Novembre ’06

Sottotitoli novembre’06

E sì, vecchio stampo, vecchio calcio, e soprattutto vecchie maniere. Semplice sì ma profondamente significativo il Sottotitolo che va in scena da oggi e ci terrà compagnia per tutto il mese di Novembre. Terzo appuntamento della rubrica più filosofica, passateci il termine, del nostro blog, che tra l’altro proprio nello scorso week-end ha raggiunto la soglia delle venticinquemila visite, ormai già abbondantemente superata. “old style, old football, old manners” perché questo è il filo conduttore del nostro modus vivendi, del nostro intendere la militanza ultras quotidianamente. Un inglesismo tutt’altro che casuale, e vi spiegheremo tra poco il perché di questa scelta. Scelta sicuramente dettata dal bisogno di esprimere uno stato d’animo in costante fomento, capace di prendere slancio in pochi istanti di fronte ad un inequivocabile richiamo. Calciofili? Sì, è innegabile, conviene ammetterlo. Confessiamo spudoratamente! Non accettiamo paragoni però, questa è una malattia che non conosce medicinali tantomeno prevenzioni, è un vizio che non può essere nemmeno lontanamente equiparato a nessun altro delizioso, maledetto o perverso piacere, è una passione che cresce dentro parallelamente alla tua carta d’identità. Un cancro che ti corrode lo stomaco, ti spella le mani, ti abbronza la pelle, ti bagna come una sedicenne alle prime armi. E ti arrapa come una scena erotica del maestro Brass, ti innervosisce per una bandierina sventolata quando il tuo attaccante sta per metterla dentro, ti delude per un rigore sbagliato al novantesimo, ti travolge se la palla finisce in rete e manca poco al termine, ti annienta se hai la trasferta mattutina dopo l’ennesima notte insonne. Ma te ne freghi e timbri il cartellino! Eccert!

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Ed allora ripensi a quelle fotografie in bianco e nero che tieni appese nella cameretta o gelosamente chiuse nel cassetto, rivivi le domeniche in scarpettine da ginnastica numero 36, panino con la frittatina avvolto dalla carta oliata che più oliata non si può, la prima bandana messa al collo, ti cerchi nelle locandine revival che questi pazzi mettono in giro proprio per farti venire, in ogni senso e non solo allo stadio. Rivedi tuo padre che ti prende e ti mette sulle sue spalle per farti vedere meglio il campo, ricordi la prima bandiera che mamma ti ha cucito apposta per la partita con la prima in classifica, i borghetti e le birre che costavano quanto oggi costa una caramella del discount. E ti commuovi, perché il calcio è cambiato, ma non solo lui. Cambiata la gente, cambiata la minestrina, cambiato tutto! La maglietta sembra essersi scolorita dopo un lavaggio controvoglia, di gagliardetti nemmeno l’ombra, di divise blu però sempre di più ed ovunque. Lo stadio sembra un teatro, quelli che una volta erano tifosi oggi sembrano simpatizzanti o spettatori in vacanza al ForoItalico per gli internazionali di tennis. Non c’è più il grande Elio a commentare le partite, e quando scegli di piangere come un bambino senza lecca-lecca guardandoti quelle videocassette ti accorgi di come sia mutato anche il modo di raccontarla una gara, di emozionare la gente con una frase ad effetto. Non c’è più Antonio, non puoi ridere delle sue battute, non puoi offrirgli da bere per poi vederlo schiacciare la lattina con due dita, non senti più il suo boato, non puoi più vederlo scorazzare in tribuna vestito di rosso e di blu. Non c’è più il Fabiani, la bolgia infernale, il catino ribollente, c’è un deserto di ferro, desolante, ed un mostro di cemento abbandonato lì da diversi anni, la nostra PuntaPerotti, in attesa di essere buttato giù. Eccert!

