Giugno ’11

Non molto tempo fa, all’indomani di quel fatidico e gioioso 9 Maggio 2010, ci eravamo chiesti se questa Città, questa piazza e questi Ultras fossero davvero pronti al salto di categoria. Una nuova stagione, nuovi scenari, nuove avventure, nuove emozioni, almeno queste erano le aspettative della prima annata in Serie C del Fondi. Avevamo abbozzato qualche “sentenza”, cercando di presentare in anteprima lo scenario che i nostri occhi avrebbero visto di lì a poco, ed ora, a distanza di 12 mesi possiamo affermare senza temere controrepliche che siamo stati lungimiranti, riuscendo a “predire il futuro”.

Avevamo parlato di una Città fredda e lontana dai colori rossoblu, impegnata a seguire dalle poltrone di casa le squadre fatte di campioni, con gli occhi immobili sulle Pay-TV, pendendo dalle bocche dei falsi moralisti che si susseguono nelle trasmissioni calcistiche. Una Città distante, lontana parente di quella che fino a pochi decenni fa rappresentava “l’uomo in più” in un “Fabiani” pieno fin sopra i balconi delle case adiacenti, in quel “Fabiani” dove il Nostro Vittorio animava la Curva Sud. Di quell’ardore e di quell’amore per il Fondi, in Città è rimasto ben poco, quasi nulla a guardare le presenze di questa stagione. Una Città che ha abbandonato in fretta l’euforia della promozione per ritornare a seguire la Serie A e le sue falsità. Una Città che non ha esitato nell’etichettare ogni partita come “venduta” pur di non spendere i soldi per un biglietto, trovando anche quest’anno la scusa buona per non venire al “Purificato”.

Avevamo predetto un “Purificato” mai pieno e mai incisivo, mai vicino a questi colori, e non venite a dirci che la “colpa” è della mancanza di manifesti della partita, tutte le squadre di calcio del Mondo giocano ogni quindici giorni, se si vuole seguirla davvero basta fare due conti e rinunciare alla routine domenicale. Invece di spendere dieci euro in benzina sulla nuova fuoriserie costata “un botto” per circumnavigare la Piazza senza una meta precisa, basterebbe fermarsi e contemplare che la squadra della propria Città è in Serie C! Ma nemmeno nell’esordio casalingo con l’Avellino siamo riusciti a fare il “pienone”, eppure giocavamo contro i “Lupi”; eppure era l’esordio nel nuovo Purificato; eppure avete trovato altro da fare, forse è stato più emozionante per voi mangiare un gelato a Sperlonga! E non siate stupiti se poi vien fuori che la media spettatori del “Purificato” in questo primo anno di C si aggira sui 350 spettatori, in una classifica di girone che ci vede davanti a sole tre squadre: il Neapolis, il Catanzaro e la Vibonese. E se si pensa che i campani e i giallorossi hanno disputato tutte o quasi le gare casalinghe a “porte chiuse”, non sappiamo veramente come sia possibile che in Città c’è ancora chi racconta la “Barzelletta del Ripescaggio” e chi ancora crede alle favole.

Parlando degli Ultras in Città, avevamo rimandato ogni giudizio a queste righe, ricordando ai molti che solo con la realizzazione di un settore popolare si sarebbe potuto iniziare a parlare di “ultras” a Fondi. Dopo un’estenuante battaglia, è nata la Curva Antonio Iacuele, tanto voluta e tanto cercata e permetteteci, tanto meritata! Finalmente, a Fondi, c’è un settore popolare, un settore per gli Ultras, un settore che d’ora in poi fungerà da luogo di aggregazione in una Città che non offre nulla ai giovani. Ed ha dato i suoi frutti anche la prima battaglia della Curva Iacuele, quella contro la “maledetta tessera”, che ha visto il settore, in blocco, rinunciare ad abbonarsi e quindi a sottoscrivere la Tessera. Pur arrivando da una stagione esaltante, abbiamo deciso, al contrario di chi per una vittoria rinuncia alla propria libertà individuale ed al proprio essere ultras, di non tesserarci e di seguire ovunque da non tesserati, nei settori di casa senza paura. Pur essendo all’esordio in questa serie, al contrario di chi dichiara e banchetta con chi dice di combattere, abbiamo deciso di non metter su alcuna coreografia e di non esporre alcuno striscione in casa, scegliendo di NON DICHIARARE e di NON COLLABORARE. Ci siamo presentati ovunque, SENZA TESSERA, sempre i soliti, ma ovunque, senza quel timore dimostrato da chi invece ha i numeri dalla propria parte, dimostrando che proprio le piccole realtà hanno combattuto Maroni & C. senza scegliere di tesserarci perché “non si può stare senza seguire la propria squadra del cuore”. Già, chi ha scelto di tesserarsi ha detto proprio così, forse perché annebbiato dalle vittorie della propria squadra…ma qui, c’è gente che l’anno scorso a Castelsardo ha seguito la gara dall’anti Stadio, rinunciando ad entrare perché le FdO del posto pretendevano l’identificazione preventiva all’ingresso, dopo un estenuante viaggio in mare. Ah, dimenticavamo, eravamo primi e stavamo per vincere il campionato, ma NON CI SIAMO ARRESI!!!

2 pensieri su “Giugno ’11

  1. Per quelli che non credono nella squadra della propria citta', per quelli che vogliono solo la serie a, per quelli che vogliono questo calcio malato fatto di soldi e poteri, per quelli che credono che cantare 90 minuti e solo per urlare, per quelli che nn sono mai andati in trasferta, per quelli che arrivano a monte san biagio e si perdono….AUGURI!!!

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