Archivi del mese: Gennaio 2006

Se la Dea bendata
sale in cattedra…

Forse i temerari che hanno sfidato il gelo di Artena se lo stanno chiedendo ancora adesso: possibile aver raggiunto la vittoria? E sì…
L’aspetto positivo della rigida trasferta domenicale stavolta ha il sapore particolare di una vittoria tremendamente “voluta”. Voluta e cercata dall’impegno sfoderato dagli undici in campo ma aiutata soprattutto da quella fortuna tanto osannata che è stata così decisiva da permetterci di conquistare tre punti d’oro, pesantissimi, nonostante l’assedio dei padroni di casa per tutti i 95 minuti di gioco. Una serie interminabile di occasioni da rete, calci d’angolo, ben tre pali ed una clamorosa traversa, un calcio di rigore fallito su cui è stato protagonista l’estremo difensore fondano Assogna.
Taccuino alla mano, nel pantano di Artena, un nostro vicino di banco ha rilevato circa quindici palle goal per i gialli di Mister De Paolis, e a qualche spettatore di casa è sembrata proprio l’impresentabile divisa a portar male, a sottolineare come la scaramanzia regni sovrana.
Alla nostra destra i “tifosi” di casa ed i circa trecento spettatori si disperavano, imprecavano tutti i santi del calendario, quasi non credevano ai loro occhi osservando la nostra esultanza dopo la rete-non rete di Sorrentino, imbeccato dal solito Fiore. Ma la realtà è questa, la cronaca dei soliti giornalisti assenti parla d’altro, elogia lo schieramento di una squadra giovanissima, ma cade nell’errore forse non troppo casuale di considerare in età di lega giocatori che hanno superato da tempo la soglia dei venti anni… ah, questi “giornalai”!
Nel Giornale di Bordo annotiamo l’ennesima assenza degli amici di LazioTV, dopo i filoni di Torrenova e Torbellamonaca, ma c’era da aspettarselo… impegni improrogabili chiamavano alle armi, vero?

Il risultato maturato nella divertente trasferta romana speriamo però possa ripetersi, auspichiamo possa ritornare a spadroneggiare quella classe e tecnica sopraffina della Dea bendata, possibilmente su campi di maggior prestigio, regalando una gioia ancora più esaltante.
Eppure la mattinata di Artena ci ha visto ancora protagonisti, a petto nudo con una temperatura proibitiva, lì a cantare e sgolarci di fronte ad un nuovo dubbio penalty stavolta conseguenza di un fallo-non fallo di mano del nostro capitano Rizzi, lì a rispondere col sorriso alle sgroppate degli avanti rossoverdi, per l’occasione gialli dalla rabbia.
Ed è stata la trasferta della scorsa domenica a darci l’opportunità di incontrare il giovane Oppedisano, la stagione passata qui a Fondi.
Dopo la parentesi rossoblu ha preso la strada di Pisoniano (Serie D) e nel corso dell’ultimo mese, per diversi problemi personali, è stato costretto a cambiare casacca per avvicinarsi a casa, ed ha trovato spazio nella rosa dell’Artena, squadra che reputiamo di notevole spessore tecnico ed atletico dopo averla vista all’opera due volte. Formazione da vertice!

Il campionato intanto entra nel vivo e si registra la vittoria di Trotta nel confronto diretto che ha visto scendere al “Colavolpe” il Morolo. Alle spalle delle due regine del torneo torna a farsi sentire il Cecchina con la conquista di tre punti importanti al “Tasciotti” di Sezze. Nella zona purgatorio torna anche il Cynthia, bloccato in casa, e da sottolineare c’è il ritorno al successo del Formia sul Colleferro, negli ultimi anni autentica bestia nera per i biancoblu di Palladino. Stenta ancora l’Alatri, sconfitto tra le mura amiche dal Gaeta che deve ringraziare l’ultimo arrivato Quercia, autore della doppietta che ha deciso l’esito della gara negli ultimissimi minuti di gioco. Per il resto si è trattato di una giornata senza grosse sorprese, forse il risultato che lascia maggiormente di stucco è la seconda vittoria nelle ultime tre partite della Roma VIII, rigenerata dalla cura Pagliarini. Il prossimo mese probabilmente contribuirà a fornire un quadro dettagliato del campionato, fermo restando che a conti fatti tutto è ancora possibile, classifica alla mano fino all’Anitrella. Tanti scontri diretti ci offrirà il calendario nelle prossime tre giornate e il Fondi, come lo stesso Gaeta e nonostante tutto la Vis Velletri, si candidano all’incarico di giudici della stagione, considerato che tutte le massime formazioni di vertice dovranno superare il loro ostacolo.

