Lo scopriremo solo vivendo…

Non esistono attenuanti, alibi, possibilità di smentita. Il calcio italiano è nella merda! E questa volta non aspettatevi scuse per il termine volgare utilizzato, perché non ne annoverano altri i migliori vocabolari di lingua tricolore per definire lo stato attuale delle cose nel pianeta pallonaro della penisola, a pochissimi giorni tra l’altro dall’inizio dell’avventura mondiale in terra di Germania. E non nascondiamoci dietro le solite frasi fatte, le dichiarazioni di circostanza, non siamo di fronte ad alcuno scoop, signori del calcio. La vera notizia è data piuttosto dal ritardo con cui siano venuti fuori le magagne ed i misfatti dei padroni della domenica, quando sono datate 1996 le prime interviste scock rilasciate dal massacrato Zeman: parole al vetriolo che colpirono tutti indistintamente, accuse che andavano dal doping alle scommesse, dalla cosiddetta sudditanza psicologica della classe arbitrale allo scandalo legato ai passaporti ed alle fideiussioni bancarie. E ciò che lascia davvero esterrefatti è registrare che nel corso di questi lunghi dieci anni a pagare siano stati in pochi, pochissimi, a cui vanno aggiunti i veri responsabili della morte del calcio nostrano, gli ultras di tutte le curve d’Italia.

Sì, loro, gli ultras, Noi… noi che per un fumogeno rischiamo diffide e denunce, noi che per una partita d’Eccellenza sborsiamo 8 Euro a Colleferro, noi che siamo costretti ad anticipi al Mercoledì ed al Sabato per via di scellerate scelte del Re Magio Melchiorre. E pensare che di antidoti se ne sono studiati, a bizzeffe. Tutto ed il contrario di tutto per concentrare l’attenzione sul “male assoluto”: videocamere, policeman in borghese, leggi e repressione, per un trattamento che forse nemmeno a Provenzano è stato riservato. Eravamo, siamo stati, siamo e saremo la pecora nera che ha ridotto sul lastrico la passione di milioni di persone, e nemmeno lo sapevamo… che sciocchi! Dovevamo immaginarcelo, no? Troppo strano che tutti ci dedicassero queste attenzioni, troppo strano che sui 25 spettatori del “Candiani” 15 fossero in divisa. Troppo assurdo perdere un Fratello di curva per oltre un anno, solo perché ripreso dalla “busta gialla” di turno durante la carica ai veliterni, ma poi entusiasmante festeggiare con lui la fine di un’ingiustizia clamorosa. Non sarà mica stata una coincidenza la costante azione di tortura cui tutte le tifoserie italiane sono state soggette in questi ultimi due anni, vero?

Ed allora scelta migliore non poteva esserci se non quella di divertirci, allo stadio come in birreria, in curva come tra gli amici d’infanzia, Domenica dopo Domenica, partita dopo partita, sconfitta dopo sconfitta. Con il sorriso sulle labbra per la vittoria che non ti aspetti, con la delusione di chi si aspettava dai giocatori un segnale di riconoscenza dopo un’intera stagione al seguito della maglia rossoblu. Ed invece dall’ultima fatica stagionale al “Comunale” di Genzano viene fuori solo una conferma: più di qualcuno non conosce il termine “rispetto”, altri non sanno cosa sia la “lealtà”, qualcuno invece ignora il significato della parola “ultras”. Non siamo stati cattivi, non ditelo, dai. Siamo solo veri, e non possiamo sottacere se dopo un intero campionato di sostegno incondizionato non riceviamo un minimo saluto in occasione dell’ultima partita stagionale. Non ci saremo certo aspettati un lieto fine come quello del pubblico di casa, onorato anche dal classico lancio della maglietta verso i tifosi da parte di più di qualche giocatore, visto che a noi sarebbe bastato anche un semplice applauso sotto il settore ed un ideale abbraccio che precedeva i titoli di coda come avviene nel 99,9% degli stadi italiani. A Genzano solo l’ennesima sconfitta negli scontri diretti, l’ennesimo “dibattito” con le Forze dell’Ordine, l’ennesima presenza dell’immancabile “Fatevi da parte”. Nulla di nuovo da segnalare, quindi, e come da copione anche il lunedì mattina l’Edicola sforna la velina del buon Annunziata, assente perenne ed alle 13 “utente al momento non raggiungibile” quanto Moggi e company.

