Archivi del mese: Marzo 2006

T’immagini…

…se fosse sempre domenica, tu fossi sempre libera, e se tua madre fosse meno nevrotica …fantasie, fantasie che volano libere. Finisce così l’uggiosa domenica capitolina degli Old Fans al seguito di un Fondi al quanto mediocre che soccombe per due reti a zero contro una modestissima Roma VIII travestitasi all’improvviso in Dream Team. A volte però nel momento che collima con la delusione estrema e la voglia di sfasciare il cranio a chi in campo non sembra volerci mettere nemmeno un po’ di sudore o evita il contrasto per non scivolare sul prato bagnato e rischiare un graffio in più arriva quella ventata sorprendente di divertimento che ti travolge lasciandoti senza respiro e senza “equilibrio”. Ed è così che assoluto protagonista della trasferta diventa un Dirigente rossoverde contagiato dal nostro immenso sostegno alla squadra e dalla nostra capacità di dimenticare il risultato del campo continuando a cantare fino alle 18, sotto l’occhio sbigottito di terna arbitrale, giocatori rossoblu ed avversari che lasciavano la struttura di Via Ruderi di Torrenova dopo una doccia calda. E noi lì, indomiti, a petto nudo, sfidando il freddo romano, e poi a colorare il barretto dello “Sbardella Agapito” tra le guance rossicce del proprietario e lo sguardo ammiccante di una frusinate niente male.

Che domenica, signori, che domenica! Un Fondi a tratti raccapricciante che dopo i primi 45 minuti poteva tranquillamente tornarsene a casa con un pieno di almeno 3 goal subiti, considerate le reti siglate da Fraschetti e soci, una clamorosa traversa e più di un intervento miracoloso di Assogna. Noi sugli spalti anche se in pochi a far sentire il nostro calore alla squadra, anche se probabilmente per svegliarla non sarebbe bastata nemmeno un’intera curva di migliaia di ultras inferociti ed indomabili. Eppure la presenza continua ad essere costante, incondizionata, poco conta un nuovo risultato negativo, anche se si è trattato di un tonfo abbastanza pesante. D’altronde era prevedibile l’ennesimo crollo dopo che già al “San Lorenzo” di Priverno avevamo assistito ad un tiro al bersaglio setino nei nostri confronti. E così anche la ciurma di Pagliarini non ha sudato più di tanto per aver ragione del nostro Fondi, sciolinando una prova convincente, condita da una serie innumerevole di occasioni da rete ed un atteggiamento tattico disinvolto ed ordinato. Nessunissima attenuante per i rossoblu che hanno offerto una delle prove più incolori dell’intera stagione, eppure sulla stampa si continuano a paventare sogni di vertice quando sarebbe giusto osservare la realtà e preoccuparsi di gettare le basi per la prossima stagione cercando se possibile di migliorare la rosa completandola in maniera particolare nei reparti di centrocampo ed attacco, dove in molti hanno fino ad oggi deluso le aspettative.

Ciò nonostante non è stato così pesante ed insopportabile sobbarcarsi una lunga trasferta, iniziata alle 12e30 e finita, pensate, alle 20, con le scale di casa che sembravano non avere un traguardo. Il panico sul Raccordo, lo striscione aperto sulla Casilina, il blocco totale dell’Uscita 18 scandito dal nostro battimani. Momenti che resteranno indimenticabili, anche se non rappresentano vittorie calcistiche o promozioni, trionfi o particolari soddisfazioni sportive. “Magic Moments” proprio perché spontanei, schietti, sinceri, veraci, come Noi. Come il sorriso inimitabile del grande Rino, che ci sta ancora aspettando per una super braciolata, come il cognome non del tutto casuale del difensore goleador e capitano della Roma VIII, come l’ingresso trionfale di quegli scalmanati giunti solo al quindicesimo della ripresa. Questo è Old Fans, questo è Ultras! Tutto il resto noia, tristezza, malinconia. Noi, invece, abbiamo scelto la strada della goliardia, sempre e comunque. E siamo certi che mai niente potrà farci cambiare idea.


…l’alcool fà brutti scherzi!


…il nostro solito sostegno!


…i soliti accaldati!


…la foto "ricordo"!

