Archivi del mese: Aprile 2007

In campo e fuori

Ditecelo, non prendeteci in giro, sputate il rospo: è solo un incubo, vero? Stiamo vivendo davvero o si tratta di un brutto sogno? Per la prima volta rischiano di far paura e mettere apprensione anche le risposte più scontate. Passano le domeniche e qui di vittorie nemmeno a parlarne: da circa due mesi ormai non conquistiamo risultato pieno, inevitabilmente la lotta per la salvezza ha preso la fisionomia di una rincorsa. E come sempre assistiamo ad un girone di ritorno sottotono per la squadra rossoblu, a corto di idee e fiato, decimata da ripetute squalifiche ed infortuni. Trentadue punti in trentuno giornate, una media che ci condanna, senza attenuanti. Diciassette mattoncini prima del giro di boa e quindici in quattordici gare in questa seconda fase di stagione quando al termine dei giochi mancano solo tre settimane. Quello che tutti ci auguriamo è un risveglio, uno scatto d’orgoglio in questa tirata finale, perché se solo fossimo realisti e meno propensi a tenere viva la speranza ci sarebbe da confrontarsi con quella matematica crudele e cinica che alimenta ben altre riflessioni. In quindici uscite stagionali abbiamo raccolto la miseria di quattro pareggi e undici sconfitte, i restanti ventotto punti sono frutto degli incontri casalinghi. Ora ci aspettano due trasferte, domenica prossima a Boville ed il gran finale a Terracina, intervallate dal derby col Formia all’Arnale Rosso: la statistica non è dalla nostra parte. Preoccupa ancora di più l’importante vantaggio su cui potranno contare le nostre dirette concorrenti.

Velletri in primis, considerato che con la vittoria sul campo del già retrocesso ImperoRomano ha toccato quota trentacinque e potrà giocare in casa due delle ultime tre gare. Contro il Nettuno ed il Gaeta, più la trasferta al “Liri” di Anitrella quando i neroverdi potrebbero già aver salutato l’Eccellenza in caso di non vittoria al “Colavolpe” nella partita di domenica prossima. Il MentanaJenne idem, forte dell’ottimo pareggio ottenuto da noi, adesso baderà soprattutto a mantenere fino in fondo il punto di vantaggio che al momento la divide dai play-out, magari cercando di approfittare dei due turni interni che la vedranno opposta alle ormai salve Artena e Viribus, potendosi permettere anche un passo falso al “Comunale” di Genzano. Il Colleferro, reduce dal buon pareggio a Cecchina, si appresta a disputare un doppio turno casalingo, rispettivamente contro Viribus e Frascati, prima del finale sul campo de LaRustica. Il Nettuno, mai domo, dopo aver avuto vita facile coi resti del Terracina è atteso da una delicata trasferta a Velletri, dalla gara interna col DianaNemi e l’ultima uscita stagionale a Cecchina. I capitolini di Via Galatea sono invece attesi dalla super sfida con il Cynthia prima della gita al “Francioni” per poi chiudere i conti scontrandosi appunto col Colleferro nella 34a. Quasi spacciato Calderoni, condannato dalle ultime due sconfitte, a Boville prima ed in casa col Formia poi. Cinque sono i punti da recuperare alla terz’ultima, e sembrano davvero troppi a tre giornate dal termine, e l’Anitrella probabilmente ha già individuato il giorno della sua dipartita nel deludente pomeriggio al “Montorli” quando un colpo di testa di Reali proprio al novantesimo l’ha messa al tappeto.