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Scenario preoccupante, stimoli che fanno fatica ad emergere, prospettive poco rosee, ma sei ancora lì, non molli, non mostri il minimo tentennamento, hai scelto la tua strada. D’altronde “ciò che viene fatto per amore accade sempre al di là del bene e del male”, lo sai bene, e da questa frase di Nietzsche hai messo su il tuo credo, il tuo destino, il tuo passato vissuto che nel presente vive e nel futuro vivrà, convinto contro ogni logica della ragione che il domani possa riservarti momenti di gloria che tanto stai aspettando e desiderando. Anche se gli indizi, molto più di tre e quindi volendo mettere il dito nella piaga equivalenti a più di una prova, fanno rabbrividire anche il miglior cartomante del pianeta, anche se le previsioni spaccherebbero a metà la palla di vetro più infrangibile non fai un passo indietro, ormai ti sei dichiarato. Sei in guerra contro il calcio moderno, di poltrone non ne vuoi sentir nemmeno l’odore, di processi ed interviste te ne strafreghi. Non hai di fronte uno spumeggiante repertorio di giocate o tatticismi, l’obiettivo stagionale è difendere la categoria, si gioca quasi sempre alle 11 ed a volte addirittura di mercoledì o sabato, ma tu non hai ripensamenti. Non sei acqua minerale, non fai le bollicine, sei uno di noi, noi che “non siamo tanti, ma ultras tutti quanti!”. Noi che non siamo mai sazi, ci sgoliamo come si trattasse di scofanarci di fronte ad un tavolo imbandito, ci mettiamo in testa di cantare novantacinque minuti e poi cantiamo anche fuori dallo stadio, persino dopo uno 0-0. Noi appunto… vecchio stampo, vecchio calcio, vecchie maniere.

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Un taglio europeo dunque per un sottotitolo che alza il sipario, infine, su quello che sarà un evento particolare dedicato ai malati cronici che si cibano di “pane&pallone”, a chi come noi non ne vuol sapere di modernizzazione, progresso, evoluzione se questi tre termini vogliono essere legati al mondo che ama, a tutti gli inguaribili romantici del calcio e del suo elettrizzante contorno, di idee, movimento, aggregazione, valori. L’appuntamento in questione è previsto per il prossimo 24 Novembre, a Roma, organizzato da ActionNow, ente no-profit il cui link da più di qualche mese trova spazio nella colonna alla vostra sinistra, e rappresenterà un meeting per gli amanti di tutto ciò che il calcio del 2000 ha cercato invano di cancellare. Tra mostre fotografiche, presentazioni di libri, esibizioni, collezionismo risalente addirittura fino agli anni ’50, tanti ospiti d’onore e la consegna dell’importante Premio Europeo “ActionNow” nato con l’intento di premiare i modelli di esemplarità sportiva per le giovani generazioni. Biglietto da visita di tutto rispetto per una manifestazione unica nel suo genere che gode del patrocinio tra l’altro dell’Unione Europea, del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, della Johan Cruyff Foundation, dell’Ambasciata britannica a Roma e degli enti locali e regionali. Evento cui naturalmente parteciperemo anche noi, eccert! 

16 pensieri su “Novembre ’06

  1. “non siamo tanti… ma ultras tutti quanti!”, e che ultras aggiungo io.

    il mio mercoledì da leoni finisce qui, distrutto ma felice. una vittoria del cuore che personalmente dedico a peppe, che sta lottando con ardore.

    buonanotte a tutti, fratelli miei, vado ancora canticchiando, rischio di far svegliare tutto il quartiere! meglio riposare un pò, tra qualche ora parte il conto alla rovescia per domenica.

    afecionados

  2. …….e domenica viene il colleferro,quindi mi preparo x un’altra grande partita.

    Visto che ieri pomeriggio è andata bene ora ci voglio riprovare:F.1-C.0

    io ci credo….credeteci anche voi !!!

    Vero Ultras

    Ragazzi non deludetemi !

  3. GUFI SIETE SERVITI………….

    EHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEHEH!

