4a Puntata

Fondi siamo noi  4a puntata

…nuovo appuntamento con la rubrica “Fondi siamo Noi” dedicata alle interviste indiscrete a personaggi e simboli della nostra splendida città che hanno vissuto o vivono ancora oggi da protagonisti indiscussi nel pianeta pallonaro rossoblu. Dopo aver ascoltato ZioGerry, Ottavio “Bargigia” Grillo e Mister Lidano Serapiglia oggi vi proponiamo un riassunto della chiacchierata che i nostri inviati hanno intrattenuto nei giorni scorsi presso lo Stadio “Arnale Rosso” con l’inossidabile ZioAlessandro. Autentico sempreverde del calcio fondano, Alessandro Forte è da ben 33 anni impegnato come "custode di strutture sportive" e naturalmente dei campi sportivi cittadini. A lui, come sempre, le nostre domande…

Alessà, che clima si respira adesso negli spogliatoi dell’Arnale Rosso con l’avvento delle nuova Società? Buono, oserei dire ottimo. Tanti bravi ragazzi, ed anche se siamo solo al primo mese sento di poter dire che si tratta di una bella squadra, dentro e fuori dal campo. I fondani ed i vecchi li conosco già e per loro posso garantire. Anche lo stesso Lauretti mi ha fatto un’ottima impressione.

Ne hai viste di tutti i colori in tanti anni di presenza costante, quali i più grandi giocatori passati da queste parti? Quelli del posto li conoscete tutti, io voglio ricordare Mazzanti e Casini tornando agli anni ’70, Farinelli e Guazzala per gli anni ’80, e per chiudere Evangelista, oggi ritornato in veste di preparatore dei portieri. Una garanzia per i nostri giovani.

Il rapporto con gli allenatori è da sempre considerato importante: raccontaci un episodio particolare… Non saprei, non ho mai avuto particolari problemi con gli allenatori, anzi. Ho sempre avuto con tutti un buonissimo rapporto. Quello cui sono rimasto più legato è sicuramente Cherri, una persona alla mano che ammiro moltissimo ancora oggi ed ho piacere di rivedere quando capita dalle parti dell’Arnale Rosso.

Hai vissuto gli anni dei successi e quelli del declino: cosa c’è da aspettarsi nei prossimi? Sono ottimista e penso che il futuro sia utile a migliorare e migliorarsi. Adesso ci sono tutti i presupposti per un domani di soddisfazioni, diamo tempo al tempo.

Il Fondi può vantare in ottantacinque anni di storia una tradizione importante, quali, a tuo parere, i momenti indimenticabili? Tanti, tantissimi, nel bene e nel male. Ma se proprio devo indicare un periodo o un momento preciso vi dico gli anni del Fondi in Serie D ed in particolare quell’annata straordinaria della promozione in Interregionale.

Tu che hai vissuto diverse epoche del calcio a Fondi come giudichi l’ultimo decennio? Non del tutto positivo, anzi. Fondi, a mio parere, merita e meritava di più. Troppi alti e bassi, ma soprattutto troppi personaggi dai doppi fini hanno solo “usato” lo sport ed il calcio in particolare.

Fondi è da sempre considerato un campo caldo, un campo ostico: puoi dirci perché? Per l’ambiente e il pubblico. Il campo caldo, anzi caldissimo, era il “Fabiani”. L’atmosfera del “Fabiani”, però, non l’abbiamo ritrovata mai in questo stadio, per un motivo o per un altro, se non in rarissimi casi.

Parlaci di uno, o più giocatori, cui sei rimasto particolarmente affezionato anche al di là dello sport. Mi vengono subito in mente Piretti, Finamore, Marcosanti e tutti gli altri ragazzi della Juniores che vinsero il Campionato con DeLucia in quell’annata strana che culminò col misterioso Fondi-Latina.

Quelle casalinghe le hai seguite praticamente tutte: quali le partite che hanno fatto storia secondo te? Fondi-Cisterna, quella delle “croci” e delle “bare”, ma soprattutto della visita del Venerdì "fuori casa", quando molti fondani andarono a Cisterna per “avvertire” della calorosa accoglienza che sarebbe stata dedicata agli ospiti la Domenica seguente. Indimenticabile per tanti motivi anche Fondi-Latina e, di recente, Fondi-Formia del 2004 con uno stadio esaurito in ogni ordine di posto, un momento che mi ha emozionato.

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Dal 1974 all’84 al "Fabiani" e negli ultimi tredici anni allo Stadio "Arnale Rosso". E’ o non è uno dei simboli del calcio fondano? Grazie ZioAlessà, per la solita schiettezza. Sperando che questo tuo ultimo anno di lavoro prima del meritato riposo possa coincidere con uno dei momenti più importanti per la storia del Fondi. Per noi, per Antonio Iacuele, per tutti.