Intanto un’altra domenica è andata in archivio, così un’altra chance è stata giocata, un’altra occasione sprecata per uscire dal tunnel. Ora di probabilità ne sono rimaste poche, e diminuiranno ulteriormente al termine dei novanta minuti in Ciociaria. Ecco perché diviene di fondamentale importanza fare risultato a Boville, in vista delle ultime due gare che ci vedranno opposti al Formia prima ed al Terracina poi. Uscire indenni dalla trasferta nella tana di Testa, Stravato, LaRocca e Reali porterebbe una ventata di rinnovata fiducia cui poter attingere per giocarci al massimo le nostre chances. Anche nella peggiore delle ipotesi un bel pareggio esterno farebbe comunque comodo al morale per affrontare con maggiore determinazione e convinzione nei propri mezzi la lotteria dei play-out. Spareggi che al momento ci metterebbero di fronte i romani de LaRustica, che in questa stagione ci hanno lasciato a bocca asciutta guadagnando invece a nostro discapito ben quattro punti, come lo stesso MentanaJenne d’altronde. Testimonianza evidente dell’equilibrio nella zona più calda della classifica: con il Colleferro ed il Nettuno sulla stessa lunghezza d’onda, battute all’andata ed “omaggiate” di tre punti nella gara di ritorno. Le avversarie più quotate, e probabili, in ottica “spareggio” hanno dimostrato di saper fare punti pesanti sia in casa che fuori… E paradossalmente è proprio con formazioni quasi completamente fuori dai giochi che abbiamo raccolto più punti, Velletri ed Anitrella, ma se per i rossoneri la strada della salvezza anticipata è in discesa, per i ragazzi di Calderoni è diventato indispensabile un miracolo per agguantare i play-out in extremis.

Al Fondi serve adesso un colpo di reni, da ciclista impavido, una sterzata prepotente per conquistare punti pesanti. Ribaltando anche i numeri registrati finora, che sicuramente non lasciano ben sperare. Le assenze complicheranno il compito, di per sé arduo, di racimolare più punti possibili sui restanti nove a disposizione, e per la squadra sarà fondamentale dare il massimo. La nostra stagione può chiudersi il 13 Maggio al “Colavolpe” oppure protrarsi ancora per qualche domenica per via dei play-out: l’importante è che l’obiettivo sia raggiunto, costi quel che costi. Ed in un finale di campionato così concitato è doveroso che la gente fondana segua la squadra con più calore. Crediamoci! Tutti! In campo e fuori!

Finché Vivrò #16

Finché vivrò…

Il campo parla chiarissimo ed i risultati altrettanto, prospettive rosee non se ne vedono, anzi. Dietro l’angolo lo spettro dei play-out eppure sugli spalti non si molla, non si indietreggia! Alta e fiera la bandiera rossoblu, e non a caso la copertina della sedicesima pubblicazione stagionale della nostra fanzine ricalca proprio il momento che stiamo vivendo. Le cronache ed i nostri commenti alle ultime due gare: il pareggio interno con la Viribus e la sconfitta capitolina di domenica scorsa. Uno speciale sul capolavoro tutto di stampo italiano messo su dalla famiglia Panini con un ricordo particolare dedicato ad uno dei fondatori delle mitiche figurine scomparso recentemente. E l’irriverente analisi Euro 2012, con tutti i retroscena dell’ennesima opera d’arte voluta, costruita e cercata con tutto il cuore dal genio della "Abete Carraro Mataresse Melandri Pancalli Production". Immagini della nostra presenza a sostegno del Fondi negli stadi del girone ed i numeri di questo pazzo ed elettrizzante campionato chiudono il pieghevole giunto alla sua penultima uscita, con l’appuntamento alla trasferta di Boville, fondamentale per la rincorsa alla salvezza.

Anno IV – Sedicesimo Atto

Fuori le palle

…un piede pare già bello che andato nel calderone dei play-out: questo il responso del campo, questa la riflessione generale a dieci minuti dal termine della trasferta capitolina. Risultati a dir poco sfavorevoli che giungevano dagli altri campi e la solita sconfitta rossoblu in versione esterna stavano aprendo la strada ad un burrone, quasi un punto di non ritorno. Ci hanno poi pensato le prime della classe a rimediare e le loro reti provvidenziali hanno permesso anche al nostro cuore di riprendere a battere. In soli cinque giri di lancetta, tra le 12,40 e le 12,45 della nostra caotica domenica romana, la classifica del Girone B del Campionato di Eccellenza ha cambiato volto ripetutamente, fino poi ad assestarsi col fischio finale dando vita a nuove speranze, proponendo scenari inediti e probabilmente inimmaginabili per diverse formazioni. Riaperta così clamorosamente la corsa promozione, col Gaeta che mette la freccia e saluta il Cynthia, il Frascati rallenta e deve accontentarsi di racimolare un punto in quel di Velletri. Surriscaldata invece la situazione per quello che concerne la lotta salvezza: toglie definitivamente il disturbo l’Impero Romano, retrocedendo con ben quattro giornate di anticipo, perde pericolosamente terreno l’Anitrella, arranca il Nettuno ma brillano di luce propria le prestazioni di Colleferro, LaRustica, MentanaJenne e VJS Velletri. Graziani regala tre punti pesantissimi ai rossoneri, saliti così a quota trentuno in nostra compagnia. Screponi sigla il goal della domenica decidendo le sorti della nostra quindicesima trasferta stagionale ancora una volta deludente, Ciasca e compagni sfiorano l’impresa arrendendosi solo nei minuti finali agli uomini di Palladino, Borrielli mette a segno una stupenda doppietta che fa tremare la capolista prima del prezioso pareggio.

