Archivi del mese: Novembre 2009

Passo dopo passo…





Dopo Rieti ed Olbia si torna a calcare gradinate di un certo livello, con tutto il rispetto per la collinetta di Tor di Quinto ed il sottobosco di Jenne. Siamo di scena in quel di Viterbo, dove gli ultimi lavori del duemilasette hanno completamente rimodellato il glorioso “Enrico Rocchi” facendone un vero Stadio modello, anche per la Serie C, seppur privato della tribuna Pratogiardino, per far posto ai bolidi delle FdO… Ritrovarsi in una ventina scarsa sui 2000 posti di capienza della curva ospite è come andare al mare in pieno inverno, ed oltre Noi ultras si contano a malapena una quindicina di fondani, sparsi come funghi sui seggiolini del settore.

I gialloblu di casa si presentavano a questa gara con la miglior difesa ed il peggior attacco, e se a fine gara nella casella delle occasioni per il Fondi compariva lo zero, non era certo un caso. C’è da dire che i rossoblu sono parsi senza idee, più intenti nel difendersi che nell’impensierire l’estremo difensore dei viterbesi. Le voci giunte al “Purificato” su questa squadra si sono rivelate azzeccate e nei novanta minuti di Domenica i nostri hanno potuto constatare che la Viterbese ha tutte le carte in regola per puntare in alto, magari con qualcuno là davanti che la butti dentro, già perché ad andare al tiro sono stati solo i centrocampisti della formazione di casa. Il ritorno di Esposito dall’inizio e l’innesto di Galasso hanno sicuramente dato più verve ai rossoblu, innocui in fase offensiva, dove la coppia Branicki-Di Maio faticava nel trovare varchi tra le maglie della difesa meno battuta del girone. La Viterbese riusciva anche a trovare il gol, ma l’arbitro annullava per un evidente fuorigioco dell’autore della rete. L’occasione, se così possiamo chiamarla, più ghiotta per noi, capitava sui piedi dell’ariete polacco, che non riusciva a toccare quel po’ che bastava la sfera. C’era anche il tempo per terminare l’incontro in 10, a causa dell’espulsione di Luca Pannozzo, troppo ingenuo nell’incappare nella seconda ammonizione, per proteste alquanto futili. Vanno comunque elogiati i ragazzi, che sono riusciti a conquistare un pareggio su un campo ostico e contro un avversario di tutto rispetto.




L’ultimo capoverso di questo resoconto stavolta lo dedichiamo ad una riflessione, facendo un passo indietro e tornando sulla Manifestazione di Roma del 14 Novembre scorso, che non ha visto la nostra presenza, nemmeno a livello personale. Perchè? Pur condividendo l’idea e complimentandoci con chi ha preso a cuore questa battaglia in prima persona, rimarchiamo ciò che pensiamo da sempre e che non abbiamo certo bisogno di scrivere su comunicati e quantaltro: “Anni fa la parola Ultras veniva usata da pochi, pochissimi, spesso chi seguiva questo stile di vita non aveva nemmeno l’arroganza di definirsi tale. Oggi, basta uno striscione riciclato e le sciarpe fatte stampare dalla Società amica per farsi fotografare su un magazine del settore. Parole come Mentalità e Coerenza vengono usate senza mezze misure, ma chi di queste caratteristiche ne fa un credo, alla fine si conta sulle dita di poche mani. Ecco perché assenti. Assenti perché non riteniamo coerente manifestare oggi fianco a fianco con gente che si autodefinisce ULTRAS, senza allori né onori. Gente che bada più all’apparire che all’essere, snaturando così il vero significato di questo movimento che ancora oggi resiste grazie a chi va avanti senza abbassare la testa, seguendo alla lettera quel modo di agire che chi ci ha preceduto ha voluto insegnarci, ma che molti hanno calpestato e calpestano. Assenti perché Coerenti!”




