Archivi del mese: Dicembre 2009




Cemento&Indifferenza

Anche le favole più belle hanno i loro colpi di scena e come poteva esserne priva questa? Quellla che stiamo vivendo… già, perché la sconfitta di Boville Ernica lascia tutti a bocca aperta, come se il libro che stiamo leggendo nascondesse stupore ed incredulità nella pagina successiva. Ed allora ecco che sbucano fuori come talpe coloro che la Domenica la passano con cornetto e ferro di cavallo appesi al televisore, pronti ad esultare ad ogni "passo" falso del nostro amato Fondi. Un Fondi che esce sconfitto dal "Montorli", ma ne esce a testa alta, così come i suoi Ultras.

 

E sì, perché chi dice di vivere di calcio dovrebbe far combaciare allo sviscerato amore per i propri colori, il rispetto per l’avversario, ma questo il Patron dei locali ancora non l’ha capito. Facile è capire, invece, il comportamento assunto dalle tifoserie che hanno presenziato su questa collina prima di Noi, anche e soprattutto dopo le continue provocazioni che ci hanno accompagnato per tutta la gara. Boville non è nuova a questi mezzucci, basti ricordare gli oggetti buttati in campo per far sospendere la partita di qualche anno fa e l’aggressione a Capitan Monforte nel pre-gara due anni orsono. Insomma, quassù non hanno nulla da invidiare ai peggiori campi del Sud. Fortuna vuole, per gli indigeni del posto, che di campi ne abbiamo già visti tanti e di "settori" ne abbiamo calpestati ancor di più, e che quindi il tutto ci scivola addosso, persino l’atto finale della tragicommedia, ovvero gli “auguri” natalizi di Babbo Natale Capogna, che a fine gara approfitta della rete di recinzione per dispensare “dolci e regali”, ricevendo però in cambio insulti di ogni genere, persino un: "Tanna crullà tutt’ i’ palazz’!".


Ed è così che passano in secondo piano i tre gol che i blaugrana ci rifilano; l’ennesima realizzazione della coppia gol Branicki-Di Maio ed il costo del biglietto. Forse la Coppa Italia avrà dato alla testa alla Società di casa, ma 10 Euro per un settore del genere sono veramente un furto. E chi se ne frega della sconfitta, ci stava, anche se un pareggio lo meritavamo; e chi se ne frega del primo posto, a Noi bastano la salvezza e la maglia sudata; e chi se ne frega di tutto il resto, ci bastano quelle righe del "pezzo" de "Il Messaggero".

 

Fa piacere vedere poi che il contingente rossoblu si ingrossa di trasferta in trasferta, dispiace invece che una meta così vicina non faccia venire appetito anche ai semplici appassionati, ma inutile spendere altre parole. Avremmo potuto dare di più, ma questa volta l’uno-due iniziale ha tagliato le gambe anche a Noi, anche se i nostri novanta minuti di tifo li abbiamo portati a casa anche stavolta e se persino Molinaro ci elogia dopo averne ricevute di cotte e di crude, beh, allora non possiamo lamentarci. Tutto il resto è noia!


 




Lassù, tra le nuvole…





La scalata, almeno per il momento, è terminata, il Fondi Calcio è in vetta. Ci son volute 15 giornate di Campionato per far ricredere anche i più scettici, anche se, a dire il vero, sono sempre molti i "gufi" appollaiati sul trespolo. Poverini, sotto pioggia e vento e con le piume bagnate, ancora attendono il crollo dei rossoblu di Stefano Liquidato. Liquidato pompiere, come Noi del resto, pronto a spegnere i focolai del momento, pronto a spruzzare acqua sui sogni di vittoria degli ultimi arrivati. E sì, perché la strada ancora è lunga e cadere ora che si è in vetta, farebbe veramente molto male, quindi seppur lassù, si vola basso, con un occhio alle nuvole e l’altro agli avvoltoi.

Degli ultimi avversari incontrati tra le mura amiche del "Purificato", in molti davano i sardi del Budoni come gli "outsiders" che avrebbero potuto creare qualche grattacapo agli undici di casa. Così non è stato perché i rossoblu non hanno sottovalutato gli ospiti; così non è stato perché dai primi minuti di gioco il Fondi ha fatto gioco e creato occasioni; così non è stato perché ci ha pensato ancora una volta il giovane Di Maio a far esplodere le tribune dello stadio fondano. Un Budoni già sotto di un gol dopo pochi giri di lancette ha dovuto sopperire all’espulsione del difensore Gareddu, arrivata proprio mentre i sardi stavano cercando di reagire. Ci voleva, però, il Secondo Tempo per vedere i rossoblu nuovamente a segno, questa volta con Tufano, imbeccato dal buon Branicki. Un pregevole tocco sotto indirizzava la gara sui binari della vittoria e metteva al sicuro da una probabile ma assai difficile reazione dei biancoblu. Prima del 3-0 c’era anche il tempo di vedere l’esordio stagionale di uno degli artefici principali del bello, stupendo, Campionato d’Eccellenza della passata stagione, ovvero il fondano doc Fabio Stravato, ormai completamente ristabilito dopo un brutto infortunio. Proprio su un bel cross di quest’ultimo, Tufano siglava la sua doppietta personale, chiudendo il lucchetto di questa gara e buttando via la chiave. Finale con la squadra sotto il settore ed un lungo e meritato applauso per l’artefice di tutto ciò, quel grande uomo ed allenatore che siede sulla panchina del Fondi.