Prestazioni maiuscole, appunto, ed in alcuni casi notevolmente accentuate dal risultato finale positivo per le nostre dirette concorrenti. Forse questo l’aspetto da sottolineare in maniera più decisa a sole quattro tappe dall’arrivo, la condizione atletica, e le prove offerte assumono importanza rilevante. Dalle nostre parti la titano gioco e risultati già da qualche settimana, la situazione di per sé preoccupante ha registrato così progressivi peggioramenti… ed al momento anche un’eventuale vittoria acquisita va comunque comparata al cospetto delle prestazioni altrui, con un occhio di riguardo per quelle squadre che nel corso delle ultime giornate hanno avuto la capacità di venirci a prendere e superare. Radio e collegamenti telefonici con chi fornirà in tempo reale gli aggiornamenti sui risultati maturati sugli altri campi, cabala e tensione sugli spalti, ma anche tanto sostegno e stimoli per svegliare la squadra. Quattro battaglie, davvero! Quattro finali amano dire stampa e tv, quattro appuntamenti con la storia, seppure si tratta "soltanto" di un campionato regionale. La tradizione calcistica fondana ancora una volta messa alle strette, il futuro in bilico, legato a quello che verrà fuori da queste ultime partite. Ed il calendario non sembra correre in nostro aiuto, anzi!

Nel momento più delicato del torneo però stanno mancando carattere, ardore agonistico, concretezza ed esperienza. Certo, poteva andare così, ce lo siamo sempre detti, ma un’analisi più approfondita della questione va pure fatta. Quella scesa in campo domenica mattina a Roma è la stessa squadra che nonostante mille difficoltà climatiche ed una valanga di errori arbitrali ha strappato quello splendido pareggio firmato da Monforte e Langiotti a Gallicano nel Lazio contro la VisArtena nel girone d’andata. Quella che ha perso in malo modo a Colleferro è la stessa squadra che quattro giorni prima ha costretto al pari interno la corazzata biancorossa del Gaeta. Quella stordita a Nettuno con un terrificante uno-due negli ultimi minuti di gara è la stessa squadra che nella prima giornata di campionato avrebbe meritato ampiamente la vittoria a Velletri fornendo una prova bellissima per intensità e calcio espresso. Eppure i conti non tornano! A trecentosessanta minuti dal traguardo la classifica esprime tutti i nostri limiti: non a caso proprio nel momento di maggiore tensione e difficoltà sono arrivati i guai. Questo piazzamento ci porta dritti dritti ai play-out! Salvo un improvviso ritorno di grinta e cattiveria, cinismo e compattezza, opportunismo e tenuta difensiva. A cominciare da quello che gli esperti definiscono come il crocevia dell’intera stagione, e se ad ogni partita viene ripetuta più o meno la stessa frase è perché il contesto e la realtà dei fatti non muta, anzi.