Verità su Tommaso

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Questo, al di là di analisi tecnico tattiche, bizzarri processi biscardiani e solite dichiarazioni teatrali che continuano a riempire le colonne dei quotidiani locali, l’argomento che più ci interessa. Questa la storia che merita attenzione prioritaria, non per becero esibizionismo o per strumentalizzare una tragica vicenda e ricavarne facile visibilità e consenso da parte dell’opinione pubblica, bensì un grido di sdegno che nell’arco delle ultime settimane si è levato dalle curve di tutta Italia, senza alcune distinzione di colore e stili. Ed a preoccupare, agitare, incrementare angoscia ed ansia ci hanno pensato pochi giorni fa i ritrovamenti di squallide foto e filmati privati sul personal computer del padre del piccolo Tommaso, fomentando in tal modo l’inevitabile dubbio che anche il bambino scomparso possa essere finito nella trappola della pedofilia. Una vicenda, questa, che non può lasciare indifferenti, e non solo perché in ballo c’è la vita di un piccolo angelo. Anche e soprattutto perché non è la prima volta che ciò accade nella nostra nazione, anche e soprattutto perché non è più sopportabile che avvengano episodi di questo genere, anche e soprattutto perché le sentenze, se i genitori di Tommaso saranno dichiarati responsabili della sua sparizione, sono già immaginabili, troppo leggere rispetto all’atto compiuto, come allo stesso tempo se dovessero venire fuori dalle indagini altre bestie umane colpevoli della sua scomparsa. Non è certo il contesto ideale per sottolinearlo ma corre l’obbligo di ricordarlo, in particolare a chi frequenta questo blog o legge la nostra fanzine: oggi in Italia non c’è un vero piano per fronteggiare la droga, non esistono strategie e programmi per arginare il dilagarsi del fenomeno legato allo sfruttamento della prostituzione, non c’è alcun impegno concreto per distruggere la pedofilia, ma esistono e crescono sempre di più le misure repressive contro gli ultras ed il tifo in generale.

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Ci scuseranno gli amanti della cronaca con cui raccontiamo la partita domenicale del Fondi a modo nostro, cercando di rispettare fedelmente il responso del campo, non solo in termini di risultato finale ma logicamente di occasioni e gioco offerto, ma questa settimana proprio non ci è sembrato opportuno farlo. Basteranno le foto che seguono il presente commento per parlare della “nostra partita”. Sinceramente piuttosto che ribadire per l’ennesima volta di aver guadagnato un punto d’oro considerato lo svolgimento dell’incontro con il Cecchina, preferiamo concentrare l’attenzione su questa storia, con la speranza di poter contribuire nel nostro piccolo al ritrovamento del piccolo Tommaso. Cosa possiamo fare noi per lui? Pregare che sia vivo, pregare perché qualcuno da lassù lo difenda sotto la sua energica stazza, pregare affinché i responsabili della sua scomparsa si assumano le proprie responsabilità costituendosi e raccontando la verità, riconsegnando il bambino alla vita, quella vita che, nel bene o nel male, deve vivere!

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La mente non fatica più di tanto nel ricordare e rivede le immagini disperate dei genitori della piccola Angela Celentano, il volto sofferente della madre di Denise Pipitone, il giallo della morte ancora oggi avvolta nel mistero di Samuele Lorenzi. Casi apparentemente assurdi, che probabilmente non avremmo mai creduto potessero essere effettivamente reali, ed invece verificatisi. Ed ancora restano senza una soluzione, senza un colpevole. E permettetecelo, in questioni di tale crudeltà ed efferatezza non possono resistere fieri i taboo di chi reputa comunque ingiusta una punizione come la pena di morte, perché nulla è più agghiacciante quanto un atto di violenza su di un minore ed in particolar modo nei confronti di un bambino di soli 18 mesi come nel caso specifico del piccolo Tommaso. Chissà quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima di poter conoscere ciò che il destino ha riservato a questo angelo e chissà quante altre pagine di giornali saranno scritte per tentare di chiarire la dinamica degli ultimi attimi vissuti dal bambino tra le braccia dei genitori. Tanti saranno i misteri, anche se la questione dovesse risolversi, come noi tutti ci auguriamo, nel migliore dei modi con il ritrovamento di Tommaso magari nella culla di una giovane ragazza madre che lo ha scovato tra le erbacce di una stradina di campagna abbandonato lì da chissà quale mostruoso personaggio. Ed allora sarà sì giusto offrire riconoscenza a questa donna piena di senso civico e responsabilità, ma sarà importante allo stesso tempo insistere nel ricercare la verità dei fatti, la realtà, per stanare i lupi cattivi che hanno rovinato per il momento la vita del piccolo Tommy. E dovranno pagarla cara, senza se e senza ma.

