In poltrona stacci tu!

“Credevamo fosse uno scherzo, invece era solo calcio moderno!” …bastano queste poche parole per dare un’idea del nostro pensiero, che non cambia certo, nemmeno dopo essere apparsi sui circuiti digitali nazionali. Di apparire non ce ne può fregare di meno, Noi badiamo all’essere, senza fronzoli e decisioni popolari per ricevere applausi. Gli unici applausi che cerchiamo sono quelli che vengono dal campo, dove chi indossa la nostra maglia suda e lotta. Una diretta alle 12 di Domenica mattina è come un calcio allo stomaco mentre gusti un piatto di gnocchi, eppure c’è chi preferisce i gradoni ad una sedia in legno d’acero, c’è chi preferisce tifare e sostenere la propria squadra piuttosto che scoreggiare sulla poltrona.


Eppure al solito posto siamo in buon numero, con poche ore sulle spalle, ma tanti ettolitri in corpo, curiosi di questo revival d’Eccellenza, con orari che fanno tornare alla mente le trasferte mattutine che ci hanno accompagnato fino a pochi mesi fa, l’ultima proprio sul campo del Torrenova, con una rimonta finale da brividi… e più di qualcuno strofina amuleti per rifugiarsi nella cabala, punzecchia bambolotti e consuma il cavallo dei pantaloni a furia di “grattarsi”. Costo del biglietto a parte, il Settore Ospiti di Pomezia è tutto ciò che un Ultras chiede dalla vita: balaustra, gradoni di cemento e visuale ottima, anche se poi la partita non la guarda mai nessuno. Il tempo di attaccare le pezze e si è già in forma “Festival di Sanremo”, ed è molto preoccupante vedere un tutore dell’ordine canticchiare una delle nostre melodie, chissà forse a fine gara scoprirà di essere dalla parte sbagliata. Il Primo Tempo scivola via senza troppe emozioni tant’è che il cameraman ci spia più della Digos: una, due, tre volte, alla quarta chiediamo i diritti e c’è persino qualcuno che chiede l’autografo. Nell’intervallo allora approfittiamo per sostenere dei “pulcini” nel campetto affianco e più di qualche padre applaude divertito. E’ una Domenica euforica e si vede, per fortuna che il tasso alcolico riesce a passare inosservato. Nella seconda frazione le due squadre sembra che vogliano quasi sdebitarsi dello scarso spettacolo dei primi quarantacinque minuti, il Fondi ci crede e va in gol col “polacco d’acciaio” che insacca un cross al bacio del giovane Galasso, dopo un’azione da manuale dei rossoblu sulla fascia di destra. Il Pomezia non ci sta e pochi minuti dopo arriva al pareggio, grazie al neoacquisto Macciocca, che poche giornate fa, con la maglia del Morolo, non era riuscito a trafiggere Ciro Celli nella gara del “Purificato”. Ma questo ormai è il calcio: dirette tv, interessi politici, giocatori mercenari, società in pericolo, fallimenti, radiazioni…e tutto ciò che fino a qualche anno fa non era nemmeno immaginabile. La gara non offre più nulla, gli avversari in campo si fronteggiano alla pari ed accettano seppur con qualche rimorso il risultato finale.

Orario e diretta non ci hanno scoraggiato, ed alla fine una quarantina di fondani a Pomezia c’erano, ma se consideriamo che Noi rappresentavamo più della metà dei presenti, ci viene spontaneo rimproverare ancora una volta coloro che si definiscono tifosi e che quest’anno ancora non abbiamo visto nemmeno una volta in trasferta, ma c’era da immaginarselo. Ma bando alle ciance, domenica è stata una bella giornata di tifo, il solito calore ed il colore delle sciarpe e delle bandierine, con i cori a rimbombare sui palazzi di fronte e nelle tv di quei molti che hanno preferito il Digitale, chissà forse si saranno anche pentiti di esser rimasti al calduccio… "Che sia andata o sia ritorno, in trasferta ogni giorno!".




Un pensiero su “

  1. quando parlate di coloro ke si definiscono tifosi, già sappiamo a ki vi riferite……ma state attenti a parlarne…….perkè prima o poi la "pena" verso di voi finirà………..e se dopo allo stadio c’andrete con le ossa rotte, nn venite a fare le pecore com’è già succeso con qualcuno di voi quest’anno,ok??il jolly era uno e già l’avete giocato!!!!
    imparate, il rispetto la prima cosa………………….

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