Dal nostro punto di vista l’osservazione più interessante e felice va riferita al fatto che finalmente si intravedono all’orizzonte trasferte pomeridiane, ormai quasi depennate dalle scelte “zarelliane”. Gli addetti ai lavori e le società interessate dovrebbero una volta per tutte prendere atto che la situazione attuale è insostenibile, non solo per ciò che concerne il discorso relativo alle tifoserie al seguito, ma allargando la visuale riconoscendo le indubbie difficoltà che una squadra del sud pontino incontra ogni qualvolta è chiamata ad una trasferta capitolina o ciociara… aprite gli occhi, ottusi! Ne va della regolarità dello stesso campionato e soprattutto della credibilità di organi dirigenziali e di una Federazione brava solo ad idrolatarsi.


…pochi ma "buonissimi"


…e lo chiamano inverno


…e la curva si colora


…ora sì che possiamo tornare a casa

Ragazzi di Stadio

RAGAZZI DI STADIO
di Daniele Segre
1978

GIUDIZIO:…non un film, ma una specie di documentario sul mondo ultras agli albori, nella città di Torino! I protagonisti sono loro, la curva granata e qualla bianconera, in un periodo nel quale gli ultras erano visti solo come intralcio e inquadrati come teppisti(come se ora fosse cambiata questa concezione!)! Alle domande del Segre, i ragazzi rispondono senza timori, senza celare la verità, senza barcamenarsi in discorsi troppo complicati, senza far finta di non aver capito, insomma…da ultras! Si comincia ascoltando Beppe(capoultras storico dei Fighters!) e gli altri ultras bianconeri che, riunitisi nella loro sede, discutono sulla coreografia da metter su nel derby col toro: cartate, coriandoli, striscioni, vernice, piatti di carta, sciarpe, bandiere, fumogeni, torce, casse da morto(molto in voga!), croci e addirittura conigli veri da mandare sul terreno di gioco! Non lasciano nulla al caso, si calcola tutto alla perfezione, si prevedono le spese ed anche la reazione del pubblico "normale", sì, coloro che lo stadio lo "vedono" come un teatro! Si passa poi sull’altra sponda, quella granata, quella dei torinesi-torinisti, non è infatti sbagliato affermare che Torino è granata, i veri torinesi tifano Toro, la Juve è da sempre la squadra dei meridionali, lo stesso Beppe affermerà più tardi, che la maggior parte degli ultras di fede juventina provengono dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Calabria e dalla Sicilia!
Anche nella sede degli "Ultras Granata" si parla di derby, del mondo ultras, della repressione, dei rapporti con la società, ma a rispondere alle domande sono soprattutto due ragazze(molto carine!) del direttivo che si occupano fondamentalmente del piano economico e saranno proprio loro a comperare la stoffa su cui sriveranno: "si scrive juve, si legge merda"! Si parla di politica e dell’eccessiva estremizzazione di alcuni gruppi italiani in quel periodo, senza dimenticarci che siamo nel ’78 e la nostra nazione si ritrova in una situazione molto difficile! Si affrontano tutti gli argomenti: dalle trasferte alla repressione; dai rapporti con la società a quelli con le altre tifoserie; dal ricambio generazionale ai rapporti tesi con alcune frangie del tifo organizzato! Una delle interviste sarà realizzata all’interno del mitico "Filadelfia", il simbolo del Torino almeno fino a quando è restato in funzione! C’è chi si lamenta della dirigenza, chi delle fdo, chi non vede di buon occhio i tifosi "normali" e chi non riesce a capire perchè questa passione non influenzi tutti i giovani, che invece di andare alla stadio, perdono tempo nel fare i "fighettini"! Ci si incontra in sede e si parte per raggiungere luoghi lontani da occhi indiscreti, si sta organizzando il derby, meglio non farsi vedere! Si preparano striscioni offensivi, segni di scherno su carta e si preparano sagome che non hanno nulla da invidiare a Rocco Siffredi(!!!). Si cerca di stupire il pubblico, si fà la "colletta" per le spese e ognuno dà una mano! Non vengono risparmiati neppure simboli che in quel periodo parlavano da soli, come non ricordare la "hazet 36"(chiave inglese) che faceva una rima macabra con…ma lasciamo stare! Periodo di frasi ad effetto, di parole usate per moda, per incutere timore! Ma in fondo, nella maggior parte dei casi, alle parole non seguivano i fatti! Si parla del tifo in Italia e nelle altre nazioni europee, riferendosi più volte al modello inglese tanto amato da Beppe, che, ascoltando un 33 giri con i canti della Kop, spera un giorno di poter essere una di quelle 6mila voci che incitano la propria squadra senza l’ausilio di tamburi, ma solo con la voce, la voce della passione, la voce che vien dal cuore!
Un lavoro poco curato, ma dall’ottimo risultato! Spesso con una telecamera si riescono a fare cose impensabili! Complimenti a Daniele Segre, che senza aggiungere proprie opinioni o punzecchiature, regala alle curve uno spazio inedito nel quale farsi conoscere per quello che si è realmente, senza strumentalizzazioni da parte della TV o della stampa! Davvero molto bello!

