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11 Novembre 2007

"11 NOVEMBRE 2007"

L’11 novembre 2007, poco dopo le nove del mattino, lungo l’Autostrada del Sole, il ventiseienne Gabriele Sandri viene ucciso da un colpo d’arma da fuoco esploso da Luigi Spaccarotella, agente della polizia stradale. Dopo un paio d’ore si diffonde la notizia della morte e i mass media si scatenano per coprire mediaticamente l’evento ed è un susseguirsi di dirette Tv, dibattiti, edizioni speciali dei TG e tavole rotonde. Il mondo del calcio, quello della politica e delle istituzioni entrano nel caos. Si parla di emergenza sociale: ovunque scoppiano focolai di rivolta, scontri, arresti, feriti, assalti alle caserme. Un giovane tifoso è stato ucciso, ma i media non chiariscono, né come, né per mano di chi. Magari, chi si aspetta di leggere un manifesto d’accusa resterà deluso, com’è capitato al sottoscritto. Forse troppo guardingo, solo in alcuni capoversi si ha l’impressione di leggere un libro che vuol far luce su una delle pagine più nere dei nostri giorni. 

Rebellion


"REBELLION"

Una delle più grandi gioie che può regalare il gioco del calcio è l’occasione "perfetta" per protestare. Disapprovare ogni santa decisione, anche la più lungimirante ed appropriata, con il solo semplice scopo di ribellarsi al giudizio altrui. Vittime predilette, neanche a dirlo, gli arbitri, ma non sempre è così e nell’universo calcio gli esempi non mancano. Quella che per molti è una semplice recriminazione per altri diventa sfogo allo stato puro, covato ed ora buttato fuori. Ogni occasione è buona per tirar fuori il peggio di se e riversarlo addosso al malcapitato di turno. Rebellion, proprio come dice il titolo del libro… Rebellion, come forma estrema del dissenso. Aiutato da aneddoti ed interviste che vedono protagonisti i leaders dei movimenti giovanili, Brimson esamina da molto vicino questo fenomeno, cercando di scoprire quale "forza oscura" muova masse così imponenti di giovani ribelli nella loro battaglia personale.  Ribellione spesso sfociata in violenza e ancora troppo spesso accostata all’hooliganismo ed al fenomeno degli stadi. Così, dalla stratosfera della Premiership alle estensioni più basse della lega nazionale, il tutto visto sotto lo sguardo critico di Brimson.

Blades Business Crew

"BLADES BUSINESS CREW"

Steve Cowens nasce a Sheffield nel ’64 da una famiglia "working class". E’ prima di tutto un tifoso, innamorato del football e del proprio club, lo Sheffield United FC. Anche per partite apparentemente tranquille, Steve cercava di non perdersi mai una trasferta, trovandosi spesso a viaggiare in compagnia di amici o di tifosi “normali” (ma mai rilassarsi troppo!). Inoltre giocava il sabato per il Supporters’ Club dello United (prima che le amichevoli fra tifosi venissero bruscamente interrotte in seguito all’irruzione nello spogliatoio dei tifosi del Derby) e la domenica con la squadra del pub. Detto questo, fin da giovane è stato attratto dalle "dinamiche della gradinata", avvicinandosi sempre di più al "centro dell’azione" e finendo con l’affermarsi come rispettato top boy. La sua maturazione come hooligan avviene nei primi anni ’80, in piena esplosione del fenomeno casual che lo vedrà in prima fila a livello di look e violenza per quasi due decadi; al tempo lo United languiva nelle divisioni inferiori e, per citare Paul Heaton, “In Fourth Division gli unici coglioni a seguire in trasferta lo United erano gli hooligans.” Nel libro Cowens ripercorre in maniera onesta gli anni che lo hanno visto membro attivo della firm (1981-1994). Il suo approccio all’hooliganismo è sempre stato molto old school; niente armi, solo pugni e stile, codici di ingaggio e tutto il resto. Pronto ad ammettere il rispetto che a volte si può provare per l’acerrimo nemico, Steve ha continuamente voluto e cercato di non lasciar indulgere la firm in un bullismo senza senso. Il fine era divertirsi combattendo con una controparte determinata, non certamente terrorizzare poveri scarfers. Così il libro ricostruisce in maniera emozionante il cammino di un giovane casual: un universo working class imbevuto di pub culture; gli scontri con le top firms più note del paese e scomode mobs delle divisioni inferiori; la fortissima rivalità con gli odiati "Pigs" del Wednesday; la polizia e l’inafferabile "Fletch"; l’avvento di house ed ecstasy e la guerriglia con le security dei nightclubs.

