Archivi del mese: Maggio 2014

La trasferta di Roma(Astrea)

Ma non sarà la fine

I raggi del sole filtrano nelle minuscole fessure dell’avvolgibile e puntano dritti verso gli occhi che, seppur chiusi, non resistono alla luce e stremati alzano “bandiera bianca”. Ancora assonnato e con gli arti atrofizzati, cerchi disperatamente le ciabatte, che chissà perché non ritrovi mai dove le hai lasciate prima di adagiarti sul materasso la sera prima.

E’ sabato mattina e le strade della Città già “chiacchierano”, tra clacson strombazzanti e le solite urla. Non è proprio l’alba e le rondini volano già da un pezzo, mentre una coppia di piccioni amoreggia sul tetto dei vicini. Ci sarebbero tutti gli ingredienti giusti per tornare a stendersi, anche perché hai girato la chiave nella toppa da poche ore, dopo bagordi notturni che da tempo non ti concedevi.

Ti affidi allo spazzolino, che dovrà cancellare ogni prova ancora evidente della sera prima; confidi nel dentifricio e nel colluttorio, alleati capaci di portar via con un gargarismo il sapore di tutto ciò che hai ingerito con ingordigia. Effettui tutte le operazioni con calma apparente ed alla fine ti ritrovi con un alito a prova di pomiciata. Per almeno mezza giornata non ti diranno che hai ingerito merda.

Di lì a poco sarai pronto per l’ennesima trasferta, l’ultima della stagione, che quest’anno, almeno per Noi, termina il primo sabato di Maggio. A rincarare la dose, arriva la certezza della diretta televisiva, con fischio d’inizio alle 14, che mette a dura prova la nostra complicata relazione con la puntualità. La puntualità, l’avversario più temuto da quando giriamo gli stadi.

Mortadella e salame nelle nostre focaccine, pronte per togliere i brontolii ai nostri stomaci, che non aspetteranno certo l’una per tornare a riempirsi, il tutto “bagnato” dalla birra più scadente che offre il supermercato, quella con il sapore indecifrabile ed il tappo tagliente. L’importante è che si sia scritto “birra” sull’etichetta, il resto non conta.

Ed infatti, la carta stagnola che avvolge le cibarie non ha lunga vita e vola via dal finestrino poco dopo Latina, mentre in auto riecheggiano gli UB40, dolci melodie per accompagnare l’ultimo viaggio di questa stagione.

La strada che ci porta al “Casal del Marmo” non è per nulla complicata, peccato solo per le telecamere ogni dieci metri che ti fissano in continuazione e non ti fanno star tranquillo, così “invadenti” che verrebbe voglia di fare inversione di marcia e tornare indietro. Invadenti, ma quasi innocue a confronto con le telecamere di quegli sfigati di RaiSport, che senza nemmeno un po’ di vergogna “sponsorizzano” chi ha smania di notorietà. Fortunati siamo Noi, lontanissimi da queste logiche!

Ospitalità da ultima giornata di campionato o utopica speranza di riempire l’impianto, non riusciamo a scoprire quale sia la molla che scatena il meccanismo, ma sta di fatto che ci accolgono a braccia aperte, senza nemmeno chiederci un lurido euro per il biglietto, con tanto di guardie al proprio posto, lontanissime da Noi e dalle nostre pezze.

Tanto per cambiare, la gara non la guardiamo nemmeno e con lo sguardo cerchiamo Pisinicca e soci, appollaiati dietro un vetro talmente spesso che i nostri insulti non riescono a penetrare. Torniamo al nostro posto e visto che ci siam svegliati con l’acido nello stomaco, ricordiamo ai presenti che il loro collega Spaccarotella non è altro che un “assassino”! Insomma, oggi abbiamo i coglioni girati, ma così girati che siamo tesi come una corda!

Sarà che è l’ultima e siamo rabbiosi come cani; sarà che per ricominciare ci vorrà agosto inoltrato e senza di Lei non sappiamo vivere; sarà che ne abbiamo pieni i coglioni di tutte queste inutili “passerelle”; sarà che siamo così come ci vedete, senza Ray-Ban e guanti di pelle, senza Stone Island ed “amici nello spogliatoio”; sarà che siamo talmente diversi dagli altri, così lontani dall’apparire, che questo Mondo ormai ci ha stufati, perché Noi siamo ben altro che una semplice fotografia. Noi siamo ben altro!