VOTO:7,5…dedicato ai nostalgici!

Il Fiore all’occhiello…

Un secondo tempo fatto tutto di grinta, cuore e voglia di vincere ci ha permesso di superare l’ostacolo Torrenova. Una gara agevole sulla carta e che invece si è rivelata alquanto insidiosa ed ostica, un ostacolo che nei primi 45 minuti è parso a tratti insormontabile per via di una confusione tattica mai vista e forse a causa di un rilassamento ingiustificato o peggio di una concezione della partita tanto ottimistica da poterla configurare come una passeggiata di salute domenicale. A renderla ancora più difficile e pericolosa il vantaggio siglato da Di Giosia su calcio di rigore dopo circa trenta minuti di gioco, a legittimare il temporaneo vantaggio almeno un altro paio di buone occasioni da rete fortunatamente conclusesi con un nulla di fatto. A riprenderla la perla del baby Marrocco e l’ennesima partita super di Stefano Fiore, autore di una decisiva doppietta che regala alla formazione rossoblu tre punti scaccia-crisi, un toccasana che ci voleva proprio! E per una volta permetteteci di essere ripetitivi: questa squadra dipende dalle condizioni di Fiore, il raggiungimento di un buon risultato o l’espressione di una prestazione importante sembrano sempre di più essere legate alle giornate in vena di quello che per Noi resta il migliore “acquisto” della stagione.

Una vittoria che fa ben sperare, in vista di un tour de force di tutto rispetto che, dopo la temibile trasferta di Artena, ci opporrà prima all’Alatri del “recidivo” Scognamiglio alla disperata ricerca di punti salvezza e poi nel sentito derby col lanciatissimo Terracina dell’onnipresente Trotta. Non finisce qui però perché il calendario offre ancora un interessante Fondi-Velletri e dulcis in fundo l’altro derby della stagione, stavolta al “Nicola Perrone”, contro Mister Palladino ed il suo Formia. Niente male, vero? Scaldiamo allora la voce, senza badare a calcoli e pronostici.

Tuffiamoci in questa seconda parte di stagione con un carico di passione e goliardia che possa farci credere che stiamo lottando per la promozione in Serie D oppure che ogni gara sia una finale di Coppa Italia (dire Champion’s League era davvero troppo!). Solo così, colorando la domenica di rosso e di blu, sgolandoci anche quando altri preferiscono incappucciarsi per combattere il freddo, entusiasmandoci per un calcio d’angolo o una decisione arbitrale sfavorevole e poi ribaltata. Fedeli ad un modo tutto nostro di intendere il sostegno, anche correndo il rischio di sembrare “ciechi, sordi e muti” perché i risultati non arrivano, perché le prospettive non si tingono ancora di rosa, perché la classifica ristagna, perché l’antipasto ed il contorno non cambiano fisionomia e tengono duro… e Noi invece siamo sempre lì! Siamo sempre “del Fondi seguaci”, anche se qualcuno non ci meriterebbe, anche se qualcuno storce il naso ogni qualvolta vede apparire all’orizzonte quello striscione blu con scritta rossa e bordo bianco. Siamo sempre lì, nonostante tutto e tutti!

