fà sempre piacere, ma approfondire la lettura e accorgersi delle volute inesattezze fà male, e fà ancora più male percepire il lieve sarcasmo usato per raccontare le recenti dipartite di Gabriele e Matteo. Chi scrive tiene subito a precisare che per anni ha frequentato gli stadi, come se bastassero 10 partite nei distinti per capire il fenomeno "ultras" e catalogarlo in archivio con teorie precise e dati di fatto. Ora, potremmo star qui ore nel vano tentativo di cercare di spiegare a chi usa la penna come un coltello che ultras non è violenza, è altro, ultras è aggregazione (per chi non lo sapesse, ne ha salvati più una curva che una comunità!),  ma ci guarderemmo in faccia e lasceremmo stare, perchè chi non è ultras non può capire!

Finché Vivrò 2007-2008

Finché vivrò…

Ecco il nostro "megafono", ecco la "nostra voce", ecco le uniche righe di cui poterci fidare, dove un ultras è semplicemente un ultras e non viene mica etichettato come un teppista! Non ci vedrete mai ospiti in TV, non ci vedrete mai in prima pagina, non sentirete mai le nostre voci in radio, ciò che pensiamo lo leggerete solo sulla nostra fanzine! Giunto al suo quinto anno di vita, questo "foglio" autoprodotto fà il giro del settore, viene richiesto, letto e collezionato dai soliti malati.
L’Editoriale, il resoconto de "la nostra partita", foto, materiale, risultati, classifica, comunicati… trovano spazio al suo interno! Un pieghevole che fa rumore.
"Finché vivrò…" viene distribuito in copia gratuita nelle partite casalinghe del Fondi, per riceverne copia scriveteci una mail e provvederemo. Le copertine…


SE VUOI LEGGERLO, SAI DOVE TROVARLO!!!


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ACAB 23a puntata

UNFORGETTABLE

…ormai assistiamo ad una "replica" stancante: mese dopo mese, su ogni blog, su ogni sito ultras, ci si ritrova a dare libero sfogo alle solite recriminazioni, allo stesso grido di rabbia per questa vicenda, che sembra essere destinata a finire nel dimenticatoio. Istituzioni, classe politica, mass media tutti dietro la barricata del silenzio, dell’ipocrisia, della menzogna, della "convenienza". La convenienza di difendere lo Stato, di giustificare l’ingiustificabile, di occultare l’evidenza, in un difficile, temerario, ma riuscitissimo tentativo meschino di coprire la verità, spazzare sotto il divano o il tappeto la polvere che potrebbe infastidire qualcuno. E così eccoci a "celebrare" il settimo mese senza Gabriele, il settimo mese senza un pizzico di giustizia. E ciò che forse fa preoccupare ulteriormente è proprio il fatto che tutto fa pensare al peggio: la morte di un nostro fratello finirà per essere dimenticata, archiviata, sepolta col suo corpo. Bene fa allora chi, come noi, ha deciso di sposare questa causa e chiede ogni giorno a gran voce "Giustizia per Gabbo" e tutte le vittime innocenti che hanno perso la vita per lo stesso motivo, grazie alla stessa "mano".

Uccico da quella pistola, ucciso da quell’uomo, ucciso dalle bugie della Questura, ucciso dal giornalismo italiano, ucciso dalla tv, ucciso dal calcio. Onorato dai suoi fratelli di curva, onorato da chi vive la sua stessa passione, onorato dai suoi beniamini e dai rivali di sempre, onorato dal ricordo degli ultras di tutta Europa e non solo. Tradito dallo Stato, tradito dalla Giustizia, tradito dalla vita, tradito dal suo destino, tradito dalla fortuna. Amato dalla sua gente, amato da quella Famiglia che per sempre lo terrà nel cuore, amato da chi lassù lo ha accolto nella Curva Paradiso ed insieme a lui canta e batte le mani ogni santa Domenica, amato da Dio che l’ha voluto nella sua Discoteca come DJ Resident per far ballare e divertire anche al di là delle nuvole. Gabriele Sandri, uno di noi, oggi come ieri. Con le lacrime agli occhi…