PANICO
a due passi dal GRA

Spesso nel commentare una gara ci si fa influenzare dall’esito finale della disputa, non possiamo negarlo, anzi. Questo è sicuramente uno di quei casi, perché d’altronde sarebbe impossibile non farsi trasportare ancora oggi dal vortice di grande entusiasmo e festa che ha coinvolto tutti i fondani presenti al campetto di Torrenova. Esplosioni di gioia praticamente da panico, se consideriamo che all’85esimo giro di lancetta il Fondi soccombeva ancora per due reti ad una. Le inzuccate del rientrante Festa, con tanto di gesso ancora al braccio, e dell’immarcabile Santaniello ci hanno regalato così uno dei momenti più esaltanti dell’intera stagione, forse i tre punti più importanti per coltivare ancora sogni. Una vittoria che ha il sapore dell’impresa, per come è maturata, nonostante l’avversario non fosse dei più temibili. A dimostrazione del fatto che nessuna partita va presa con le molle, ogni sfida può nascondere insidie e grandi difficoltà, ancor di più se siamo a giocare in trasferta e sul campo di una pericolante alla disperata ricerca di quei punti che le permettano di conquistare con qualche giornata di anticipo la tanto desiderata salvezza aritmetica e la permanenza nel massimo campionato regionale. Ed ancora più preziosa se riviviamo brevemente la cronaca dell’incontro, caratterizzato da un predominio dei rossoblu, da qualche errore di troppo della retroguardia fondana, da due bellissime reti dei giovanissimi padroni di casa e da alcune occasioni nitide per centrare la rete dei locali cui il portierino biancorosso ha dimostrato di sapersi opporre alla grande.


Non regge alcun paragone, credeteci. Vincere in rimonta, lontani dalle mura amiche, quando le dirette avversarie per la conquista del titolo iniziano a pregustare la tua sconfitta, è qualcosa di divino, semplicemente superbo. Godereccio quasi, ed anche di più quando scopri che su altri campi è successo di tutto per garantire alla “solita” squadra di poter reggere l’urto ed attestarsi al nostro inseguimento. Ed è per questo che, a distanza di appena sette giorni da qualche parola di troppo nonostante ci fossero tutti i motivi per concentrarsi soltanto sulla vittoria del derby, ci si ritrova a Torrenova a festeggiare con la squadra, tutti insieme, uniti davvero, in un abbraccio totale che elimina ogni barriera. Sulla rete che sta per finire giù, tra urla di giubilo e lacrime di chi stenta a crederci. Siamo lì, a 180 minuti dalla fine dei giochi, lassù a dettare legge, a dettare i ritmi del Campionato, e tutti dovranno fare i conti con noi. Mentre scriviamo questo commento ci rendiamo però conto quanto sia estremamente difficile, e forse anche impossibile, cercare di trasmettere attraverso l’uso delle parole le sensazioni che una partita del genere è in grado di offrirti. Il migliore degli scrivani, il più grande e famoso degli autori, il principe dei best-seller non riuscirebbe in alcun modo a descrivere quanto vissuto, quanto provato.


In un batter d’occhio gli insulti a qualche avversario troppo “esibizionista” e provocatore diventano cori e sostegno anche da parte di chi è sempre stato meno incline a tifare piuttosto che a “chiacchierare” con guardalinee e difensori. Sarà stato il settore stretto e molto a ridosso del terreno di gioco, sarà stata la voglia di vincere che ha contagiato un po’ tutti in città, sarà che a pochi passi dal traguardo era inevitabile aspettarsi nuovi discepoli al seguito della maglia eppure Torrenova rimarrà impressa nella mente di tutti, potete scommetterci.