In casa con l’Aversa

Una stagione
da buttare

Tralasciamo la cronaca dell’ennesima gara “senza senso” di un campionato che se finisse oggi non provocherebbe nessun “mancamento”, al massimo qualche “ripensamento” e dedichiamoci a ciò che gravita attorno a questo Fondi Calcio, per capire meglio cos’è che non rende questa piazza “meritevole” di una serie così importante.

Iniziamo dall’aspetto organizzativo, più volte apparso alquanto superficiale e non all’altezza, basti osservare, per chi come Noi segue ovunque i rossoblu, le altre Società impegnate in questo torneo. E’ pur vero che stewards incapaci e “sopravvalutati” li abbiamo trovati un po’ dappertutto, ma ricordate l’esordio casalingo con questi “omini” in giallo intenti nel fumare una sigaretta invece di “aiutare” chi non riusciva a trovare il proprio posto? Vogliamo parlare della “moria” degli stessi nelle ultime gare? Ma qualcuno sa che la Lega obbliga le Società ad avere 1 steward ogni 100 spettatori di capienza totale dell’impianto? Ovvero, per 2900 posti totali, a Fondi dovrebbero esserci 29 steward, dove sono? Tra l’altro, dovrebbero essere persone che sanno qual è il loro “ruolo”, ma in Fondi-Avellino gironzolavano per lo Stadio senza alcuna meta. Un’altra pecca dell’impianto di Via Arnale Rosso è la mancanza di un divisorio tra Tribune e Curva, che facilita così la dispersione del pubblico, che non trova difficile acquistare un biglietto di Curva per poi accomodarsi in Tribuna Coperta. La “storia” va avanti da qualche mese ma nessuno muove un dito per metter fine a queste “migrazioni”.

Sempre prima della gara contro l’Avellino, sono stati disposti, in tempo record, una cinquantina di cartelli di segnaletica stradale che indicano l’esatto percorso per raggiungere il Settore Ospiti. A quanto pare, i segnali sono “poco visibili”, tanto da far arrivare Melfitani, Milazzesi ed Aversani proprio sotto la Tribuna di casa…e per fortuna che chi era presente ha capito la “situazione”, altrimenti ora staremmo parlando di ben altri argomenti. Tra l’altro, le FdO, invece di ottemperare al proprio compito, preferiscono parcheggiare le loro automobili nel parcheggio atleti, senza minimamente “presidiare la zona Stadio”, ma forse è meglio così.

Come molti di voi NON SAPRANNO, il “Purificato” è sprovvisto di Biglietteria, e chi è interessato a fare il biglietto la Domenica, è costretto a recarsi in un’attività commerciale non molto distante dallo Stadio, che però non fa orario continuato, contrariamente a quanto disposto dalla Lega, ed apre alle 13:50 come recita il foglio A4 in vetrina. Se si decide di offrire un servizio, questo deve essere in grado di soddisfare le esigenze del pubblico, altrimenti si sta a casa a mangiare il piatto di pasta, nessuno obbliga nessuno, almeno crediamo sia così, ci mancherebbe. Ad Aversa, erano più o meno le 13:30 quando facemmo i biglietti, proprio in un attività commerciale.

Un’altra “falla” nel sistema, se ci lasciate passare il termine, è la mancanza di pubblicità dell’evento domenicale, la completa assenza di manifesti che chiamino la Città a raccolta per sostenere i rossoblu. Bisogna capire che non si è più in Eccellenza e che se si vuol veramente “fare calcio” a Fondi, bisogna attirare chi ancora non ne vuol sapere di venire al “Purificato”, e ciò va fatto attraverso una “politica del biglietto” che punti ad un prezzo agevolato per “svegliare i dormiglioni”; andando nelle Scuole della nostra Città ed invitando i ragazzi delle Elementari all’evento; insomma, fare tutto il possibile per non dare più scusanti a chi la Domenica ha altro da fare. In questa stagione, invece di incrementare la presenza di pubblico, non si è fatto altro che “allontanare” i pochi afecionados che seguono da decenni i rossoblu.

Insomma, se proprio si vuol cominciare a parlare di Serie C, se proprio ci si vuol paragonare agli altri, che almeno si faccia attenzione e si cerchi di “crescere” invece di passare il lunedì a mandare messaggi in TV. E’ pur vero che forse si sta chiedendo troppo ad una Società che in breve tempo ha dovuto far fronte a molti “ostacoli”, ma si è voluta la bicicletta e allora che i signori iniziassero a “pedalare”…