A caccia di certezze

Rondinelle Latina per gli almanacchi, ma per noi resta sempre l’Aprilia, quella stessa gloriosa Società che non più di 3 anni fa si giocò tutto sul proprio campo, passando da una storica promozione in C, al declassamento in Eccellenza, favorendo un Cassino che di colpo si ritrovò in Paradiso. La sfida con i biancoazzurri in gare di campionato mancava da moltissimo e l’assenza di gare da degustare seduti sulla propria comoda poltrona di casa ha certamente incrementato la presenza di pubblico sulle tribune.

 

Gara dal fascino antico, con i rossoblu sempre più convinti dei propri mezzi e biancoazzurri in cerca di un colpaccio che riaprirebbe la porta dei sogni. Sin dai primi minuti è il Fondi Calcio a fare la gara, pane&triangolazioni mangiano i nostri ed è facile vedere la coppia Branicki-Di Maio ad un passo dal gol. Proprio l’ariete polacco va in rete, su assist dell’enfant prodige Vaccaro, a dimostrazione del fatto che oltre all’enorme mole di gioco, Piotr sa anche segnare con facilità disarmante, e solo i ciechi non riescono ancora ad ammettere che il “Muratore di Varsavia” è fondamentale per le strategie di Mister Liquidato. L’Aprilia cerca di reagire, ma Corsetti non riesce a ripetersi come già fatto nella gara di Coppa Italia, e tocca al neo acquisto Piperissa impensierire Celli. Il Fondi si riversa in attacco in cerca del raddoppio, che arrivava tempestivo, pochi minuti prima del fischio di metà gara e ad andare in gol è Di Maio, il giovane con un passato in maglia cassinate, quasi come un segno del destino per l’undici di Mister Bindi. La prima frazione non offriva più nulla agli occhi dei presenti, che venivano però svegliati dalla veemenza delle rondinelle, che rientravano in campo con un piglio diverso, grazie al quale, in più di un’occasione, scaldavano le mani del giovane Celli. La formazione apriliana reclamava anche un rigore su Piperissa, che l’arbitro non concedeva. L’Aprilia si prendeva i meritati applausi del “Purificato” ma non riusciva ad accorciare le distanze da un Fondi che riusciva a fare quadrato e ribattere gli attacchi avversari. C’era soltanto il tempo per vedere una conclusione di Branicki che non fruttava gli esiti sperati ed il mai domo Piperissa lottare su ogni pallone che gli capitava a tiro, senza riuscire però ad esultare e far esultare la sparuta rappresentanza di tifosi apriliani. Il Fondi incamerava altri 3 punti fondamentali per raggiungere il più presto possibile la soglia dei 50 punti, che dovrebbe assicurare alla formazione rossoblu una salvezza tranquilla.

 

Domenica stupenda sugli spalti del Settore, con tifo coinvolgente e continuo, sicuramente migliore nella seconda frazione, dove siamo riusciti a serrare le fila ed a far diventare i nostri cori dei veri e propri boati. Da ricordare i primi 5 minuti di silenzio osservati per ricordare Gabriele Sandri. Insomma, un’altra bella Domenica delle nostre, alla nostra maniera!




Finché Vivrò #6

Finché vivrò…

Onoriamo i "Dodici di Olbia" facendo il verso alla locandina di uno dei sequel di maggior successo negli ultimi tempi. Ma in questo caso non si parla nè di persone distinte, nè di colpi milionari, tantomeno di opere d’arte, anzi. All’interno i resoconti della vittoria casalinga contro il Morolo e del colpo esterno in terra di Sardegna, contro il Tavolara. Colonna dedicata alle stranezze del calcio d’oggi, non più portatore di sani principi come una volta. Spazio Cultura da Stadio con le recensioni del libro "Tifare Contro" e della fatica "Awaydays", sicuramente da non perdere per gli amanti del genere. Pagina finale dedicata alle foto delle ultime gare, a Risultati&Classifica ed alle partite del Prossimo Turno.

