Se è…
ci salutano

Eppure di motivi per rivolgere a questa “sparuta minoranza” un applauso finale ce ne sarebbero molti. In primis il ringraziamento per non aver mosso una sola critica nonostante una sconfitta pesante con la penultima in classifica, al termine di una gara giocata non male ma malissimo. Ed a seguire perché troppo spesso è accaduto che, in caso di vittorie o meno, pochi siano stati i giocatori a ricordarsi di onorare gli ultras al seguito della squadra con un simbolico gesto di riconoscenza. Figuriamoci allora cosa sarebbe successo se, a rendimento completamente negativo, avessimo risposto con una contestazione! Forse qualcuno continua a confondere il proprio ruolo da atleta con la comoda ed allo stesso tempo scomoda posizione di rappresentante della Società in campo. Forse qualcuno preferisce fomentare polemiche all’interno dello spogliatoio al solo scopo di screditare i nostri tanti sacrifici, aizzando questo o quel giocatore contro la tifoseria, illudendo che quella che è una forma di protesta rivolta nei confronti dei vertici dirigenziali del Fondi Calcio sia sotto un certo aspetto anche riferita alla squadra. C’è evidentemente un disegno ben architettato che spinge per far sì che si allontani la squadra dalla tifoseria, sull’onta di dicerie, falsità, classiche bugie. A noi questo atteggiamento non sta bene, assolutamente! E lo abbiamo detto al Capitano, attendendolo all’uscita degli spogliatoi del “San Lorenzo” di Priverno, perché è innegabilmente vergognoso che di fronte ad un sostegno incessante offerto sugli spalti sia coincisa non solo una prova indecorosa ma anche e soprattutto un comportamento irrispettoso ed irriconoscente della squadra, che, al triplice fischio finale, ha dirottato decisa verso la doccia senza nemmeno rivolgere uno sguardo verso il nostro settore dal quale, nonostante ciò, continuavano a partire cori di incitamento per l’attaccamento alla maglia rossoblu. Questo è davvero troppo! Non abbiamo mica chiesto il lancio della divisa… non abbiamo mica preteso una corsa a perdifiato con susseguente scivolata di petto nel fango! Semplicemente un saluto, un cenno del capo o un indice al cielo. La nostra passione si nutre di questo, e una sconfitta, seppure da dimenticare in fretta per come è maturata e per l’incapacità di reagire mostrata, si cancella in un batter d’occhio se quelle maglie rossoblu sudate si avvicinano alla rete per il più spontaneo dei gesti.

La partita assume un’importanza secondaria, “e meno male” dovrebbe dire qualcuno perché altrimenti dopo i proclami della stampa amica ci sarebbe da aprire un volume enciclopedico per dimostrare che avevamo fin troppa ragione nel chiedere a tutti la massima sincerità, lealtà, schiettezza e verità. Ma preferiamo lasciare che a parlare sia il campo, stavolta quanto mai giusto ed incontestabile per il risultato partorito. Altre volte un legno o l’invenzione del singolo hanno risolto la situazione, domenica scorsa il freddo polare ed il vento a dir poco tagliente di Priverno hanno accompagnato una gara disastrosa, sotto tutti gli aspetti, per un pagellone che di certo non darebbe spazio a voti superiori al 5. E proprio per questo motivo ci saremmo aspettati un minimo di saluto, ma siamo rimasti a bocca asciutta! Logico allora urlare “…e se n’ c’avet vist stam’ accà!” una volta rimasti unici spettatori, con le Forze dell’Ordine a pedinarci, le squadre in accappatoio e gli amici di “LazioTV” intenti a rubare le solite frasi fatte e studiate durante la partita a tecnici e dirigenti.

Nel frattempo la stagione conosce il nuovo aggancio del Terracina su di un Morolo acerbo per andare a rubare punti pesanti sul campo della pericolante Roma VIII che nell’ultimo mese viaggia a ritmo elevatissimo con un ruolino di marcia da piazzamento Uefa! Intanto domenica pomeriggio all’Arnale Rosso arriverà il Cecchina dell’ex rossoblu Alessio Fortunato, squadra molto tecnica che non ha trovato però la giusta continuità per insidiare le due contendenti principali in lizza per il salto in Interregionale. Il proverbio celebre secondo cui la terza possa godere del litigio altrui sembra trovare l’eccezione che ne conferma la regola, staremo a vedere. Fatto sta che nelle prossime settimane affronteremo diverse battaglie agonisticamente parlando, considerando il rischioso calendario che ci porterà al cospetto di formazioni impegnate nella lotta promozione ma altrettanto con squadre che navigano in acque non troppo tranquille e cercano punti pesanti per uscire dal tunnel e trovare la via della salvezza anticipata. Come detto in altre occasioni, forse decideremo le sorti del Campionato, peccato non viverle da protagonisti ma solo da comparse disinteressate. Facciamocene una ragione, ragazzi!

E con tanta spensieratezza e goliardia coloriamo le nostre partite, come avvenuto al “San Lorenzo”. Anche se la squadra in campo a tratti meriterebbe fischi e strigliate noi divertiamoci, facciamo nascere un coro casuale, battiamo le mani a “Malio” che combatte il mal di pancia, incitiamo “il Guardiano” a sfogliare il calendario per ricoprire di insulti la giacchetta nera anche quando non ne sbaglia una, chiediamo il saluto al mitico “Demonio”, ridicolizziamo Italiano e company, dichiariamo il nostro amore alla dolce Rosa, mandiamo a quel paese stampa e tv, ma soprattutto tributiamo l’immancabile saluto al grande Antonio Iacuele. Siamo fatti così! Se è ci vediamo dopo al pub…


…taci, il nemico ti ascolta!


…la nostra crew!


…l’immancabile sciarpata!


…piano coi primi piani!

4 pensieri su “

  1. st’ vajun cumnsasser a pensà culla capoccia lor, fuss pur or. noi ce la mettiamo sempre tutta, costa così tanto ammetterlo?

    afecionados

  2. i giocatori non capiranno mai quanto un ultras possa amare la maglia che indossano e troppe volte ripudiano…non capiscono che noi facciamo di tutto per vedere quei colori del cazzo giocare,ma si sà noi siamo il male del calcio e noi non dobbiamo essere ringraziati…

    sul mio blog proprio ieri ho inserito un post più o meno simile

    -NOI DELLA DRINKING CLASS-

    frascati casual

    CHEERS!

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