Questo ci contraddistingue: presenza e coerenza, un binomio imprescindibile che segna la nostra annata, una scelta compatta che, al di là di piccole incomprensioni, unisce tutte le anime del tifo organizzato fondano. In attesa di tempi migliori direbbe qualcuno, in attesa di chiarezza e correttezza diciamo Noi. Sperando in un rimpasto societario direbbe qualcuno, pregando per una rivoluzione diciamo Noi. Ma sorvoliamo, non è così importante spiegare la nostra presa di posizione, è invece fondamentale capire cosa c’è dietro l’angolo. Cosa ci nasconde il prossimo futuro, cosa non abbiamo ancora previsto, cosa potrebbe meravigliarci, cosa può ancora accadere. Le sorprese sono assicurate, non resta che auspicare si tratti di “buone novelle”. Ma d’altronde, come osserva il saggio del gruppo, “adda passà a’nuttat!”. Ce lo auguriamo anche Noi, soprattutto dopo aver sentito urlare al pessimista un laconico “che po’ succed’ ancor?”.


…al di là del risultato


…noi ci crediamo!


…la rimonta ha inizio


…conquista la vittoria, conquistala per Noi

Teste Rasate


TESTE RASATE
di Claudio Fragasso
1993

Marco ha ventidue anni. Vive con la madre, un’infermiera che fa i doppi turni per mantenere se stessa e quell’unico figlio che la riempie solo di preoccupazioni. Marco ha cambiato sette scuole, di lavoro non se ne parla, la sua vita di tutti i giorni si divide tra il bar sotto casa con i tre amici di sempre, tra sport, moto e scorribande notturne nei locali, alla ricerca di qualche novità da esaltare il giorno dopo al solito bar e l’incontro d’amore con una giovane colf somala, Zaira. Un ragazzo come tanti nella periferia soffocata dal cemento del quartiere tuscolano. Finché una mattina ha l’incontro che gli cambia la vita. Una "testa rasata", un leader autoritario e massiccio, Saverio (detto il Fuhrer) che agisce senza esitare davanti ad una situazione dove nessun altro ha preso l’iniziativa, Marco lo osserva rapito senza capire le reali intenzioni dell’altro. Per lui quell’incontro è la scintilla che a poco a poco divampa per svilupparsi in un fuoco sacro. Marco lo segue, lo spia e scopre che Saverio (il Fuhrer) è a capo di un covo di naziskin che praticano arti marziali e spedizioni punitive contro gli extra comunitari e i commercianti di fede ebraica. Per marco diventa essenziale farsi accettare da quel gruppo così seducente nella loro integrità fisica e di concetto. Pur di arrivare alla loro stima accetta di vivere in piena schizofrenia dilaniata dalla più grande delle contraddizioni. Il rapporto con Zaira, che va avanti crescendo di intensità è tenuto gelosamente nascosto ai "nazi" con i quali Marco partecipa alle scorribande punitive di notte. Ecco che il suo senso della realtà vacilla, si incrinano i rapporti. Dapprima con gli amici del bar, poi con la madre, con il commerciante ebreo, l’unico pronto e disposto a farlo ragionare dall’inizio della sua fascinazione. Infine con Zaira la sola vera base solida e sincera della sua giovane vita. Finché l’odio e il senso di colpa, il rancore di una esistenza priva di margini e di futuro non degenerano nel delirio più bieco, nell’aberrazione, nella tragedia antica e prevedibile anche se volutamente casuale. L’orrore del quotidiano è solo una metafora per far gridare ai più giovani la loro impotenza di fronte ad un "esistere" indifeso e fragile. Un grido che riporta in sé l’eco di angoscia e disperazione delle ultime generazioni.(tratto da movies.yahoo.com)
…questa volta, ha prima scritto la trama, e poi ha fatto finta di vedere il film!