Quella col Budoni verrà ricordata come la gara dai due volti: una prima frazione non proprio esaltante ed un Secondo Tempo incoraggiante. Incoraggiante perché sembra che ciò che abbiamo seminato in questi anni, stia dando i suoi frutti, e se i frutti sono quelli ammirati nei secondi quarantacinque minuti, allora ci sarà da divertirsi!

 




Finché Vivrò #8

Finché vivrò…

Si dice che, nella vita di tutti i giorni, l’essere più intelligente debba far finta di essere stupido, questo è l’unico modo per concedere all’essere più stupido almeno l’impressione che le cose siano diverse dalla realtà. La copertina non ha bisogno di spiegazioni, neppure per coloro che ancora si ostinano a lasciare messaggi anonimi sul nostro blog, millantando fatti e cose mai accadute realmente, per poi scomparire misteriosamente nei meandri del web. All’interno di questo numero troverete il resoconto della gara interna contro il Cynthia e quello della trasferta di Pomezia. Seconda colonna giustamente dedicata alla presentazione del 1° "Memorial Antonio Orticelli" e spazio dedicato al suo ricordo, con la terza colonna concepita tutta per essere letta e tenuta a mente, soprattutto da chi in questi giorni si diletta nel confabulare. Ultima pagina dedicata, come sempre, a Risultati& Classifica, le gare del Prossimo Turno e le foto più belle delle ultime partite.

Anno VII – Ottavo Atto




In poltrona stacci tu!

“Credevamo fosse uno scherzo, invece era solo calcio moderno!” …bastano queste poche parole per dare un’idea del nostro pensiero, che non cambia certo, nemmeno dopo essere apparsi sui circuiti digitali nazionali. Di apparire non ce ne può fregare di meno, Noi badiamo all’essere, senza fronzoli e decisioni popolari per ricevere applausi. Gli unici applausi che cerchiamo sono quelli che vengono dal campo, dove chi indossa la nostra maglia suda e lotta. Una diretta alle 12 di Domenica mattina è come un calcio allo stomaco mentre gusti un piatto di gnocchi, eppure c’è chi preferisce i gradoni ad una sedia in legno d’acero, c’è chi preferisce tifare e sostenere la propria squadra piuttosto che scoreggiare sulla poltrona.


Eppure al solito posto siamo in buon numero, con poche ore sulle spalle, ma tanti ettolitri in corpo, curiosi di questo revival d’Eccellenza, con orari che fanno tornare alla mente le trasferte mattutine che ci hanno accompagnato fino a pochi mesi fa, l’ultima proprio sul campo del Torrenova, con una rimonta finale da brividi… e più di qualcuno strofina amuleti per rifugiarsi nella cabala, punzecchia bambolotti e consuma il cavallo dei pantaloni a furia di “grattarsi”. Costo del biglietto a parte, il Settore Ospiti di Pomezia è tutto ciò che un Ultras chiede dalla vita: balaustra, gradoni di cemento e visuale ottima, anche se poi la partita non la guarda mai nessuno. Il tempo di attaccare le pezze e si è già in forma “Festival di Sanremo”, ed è molto preoccupante vedere un tutore dell’ordine canticchiare una delle nostre melodie, chissà forse a fine gara scoprirà di essere dalla parte sbagliata. Il Primo Tempo scivola via senza troppe emozioni tant’è che il cameraman ci spia più della Digos: una, due, tre volte, alla quarta chiediamo i diritti e c’è persino qualcuno che chiede l’autografo. Nell’intervallo allora approfittiamo per sostenere dei “pulcini” nel campetto affianco e più di qualche padre applaude divertito. E’ una Domenica euforica e si vede, per fortuna che il tasso alcolico riesce a passare inosservato. Nella seconda frazione le due squadre sembra che vogliano quasi sdebitarsi dello scarso spettacolo dei primi quarantacinque minuti, il Fondi ci crede e va in gol col “polacco d’acciaio” che insacca un cross al bacio del giovane Galasso, dopo un’azione da manuale dei rossoblu sulla fascia di destra. Il Pomezia non ci sta e pochi minuti dopo arriva al pareggio, grazie al neoacquisto Macciocca, che poche giornate fa, con la maglia del Morolo, non era riuscito a trafiggere Ciro Celli nella gara del “Purificato”. Ma questo ormai è il calcio: dirette tv, interessi politici, giocatori mercenari, società in pericolo, fallimenti, radiazioni…e tutto ciò che fino a qualche anno fa non era nemmeno immaginabile. La gara non offre più nulla, gli avversari in campo si fronteggiano alla pari ed accettano seppur con qualche rimorso il risultato finale.

