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ACAB 31a puntata

Forse si finge di non sapere che sul web, ogni giorno, nascono blog e siti vari che inneggiano a questo o quel killer, a questo o quel criminale. Forse si finge di non sapere che tale Salvatore Parolisi, ormai ex Caporal Maggiore dell’Esercito, riceve ogni giorno centinaia di lettere di spasimanti, innamorate folli. Forse si finge di non sapere che negli Stati Americani che applicano “la pena di morte”, migliaia di persone sfilano con cartelli del tipo “Tizio Free” – “Caio is innocent”. Forse si finge di non sapere che tale James Holmes, il killer di Denver tanto per capirci, ha fans sparse in tutto il Mondo che ammettono senza vergogna di essere attratte da lui. Forse si finge di non sapere che da quando in tv è sbarcata la serie “Romanzo Criminale”, tutti gli adolescenti, ma anche persone di una certa età, passano le proprie giornate parlando e comportandosi come i personaggi della fiction, che altro non sono che riproduzioni fedeli di personaggi esistiti realmente, alcuni dei quali resisi responsabili di efferati omicidi. Forse si finge di non sapere…

Questi fenomeni, in campo scientifico, sono conosciuti con il termine di “Ibristofilia”, altrimenti nota come “Sindrome di Bonnie e Clyde”, ovvero l’attrazione verso personaggi resisi responsabili di reati oltraggiosi verso il genere umano. Beh, ci spiace per voi, ma quello che è accaduto al “D’Ippolito” di Lamezia Terme sabato scorso non ha nulla a che vedere con queste deviazioni del comportamento sessuale e non ha nulla in comune con le scomode verità elencate precedentemente.

Pietro Arcidiacono, attaccante classe ’88, ha una discreta carriera da calciatore, con un passato nel Monza, nel Sorrento e vanta anche quattro presenze in Serie B con l’Empoli. Catanese doc, nato e cresciuto nello stesso quartiere di Antonino Speziale, ed è proprio questo il motivo che lo ha spinto a mostrare la maglia in suo onore, questione di amicizia niente più, nessun segno di ibristofilia sia chiaro. “Nessun gesto contro le forze di polizia o contro la Famiglia Raciti”, ha affermato lo stesso calciatore. Solo una questione di amicizia, per rispetto verso quei pomeriggi passati assieme, tra palloni bucati e vetri rotti. Ma cosa vuol saperne di “amicizia” gente che per avere “amici” ha scelto la strada più semplice!?!

Celere è arrivata la risposta del Questore di Catanzaro, che ha emesso un Daspo della durata di tre anni nei confronti dell’attaccante del Cosenza. Ma non erano gli arbitri gli unici a decidere per ciò che accade durante i novanta minuti sul terreno di gioco? Mah…

Puntuale, è arrivato il commento di Giuseppe Brugnano, segretario calabrese del Coisp, che ha dichiarato: “E’ ignobile e non trova riscontri nel calcio giocato il gesto del calciatore del Cosenza che ha esibito una maglietta di solidarieta’ a Speziale, festeggiando dopo un gol fatto”. ”Facciamo appello ai veri tifosi, a cominciare da quelli del Cosenza – aggiunge – a prendere totalmente le distanze da questo gesto, anche non entrando allo stadio domenica prossima”.

Ora, al di là delle frasi di circostanza, ci viene spontaneo pensare che le stesse parole, lo stesso sdegno e gli stessi appelli siano stati fatti in data 17 Ottobre 2012, quando un Sovrintendente della Polizia di Stato di Gioia Tauro è stato arrestato per detenzione di droga, un chilo di cocaina per l’esattezza. Ignobile vero?

Prima di chiudere, vogliamo ricordare, a chi se ne fosse dimenticato, che in Italia, l’art.21 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