Ecco le foto di domenica:


…il solito manipolo!


…eccoci qua!


…gruppo!


…brrrrrrrr che freddo!


…da vicini ancora più belli!

Se è…
ci salutano

Eppure di motivi per rivolgere a questa “sparuta minoranza” un applauso finale ce ne sarebbero molti. In primis il ringraziamento per non aver mosso una sola critica nonostante una sconfitta pesante con la penultima in classifica, al termine di una gara giocata non male ma malissimo. Ed a seguire perché troppo spesso è accaduto che, in caso di vittorie o meno, pochi siano stati i giocatori a ricordarsi di onorare gli ultras al seguito della squadra con un simbolico gesto di riconoscenza. Figuriamoci allora cosa sarebbe successo se, a rendimento completamente negativo, avessimo risposto con una contestazione! Forse qualcuno continua a confondere il proprio ruolo da atleta con la comoda ed allo stesso tempo scomoda posizione di rappresentante della Società in campo. Forse qualcuno preferisce fomentare polemiche all’interno dello spogliatoio al solo scopo di screditare i nostri tanti sacrifici, aizzando questo o quel giocatore contro la tifoseria, illudendo che quella che è una forma di protesta rivolta nei confronti dei vertici dirigenziali del Fondi Calcio sia sotto un certo aspetto anche riferita alla squadra. C’è evidentemente un disegno ben architettato che spinge per far sì che si allontani la squadra dalla tifoseria, sull’onta di dicerie, falsità, classiche bugie. A noi questo atteggiamento non sta bene, assolutamente! E lo abbiamo detto al Capitano, attendendolo all’uscita degli spogliatoi del “San Lorenzo” di Priverno, perché è innegabilmente vergognoso che di fronte ad un sostegno incessante offerto sugli spalti sia coincisa non solo una prova indecorosa ma anche e soprattutto un comportamento irrispettoso ed irriconoscente della squadra, che, al triplice fischio finale, ha dirottato decisa verso la doccia senza nemmeno rivolgere uno sguardo verso il nostro settore dal quale, nonostante ciò, continuavano a partire cori di incitamento per l’attaccamento alla maglia rossoblu. Questo è davvero troppo! Non abbiamo mica chiesto il lancio della divisa… non abbiamo mica preteso una corsa a perdifiato con susseguente scivolata di petto nel fango! Semplicemente un saluto, un cenno del capo o un indice al cielo. La nostra passione si nutre di questo, e una sconfitta, seppure da dimenticare in fretta per come è maturata e per l’incapacità di reagire mostrata, si cancella in un batter d’occhio se quelle maglie rossoblu sudate si avvicinano alla rete per il più spontaneo dei gesti.

La partita assume un’importanza secondaria, “e meno male” dovrebbe dire qualcuno perché altrimenti dopo i proclami della stampa amica ci sarebbe da aprire un volume enciclopedico per dimostrare che avevamo fin troppa ragione nel chiedere a tutti la massima sincerità, lealtà, schiettezza e verità. Ma preferiamo lasciare che a parlare sia il campo, stavolta quanto mai giusto ed incontestabile per il risultato partorito. Altre volte un legno o l’invenzione del singolo hanno risolto la situazione, domenica scorsa il freddo polare ed il vento a dir poco tagliente di Priverno hanno accompagnato una gara disastrosa, sotto tutti gli aspetti, per un pagellone che di certo non darebbe spazio a voti superiori al 5. E proprio per questo motivo ci saremmo aspettati un minimo di saluto, ma siamo rimasti a bocca asciutta! Logico allora urlare “…e se n’ c’avet vist stam’ accà!” una volta rimasti unici spettatori, con le Forze dell’Ordine a pedinarci, le squadre in accappatoio e gli amici di “LazioTV” intenti a rubare le solite frasi fatte e studiate durante la partita a tecnici e dirigenti.