    PRIMA LINEA

  4. io e gio veri ultras prima durante e dopo la partita.

    voglio l’acqua di gio…….

    la la la la la la so giorg.

    DISTINZIONE

  5. Angelicum, 24.11.06

    …gli occhi mi brillavano come quelli di un bimbo al suo primo calcio ad un pallone, nelle orecchie le cronache in lingua madre e le esultanze più strane, dopo aver insultato vladimiro luxuria incrociato da Ricordi sotto Termini.

    Venerdì capitolino da orgasmo…

    Spero arrivi presto il racconto della splendida giornata vissuta ieri e soprattutto le foto. Posso darla qualche anticipazione, vero?

    Beh, preparatevi a rivedere vecchie glorie del calcio italiano e una chicca d’oltremanica da applausi.

    OLD STYLE… OLD FANS

    afecionados

  6. Un tifoso del Paris S.Germain è stato ucciso da un corpo d’arma da fuoco sparato da un poliziotto all’esterno dello stadio del Parco dei Principi a Parigi. E’ accaduto al termine della partita di Coppa Uefa della squadra parigina contro gli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv.

    Un altro tifoso è rimasto ferito, sembra in modo grave. L’incontro, disputato ieri sera, si era concluso con la vittoria degli israeliani per 4-2. Secondo la ricostruzione del quotidiano francese, dopo la partita, un funzionario di polizia in borghese è corso in aiuto di un tifoso della squadra israeliana che era stato circondato e aggredito da un gruppo di circa 150 sostenitori del PSG. Il poliziotto ha avuto un contrasto violento coi tifosi nei pressi della porta di Saint-Cloud, in una strada non lontana dal Parco dei Principi. Per riuscire a liberarsi, ha lanciato un candelotto lacrimogeno e ha sparato due colpi di arma da fuoco.

    Due sostenitori del Paris Saint Germain sono stati colpiti. Uno è morto, l’altro è rimasto ferito. Lo stesso poliziotto è stato inseguito dal gruppo dei tifosi del PSG e si è rifugiato in un McDonald’s. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.

    …a parti invertite cosa sarebbe successo? Ve lo dico io…

    PRIMA PAGINA SU TUTTI I GIORNALI, APERTUTA DEI TG, CAMPAGNE NELLE SCUOLE, MIGLIAIA DI DIFFIDE PER TUTTI GLI SPETTATORI DELLA GARA, ECC…

    “Non ne possiamo più…”

    JULIEN PRESENTE!

  7. “Non c’è nulla di disonorevole ad essere ultimi,meglio essere in fondo alla classifica che senza dignità. La popolarità del calcio non è dovuta alle farmacie o agli apparati finanziari e tale resterà fino a che in uno spiazzo libero ci saranno ragazzi che si divertono con una palla…”

    Zdenek Zeman

  8. GIUSTIZIA per JULIEN

    Chi era realmente Julien Quemener? Un naziskin? Un violento? Una bestia che si è meritata di finire in quel modo? Chi era realmente Julien Quemener? La stampa francese ne ha dette di cotte e di crude sul suo conto, solo qualcuno ha provato a scoprire più a fondo chi era questo ragazzo. Ecco, lui era uno della periferia, di Savigny le Temple per la precisione, i suoi amici dicono che… sì, era un pò fuori di testa per il calcio ma del resto chi non lo è per qualche cosa? Peraltro pare non fosse neppure accusabile di razzismo, anzi alcuni dei suoi amici erano stranieri, uno dei quali presente al suo funerale, interesse per la politica zero, ma allora la sera di giovedì scorso cos’e’ successo?

    Julien Quemener ha meritato di beccarsi un proiettile al cuore? Dando per assodato che nessuno merita di morire in quel modo almeno in una società che si definisce civile, perchè allora il poliziotto non ha sparato per aria o alle gambe dei suoi aggressori?