GIUDIZIO:
…al contrario di colui che ha scritto la trama, io non mi farò certo trasportare dal mio ideale politico nel dare un giudizio a questo film!
Complimenti al regista, che nel periodo di "maggior splendore" del movimento skinheads(appunto "teste rasate"!)in Europa, sceglie di metter sù questa pellicola di pregevole fattura, che risalta la diffusione di un nuovo fenomeno giovanile che ben presto verrà etichettato come parte integrante dell’estrema destra! Ma è proprio questo l’errore grossolano che in molti continuano a fare, perchè in effetti, il movimento skinheads nasce in Inghilterra già negli anni sessanta e a tirar le fila ci sono ragazzi di colore, che uniti ai loro pari età bianchi, si contrappongono allo Stato e a tutte le autorità che ostacolano la loro "libertà"! I primi skinheads lottano contro la povertà, contro la disoccupazione, contro il capitalismo, contro ogni forma di usura e contro i soprusi perpetrati alle classi meno agiate. Con il passare del tempo, si creerà una spaccatura all’interno del movimento, che vedrà da una parte i cosìdetti "naziskin", legati agli ambienti della destra e dall’altra i redskin, conosciuti anche con l’acronimo S.H.A.R.P.(skin heads against racial prejudice), legati agli ambienti della sinistra! Si distingueranno solo in questo! Infatti, entrambi gli schieramenti adotteranno lo stesso abbigliamento(Fred Perry, Dr.Martins, bretelle e bomber!), gli stessi interessi ed appunto lo stesso taglio di capelli! Il mondo comincerà a conoscere questo nuovo movimento attraverso manifestazioni, cortei, prese di posizione, ma sarà in occasione di atti di violenza, che susciteranno scalpore e indignazione(come succede per gli ultras!), senza che ci si preoccupi di capire il motivo che abbia spinto loro a questi gesti!
Il protagonista del film è Marco(Gianmarco Tognazzi), un ragazzo di borgata che passa il suo tempo libero a gironzolare nel quartiere assieme agli amici di sempre, con i quali è cresciuto! La scuola non fà per lui e neppure il lavoro sembra appassionarlo, i suoi hobbies sono la moto, gli amici, il bar e l’erba(non quella di un campo di calcio!), è figlio unico e non aiuta in nessun modo la povera madre, costretta agli straordinari per mandare avanti la famiglia! Un giorno, mentre scende le scale del condominio in cui abita, incontra Zaira, un’affascinante ragazza somala che lavora come colf, ed è subito(o quasi!) amore! Ma da lì a poco, un altro incontro casuale segnerà la sua esistenza! Sull’autobus su cui viaggia, un immigrato visibilmente ubriaco comincia a dar fastidio ad alcune donne, ma nessuno osa reagire, fino a quando un ragazzo vestito di nero e con i capelli rasati(Giulio Base), senza batter ciglio prende in mano la situazione, facendo scendere(se così si può dire!) dal mezzo l’immigrato! La fermezza e la decisione dimostrata da quel ragazzo rimangono nella mente di Marco! Decide così di seguirlo senza farsi accorgere! Lo skinheads entra in un seminterrato, sede di un gruppo di naziskin che vivono con il culto della "svastica" e del "superuomo"…
Dopo questo incontro, Marco sembra essere diventata un’altra persona e decide di presentarsi a quel gruppo di ragazzi, vuol far parte di loro, vuole diventare come loro! Ne parla agli amici, ma questi cercano di farlo desistere, dicendo-:"Ma cchì? …’e teste rasate?"-"Sò 4 gatti!", ma lui è ancora più convinto della sua scelta, anche se c’è un problema, ed anche bello grosso, c’è Zaira! Come farà a dirglielo?…non capiranno mai! Finalmente entra nel gruppo e comincia a far parte di "spedizioni punitive"! Qualche giorno prima, un gruppo di ebrei si è reso protagonista di un agguato nella sede dei "nazi"…bisogna reagire! Prima un ragazzo di colore, poi il negozio dell’ebreo(che più volte cercherà di far cambiare idea a Marco!) sotto casa…
Marco è un altro, comincia ad interessarsi alla lettura di testi "politici", abbandona gli amici e con loro anche l’erba, cambia stile di vita e cambia il taglio di capelli!
Ma i frequenti dibattiti con Zaira, sfoceranno in una lite che vedrà Marco steso in terra con la bocca sanguinante colpito da una coltellata involontaria! Con le sue ultime forze, Marco correrà dai suoi nuovi amici in cerca d’aiuto, ma troverà solo tanta indifferenza!
Un film molto realista che racconta la situazione di una gioventù massacrata dallo Stato, che cerca una specie di rivalsa nei confronti di soggetti che spesso e volentieri vengono trattati meglio dei nativi! Come nel caso di "Ultrà", anche in questa pellicola si fà cenno agli ideali che spingono alla ribalta questi nuovi movimenti, ma si cade spesso nell’esagerazione!

VOTO:6…non capisco perchè in ogni film, debba esserci per forza una storia d’amore! Non è mica una soap-opera!

