ACAB 15a puntata

Un mese di domande

“…e così Novembre sale su, e mi ricorda che non siamo stati mai così distanti” canta Virginio, un nostro giovane concittadino. Sono passati ore, giorni, settimane, è passato un mese! Un mese senza giustizia, senza verità, senza che nessuno abbia pagato per il proprio folle gesto. Un mese senza Gabriele, senza il suo sorriso, senza la sua musica, senza la sua curva. La Famiglia Sandri non vuole arrendersi, il movimento non ha alcuna intenzione di arrendersi, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Ogni piccola grande realtà ultras ha sposato la causa di Gabbo e, quotidianamente, nelle curve, nelle strade, nelle scuole, urla la propria rabbia, lo sdegno, la vergogna di vivere in una società dove regna l’ipocrisia, dove il Potere è libero di fare il bello ed il cattivo tempo, la Democrazia è andata a farsi fottere, dove si può essere uccisi senza alcuna ragione e si può sopravvivere nell’impunità senza che la mano della Legge sia spinta sul capo del colpevole. Ma quale Legge? Quella che regala la libertà a ricettatori, usurai, stupratori e condanna un tifoso per aver voluto portare un po’ di colore nel suo settore con un fumogeno colorato? Quella che continua a difendere esponenti delle FdO corrotti e sbatte dentro l’anziano che per vivere è costretto a rubare un tozzo di pane al supermercato? Quella che rimette in giro assassini e pregiudicati senza che scontino nemmeno la metà della pena ed allo stesso tempo inasprisce provvedimenti e condanne nei confronti di un gruppo di tifosi che preferisce non allinearsi per esprimere la propria opinione ed espone uno striscione allo stadio senza seguire alcuna procedura in Questura? Di una Legge così siamo esausti, nauseati, devastati psicologicamente.

Gabriele ha raggiunto lassù quel Julien che perse la vita, per mano dello stesso “esercito”, lo scorso anno in terra di Francia, all’esterno del “Parco dei Principi” dopo la partita PSG-Hapoel TelAviv. Del suo caso parlammo ampiamente sul nostro blog, con la speranza che mai più si verificasse un nuovo episodio simile. Ebbene, a dodici mesi di distanza nella nostra amata Italia è successo anche di peggio. Ma fuori da uno stadio? Macchè, in autostrada! All’esterno di una birreria? Macchè, nel parcheggio di un autogrill! A seguito di scontri furibondi tra ultras di fazioni opposte? Macchè, non ci sono scontri, non ci sono feriti, solo ipotesi… ed un nostro fratello ultras morto, ucciso da una pallottola dello Stato. E chi ha sparato l’ha fatto per difendersi? Assolutamente no, di pericoli non ce n’erano, di nessun tipo, nessuno. E allora è logico continuare a chiedercelo: perché hanno ammazzato Gabbo? Per quale motivo? Cosa ha spinto quella mano a sparare? Dopo aver addirittura mirato, vi rendete conto? Cosa staranno cercando ancora poi gli “inquirenti” prima di bussare a quella porta per ammanettare l’omicida e rinchiuderlo in galera? C’è proprio bisogno di altre prove? C’è bisogno di altre vittime? O l’insabbiamento mediatico di questa vicenda è semplicemente un’operazione diciamo strategica per fomentare il rancore? Se n’è andato così il primo mese di domande, il primo mese senza risposte e quello che la Famiglia Sandri si appresta a vivere è un Natale buio, il più triste Natale che si possa immaginare, per due genitori che hanno perso un loro frutto, per un fratello che ha perso la propria metà, per una fidanzata che ha perso il proprio angelo custode. A poche centinaia di kilometri da Roma, come d’altronde in qualsiasi casa italiana, la famiglia dell’omicida scarterà pacchi regalo e brinderà, aspetterà l’alba del nuovo anno, accoglierà la Befana sul marmo del camino, come nulla fosse successo. Un Natale coi fiocchi, alla faccia nostra…

6 pensieri su “ACAB 15a puntata

  1. Il primo mese se n’è andato, detto bene. Perchè la realtà è questa, credevamo di trovarci di fronte ad una svolta, per un attimo avevamo osato sperare che la morte di Gabriele potesse non rivelarsi vana, diciamocelo chiaramente… c’era un pò in tutti noi la consapevolezza che quello da affrontare sarebbe stato lo stesso nemico di sempre, il muro di gomma ed ipocrisia, ma un pizzico di ottimismo trapelava. Anche io, non ho problemi nel ricordarlo, ero fiducioso, pensavo davvero che dall’uccisione di Gabbo potesse cambiare qualcosa, nel sistema, nella coscienza civile e sociale, nei palazzi del Potere e della Giustizia parziale. Ed invece eccomi, eccoci, a segnare sul calendario la x di un’altra giornata inutile, aspettando che chi ha tolto la vita ad un ultras come me, come noi, possa pagare com’è giusto che sia… ops, come sarebbe giusto. Forse suona meglio così!

    Buon Natale, Gabriè…

  2. Non sono sparita, solo una piccola fuga da questo modno schifoso.. mi serviva staccare un po la spina, ma tonro ed è tutto uguale.. che palle!

  3. giustizia per Gabriele…subito!!!

    in questi giorni che portano alle feste, un pensiero per i suoi amici e la sua famiglia…

    A VOLTE SORRIDI, A VOLTE E’ PIU’ DURA…UNITI FACCIAMO PAURA

  4. Non ne parla più nessuno, ne alcuna testata (come da copione…) si preoccupa di informare. Ciò che ne è scaturito è solo un’inasprimento della caccia alle streghe pomposamente artefatta dai giornalai asserviti…

  5. we gabbo

    l’italia va cosi,ma terremo duro per onorarti e chiedere giustizia

    vivi nei nostri cuori

  6. Non dimentichiamolo…urliamo domenica dopo domenica il suo nome!

    Giustizia e verità per Gabriele!

    A different life

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