Certo però che, mai come in quest’occasione, servirà a tutti i costi un’affermazione nella gara interna di domenica col MentanaJenne per risollevarci, per tornare in corsa, quantomeno per tentare in tutti i modi possibili di evitare i pericolosi spareggi. Per farlo il Fondi dovrà scendere in campo concentrato, deciso, attento. Dovrà scendere in campo per puntare alla vittoria, senza però spendere tutte le energie nella prima mezz’ora di gioco, perché dall’altra parte del campo ci sarà una squadra ostica, caparbia, in netta ripresa nonostante porti sul groppone il peso di ben sessanta reti subite in trenta gare di campionato. Si tratta di una formazione pericolosa se lasciata libera di offendere in contropiede e in spazi aperti: sì, è vero, ha subito più sconfitte di tutti ImperoRomano a parte, ma nell’ultimo mese ha collezionato tanti punti inaspettati. E chi partecipò alla trasferta sui MontiSimbruini ricorderà bene le parole del Califano Mannozzi… peccato che la situazione non assomigli assolutamente a quella pronosticata dal simpatico allenatore, e peccato soprattutto che non sia più lui a sedere sulla panchina del MentanaJenne. E dalla sua sostituzione i biancocelesti hanno ripreso a fare punti, dopo aver chiuso il girone d’andata in una posizione di classifica tranquilla. Vedremo…

Duello rusticano

Tale sarà l’incontro di domattina sul terriccio di Via Galatea in quel di Roma. Gara che si preannuncia tesa e ipercombattuta, tra il nostro Fondi in formazione d’emergenza ed i padroni di casa della N.S. LaRustica più che mai decisi a tenere acceso il lumicino della speranza in questa lotta salvezza caldissima. Lo sanno bene gli addetti ai lavori: è dalle prossime due partite che si decide il futuro del calcio rossoblu. Prima la trasferta capitolina poi lo scontro diretto all’Arnale Rosso con la visita del MentanaJenne. Due sfide certo inedite per la tradizione calcistica fondana, eppure saranno decisive per acquisire in anticipo un posto nel prossimo Campionato di Eccellenza. Suona strano e assurdo ma se andiamo ad analizzare il gruppone di squadre che si giocano col Fondi la torta-salvezza ci rendiamo conto di essere capitati davvero all’inferno: piccoli centri come Jenne ed Anitrella e cittadine maggiormente dedite ad altri sport come Nettuno e Velletri, realtà non proprio storiche del panorama calcistico regionale come Colleferro ed Artena, dei quartieri metropolitani come nel caso dell’Impero Romano ed appunto del nostro prossimo avversario. Qualcosa che non quadra deve esserci assolutamente. Non è possibile che una maglia gloriosa come quella rossoblu sia costretta a giocarsi la permanenza in Eccellenza su campi come questi, lì a rischiare di essere risucchiata nella pericolosa lotteria play-out al cospetto di formazioni, sì meritevoli di rispetto, ma davvero distanti dal nostro passato sportivo. Diamoci una mossa, chiudiamola subito questa pratica!

Certo quelli che stanno per iniziare saranno 450 minuti torridi, e noi come corde di violino saremo presenti, per viverli a modo nostro. Cinque partite ci dividono dal riscontro: salvezza subito o play-out? La terza ipotesi resta bella bella chiusa nel cassetto, non è il caso di annoverarla, davvero! Sono al momento ben sette i punti di vantaggio sul penultimo posto in graduatoria, occupato dai neroverdi dell’Anitrella. Sempre restando ai numeri va sottolineato che prima delle cinque gare che ci aspettano la classifica avulsa ci salva direttamente, per via dei punti raccolti sulla VJS Velletri che divide con noi la sest’ultima piazza. Tabelle alla mano, previsioni che possono rivelarsi fini a se stesse, pronostici che però possono essere ribaltati facilmente: questo è il clima che si respira. Desta allora scalpore, sinceramente, sentire qualche giornalaio parlare di “salvezza ad un passo” oppure di “prospettive future”. La situazione, diciamolo, è più preoccupante di quanto si possa osare immaginare: a complicare il tutto è arrivato il pareggio nell’ultima gara interna con la Viribus. Un punto che potrebbe essere prezioso ma allo stesso tempo inutile, un 2-2 che ha lasciato insoddisfatto il pubblico accorso allo stadio ed ha creato malumori anche all’interno dello spogliatoio rossoblu. E questo non ci voleva proprio!