Ultrà

ULTRA’
di Ricky Tognazzi
1990

Il venticinquenne Luca, soprannominato Principe, capo dei più scatenati ultrà romanisti, dopo due anni trascorsi in carcere per un episodio di violenza, torna in libertà alla vigilia di una partita di calcio tra la squadra della Roma e quella della Juventus. Egli intuisce che molte cose, durante la sua assenza, sono cambiate, anche se Red, il suo migliore amico, e Cinzia, che era la sua ragazza, non trovano il coraggio di dirgli che si amano e hanno progettato di trasferirsi insieme a Terni, dove sperano di trovare lavoro. Il gruppo degli ultrà parte per Torino, e Red accetta di condurre con sè Fabio, il fratellino undicenne di Cinzia, appassionato tifoso. Durante la notte trascorsa in treno, affiorano spesso gli attriti latenti fra Principe e Red. Poichè Principe si vanta insistentemente davanti all’amico degli ardenti rapporti amorosi che dice di aver avuto con Cinzia e alcuni amici alludono al probabile trasferimento di Red a Terni, questi trova finalmente il coraggio di confessare a Principe la verità. La mattina seguente, giungendo a Torino, gli ultrà romanisti sono accolti da una sassaiola, prima ancora di scendere dal treno, e trovano alla stazione la polizia e gli ultrà avversari, coi quali scoppiano subito tafferugli, che causano lunghi accertamenti in questura, in modo che i romanisti giungono allo stadio quando la partita è già iniziata. Subito nei locali dei gabinetti scoppia la battaglia coi rivali. Durante un duro corpo a corpo con un nemico, Principe ferisce incidentalmente col proprio coltello lo Smilzo, un buon ragazzo timido e infantile che era accorso in suo aiuto, e il ragazzo muore poco dopo fra le braccia di Red, il quale accusa, davanti agli amici, Principe di essere colpevole di quella morte. Ma Principe nega la sua responsabilità, e, divelti alcuni tubi, per usarli come spranghe, guida i più scalmanati alla vendetta.(tratto da movies.yahoo.com)        
…secondo me, colui che ha scritto la trama, il film non l’ha visto!

GIUDIZIO:
…beh, forse Ricky Tognazzi avrebbe potuto fare di meglio! Ma in fondo, la colpa di questo flop non è da attribuire solamente al "novello"(nel 1990!)  regista, ma soprattuto al protagonista principale del film e cioè Claudio Amendola! Quando parlo di flop, non mi riferisco di certo agli incassi fatti registrare all’epoca dalla pellicola, ma bensì al malumore e alla rabbia che questa provocò all’interno delle curve nostrane e soprattutto nella SUD romana! I ragazzi del CUCS si sentirono diffamati da quel "Luca" che loro avevano conosciuto sotto altre vesti e che avevano accolto, "ospitandolo" nel loro mondo fatto d’amore, di passione, di trasferte, di amici veri, di lealtà…
Infatti, Amendola, per un breve periodo frequentò la curva sud e i suoi leader per  "capire" cosa si nascondesse dietro quel mondo così affascinante,  che gli altri si ostinavano a denigrare(ciò che fece anche lui nel film!)! Ecco perchè a distanza di anni, il sig. Amendola è ancora malvisto dagli ultras romanisti!
La fantomatica Brigata Veleno è un gruppo autonomo formato da ragazzi di diversa estrazione politica e sociale(basti pensare alla presenza nella stessa di uno skins e di un colored!) e non vede di buon occhio il CUCS(più volte contrassegnato come vicino alla società nel film!), ai quali viene riservato il treno speciale per la trasferta di Torino! Ma, quella contro i bianconeri è una sfida alla quale non si può rinunciare ed allora tutti sul primo treno di linea disponibile! Alle porte della stazione del capoluogo piemontese vengono fatti bersaglio di un fitto lancio di sassi e appena scesi avranno modo di vendicarsi con un gruppetto di tifosi locali che Red(Ricky Memphis) chiamerà "Drughi"(che bisogno c’era di nominare gruppi veri?)!
Arrivano le fdo, che conducono gli ultras nella sala d’aspetto per essere identificati, facendo così perdere l’inizio dell’incontro ai "malcapitati" tifosi!
Arriva un autobus di linea che li trasporterà allo stadio, ed è questo il momento in cui da BV si trasformano in Opposta Fazione, con tanto di striscione aperto davanti al corteo scortato dalla polizia! Una volta giunti al Delle Alpi, ad attenderli ci sono una cinquantina di juventini, con i quali hanno un breve ma intenso corpo a corpo nel quale il Principe(Amendola) accoltella per sbaglio Smilzo, un ragazzo del gruppo che aveva in mano una sciarpa bianconera(bottino di guerra degli scontri alla stazione!)! Finalmente varcano le porte d’ingresso e corrono dagli altri ultras giallorossi per organizzare la vendetta nei confronti degli juventini! Smilzo viene portato in bagno, ma ormai è troppo tardi, non c’è più nulla da fare, ed è proprio in questo momento che Red scopre la verità ed incolpa Il Principe per la morte del loro amico! Passano i minuti ed il bagno diventa una vera e propria armeria dove vengono divelti tubi e quant’altro possa servire per gli scontri…ma non c’è tempo per piangere la morte di un ultras, fuori c’è la battaglia!!!
Film pieno di incongruenze, nel quale risaltano sì i veri valori del mondo ultras, ma allo stesso tempo vengono coperti di infamia!

