9 pensieri su “ACAB 11a puntata

  1. Ciao!

    Passa a trovarci se ti va…

    Non è mio…prenditela con me se ho disturbato!!!

    Buonanotte

  2. Bellissimo slide.

    Ormai ce n’è rimasta veramente poca di gente come voi.

    Un plauso ai veri ultras!

  3. ORA DIFFIDATE BALDINI!

    C’eravamo tanto odiati, possiamo sintetizzare così il rapporto Di Carlo-Baldini, che oggi si è arricchito di un capitolo decisamente originale e sconveniente. Che l’epilogo odierno non rappresenti l’inizio della storia d’amore tra i due, lo testimoniano le dichiarazioni del post partita del tecnico del Parma: “Baldini lo conosciamo bene, lui è fatto così”.

    I FATTI – Ma tornando alla cronaca, ecco l’oggetto della diatriba: al 39’ del secondo tempo l’arbitro Stefanini espelle il tecnico del Catania, reo di essere troppo effervescente in panchina. L’allenatore dei siciliani, però, si attarda a dare indicazione ai suoi e fa arrabbiare il collega. I due si beccano, gesticolano e nel farlo si sfiorano. Di Carlo si gira e rientra verso la sua panchina, Baldini non ci pensa su e gli rifila un calcione nel sedere, per poi dirigersi negli spogliatoi.

    POST PARTITA – Ovviamente la vicenda ha ampio risalto nelle dichiarazioni del dopo gara e non potrebbe essere altrimenti. Di Carlo continua: “Certo non abbiamo dato una bella immagine e per questo chiedo scusa, ma deve farlo soprattutto il Signor Baldini. Bisogna solo vergognarsi per quanto accaduto, ma forse il caldo ha fatto scattare qualcosa nell’allenatore del Catania”. Ancor più duro il presidente del Parma Ghirardi: “Fossi nel mio collega, lo caccerei oggi stesso”.

    VERSIONE CATANESE – Dall’altra parte parla solo il presidente Pulvirenti, che cerca di smorzare i toni, pur condannando il gesto del suo allenatore: “Nessuno si può permettere di fare un gesto simile, neanche il presidente. La regola vale anche per Baldini. Ho parlato con lui, ha sbagliato. È stato chiaramente provocato ma il suo gesto è stato esagerato. Peccato per questo episodio, però lo circoscriverei: non è stato bello ma non esagererei più di tanto”.

  4. Certo cazzo Baldino avrà qualche giornata di squalifica, una multa e poi tornerà allo stadio.

    Se mi permetto io di dare un calcio in culo allo stadio, mi becco la denuncia e una bella diffida di tre anni.

    LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI!!!

    …bc…

  5. La sentenza della Cassazione: non basta la squalifica della Federazione

    Rissa in campo? Giocatore bandito da stadio

    Il questore deve disporre l’allontanamento temporaneo come per i tifosi che provocano incidenti sugli spalti. Il giocatore, l’allenatore o qualunque tesserato della Federcalcio (Figc) che partecipa a una rissa in campo, e magari la prosegue negli spogliatoi, deve essere bandito dallo stadio con il provvedimento del questore di allontanamento temporaneo, come avviene per i tifosi che provocano incidenti. È la rivoluzionaria sentenza della Corte di cassazione, destinata a incidere nel mondo surriscaldato del calcio italiano. Secondo la Suprema Corte, quindi, non basta la squalifica comminata della Federazione. La Cassazione lo ha stabilito con la sentenza 33864 che accoglie il ricorso della procura di Santa Maria Capua Vetere, presentato contro l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari (gip) che non aveva convalidato il provvedimento del questore (divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono attività sportive per 18 mesi) disposto nei confronti di un dirigente e di un calciatore tesserati della Figc.

    RIBALTATA SENTENZA GIP – Il gip nel giugno 2006 non convalidando il provvedimento del questore aveva sostenuto che i provvedimenti previsti dall’art. 6 della legge 401/89 «non si applicano alle condotte poste in essere nei campi da giochi o nelle immediate vicinanze da tesserati di federazioni sportive» perché «esistono possibilità di sanzioni specifiche da parte dei competenti organi federali». La Suprema Corte ha sancito che «non può ipotizzarsi una rinuncia di giurisdizione da parte dello Stato in favore delle federazioni sportive, data la diversità tra tutela dell’ordine pubblico e repressione di condotte contrarie alla regolamentazione sportiva».

    (da “Corriere della Sera” del 5 Settembre 2007)

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