Risultati&Classifica 34a Giornata

Risultati e Classifica della 34a giornata

Arzachena-Lupa Roma
2-2
Astrea-Fondi
1-1
Cynthia-Budoni 0-1
N.S.M.Mole-Latte Dolce 1-2
Porto Torres-Palestrina
1-8
San Cesareo-Olbia
1-1
Selargius-Maccarese
2-1
Sora-Anziolavinio
0-0
Terracina-Isola Liri
5-0

 

Classifica P G V N P
LUPA ROMA
70 34 22 4 8
TERRACINA
67 34 19 10 5
SAN CESAREO
66 34 19 9 6
OLBIA
58 34 17 7 10
CYNTHIA (-1)
52 34 15 8 11
FONDI
51 34 14 9 11
ASTREA
47 34 12 11 11
MACCARESE
47 34 13 8 13
ANZIOLAVINIO
47 34 12 11 11
PALESTRINA
46 34 12 10 12
SORA (-3)
45 34 14 6 14
ISOLA LIRI
45 34 10 15 9
BUDONI
43 34 12 7 15
LATTE DOLCE
43 34 11 10 13
ARZACHENA
35 34 9 8 17
SELARGIUS
35 34 8 11 15
N.S.M.MOLE
32 34 8 8 18
PORTO TORRES
7 34 1 4 29

 

In casa con il Sora

Giusto il tempo di asciugarle…

Le pezze son da tre giorni appese allo stendino ed ancora non si sono stancate di far cadere a terra gocce d’acqua. Lasciano scivolare giù tutto quello che hanno raccolto domenica, in novanta minuti o poco più. Già, perché siamo ad Aprile, con Maggio sull’uscio della porta, pronto ad accomodarsi sulla sedia, ma tutto sembrerebbe, tranne che siamo in primavera.

Lo sguardo, inconsapevolmente, dopo il disgusto dello “zapping” giornaliero, torna a fissarle, stese lì come bucato, appese ad un filo che non è una balaustra e sicuramente non ha lo stesso fascino. Lo sguardo resta fisso, le osservi, le ammiri ed eviti di cliccare il tasto “rewind”, perché poi ci sarebbero altre gocce pronte a cadere.

Le osservi, le ammiri, le guardi con gli occhi di un padre verso i propri figli, ti metti persino a contare le gocce, gocce sempre più rade, che cadono inesorabilmente nella piccola pozza ai piedi dello stendino. Segno che manca poco per tirarle via di lì e sei contento, perché vederle lì ti fa uno strano effetto.

Non ti stancheresti mai di guardarle, perché come donne in tiro hanno quel fascino che ti stuzzica il desiderio, quella bellezza tipica di chi te la darà, ma nel frattempo ti fa soffrire e sperare per un “sì”. Saranno anche dei pezzi di stoffa, non hanno il dono della parola, ma se potessero parlare ne avrebbero da raccontare, dall’estrema punta a Nord, fino alle coste delle isole del Sud. Qualcosa “da pochi” e soprattutto “per pochi”.

Pezze, nulla in più di un pezzo di stoffa senza significato, che in molti nemmeno ricordano o hanno mai visto, ma che riponi con una cura maniacale dopo ogni domenica, manco fossero di cristallo e le adagi lì, sempre al solito posto, piegate sempre nel verso giusto, come se esistesse davvero “un verso giusto” e che in fondo in fondo esiste solo nella tua testa.

Pezze, che ti hanno accompagnato ovunque il tuo cuore abbia battuto per i colori rossoblu. Ovunque, ovunque si sia giocato e poco importava se in palio ci fosse il paradiso o l’inferno, quello che importava era essere lì, al fianco di ciò che accelera mostruosamente i tuoi battiti. Lì, ad un passo dal tuo folle amore.

Le gocce si fanno sempre più rade, quasi perdi il conto e le casse della tv coprono lo “splash” delle precedenti. Sei ridotto male, malissimo, è da trenta minuti che osservi oggetti inanimati e fantastichi come davanti al “buffering” di YouPorn.  

L’ultima goccia cade a terra, ne attendi altre, ma niente e poi un lungo silenzio, segno che le pezze son pronte per nuove battaglie e nuove balaustre, così come domenica in casa col Sora, così come la prossima a Roma con l’Astrea. E poi ancora, ancora ed ancora, come una storia infinita…che dura da una vita!