ACAB 30a puntata

13-12-2020

perchè sognare non costa nulla

…ne è passato di tempo da quell’estate che segnò il tramonto del movimento nello stivale, anche se a dire il vero, chi era nato per lottare lottò e lo fece con tutte le sue forze. Agli sciolti ed agli autosospesi rimase ben poco da fare, ma chi aveva ancora qualcosa da dire sui gradoni, riuscì in un modo o nell’altro a presenziare. E ad ogni presenza un alloro, ad ogni presenza un punto a favore di quelli “dalla parte sbagliata”, ad ogni presenza anche la gente iniziò a sgranare gli occhi, politici o fantomatici tali iniziarono a capire che c’era qualcosa che non andava, qualcosa che puzzava. Interrogazioni parlamentari misero al muro la mente malata che partorì quell’insensata tessera, che oggi ormai è nelle tasche di tutti, persino i bambini con i loro papà ce l’hanno, la portano nella tasca del giubbotto, assieme a Goldrake, che al contrario del cubo di rubik non passerà mai di moda. Ce l’hanno tutti, ma proprio tutti, a dire il vero, quasi tutti. Già, perché dalla stagione successiva diventò una specie di carta punti, ma non è più obbligatoria, la fanno le signore e gli sfigati, gli altri la prendono solo perché è diventata un’abitudine. Il fato, il destino o come volete chiamarlo voi, volle che proprio in quell’anno una crisi di Governo portò di nuovo alle elezioni, facendo così decadere ogni subdola velleità del baffo padano. Anno nuovo, Governo nuovo, vita nuova per gli Ultras. Ah, dimenticavo, esistono ancora! Eh sì, quell’estate se ne portò via molti, decisero così che non avrebbero mai più rimesso piede in uno stadio, ora staranno gustandosi la famiglia, almeno coloro che sono riusciti a farsene una fuori da una curva.

Quell’estate sancì il tramonto di molte facce che mai avremmo rivisto dietro uno striscione…a proposito, una normativa li ha resi nuovamente “liberi”, dovreste vedere cosa sono, dopo che la fantasia degli ultras italiani è stata messa al bando per un decennio. Per non parlare delle coreografie…stupende, spettacolari, dal fascino e dal sapore inconfondibile, sembra esser tornati al passato, con quelle coriandolate, quelle sagome di polistirolo e quel sapore acre di torce e fumoni che ti rimane dentro fino al lunedì mattina. Dimenticavo, dalla A alla Terza Categoria giocano tutti alle 15 della domenica, tranne i posticipi e gli anticipi, quelli devono esserci per forza, ma il Fondo Monetario Calcistico Italiano rimborsa i club minori che non riescono a fare pubblico a causa della concomitanza di orario di tutte le serie, forse l’unica idea sana partorita in Lega. Parlavamo di tramonto, già, un vero è proprio tramonto ed una nuova alba lucente per tutti coloro che non mollarono e che resistettero ad un’estate calda e torrida che mise fine ad un capitolo, aprendo davanti a se uno scenario fotocopiato dagli anni ’80, quelli vissuti sugli spalti da protagonisti.

Tutto ciò che era stato accantonato tornò a popolare curve e tribune. Settori ospiti finalmente senza restrizioni, trasferte oceaniche senza il minimo incidente, tutto come prima, prima dell’avvento di quella maledettissima tessera che a tanti costò anni di firme. Appunto, le firme, quelle sono rimaste, ma ci sta, non potevamo certo sperare di fare anche 18 al Totocalcio! Le diffide sono rimaste, aspre come prima, inutili dome prima, l’unica consolazione è data dal fatto che ora, prima che scatti un DASPO deve esserci almeno una prova filmata dalle telecamere dell’impianto, almeno un passo avanti è stato fatto. Per la gioia di molti, sono considerati ancora “fuorilegge” strumenti acustici come trombe, tamburi e quelle odiatissime vuvuzelas che dopo il Mondiale in Brasile di quattro anni fa hanno letteralmente invaso gli stadi italiani, peccato però che i megafoni ancora non possono tornare tra le mani dei lanciacori. Insomma, grazie a coloro che decisero di non dire addio ai propri sogni, oggi, a pochi giorni dall’anno Domini 2021, gli stadi italiani hanno ancora i loro protagonisti, gli Ultras!

Ora vi lascio, devo andare, c’è da organizzare la trasferta, c’è da organizzare il treno speciale!

ACAB 29a puntata

Una firma per Gabriele

Un Paese che scorda è una Comunità senza memoria. Un Popolo che dimentica è solo una Nazione incosciente, insensibile agli eventi. Ogni giorno accadono cose che in questo Stato di Diritto non dovrebbero mai succedere: troppe volte invece è negato anche il più elementare ma inviolabile diritto dell’Uomo: la vita. E qualcuno fa finta di niente, credendo che la cronaca non debba scalfirlo, soprattutto se un così efferato delitto l’ha compiuto un individuo preposto ad evitarlo. L’indifferenza lambisce l’apatia, mettendo a serissimo repentaglio il futuro della collettività, col rischio che per complicità, omissioni, stereotipi o depistaggi possano riaffiorare gli errori del passato. E che la grave tragedia che ieri ha strappato agli effetti un ragazzo, domani possa rigenerarsi a danno di un altro uomo.