Lo diciamo da sempre: il fattore principale per far sì che questa squadra raggiunga l’obiettivo salvezza è dato dalla "tranquillità interna", dalla serenità del gruppo, dalla fiducia degli ultras e dall’entusiasmo della gente. Di passi falsi in questa stagione ce ne sono stati, e tanti, ma in maniera matura e cosciente va dato atto al nostro manipolo di aver "sempre e comunque dimostrato di volere a tutti i costi il bene di questa maglia". Mai una polemica, mai un fischio ingrato o un richiamo troppo evidente, mai un coro ostile, sostegno, solo sostegno, sostegno e basta! Ed è giunta l’ora che i ragazzi in campo tirino fuori una volta per tutte gli attributi per affrontare quello che si preannuncia davvero come un "duello rusticano", il primo di cinque battaglie. Il calore a questa squadra non è mai mancato, ed anche domattina saranno presenti e rumorosi gli ultras fondani al seguito. Per dare quella spinta in più, per far capire anche ai meno coinvolti emotivamente che in ballo c’è il futuro del calcio rossoblu, non solo uno stipendio personale o un rimborso spese. “Ci si salva o si retrocede tutti insieme!”, questo deve essere l’unico comandamento. Pensavamo di non dover più tirare fuori questa frase, già scelta provocatoriamente durante il girone di andata, ed invece eccola ripresentarsi nelle nostre riflessioni. Di spazio e alibi per sollevare polemiche ce ne sarebbero a bizzeffe… ma questo è il momento dell’orgoglio, della professionalità che soprattutto i più esperti devono mostrare per tirare la volata verso la salvezza. Concentrazione alta e compattezza per quest’ultimo mese e mezzo di campionato, poi si tireranno le somme. Speriamo di una sudata, felice e tranquillizzante salvezza, altrimenti ognuno dovrà farsi carico delle proprie responsabilità. Restare in Eccellenza è un dovere per squadra e Società, non un miracolo, sia chiaro!

ACAB 8a puntata

…pensieri e parole 3


…entriamo, non entriamo …lo esponiamo, non lo esponiamo …contestiamo, non contestiamo …ci autosospendiamo o ci sciogliamo? Ormai sull’orlo di una crisi di nervi, il movimento ultras italiano vive una delle più brutte primavere degli ultimi anni, confuso e quanto mai inerme difronte ad accadimenti e decreti subdoli che di certo non agevolano chi di una maglia ha fatto la propria ragione di vita. Siamo noi i colpevoli, gli unici, e lo si era capito già da un pezzo, ma a cosa serve ora piangerci addosso? Siamo o non siamo noi quelli che su metri e metri di carta da parati hanno spesso spronato il proprio simile alla battaglia (ideologica, si intende!), con frasi del tipo: “Fino alla fine” oppure “Non un passo indietro”; “Non mollare” o ancora “Ultimi a morire”. Beh, viene da pensare che quei lunghi rotoli di carta siano stati del tutto inutili, o l’ennesima puntata di una coerenza che latita in questi ambienti!

Sì, perchè proprio di ciò si sta parlando, di come in molti abbiano approfittato del momento per uscire di scena, con la coda tra le gambe, senza combattere un sistema con crepe nascoste eppure profondissime. Sembra quasi che si stia scegliendo di percorrere un’altra strada, quella che forse porta alla scomparsa di quel fenomeno sociale nato alcuni decenni fa e che tanto ha fatto parlare di se, e che sicuramente ha dato una grossa mano per rendere spettacolare uno sport in declino ed oggi sempre più “platonico”. Gli abusi continuano, e noi ne sappiamo qualcosa, e con essi continuano anche le tante diffide e le denunce, non dobbiamo certo essere noi a dirvi in che modo e con quale cadenza, ormai tutti sono nell’occhio del mirino e chi tanto si fregia dei propri uomini, non aspetta altro che aumentare la lista già corposa dei firmatari. Siamo giunti ad un punto di non ritorno, ma sarebbe da conigli abbandonare ora la nave, proprio mentre abbiamo la possibilità di dimostrare di essere non certo la parte buona, ma almeno di non essere soli nelle fila dei cattivi. Poco più di due mesi fa ci hanno massacrato e macellato, etichettati come criminali qualunque senza un minimo di prova o un benchè minimo filmato, ma ora che vengono fuori verità nascoste, nessuno di noi ha il coraggio di alzare la voce e dimostrare la propria innocenza davanti ad un popolo che non fa altro che ripetere le parole senza senso di chi con una penna e trenta righe ingrossa il proprio portafoglio. Perbenisti e moralisti che ancora affollano le grandi reti ormai hanno una sola voce unanime: “Modello inglese” …e tutti a congratularsi ed applaudire l’ultimo degli stolti che fa sfoggio della sua terza media, ma l’importante è sempre quello, basta pronunciare la parolina magica: “Modello inglese”!