Anno VII – Sesto Atto




I dodici apostoli

E finalmente si salpa per la prima trasferta in terra sarda, in quel di Olbia, contro il Tavolara. Carico alcolico a parte, il contingente conta 12 ultras temerari, pronti a tutto: acqua, freddo, mareggiata e se ce n’è bisogno, anche a remare. Si parte con la consapevolezza di tornare zuppi di pioggia, con l’alito ballerino e con chissà quale risultato da mandar giù, ma non importa, conta solo esserci. L’ultima trasferta di Rieti ci ha lasciato un retrogusto ancora da digerire e vedere i nostri tornare sulla terraferma con una bella vittoria sarebbe il massimo.

 

Alle prime luci dell’alba approdiamo sull’Isola dei Quattro Mori, e dopo una colazione a base di caffè e sambuca, siamo già sotto l’hotel che ospita i rossoblu, per farli sentire a casa e dimostrargli che non c’è distanza che riesca a scoraggiare questo manipolo di esagitati. Terminata la visita di cortesia, scatta la visita guidata della Città, rigorosamente senza guida, ritrovandoci così in un batter d’occhio nel nulla. Sinceramente Olbia d’autunno non ha molto da offrire, se si esclude il vigile frufru e qualche bella donzella che neppure ci si fila. Gira e rigira ci ritroviamo “casualmente” sotto il Settore Ospiti del “Bruno Nespoli”, con tanto di telecamere a circuito chiuso ad infastidirci. E’ presto, molto presto e si decide di dare un’occhiata allo Stadio: “tutto sommato un discreto Impianto, almeno dall’esterno, ma in seguito ci renderemo conto che il nostro giudizio era stato molto affrettato”.  Un bel piatto di gnocchetti sardi ed un bicchiere di rosso fanno da apripista alla gara delle 14e30. Arriviamo e ci piazziamo sotto la Tribuna Centrale, ma i tutori dell’ordine decidono che per Noi oggi c’è la Curva del Settore Ospiti, che accettiamo di buon grado dopo l’inaspettata invasione di campo a cui siamo costretti per il cambio settore… ed è così che parte forte il coro: "E oggi giochiamo Noi!", tra lo stupore dei giocatori del Tavolara. Pezze al loro posto e fatto quadrato, apriamo le danze del nostro pomeriggio tra battimani e cori, saltellando da una panca all’altra della curva per evitare  di cadere giù. Il giudizio pre-gara non trova certo riscontro con ciò che i nostri occhi vedono una volta nel settore, con tanto di pezzi mancanti e tavole di legno ormai marce a tenerci in bilico su ciò che ancora viene chiamata tribuna, insomma c’è qualcosa di peggio delle nostre tribune del “Purificato”. Inizia la gara con un Fondi vivace e padrone del campo, ma i biancoverdi di casa approfittano dell’unica occasione creata per punire la retroguardia rossoblu. Subito il gol, però non ci scoraggiamo e neppure il Fondi sembra tramortito dallo svantaggio, continuando nella lenta conquista del terreno di gioco che però non si tramuta in rete nella prima frazione. Tutt’altra storia la ripresa, il nostro sostegno sembra andare di paripasso con il rendimento della squadra e l’apoteosi si ha al pareggio di Pannozzo, lesto ad insaccare di testa da posizione ravvicinata. In un “Nespoli” che conta 70 presenze scarse, il nostro tifo sembra raddoppiare e solo il forte vento che ci accompagnerà per tutta la gara sembra riuscire a giocarsela con le nostre ugole. Il Fondi continua ad attaccare ed il gol di Di Maio fa letteralmente esplodere il Settore Ospiti. Sicuramente il giusto premio per chi ha seguito i rossoblu fino in Sardegna, preferendo un’emozione unica ad un qualsiasi fine settimana fondano. A fine gara, poi, Mister Liquidato e i suoi, stretti mano nella mano, omaggiano i presenti e raccolgono il meritato applauso. Rimane solo il tempo di prenderci i “soliti insulti” da qualche padre di famiglia in vena di hooliganismo, che dopo i “rendez-vous” gridati ai quattro venti ha preferito tornare a casa da moglie e prole, giustamente, aggiungiamo profeticamente Noi.