Non si può far finta di niente. Non si può dimenticare! E c’è solo un modo per farlo: ricordare, preservando la memoria con la dignità, il cuore e la solidarietà, senza alimentare le squallide ed inutili strumentalizzazioni, scevri da condizionamenti, animati da senso civico e sete di verità e giustizia. Perché al posto di Gabriele Sandri poteva esserci chiunque, nessuno escluso: noi, nostra madre, nostro padre, nostro fratello, nostra sorella, un amico, un conoscente, un’altra persona a noi sconosciuta.

La petizione popolare “Una firma per Gabriele”è una condivisione partecipata e libera, finalizzata ad un solo ed unico obiettivo: tutti i cittadini firmatari vogliono sensibilizzare gli organi preposti ad apporre una targa in menoria di Gabriele.Una targa nella Stazione di Servizio di Badia Al Pino Est, in provincia di Arezzo, proprio dove il povero Gabriele venne sciaguratamente ucciso l’11 Novembre 2007.

A tre anni di distanza, quel luogo è ancora meta di un silenzioso e composto pellegrinaggio: uomini, donne, cittadini di ogni età, credo ed appartenenza sociale, si fermano in quel punto dell’Autostrada del Sole per depositare spontaneamente un messaggio, un oggetto, un fiore, una “traccia” del loro transito consapevole. Puntualmente, però, questi segni di memoria vengono rimossi senza un motivo plausibile: qualcuno vorrebbe gettarsi alle spalle una delle giornate più buie della recente storia della Repubblica Italiana.Ecco perché l’idea di una targa sull’A1. Una targa con poche parole, contenute in poche righe, semplici ma significative, dove ognuno può ritrovare così tutti quegli oggetti materialmente rimossi, ma lì eternamente presenti proprio perché spontanei e sinceri: “Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano”. Un gesto nobile, simbolico, un atto d’amore. Altruismo allo stato puro.

Domenica 26 Settembre, alle ore 15, ci ritroveremo fuori la “Iacuele” per seguire insieme la partita del Fondi a Milazzo, sarà l’occasione migliore per avviare anche nella nostra città la totale adesione all’iniziativa del Comitato “Mai più 11 Novembre”. Chi, però, fosse impossibilitato ad essere presente può sottoscrivere la Petizione on-line cliccando su

http://www.petizionionline.it/petizione/una-firma-per-gabriele/1918

ACAB 28a puntata

In Italia…

Parafrasando una celebre canzone di un noto rapper italiano, abbiamo tentato di spiegare senza tanti giri di parole cosa succede nella nostra bistrattata Patria. Mentre imperversano assassini ancora senza volto, clericali pervertiti e politici con tanta polvere nel taschino, chi dovrebbe vigilare continua a soffocare e reprimere l’unica parte sana e pulita del calcio. E dopo il famoso messaggio in bottiglia di Castellamare di Stabia, che non ebbe né mandanti né esecutori, scoperchiando la pentola delle falsità, ecco qui la “Ferramenta di Roma”. Coltelli da cucina in acciaio inox, tanti martelli, accette ed udite udite… seghe. Quest’ultime, magari “mentali”, di qualche pezzo grosso. In bella mostra sciarpe, magliette ed adesivi, come fossero degli oggetti contundenti. Ma si sa, la telecamera riprende, il “giornalaio” ripete e i media godono ad ogni percentuale in più di auditel. E poi, sì, poi bisogna "giustificare" arresti e provvedimenti, quindi c’è anche spazio per una piccola storiella, di quelle favole alle quali neppure i bimbi crederebbero prima di andare a dormire.
 
In Italia dentisti senza guanti;
In Italia preti con gli amanti;
In Italia si muore sul lavoro;
In Italia la pazza corsa all’oro;
In Italia le Chiese con i morti;
In Italia in mano ai poteri forti;
In Italia i trans e la politica;
In Italia la polverina magica;
 
In Italia trasferte vietate;
In Italia poltrone inchiodate;
In Italia biglietto nominale;
In Italia la corsa al Viminale;
In Italia tornelli;
In Italia bordelli;
In Italia c'è gente con mentalità;
In Italia gli unici colpevoli sono gli ultrà…