Sì, proprio Lei, l’Inghilterra, quella dell’Est End con le sue duecento bande giovanili che imperversano libere nella zona più malfamata di Londra, tra uno Stanley ed una P38, senza che nessun Bobbies abbia il coraggio di intervenire con il manganello spianato… tanto non sono mica ultras o hooligans! L’Inghilterra dei pubs ma quelli che cambiano la vetrata ogni mese; l’Inghilterra della violenza zero negli stadi, ma 100 fuori; l’Inghilterra dei 40 feriti e 18 accoltelati in Chelsea-Tottenham …che bel modello da seguire! Ma poi ci si ferma per un istante e si rimane a pensare e di colpo un’illuminazione a caratteri cubitali: EUROPEI 2012! Eh sì, una gran bella torta fatta di bigliettoni da intascare, ed è così che anche le menti più lente ad apprendere hanno un forte sussulto ed il puzzle mai ultimato si combina da solo aprendo uno scenario del tutto nuovo! Stadi nuovi, sponsors, tanta pubblicità, convenzioni e soprattutto fior di tangenti, per la gioia dell’ultimo politico affarista.

Ed ecco allora un giro velocissimo di telefonate ed una rassicurazione de “le Roi” in persona ed il gioco è fatto! Chissà chi ospiterà gli Europei 2012??? C’è chi già irrobustisce il petto mostrando fiero una violenza spropositata, correndo poi in televisione a difendere l’indifendibile, e sperando in una “prova del 9” proprio in occasione di un evento sportivo di grande portata per poter dimostrare ai colleghi d’oltreManica di non essere da meno. Indubbiamente una bella idea, ma crediamo che questi signori abbiano fatto i conti senza l’oste, dimenticando forse che in un eventuale manifestazione del genere arriverebbero in Italia persone di tutto rispetto e dal rinomato aplomb come ad esempio gli stessi Inglesi, i Tedeschi, i Polacchi, i Russi, i Greci, i Turchi ed i Croati. Se i sopracitati manterranno viva la propria fama, non ci rimane che sperare ed incrociare le dita e gustarci gli scontri! Naturalmente, si sà già per chi tifiamo!!!

Aprile ’07

Sottotitoli aprile’07

Lo abbiamo scritto nella nostra fanzine in occasione della sua quindicesima pubblicazione stagionale ed oggi torniamo a dirlo, nella rubrica dei “Sottotitoli” che accompagnano il blog per tutto un mese prima di lasciare spazio a nuovi affondi, schietti e spontanei come al solito. Non ci sentiamo più liberi cittadini, non possiamo nascondercelo. Conosciamo tutti la cronaca dei nostri due ultimi mesi di vita e quindi ogni commento rischierebbe di divenire superfluo: limitiamoci allora a prenderne atto, allo scopo sì di stimolare gli attributi di chi sta perdendo le forze per affrontare il cammino e le riflessioni di chi come noi porta avanti quotidianamente la bandiera del mondo ultras. A volte corrono in soccorso della delusione le belle e lunghe serate in compagnia dei fratelli di curva più cari, altre volte ci si rifugia in un buon libro o in un “personal drink” per combattere la rabbia e quella voglia di spaccare tutto. Sì, il momento che stiamo vivendo non è dei migliori, forse il più difficile da quattro anni a questa parte, eppure si avverte in ognuno di noi la voglia di resistere, reagire sempre, continuare a vivere questa nostra passione. Viverla appunto, con tanto di sofferenze e sfiducia, “facili entusiasmi” ma non “ideologie alla moda”, amore e dedizione, al di là dei risultati-no che arrivano dal campo. Questo semplicemente perché abbiamo un compito da portare a termine: non una prescrizione medica bensì il raggiungimento di un obiettivo, la persecuzione di un ideale, la difesa di quel valore. “Parole troppo grandi per chi non le ha nel cuore” direbbe il nostro fratello brixiano parafrasando una canzone a lui tanto cara, per far sì che venga fuori dalle difficoltà un movimento ancora più compatto, cementificatosi nel momento del bisogno, chiusosi a riccio per evitare sterili polemiche, concentrato per ripartire concreto e fomentante. E così sarà, perché è nello sguardo della nostra gente che si rispecchia la grinta, è nella voce del nostro fratello che si annida l’ardore. E questo garantisce… anche i più scettici: gli Old Fans ci sono! E ci saranno!

