La trasferta di Brindisi

Solo per la maglia

Vi siete mai chiesti cosa spinga tre ultras a mangiare metri e metri di strada polverosa, sotto un sole cocente, con un termometro che segna 25° centigradi, dopo l’ennesima figuraccia casalinga rimediata da coloro che scendono in campo? Vi siete mai chiesti cosa spinga tre ultras a fregarsene di tutto pur di seguire quelle maglie colorate di rosso e di blu a 500 chilometri di distanza da chi ancora si rigira in un letto? Ve lo siete mai chiesti?

Se lo avete fatto, starete ancora cercando una risposta, cercandola forse, proprio lì dove di risposte non ne avrete mai. Per trovarne una che sia in grado di farvi comprendere il significato puro ed essenziale dell’essere Ultras, basterà guardarci ed ascoltarci. Si badi bene però, non soffriamo di protagonismo e non siamo “assuefatti” dal nostro “Io”, ma ci limitiamo semplicemente alla visione della realtà. Una realtà comune a chi ha scelto di essere Ultras, in equilibrio precario come un equilibrista su un filo, a metà tra l’essere e l’apparire, a metà tra l’esserlo realmente ed il “travestirsi da tale”. Immedesimarsi e riconoscersi nella parola “Ultras” è facile, forse troppo; ancor più facile è insinuarsi nelle fila di questi ultimi senza nemmeno l’ombra di un alloro, ma per puro “protagonismo”. Ormai, tutti si definiscono “Ultras”, ma dal dichiararsi tali all’esserlo realmente ce ne passa!

Un po’ di tempo fa, un frequentatore di questo blog, ultras di un’altra Città, riassunse in due righe la rabbia di un ultras della “prima ora” verso questo Mondo ormai saturo che vive di emulazione e fantasticherie, alla deriva di un Movimento ormai lontano parente di ciò che era agli albori. Ora, a distanza di qualche anno da quel messaggio di “velata disillusione”, non possiamo far altro che allinearci al pensiero e constatare che ciò che ci circonda non è più ciò che immaginavamo, ciò che dovrebbe essere il “nostro simile” è spesso tutt’altra cosa!

E non chiamateci “pazzi” se ci vien da ridere guardandoci attorno, attoniti e stupiti, nel vedere andare in fumo ciò che i nostri padri hanno fatto nascere, “il pensiero di un Mondo diverso almeno la Domenica”.

Se dopo queste parole, ancora starete cercando risposte alle domande iniziali, vi rimane ben poco da fare, siete destinati a far parte di quelli che preferiscono “apparire”, con i vostri striscioni, i vostri stendardi, le vostre sciarpe e i vestiti comprati al negozio all’angolo, quello che vende le marche “Made in England”, quelle che vanno tanto tra i giovani modaioli, che la Domenica credono di esser nell’Est End invece che nel BelPaese! Noi, invece, continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, per Noi stessi e per il Fondi, e poco importa se ci conteranno sulle dita di una mano, poco importa se non ci ricorderà nessuno, saremo sempre in marcia dietro quei due colori!

NOI NON SIAMO DA COPERTINA!!!