Nel frattempo la stagione conosce il nuovo aggancio del Terracina su di un Morolo acerbo per andare a rubare punti pesanti sul campo della pericolante Roma VIII che nell’ultimo mese viaggia a ritmo elevatissimo con un ruolino di marcia da piazzamento Uefa! Intanto domenica pomeriggio all’Arnale Rosso arriverà il Cecchina dell’ex rossoblu Alessio Fortunato, squadra molto tecnica che non ha trovato però la giusta continuità per insidiare le due contendenti principali in lizza per il salto in Interregionale. Il proverbio celebre secondo cui la terza possa godere del litigio altrui sembra trovare l’eccezione che ne conferma la regola, staremo a vedere. Fatto sta che nelle prossime settimane affronteremo diverse battaglie agonisticamente parlando, considerando il rischioso calendario che ci porterà al cospetto di formazioni impegnate nella lotta promozione ma altrettanto con squadre che navigano in acque non troppo tranquille e cercano punti pesanti per uscire dal tunnel e trovare la via della salvezza anticipata. Come detto in altre occasioni, forse decideremo le sorti del Campionato, peccato non viverle da protagonisti ma solo da comparse disinteressate. Facciamocene una ragione, ragazzi!

E con tanta spensieratezza e goliardia coloriamo le nostre partite, come avvenuto al “San Lorenzo”. Anche se la squadra in campo a tratti meriterebbe fischi e strigliate noi divertiamoci, facciamo nascere un coro casuale, battiamo le mani a “Malio” che combatte il mal di pancia, incitiamo “il Guardiano” a sfogliare il calendario per ricoprire di insulti la giacchetta nera anche quando non ne sbaglia una, chiediamo il saluto al mitico “Demonio”, ridicolizziamo Italiano e company, dichiariamo il nostro amore alla dolce Rosa, mandiamo a quel paese stampa e tv, ma soprattutto tributiamo l’immancabile saluto al grande Antonio Iacuele. Siamo fatti così! Se è ci vediamo dopo al pub…


…taci, il nemico ti ascolta!


…la nostra crew!


…l’immancabile sciarpata!


…piano coi primi piani!

“Davvero” un’altra pasta!

Sì, dai, ora è talmente evidente che nemmeno il miglior simulatore riuscirebbe ad occultarne la veridicità. Noi siamo davvero qualcosa di unico, originale, spontaneo, schietto, goliardico. Siamo proprio un’altra pasta, rispetto a tutto e tutti. Non è possibile confonderci con dirigenti e stampa, non corriamo il rischio di omologarci a quell’autoconvincimento che benpensanti e Società hanno messo su da qualche tempo e continuano a promulgare con la preziosa collaborazione del giornalaio di turno, a secco di notizie e per questo motivo disposto addirittura a ripetersi due volte nell’arco di una sola settimana pur di inviare al direttore di testata quelle 30 righe che varranno il rimborso. E poco importa se il contenuto dell’articolo è ipocrita, deviato, poco affine alla realtà. La regola del mercato impone di puntare allo scoop, alla sorpresa, alla super balla per attirare curiosi e disattenti. Il titolone da fiaba disneyniana completa l’operazione “trionfo”, come nel programma in voga fino a qualche stagione fa sul grande schermo: ed è così che la torta è pronta per essere tagliata in tante fette appetibili, l’illusione si fa largo, le interpretazioni sommarie ed assolutamente parziali regalano l’immagine di un nuovo miracolo, di un ennesimo successo in fatto di programmi e pianificazione.

Sale in questi momenti prepotentemente in cattedra la coscienza di chi, nel bene e nel male, c’è sempre, non fa mai mancare il proprio “contributo”, sotto tutti i punti di vista, chi vive la settimana in attesa della partita della domenica. Viene fuori senza alcun tentennamento la voglia di dire a tutti: “Ma quando la finirete di dire cavolate?”. Il fiato chiede spazio per recriminare gli stimoli che, se non fosse per il nostro stile inimitabile e coinvolgente, sarebbero latitanti già da tempo. Ma d’altronde la matematica insegna una certa logica, una linea di pensiero che non permette smentite, non ammette alibi o ripensamenti, e proprio per questo motivo la delusione e la tristezza che trapela da certe dichiarazioni di circostanza si defila perché una grossa grassa risata diviene “tronista”. Per chi ha davanti agli occhi la storia di queste prime ventisei gare stagionali (tra Campionato e Coppa Italia) si tratta quasi di una barzelletta, a patto però che si guardi la pellicola e la si giudichi, nei limiti delle proprie velleità, con un’ottica disinteressata per non cadere nella trappola delle strumentalizzazioni, da qualsiasi area esse provengano, visto che i tentativi di inficiare pensieri e prese di posizione è all’ordine del giorno, non nascondiamocelo!