 
Non rimane che ringraziare i 12 di Olbia, tornati a casa con tre punti, acqua, vento, birra, vino, gnocchetti e la consapevolezza di esserci stati anche qui, a chilometri e miglia nautiche di distanza. Grazie a chi, non contento, a fine gara ha pensato bene di andare anche a salutare tutta la squadra in partenza dall’Aeroporto. Grazie a chi ha condiviso una due giorni senza soste. Grazie!







E ti domanderai
perchè siamo qua…

C’eravamo lasciati ai piedi del Terminillo ad un passo da una rimonta memorabile, ma con l’amaro in bocca perché quest’ultima non aveva avuto l’esito sperato. Ci ritroviamo al “Purificato”, avversari del nuovo fanalino di coda Morolo, apparso lacunoso ed inspiegabilmente già arrendevole quando siamo appena alla 9a giornata di andata. Già, ancora più arrendevole del proprio pubblico, giunto in poche unità in una delle trasferte per loro più vicine. Quest’anno non è certo una novità vedere il Settore Ospiti vuoto e se si escludono i fondani che ancora assiepano la tribuna scoperta, possiamo affermare che il pubblico morolano abbia già abbandonato la barca che sta per affondare.

 

Il rientro di due pedine fondamentali come Esposito e Branicki ha bilanciato le assenze forzate di Pannozzo e Vaccaro, fuori per squalifica. Proprio l’ariete polacco ha dato inizio alle danze, tornando al gol dopo la trasferta vittoriosa di Ostia. Gol arrivato solamente nella seconda frazione, ma già nel primo tempo l’attaccante rossoblu era andato vicino al gol. Un primo tempo non certo esaltante, ma una ripresa da leoni, con Tufano e Balzano a rivitalizzare un reparto offensivo apparso troppo confusionario ed il giovane Jovinella a mettere in mostra cosa vuol dire essere di “Scuola Parma”. Nota positiva di questo inizio di stagione è sicuramente il rendimento degli under, chiamati spesso a fare la differenza contro i loro pari età. A chiudere i conti e fissare il risultato su un 2-0 all’inglese, ci ha pensato uno dei superstiti dello scorso anno, ovvero quel Fabio Festa, entrato di diritto nei cuori dei tifosi, che proprio nella passata stagione tolse le castagne dal fuoco in parecchie occasioni. Insomma, gol meritato per chi ormai ha una seconda pelle rossoblu. A risultato acquisito e con un Fondi appagato, il Morolo non riusciva ad impensierire l’estremo difensore fondano Celli, inoperoso per gran parte della gara e a dar spettacolo ci pensava Mister Liquidato, in perfetto stile “lanciacori” arroccato sulla rete alle spalle delle panchine, dimenandosi e sbracciandosi fino all’ultimo minuto di gara come un ultras. Non a caso la copertina della fanza di domenica parla chiaro!

 

Sugli spalti del “Purificato” nulla di nuovo, anche se a dir la verità di novità ce ne sono, almeno tra di Noi. Vecchie facce tornano ad assaporare le domeniche pallonare, nuove leve promettono bene ed i soliti noti fanno sempre più quadrato attorno ad un ideale comune, senza dimenticare le nuove melodie che per la prima volta hanno messo piede in un settore ultras…sapete com’è, a Noi non piace scopiazzare!




Finché Vivrò #5

Finché vivrò…

Quinto numero stagionale con copertina che lascia poco spazio all’immaginazione e rende merito a chi fino ad ora ha dato tanto alla causa rossoblu. In questa uscita il resoconto della gara casalinga contro il Selargius e della trasferta amara di Rieti, ed uno sguardo ai prossimi appuntamenti al seguito del nostro Fondi. Spazio riservato al ricordo di Gabriele ed alle info per la trasferta sarda di Olbia. Seconda colonna tutta per la Manifestazione Nazionale del 14 Novembre a Roma contro la Tessera del Tifoso. Chiusura con i Risultati, la Classifica ed il prossimo turno e le immancabili foto del nostro settore in casa e fuori.

Anno VII – Quinto Atto