La repressione intanto continua a segnare il passo, colpisce ovunque, ed alimenta quel nuovo reato: l’induzione a delinquere. Bene hanno fatto in tempi non sospetti i ragazzi di Acireale di P&M a lanciare il loro grido d’allarme, senza tralasciare gli aspetti politico – affaristici del caso. “La storia degli ultimi quarant’anni ha generato, quello che, a ragione, viene definito come il più grande fenomeno di aggregazione giovanile mai esistito: gli ultras. Sociologi, scrittori e giornalisti hanno sezionato la cultura ultras a modo loro giudicandone le contraddizioni attraverso lo studio delle sue sfaccettature: i riti, la passione, la violenza e la filantropia. Società sportive, media, politici e multinazionali ne hanno sfruttato la forza dei numeri per i loro profitti. Nonostante l’interesse suscitato nell’ambiente circostante, il pensiero ultras però non si è mai sviluppato perché ghettizzato nella realtà degli stadi. Ghettizzare il movimento ultras è stato molto facile. Innanzitutto facendo lievitare la rivalità tra le fazioni, in secondo luogo creando ad arte lo stereotipo di ultras sinonimo di gruppo di deficienti che si esalta per undici uomini in mutande, dietro ad un pallone. Infine, a difesa dello status quo, la repressione giuridico – poliziesca ha funzionato a meraviglia… nessuno però ha mai pensato di fare qualcosa con gli ultras, per gli ultras, ed attraverso gli ultras per il resto della società. Gli ultras in Italia vengono considerati unicamente come un problema di ordine pubblico”. Primo grave errore che però mai nessuno ha riconosciuto, deresponsabilizzandosi e scaricando colpe al vicino di banco in Parlamento o nei corridoi dei Palazzi di Giustizia.

 

“Il problema della violenza è stato affrontato, nel corso degli anni, con misure di carattere repressivo e con la ripetuta adozione di leggi speciali che non hanno mai ottenuto risultati di rilievo. Invece di provvedimenti sempre più drastici, sarebbe forse il caso di mutare approccio, cominciando a considerare il tifo organizzato come un vero fenomeno sociale, di particolare rilevanza, complesso e mutevole, e non solo come una fonte di violenza e delinquenza. Quasi a nulla purtroppo sono valse tutte le manifestazioni che domenicalmente, o meglio giornalmente, visto che le partite si giocano ormai in ogni giorno della settimana, le curve d’Italia hanno messo in atto con l’unica arma concessa (fino ad un certo punto), gli striscioni ed i cori! Quasi a nulla sono valse poi le manifestazioni in strada che avevano chiesto un tavolo di discussione, considerazione, ma il tutto si è fermato ad un incontro con Carraro per la questione caro-biglietti e calcio moderno, ma per il problema repressione siamo ancora lontani dal discutere in modo costruttivo, qualche politico ha preso a cuore la causa degli ultras, come l’On. dei "Verdi" Cento, indipendentemente dal partito di appartenenza, ma il suo appunto in Parlamento non ha portato a niente di concreto, Pisanu ed il suo successore irremovibili su assurde decisioni, che fino ad ora hanno portato solo all’esasperazione degli animi, alla cruenta guerra tra ultras e FdO, ad un sensibile calo di spettatori negli stadi”. Come era logico prevedere…

