Parola d’ordine:
COMPATTARSI!
Stringere tutti un patto d’acciaio, l’uno con l’altro, all’interno dello spogliatoio, per ribaltare ogni pronostico, per soffiare via le nuvole addensatesi attorno al calcio fondano in queste ultime settimane e ripartire a vele spiegate verso di lei, la salvezza. Compattarsi, dunque, ancor più di quanto non lo si sia già. Chiudersi a riccio, se necessario, evitando polemiche e provocazioni all’ordine del giorno e sorvolando sulle prevedibili sviste arbitrali. Tenere altissima la concentrazione, nonostante tutto e tutti, ed affondare il colpo non appena se ne avverte la possibilità. Anche se le squalifiche e gli infortuni riducono la rosa a disposizione, anche se gli avversari sembrano avere una marcia in più, anche se la sfortuna ha deciso di perseguitarci ogni santa domenica. Luna nera a parte, è l’audacia a doverci distinguere dalle altre dirette concorrenti in questa lunga e dura battaglia per difendere la permanenza nell’Eccellenza. Non solo perché addosso ci sono il rosso ed il blu, non solo perché è il nome di una città come Fondi ad essere portato in giro per il Lazio, non solo per l’orgoglio di raggiungere un risultato importante, ma anche e soprattutto per dimostrare di non essere inferiori a niente e nessuno, di non dover temere paragoni e sfide incrociate, di non avere timori reverenziali nei confronti di chicchessia. Siamo Fondi ed è ora di dimostrarlo, in ogni senso!
Certo, ci sono grinta e forza di volontà, la squadra non smette mai di lottare, combatte, i giocatori in campo si sacrificano, il pallone è preda di zuffe e contrasti duri, la gamba non viene tirata indietro. Ma allora cos’è che manca? I goal, naturalmente, ma le statistiche dicono che prima o poi arriveranno (speriamo prima naturalmente!), e quel pizzico di cattiveria agonistica che può fare la differenza. Sì, ecco la vitamina di cui necessita la nostra squadra: la cattiveria. La prepotenza? L’arroganza? L’irriverenza? No, non ci siamo spiegati bene evidentemente. Cattiveria, come sinonimo di concretezza, al pari di cinismo, azione, dinamismo. Sia chiaro che non si tratta di una critica, semmai di una spinta, una riflessione che deve servire da stimolo per tutti. Il compito del sostenitore è anche questo, non deve limitarsi al supporto, ha il dovere di stuzzicare i componenti della propria squadra ad una reazione che sia positiva, in termini di gioco e risultati. Chiamatelo pure viagra sportivo se volete…
Inevitabile che il “compattarsi” issato ad undicesimo comandamento sia segnale inequivocabile di questo nostro atteggiamento. Risulta evidente la presenza di un gruppo unito, coeso, guidato dal piccolo nucleo di veterani che da buoni padri di famiglia stanno facendo crescere attorno a sé i giovani di belle speranze impegnati domenicalmente, e, vi sembrerà assurdo, ma anche in un momento negativo come nel caso del rigore fallito da Langiotti al settimo minuto della ripresa in quel di Latina, accorgersi che il capitano è lì e non perde tempo in recriminazioni o bestemmie ma va a rincuorare immediatamente il compagno di squadra che sfortunatamente ha tirato fuori è quanto di più emozionante ci possa essere per un ultras, ve lo assicuriamo! Da quel gesto deve partire la vendetta, sportivamente parlando. Dalla sconfitta del Francioni deve venire su un Fondi più cattivo. Che possa accantonare la rabbia e tramutarla in freddezza, anche se ci si trova a ranghi ridottissimi e per lo scontro diretto in arrivo domenica pomeriggio c’è un reparto da inventare, la difesa. La vita insegna che tutto è possibile, che “Volere è potere”, che il cuore ti può permettere anche le imprese più proibitive, basta provarci!