    Come al solito la macchina della disinformazione si è prontamente messa in moto per infamare un ragazzo che aveva la grossa colpa di essere un ultras, da lì alle accuse di xenofobia il passo è stato breve, brevissimo, del resto i tifosi dei Boulogne Boys, il suo gruppo, sono da sempre considerati i “fascisti” del Parco dei Principi, “mica si può dire che un poliziotto ha sbagliato?” …questo scatenerebbe l’anarchia, delegittimerebbe i tutori dell’ordine e darebbe credito agli hooligans degli stadi. Insomma, le solite cose trite e ritrite, questo loro non possono permetterlo, poi chi se ne frega della vita di un ragazzo, chi se ne importa di cosa starà provando la sua famiglia …e i suoi amici?

    In certi momenti verrebbe voglia di mandare tutto affanculo, questa è la verità!

    Solidarietà ai parigini

    Riposa in pace Julien!

    http://whatsthescore.splinder.com/

  9. GIORNALISTI: ODG, BISCARDI SI E’ DIMESSO DALL’ALBO

    Aldo Biscardi ha presentato richiesta di dimissioni dall’Albo dei giornalisti. Il popolare conduttore televisivo – rende noto il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio – ha presentato la richiesta il 30 ottobre 2006 a seguito della sospensione ricevuta per la vicenda delle intercettazioni nel mondo del calcio. Pertanto – conclude il comunicato dell’Ordine – “da quella data il signor Biscardi non e’ piu’ da considerarsi un giornalista, ne’ puo’ esercitare tale professione”. (www.repubblica.it)

  10. SVILUPPI ATROCI SULLA MORTE DEL TIFOSO PARIGINO JULIEN…

    Il 20 giugno 2007 il tribunale correzionale di Parigi sarà chiamato a decidere le sorti di Antoine Granomort, sospettato addirittura di falsa testimonianza e frode.

    Antoine Granomort, 32 anni, rischia 5 anni di prigione, 375.000 euro di ammenda ed eventuali sanzioni disciplinari per aver inventato nel 2004 di essere stato vittima di furto, sequestro di persona e stupro!

    Nel maggio 2004 il tutore della legge deposita una denuncia in cui afferma di essere stato vittima di un sequestro (seguito da uno stupro collettivo!) con richiesta di un riscatto pari a 15.000 euro. Le indagini dimostrano però che tutto l’affare fosse in realtà una clamorosa invenzione.

    Allo scandalo, seguirono le scuse di Antoine Granomort che riconobbe di aver mentito per nascondere un debito contratto in circostanze poco chiare. Nel tentativo di ripagare il debito, il poliziotto sottrae, nel corso di una retata antidroga, 5.400 euro ad alcuni spacciatori; uno di questi, riuscirà eventualmente a minacciare Granomort derubandolo di 15.000 euro. A questo punto, il poliziotto utilizza la carta bancaria del suocero per intascare a più riprese una somma del valore di 13 200 euro. E’ a questo punto che scatta la denuncia.

    Naturalmente Granomort non perde il suo posto, ma viene semplicemente trasferito alla squadra mobile in missione di sorveglianza, compito che si trova a svolgere giovedì sera allo stadio Parc des Princes durante la partita tra PSG ed il club israeliano di Tel-Aviv. Sempre maggiori gli organi di stampa che si interrogano sulla vicenda: se Granomort ha sparato sulla folla (come ha fatto) come può affermare di aver mirato a Julien perchè il giovane costituiva un pericolo per lui e per un tifoso della squadra avversaria? E se davvero ha mirato per uccidere Julien, come mai ha abbattutto anche un secondo giovane che nulla aveva a che vedere con la ressa che si era creata? Perchè Antoine Granomort non portava la fascia di identificazione rendendo impossibile il suo riconoscimento come appartenente alla polizia di stato? Come mai lo stesso tifoso che egli afferma di aver protetto sostiene che non ci fosse mai stato il benchè minimo pericolo?

    A questo punto l’articolo potete continuarlo anche da soli…

    SI VERGOGNINO, ASSASSINI!

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