Orario e diretta non ci hanno scoraggiato, ed alla fine una quarantina di fondani a Pomezia c’erano, ma se consideriamo che Noi rappresentavamo più della metà dei presenti, ci viene spontaneo rimproverare ancora una volta coloro che si definiscono tifosi e che quest’anno ancora non abbiamo visto nemmeno una volta in trasferta, ma c’era da immaginarselo. Ma bando alle ciance, domenica è stata una bella giornata di tifo, il solito calore ed il colore delle sciarpe e delle bandierine, con i cori a rimbombare sui palazzi di fronte e nelle tv di quei molti che hanno preferito il Digitale, chissà forse si saranno anche pentiti di esser rimasti al calduccio… "Che sia andata o sia ritorno, in trasferta ogni giorno!".







Mo è bon…

In pochi avrebbero scommesso alla Stanley su questo Fondi, in pochissimi avrebbero puntato un solo euro sui rossoblu all’indomani del ripescaggio in D. Lo scetticismo che ha accompagnato e che accompagna ancora oggi la Banda Liquidato fa capire quanto sia difficile far cambiare idea agli stolti, anche quando la realtà profuma di vittoria. Nessuno credeva in questi ragazzi, nessuno li immaginava lì su, ad un passo dalle nuvole. Ma in tutto questo tetro scenario, possiamo finalmente gridare ciò che fino a qualche mese fa sussurravamo, Noi ultras, forse gli unici a credere nel Mister e nei suoi Uomini. Quando tutti osannavano il Latina degli ingaggi faraonici e speravano in qualche acquisto roboante, Noi tiravamo dritto, sicuri che gli uomini che componevano la rosa non avevano nulla da imparare da chi invece pensava solamente a recarsi in Banca a fine mese.

 

E’ così che solo a cose fatte, il pubblico del “Domenico Purificato” non ha potuto più mentire di fronte all’evidenza. Anche per un solo attimo ognuno di voi che in questo momento sta leggendo queste righe, ha sperato che Santucci vestisse la maglia rossoblu, mentre Noi lodavamo le gesta di un bomber venuto da lontano. Era la fine di Agosto e mentre gli altri si immergevano per l’ennesimo bagno abbronzante, Noi macinavamo chilometri fino ad arrivare nel ritiro di Nusco (AV). Pochi tocchi di palla, pochi movimenti e già aveva dimostrato tutto il suo valore, condito da quell’umorismo non proprio dell’Est. All’anagrafe Piotr Branicki, ma per tutti Pietro, dato che da anni ormai si è stabilito in Italia. Si diceva fosse lento, ma già in amichevole col Cisterna aveva dimostrato il contrario; si metteva in dubbio il suo rapporto col gol, ma col Cynthia ha fatto ricredere anche i fari del “Purificato”. Già, perché per stanare i biancoblu c’è voluta una prova superlativa dell’ariete polacco e di tutta la squadra. Gli ospiti hanno dimostrato tutto il loro valore, impensierendo non poco la retroguardia rossoblu, ma un Fondi davvero in palla e dal gioco spumeggiante, ha tramortito i genzanesi, mettendo fine ai sogni di gloria del povero Santolamazza, molto bravo a predicare sui media, meno sul campo di gioco. Certo, se il “povero Romoletto” non avesse trovato un superlativo Celli, anche in occasione del rigore parato, si sarebbe potuto parlare d’altro. Stà di fatto che la squadra di Mister Liquidato ha girato alla perfezione ed a Santolamazza ha girato la testa.

 

Si diceva che la Serie D fosse uno stimolo in più, ma per l’asettico pubblico fondano non basterebbe una tanica di olio di ricino…restando in tema di “stimoli”. Tra defezioni e assenti dell’ultim’ora, la nostra sporca figura l’abbiamo fatta anche stavolta, con sostegno incessante e coinvolgente, se si escludono i primi minuti del Secondo Tempo. Colore e calore non mancano mai e finalmente, questa Domenica, anche lo stimolo di avere presenze nel Settore Ospiti.




Finché Vivrò #7

Finché vivrò…

Questa volta ci sembrava giusto rompere gli schemi con una copertina hot, sì, proprio ora che sta per arrivare il grande freddo, o almeno così sembra. Immagine significativa, in riferimento al fortunoso 0-0 di Viterbo, ed il pubblico del "Purificato" ha particolarmente gradito, soprattutto quello di sesso maschile. All’interno i resoconti della gara casalinga contro le Rondinelle Aprilia e della trasferta in terra sabina contro i gialloblu viterbesi. Seconda colonna dedicata al ricordo della stranissima morte di Denis Bergamini, calciatore che portò il Cosenza in Serie B e misteriosamente deceduto sulla Statale Jonica. A distanza di venti anni ancora non sono stati trovati i colpevoli del suo omicidio. Spazio per un’altra morte avvolta nel mistero, quella di Stefano Cucchi. Che i mandanti siano gli stessi dell’omicidio Sandri? A voi lettori l’ardua sentenza. Ultima pagina dedicata, come sempre, agli scatti delle ultime giornate, i Risultati e la Classifica, con il Prossimo Turno di Campionato.

Anno VII – Settimo Atto