5 pensieri su “ACAB 26a puntata

  1. 11 Novembre 2007 – 11 Novembre 2008

    Chi dimentica è complice!

    Un anno è passato da quell’assurda domenica, un anno nelle nostre vite, un anno nel mondo del calcio, un anno in Italia, un anno a piede libero per l’assassino di Gabriele. Quel giorno ci ha segnato tutti profondamente, da quel giorno non è stato più possibile fingere di vivere in un paese normale. Ed ora siamo tutti qui a chiedere che venga fatta giustizia, che ci facciano ancora illudere che la legge sia uguale per tutti… Domani si ricomincerà a lottare, oggi c’è spazio per un urlo silenzioso, un urlo che ci dice che Gabriele non verrà dimenticato.

    …ho rubato le parole da un blog amico per riassumere al meglio le mie sensazioni. Nella pubblicazione di Domenica prossima della nostra fanzine troverete un pezzo dedicato al ricordo di Gabbo, da qui intanto lancio l’invito a tutti, visitatori abituali e semplici curiosi, ad acquistare il libro “11 Novembre 2007” per sostenere le attività della Fondazione nata nel nome di Gabriele. Un modo per far sì che non venga mai dimenticato.

  2. Gabriè, oggi ti hanno ucciso ancora, si sono presi gioco della Giustizia, hanno sputato sul tuo nome e sul tuo sangue. Dentro di me porto ancora i momenti vissuti il giorno del tuo funerale: era il 14 Novembre di due anni fa, eppure sembra solo poche ore fa… emozioni indimenticabili. In quei cori e battimani c’eri anche tu… e sarà sempre così. Nessuno muore se vive nel cuore di chi resta! Tu sei nel nostro ed in quello di tutti i tuoi fratelli di curva, come nella mente di tutti gli ultras, in Italia e nel mondo.

    “Nel cielo biancoazzurro brilla una stella, di tutto il firmamento è sempre la più bella…”, ciao Gabbo, sulle note della tua canzone preferita…

  3. Spaccarotella, niente carcere in attesa dell’appello

    L’agente che ha ucciso il tifoso Gabriele Sandri per il momento resta in libertà. E’ stato condannato a sei anni

    Nonostante la condanna a sei anni di reclusione per l’omicidio colposo aggravato di Gabriele Sandri l’agente di polizia Luigi Spaccarotella per ora non andrà in carcere: i suoi difensori hanno, infatti, annunciato appello, per cui, in base alle previsioni del codice di procedura penale, l’imputato attenderà in libertà il processo di secondo grado, che si svolgerà probabilmente il prossimo anno. Solo quando la sentenza nei confronti di Spaccarotella diventerà irrevocabile sarà emesso il provvedimento per l’esecuzione della pena.

    UNA VERGOGNA DOPO L’ALTRA!

    ITALIA, APRI GLI OCCHI!

  4. TIFOSO UCCISO: 6 ANNI A POLIZIOTTO

    AREZZO – La corte d’Assise di Arezzo ha condannato a sei anni di reclusione il poliziotto Luigi Spaccarotella, che l’ 11 novembre 2007, nell’area di servizio Badia al Pino, vicino ad Arezzo, uccise con un colpo di pistola il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il poliziotto, imputato di omicidio volontario, è stato dichiarato colpevole di omicidio colposo. Il pm aveva chiesto una pena di 14 anni di reclusione. Subito dopo la lettura del dispositivo, vi sono state urla in aula contro i giudici. “Piango di gioia. Ho fatto bene a credere nella giustizia”: lo ha detto l’agente Luigi Spaccarotella parlando al telefono con il proprio avvocato Federico Bagattini e commentando la sentenza che lo ha visto condannato a sei anni per omicidio colposo per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri.

    IN AULA URLA E MALORI

    Urla, insulti, pianti e anche qualche malore. E’ la reazione degli amici della famiglia Sandri dopo la lettura della sentenza del processo per la morte del tifoso laziale, Gabriele Sandri. Un’ambulanza è dovuta intervenire davanti al tribunale perché una ragazza aveva accusato un lieve malore. A calmare gli animi ci ha provato il fratello Cristiano, che ha chiesto ai presenti di stare tranquilli in nome di Gabriele.

    ”Con quale coscienza i giudici hanno fatto una cosa del genere?”: se lo chiede, davanti al palazzo di giustizia di Arezzo, Daniela Sandri, madre di Gabriele, commentando la sentenza del processo per la morte del figlio. “Stasera – dice – quando i giudici andranno a casa, come faranno a guardare i loro figli?”. ”Non credo più nella giustizia, mi viene voglia di andare via dall’Italia”, ha poi detto la madre di Gabriele Sandri. “Non hanno creduto a tanti testimoni, è incredibile”, ha concluso, in lacrime, la donna.

    “Hanno ammazzato mia moglie un’altra volta, forse adesso la portiamo via con l’ambulanza, hanno ammazzato mio figlio”. E’ quanto ha detto Giorgio Sandri, intervistato dal Tg5 subito dopo la sentenza. “E’ una vergogna per tutta l’Italia. Io consiglierei a tutti i cittadini di non spendere più i soldi per la giustizia perché se la giustizia è questa sono soldi buttati. Non sono bastati cinque testimoni che hanno visto quello che ha fatto l’individuo, quando basta un pentito di mafia per mandare gente all’ergastolo per 30 anni. Evidentemente la divisa ha il suo peso. Mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di aver creduto nella giustizia. Per fortuna che c’é la giustizia divina che penserà a Spaccarotella, a quella non potrà sfuggire senz’altro”. Commentando quanto detto durante il processo, Sandri ha parlato di “discorsi assurdi, pazzeschi perché se io come ha detto anche il pubblico ministero volessi ammazzare una persona e all’ultimo momento ci ripenso ma mi parte il colpo perché ho tremato, insomma, credo che non cambi nulla. Sono disgustato, sono disgustato, disgustato, disgustato”. Rispetto alle urla in aula degli amici di Gabriele, Sandri padre ha detto: “E’ difficile calmare gli animi. Al di là del fatto che non sono solo gli amici di Gabriele che stanno urlando, poi ci si lamenta che succedono disordini e che qualche ragazzo un po’ più scalmanato poi ne paghi le conseguenze. Io non so che dire: se la giustizia è questa, tutto va bene”.

  5. Ho appena letto quest’ANSA…

    Napoli, striscione pro- Spaccarotella

    E’ stato posto nella notte alla curva B dello stadio San Paolo

    (ANSA) – NAPOLI, 22 LUG – Uno striscione pro-Spaccarotella, l’agente condannato per l’omicidio di Gabriele Sandri, e’ stato posto sullo stadio San Paolo di Napoli. ‘Arezzo 14/07/09. Nessuna condanna da espiare, la tessera del tifoso a Spaccarotella dovete dare!!’. Cosi’ recita lo striscione firmato ‘Estranei alla massa’, esposto questa notte all’esterno dello stadio partenopeo, all’altezza del gate 10, da cui si ha accesso alla Curva B, cuore del tifo ultra’ partenopeo.

    VI RENDETE CONTO CHE IGNORANZA QUESTI PSEUDO GIORNALISTI?

I commenti sono chiusi.