VOTO:5…se questo è quello che chiamano neo-realismo, preferisco i film di fantascienza!

 

Benvenuti in… PURGATORIO!

Stessa storia, stesso posto, stesse prospettive…
Ricominciamo da dove c’eravamo lasciati un anno fa!
Da quel “purgatorio” che, nella migliore delle ipotesi, ci ospiterà per altri 5 mesi, in attesa di gloria e successi ai Mondiali, Moreno permettendo…
Ci ritroviamo lì, ad un passo dalla zona salvezza, in una posizione apparentemente tranquilla, ormai lontani anni luce dalle prime della classe, tamponati invece da chi tenta e tenterà in tutti i modi di uscire dalle sabbie mobili dei quartieri bassi della classifica.
E con quali prospettive si apre questo girone di ritorno?
Con la speranza di programmare il futuro o karaoke in braccio e “finché la barca va” da cantare tutti insieme?
Non si tratta di catastrofismo, anzi, a volerla dire tutta qui si cercano note positive in una prima parte di campionato che sembra aver soddisfatto solo dirigenti, allenatore e “amici fidati”, e non ci riferiamo alla stampa, stavolta precisiamolo, è bene farlo ogni tanto.

Il ritorno all’Arnale Rosso era stato apostrofato come l’inizio di una nuova stagione per la squadra rossoblu, ed invece un primo bilancio parla una lingua diversa.
Il “Perrone”, con i suoi difetti ed i suoi pregi, portava decisamente meglio, sia in fatto di risultati sia sotto il profilo del calcio espresso, nonostante il terreno di gioco fosse simile ad un colabrodo, lontano parente di quello che è stato anni orsono.

L’attuale composizione del campo fondano sembra sia deleteria per la costruzione di gioco, soprattutto quando si tratta di “dover fare la partita”, piuttosto che attaccare in contropiede approfittando di uno svarione.
Non è eresia osservare la difficoltà che il centrocampo rossoblu incontra quando ha il compito di proporre una verticalizzazione, innescare una veloce ripartenza.

Se poi crediamo che possano piovere dal cielo le palle buone per battere a rete, o che Gisfredo e Marrocco svettino più in alto del difensore avversario, crediamo alle favole, o meglio “vogliamo crederci”.
Tanto stanno facendo questi due ragazzi, ma chiedere loro un lavoro impossibile da prestare per questioni di caratura fisica ed atletica è davvero impensabile.
Ma li avete visti i centrali del Cynthia domenica scorsa?

Sornione, concreto, fortunato, tatticamente perfetto…
E così il Cynthia dell’intramontabile bomber Galli ha fatto bottino pieno e si è ufficialmente rimessa in carreggiata sulla strada della lotta al vertice.
A conti fatti una delle più brutte partite della stagione, forse superata solo dalla trasferta all’Oscar Zonzin di Borgo Montello, e per di più vivacizzata dal direttore di gara, la stessa giacchetta nera che arbitrò la partita del Fondi al “Panichelli” di Torbellamonaca, non senza lasciare dubbi e sollevare polemiche.

Eppure, nonostante tutto, una nota positiva l’abbiamo trovata… è straordinariamente eccezionale, un caso più unico che raro, ma è capitato e ci fa piacere scriverlo…
Finalmente abbiamo rivisto “la nostra partita” sulle colonne di un quotidiano, finalmente il nostro punto di vista ha trovato la possibilità di intersecarsi con quello della stampa relativamente alla cronaca della partita con il Cynthia Genzano… di certo non si aspettino una campagna pubblicitaria in loro favore gli amici della redazione sportiva del quotidiano in questione, ma per ora si accontentino del nostro plauso, sincero e leale.
Il dettato ha trovato un degno avversario… pronti, via!