Cacciatori di teste

"CACCIATORI DI TESTE"

Una passione smodata per il calcio e per le donne sono i requisiti essenziali del perfetto maschio londinese che partecipa alla «Sex Division», un particolarissimo Campionato del Sesso. Poche le regole, ma molto, molto chiare: tot punti per ogni ragazza conquistata, bella o brutta non conta niente, basta che si lasci andare agli sperimentalismi erotici più violenti e selvaggi. E alla "gara" partecipano i cinque fondatori: in testa c’è Carter, un pazzo scatenato che adora il rischio… e le donne degli altri. Seguono Harry, il signore dei sogni; Will, il proprietario di un bel negozietto di anticaglie; Mango, uno yuppie anni Novanta, e Balti, disoccupato e per giunta depresso. Tutti vicini alla soglia dei quaranta, eppure non cresciuti abbastanza da rinunciare ad una vitalità sessuale da adolescenti, i protagonisti di "Cacciatori di teste" rappresentano l’altra faccia dell’umanità, quella rissosa e violenta, carica di rancori sociali anche se non priva, nel fondo, di un elementare senso morale, che King riesce a descrivere in presa diretta, con un linguaggio forte, crudo, violento, ma anche sottilmente romantico come le speranze dei suoi personaggi.

Tutto il marcio…

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"TUTTO IL MARCIO
MINUTO PER MINUTO"

Consultare tutti gli almanacchi sportivi per ricostruire la vera storia del calcio è come pretendere che un’enciclopedia vi possa servire per comprenderlo. Prendetene pure una qualsiasi, fosse anche la migliore di tutte. All’apposita voce, troverete qualcosa come «per praticarlo sono utilizzati un pallone sferico e un campo di gioco con due porte ed è adottata una serie di regole codificate». Mah, molto ingenui questi enciclopedisti. Paiono trascurare ciò che molti nel mondo della pedata compresero fin dagli albori, e cioè che quelle regole, più che rispettate, potevano essere interpretate, quando non aggirate e violentate. Scandali e truffe sono vecchi come il calcio. E la gramigna dell’ultima Calciopoli affonda le sue radici nei giorni in cui un pallone di cuoio prese a rotolare sull’erba. Un libro inchiesta unico ed assai documentato, un’indagine a tutto campo, una collezione di aneddoti che illumina episodi di violenza e storie di (mal)costume, prendendo il via fin dagli albori del nostro campionato. Ricco di dati e retroscena, questo è il romanzo nero del calcio italiano.

Primo Nemico

"PRIMO NEMICO"

Essere ultras a Napoli? Ho sempre vissuto in maniera scomoda, contro tutto e contro tutti. Perché l’avversario è sempre un nemico, ma "il blu" sarà sempre il "primo" nemico. Tenerlo dentro è qualcosa che non si può spiegare a parole, ce l’hai e basta. E’ una fottutissima botta, un concentrato chimico che esplode e va da sé. Non si controlla lucidamente, cerchi di fare attenzione a tutti i particolari, metti su una pur minima strategia, ma quando devi partire, quando devi agire, ti sorreggono solo le palle, la tua forza, la tua agilità e tutto quello che hai dentro per andare oltre.