In casa con il Martina Franca

Non meritate questi colori!

E prendiamola così, questa stagione nefasta per i nostri colori, maltrattati da chi non ha nemmeno l’ardire di provare a vincere una gara, nemmeno una. E nemmeno si ha la faccia per venire sotto la Curva, a prendere i meritati improperi, dopo l’ennesima figuraccia rimediata sul campo di gioco. Sia chiaro, Noi non chiediamo che si vinca, ma che ci si provi. Noi non chiediamo gol e calcio spettacolo, ma pugni chiusi e gambe unite. Noi non chiediamo né la salvezza, né tantomeno la categoria, ma solo che non si finisca con la maglia asciutta e senza strappi. Ed invece, da qualche giornata a questa parte, è proprio questo che si ripete ogni domenica. Undici manichini che entrano in campo a testa abbassata ed escono, ancor prima degli avversari, con la coda tra le gambe.

Ora, di perder ciò che di più emozionante e palpitante possa produrre i battiti del nostro cuore, sinceramente non ce la sentiamo e come già detto in altre occasioni, aspetteremo maggio per “ripulire” i colori delle nostre maglie, offuscati ed intorpiditi come quelli di una qualsiasi squadretta di quartiere. Ma ciò non vuol dire che abbasseremo la guardia e permetteremo a “gente senza orgoglio” di continuare ad indossare la nostra maglia, solo perché un contratto li costringe a farlo. Per voi, in ballo ci sono i danari, per Noi l’orgoglio!

Contro il Martina c’è stata l’ennesima dimostrazione di come i “nomi” che oggi vestono il rosso ed il blu, siano qui solo per assicurarsi un futuro, se non già un presente pensionistico ed una bella amaca sotto il sole cocente di Caracas. Contro il Martina, modesta compagine come modesto si sta rivelando questo campionato di Serie C, è andata in scena la “solita partita” che ha contrassegnato gran parte di questa stagione. La solita gara di undici pedine, che anche a rigirarle e sostituirle non danno né più né meno degli altri, come fossero tutti dello stesso valore. Valore assai scadente guardando i risultati e lo scarso impegno, soprattutto sotto il profilo umano. Il piede “poco educato” ci sta, la mancanza di dignità no!

Il rosso ed il blu, maltrattati ed oltraggiati, che dopo tre anni di un inspiegabile “rossoazzurro”, fanno finalmente bella mostra sulle maglie dei nostri in campo, che poi tutto sembrano tranne che “nostri”. Chissà, forse a qualcuno è venuto in mente che non siamo il Catania ed ha pensato che la kabala potesse sopperire alla “pochezza” di chi veste quella maglia.

Il rosso ed il blu, su quelle maglie che solo per Noi hanno un senso. Il rosso ed il blu, colori di una casacca che ormai è diventata solo cotone per differenziarsi dagli avversari. Il rosso ed il blu sono per uomini che rispecchino in campo l’orgoglio di chi li sostiene e non li abbandona sugli spalti. Il rosso ed il blu non sono due semplici colori…per chi vi scrive sono tutto!