…on the terrace!



…tutti "segnalati"!



…piccolo ultras cresce!



…il solito manipolo!

Babbo Natale…
la letterina l’hai letta?

Speriamo bene, perchè dalle prime risposte sembrerebbe proprio di no. Una sconfitta, in quel di Borgo Montello, che ridimensiona ulteriormente le ambizioni del Fondi, una rocambolesca rete su un innocuo calcio di punizione ed il 2005 rossoblu si chiude nel peggiore dei modi.

Non resta che incrociare le dita ed auspicare una ripartenza dignitosa, contando sul doppio turno casalingo che ci opporrà prima al Cynthia Genzano e successivamente al sorprendente Torrenova, in quella che sarà la prima partita del girone di ritorno. Un en-plein vorrebbe dire molto, soprattutto in ottica salvezza, per abbassare la saracinesca e rispedire al mittente le preoccupazioni avanzate nelle ultime settimane, dedicando possibilmente maggiore tranquillità allo spogliatoio per dare vita davvero alla valorizzazione dei giovani talenti fondani e non solo per necessità o urgenza dell’ultim’ora come accaduto più volte in questa prima fase di stagione.

Nel frattempo dal "Zonzin" arrivano altri segnali importanti. Lo straordinario striscione ironico riservato agli amici di LazioTV, la chiacchierata a fine gara col buon Paolo Annunziata che chiarisce definitivamente le idee a chi ancora dubitava su alcuni argomenti, l’assoluta inconcludenza dell’attacco rossoblu reo di non aver creato nemmeno un pericolo alla porta della Viribus di Pelucchini, il solito arbitraggio non del tutto esente da colpe, l’ormai tradizionale Miss che ci aspetta alla Biglietteria a conferma del Premio Accoglienza che anche quest’anno ci sentiamo di rivolgere alle bellezze mediterranee scelte dalla società biancoazzurra per scongiurare atti vandalici.

Cosa aggiungere ancora di quest’ultima trasferta dell’anno? Beh, l’immancabile sostegno della Famiglia Ultras degli Old Fans, presente in buon numero nonostante la ridicola decisione del sempre più amato Signor Zarelli. Un turno così importante non andava certamente giocato alla 14e30 del Venerdì, con stadi semi-vuoti, incassi imbarazzanti, giocatori non al meglio della forma, campi in condizioni pessime visto il freddo ed il gelo e soprattutto senza il minimo rispetto per chi ha dovuto sobbarcarsi trasferte saltando per l’ennesima volta un buon pranzo caldo oppure dovendo addirittura fingersi malato per marinare il lavoro ingannando il "boss" di turno.

Babbo Natale, sempre compatibilmente con gli impegni del postino di zona, dovrebbe già aver ricevuto la nostra letterina e quindi conosce le richieste che la ciurma ultras rossoblu ha voluto avanzare.
Restano, come è giusto che sia, un segreto natalizio, nella speranza che possano avverarsi, magari con il suo benestare e la sua buona parola. D’altronde la fede non ha limiti tantomeno ostacoli!

In molti amano stilare bilanci al termine della stagione agonistica, altri si cimentano in programmazioni poi rinnegate o smentite, altri ancora si autocelebrano grazie al fare compiacente di amici giornalisti o maleinformati alla ricerca del grande scoop, Noi ci limitiamo a prendere atto della presenza costante e mai doma che durante tutto l’anno, come già da qualche tempo ormai, ha caratterizzato il calcio fondano. Nonostante tutto, nonostante tutti, questa ciurma è divenuta una realtà, una presenza che vive e non ama sopravvivere, una presenza che profuma di essere e non di apparire!
E l’impegno per il 2006 appena iniziato è proprio questo: continuare ad essere sempre e comunque al fianco della nostra fede, difendere i colori della nostra città, onorare la storia di chi ci ha preceduto, combattere per quella maglia che ci appartiene…

In alto i calici…
OLD FANS



…l’ultima cantata dell’anno


…quello stendardo mi fa impazzire


…di Venerdì o di Lunedì, noi ci saremo sempre!


…We are the red and blue