“Il tifoso si sente offeso da leggi che impongono di andare allo stadio schedati come maiali! Si sente preso in giro quando si chiede (dovrebbe essere così di regola) di apporre un identificativo anche agli agenti, come è nel resto d’Europa, perché picchiano anche quelli con il manganello, a volte infieriscono su gente a terra, caricano su folle di centinaia e centinaia di persone in settori ospiti che sono delle gabbie o peggio dei recinti, dove c’è anche la mamma ed il bambino, o l’anziano, e non stiamo fantasticando… sono fatti accaduti e perfino documentati! Non si può nascondere tutto. Ci si sente presi in giro dallo Stato, da chi ci dovrebbe tutelare, quando si viene diffidati e obbligati ad andare a firmare quando c’è la partita, se abbiamo acceso una torcia o solo sputato in campo (perché l‘ultras non accende la torcia per tirarla in testa a qualcuno, chi lo fa non appartiene alla linea di pensiero dell’ideologia ultras) e poi quando la sera si torna a casa dal lavoro accendere la tv e sentire che "lo straniero irregolare ha ucciso a coltellate un vecchietto per 100 Euro" o che "il pluri-pregiudicato viene scarcerato nuovamente", che "Omar ed Erica avranno delle ore in cui potranno uscire e incontrare parenti e amici", che "l’assassino dei propri genitori viene scagionato per infermità mentale", tutto questo è un’offesa al cittadino! Tant’è vero che la legge sulle diffide è incostituzionale, non si può condannare qualcuno senza essere prima giudicato, il Questore che emette l’ordinanza non ne ha i poteri, ma questo discorso è stato poi subito messo a tacere, nascosto, ammorbidito con aggiunte e variazioni alle leggi speciali! E c’è chi ancora aspetta la legge speciale per la ricostruzione della propria casa terremotata… vergogna! Questo stato di tensione non porterà mai a qualcosa di costruttivo, sarà sempre guerra “tutti contro tutti”, senza dialogo, senza collaborazione fra le parti, e per collaborazione non intendo… l’avete capito! Ma solo non romperci le scatole a vicenda: rispetto! Perché nella vita, allo stadio, per strada, nel lavoro ci vuole buon senso nel capire la gente e le situazioni che si hanno davanti. Così da sempre, la repressione non ha mai vinto, sono passati anni e anni nelle storie di tutto il mondo. Sterminio di razze, dittature, embarghi, ma tutto ciò che è stato represso ha poi avuto la meglio. Non molliamo, fino alla fine gridiamo: no alla repressione! Libertà per gli ultras!

Quello che "il Potere" si ostina a non voler capire è talmente evidente e sacrosanto da far venire meno ogni possibile fraintendimento: questa è solo cecità, cercata e voluta, trovata ed orgogliosamente esibita. L’ultras colora il calcio, come ogni altro sport, in Italia ed in Europa, ovunque. L’ultras ama la maglia della sua squadra del cuore, la onore sempre e comunque, la difende, la sostiene, si sobbarca spese assurde pur di seguirla dappertutto. L’ultras porta il nome della sua città in giro per ogni stadio, senza elemosinare biglietti, accrediti o "liste riduzione", senza pretendere tappeto rosso e pasti gratis, chiede solo rispetto. Quel rispetto che manca giorno dopo giorno sempre di più, quel rispetto che altri credono di poter pretendere anche di fronte ad un evidente abuso, quel rispetto che differenzia l’ultras dallo spettatore occasionale in vena di scorribande. Quel rispetto che nessuno vuole assumersi la maledetta responsabilità di riservare al criminale in sciarpa e cappuccio! Povera patria… scrisse Franco Battiato.

Finché Vivrò #15

Finché vivrò…

Quasi una profezia, quasi una diabolica previsione. Pomeriggio di tensione all’Arnale Rosso salutato dalla quindicesima pubblicazione stagionale della nostra fanzine. Copertina tematica, con dedica alle vittime della repressione, di ogni colore e bandiera. In un calcio lontano dalla gente, schiavo degli interessi e delle lobbies economiche, gli ultras etichettati come "male assoluto da estirpare". Un articolo denuncia all’interno del pieghevole degli Old Fans, il commento alle ultime due gare: quella in casa con la VisArtena e la trasferta di Genzano, ed ancora le immagini della nostra presenza negli stadi del girone. "Noi… liberi cittadini? No, ultras!". Rapiti dallo Stato, colpiti dalla Legge, eppure torneremo più forti di prima. Fidatevi!

Anno IV – Quindicesimo Atto