Ebbene, a tirar le somme dobbiamo esaltare le prestazioni di alcuni singoli, anche se nel calcio non sempre è giusto farlo. Dalla torre non butteremmo certo giù la grinta e la voglia di vincere mostrata in particolare dai più giovani, assolute sorprese nonostante siano entrate in gioco solo per cause di forza maggiore. Vale la pena di regalare applausi e sviolinate ai soliti noti, come da tempo facciamo nel nostro racconto settimanale. Dalla torre però lasciamo scivolare l’ignoranza e la malafede di chi persiste nel voler nascondere la realtà alla città, agli sportivi, a coloro che magari per un motivo o per un altro, perché impegnati o perché allontanati da taluni comportamenti o scelte, non seguono costantemente il Fondi Calcio e si imbattono nelle colonne di “Latina Oggi” riscontrando una sostanziale linea di difesa che corrisponde al più classico dei proverbi: “Cantinè, è bon’ lu’ vin?”. Teniamo a precisare che non si tratta di attacchi personali, tantomeno di crociate contro questo o quello. Vogliamo solo correttezza da parte della stampa! Vogliamo schiettezza e sincerità, lealtà e trasparenza da parte di chi gestisce il giocattolo Fondi! Siamo lì lì per trasformarci in ripetitivi e pesanti ma almeno per questa volta corriamo il rischio e sottolineiamo quanto basterebbe essere trasparenti e veri per evitare nuove illusioni, per non contribuire alla scomparsa dell’amore per il calcio che questa gente ha eccome. Potete scommetterci!

A cosa serve annunciare la corsa al secondo posto se poi la contraddizione regna nel non aver avuto l’acume di reperire sul mercato una punta in grado di sostituire l’infortunato Varroni? Perché rendersi a dir poco imprudenti recriminando per i punti persi per strada, colpevolizzando sfortuna e classe arbitrale, quando in fin dei conti non si riesce a vincere scontri diretti da tempo immemorabile? E soprattutto come si fa a non raccontare che col Torbellamonaca si è assistito alla replica della gara giocata ad Artena? Beh, qui c’è l’attenuante… nella trasferta vittoriosa sui rossoverdi non c’erano “edicolanti” o “addetti ai lavori”, se non quel solito manipolo di fratelli, quella Famiglia degli Old Fans che non ne vuole proprio sapere di tirare i remi in barca e persiste nella propria fede, sostenendo i colori e la maglia al di là di risultati e classifica. Ragazzi, francamente ci ritroviamo in una posizione giusta, inutile negarlo. Ciò che però va analizzato è l’iter per così dire sportivo che ci permette di occupare questa prestigiosa piazza, che comunque non da diritto ad alcuna qualificazione per competizioni europee, a scanso di equivoci visto che qualche male informato sarebbe capace probabilmente di scriverlo a caratteri cubitali. La fortuna ci accompagna ormai da qualche mese, gli episodi remano a nostro favore, il livello tecnico tattico visto su tutti i campi del girone fa davvero rabbrividire se solo paragonato a quello della scorsa stagione. Per equilibrio e incertezza potrebbe riportare alla mente il Campionato vinto poi dal Ferentino di Vellucci nell’annata 2003-2004, ma in questo caso a fare da battistrada sono due formazioni quadrate, anche se non così invalicabili come parrebbe dai nomi in rosa. Non dimentichiamo inoltre che nessun cenno continua ad essere fatto sulle innumerevoli sconfitte patite nei derby e questo già di per sé varrebbe ad aprire un capitolo di discussione infinito e senza via d’uscita…

Evitare commenti o repliche al vetriolo è il diktat che ci siamo dati, perché a volerla dire tutta ogni parola, e forse anche la punteggiatura, di qualsiasi articolo riguardante la situazione della nostra squadra del cuore meriterebbe correzioni, accorgimenti “tattici” e “sostituzioni celebri”. Ma per il momento tiriamo a campare, con lo sguardo rivolto all’orizzonte, fiduciosi che almeno si tratti di un finale di stagione in grado di emozionarci, poco importa poi vincere, stravincere o perdere. Possiamo essere giudici del Campionato in chiave di vittoria finale, già questo può bastare a tenere alta la concentrazione. Al resto ci penseremo come al solito Noi, in dieci o in cento, nonostante tutto e nonostante tutti, respirando e sorridendo…


…battimani!


…i nostri colori!


…zoom!


…meno siamo più ci divertiamo!