Chissà che la lunga estate non porti importanti novità, chissà che l’orizzonte non nasconda clamorosi risvolti e l’apparizione di scenari e prospettive positive. “Lo scopriremo solo vivendo…”, per il momento godiamoci la rovina preannunciata, viviamola sulle colonne dei giornali, seguiamola in tv, tastiamole il polso nei “salotti”, affrontiamola senza coltello tra i denti nelle romantiche chiacchierate da bar con l’amico interista che tra una passatella e l’altra recrimina ancora per il fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo. Pensiamo piuttosto al 5-0 che la Juniores ha incassato lo scorso week end, un risultato che non ha bisogno di commenti, una batosta che potrebbe condannare il Fondi alla retrocessione nella categoria “Provinciale”. Prendiamola con filosofia, soprattutto noi che rappresentiamo il domani, e non solo per motivi anagrafici. Sorridiamo al funerale del calcio professionistico e contribuiamo al successo del calcio dilettantistico, adoperandoci per riempire lo stadio ogni Domenica, per avvicinare nuove idee e nuove risorse, per stemperare polemiche e discussioni, proseguendo sulla nostra strada, senza lasciare il sentiero tracciato ed in particolare senza più azzardare pronostici e svolte. Perché? Perché basta andarsi a rileggere il resoconto dell’ultima gara casalinga per accorgersi che non siamo stati buoni profeti, considerato il tragicomico finale di Aprilia-Monterotondo, l’esito dello spareggio tra Terracina e Morolo, la promozione del Cassino in Serie C2 e l’approdo in Eccellenza del Boville Ernica: praticamente, in ottica schedina, non ne abbiamo presa unaaaa! Vergognoso.

Cos’altro aggiungere? Forse un appello, affinché sia fatta luce sullo scandalo tirato fuori dalle Procure di Roma e Napoli, un appello affinché sia ridato al calcio quel valore che ha sempre avuto, per riconsegnare un domani ai bambini di tutta Italia uno sport pulito, dove a vincere sono i più bravi e non i più ricchi, i più allenati e non i più furbi, i più forti tecnicamente e non i più forti politicamente. Questo è l’augurio con cui ci lasciamo, l’auspicio che sigilla la rubrica “la nostra partita” per tornare a Settembre, magari con una vittoria ai Campionati del Mondo che potrebbe restituire fiducia e prospettive rosee a tutto il sistema. Nel frattempo buona tintarella a tutti, sperando che Moggi, Biscardi, Pairetto, De Santis, Farina e tutta la “Banda Bassotti” trascorrano l’estate (e non solo essa) al fresco di una “ridente” prigione del centro Italia. Che possiate marcire, all’inferno bastardi! Il bello del calcio siamo e saremo sempre e solo Noi ultras.


…il solito manipolo!


…on the terrace!


…che domenica sarebbe senza lo striscione?


…e senza la nostra bevanda preferita?


…e per ammazzare il tempo si ruba il proprio striscione!


…ennesima assenza di Lazio TV!


…e mentre gli altri corrono negli spogliatoi!


…Sorrentino viene a ringraziarci!


…e la "foto ricordo" con Abbatini, ex allenatore del Fondi nella stagione 1996-1997, che subentrato a campionato iniziato, riuscì a risollevare la compagine fondana con 5 vittorie consecutive, terminando la stagione al quarto posto finale! "Qualcuno" lo ricorderà molto bene!

9 pensieri su “

  1. e dopo tutto quello che avete scritto avete ancora il coraggio di dire fatevi da parte a chi sponsorizza il calcio reale, il calcio fatto di dignità e di valori dello sport.

    Dite al sig.Moggi di vergognarsi e voi perchè non lo fate?.

  2. se voi rappresentate il domani, povera società, che ne sarà del futuro dei giovani, dei valori veri,che esempio darete? Quello di stare seduti al bar a bere una bevanda fredda, oppure quello di camminare in piazza ad aspettare l’occasione buona per fare i moggi della situazione?. poveri tutti noi se il futuro siete voi.

  3. Potrei spendere parole e parole per rispondere a questo messaggio, ma data l’incosistenza del contenuto e dell’autore…dico solamente…

    “FATEVI DA PARTE”

  4. Onore agli Old Fans e quei pochi Flamed che anche in questo campionato hanno portato con sacrificio,calore,simpatia ecc. i colori e il nome della nostra città in giro x il Lazio ogni santissima domenica!…Saluti Ultras by Flamed

  5. di bevanda fredda ce ne vorrebbe un litro al minuto co’ sto’ caldo. noi i moggi della situazione? certo che gli argomenti vi mancano proprio, siete alla frutta, in ogni senso. buona estate anche a voi, e a NON rivederci. adda arrivà baffon!

    afecionados

  6. ahhhhhhhhh…per fortuna Dio ha creato anche gli ignoranti, altrimenti sai che noia!!!!

    FATEVI DA PARTE

  7. …tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino!

    …più che zampino, l’IP!

    -80.116.228.178

    -82.91.52.62

    Grazie DIO!!!

  8. Guardate cosa ho trovato su sportfondani.it:

    Arriva da Fondi una delle notizie più clamorose e che sono relative all’ attuale estate calcistica. La società rossoblu ha infatti preso la drastica decisione di mettere a disposizione dell’intera cittadinanza il titolo della squadra che da tre anni è tornata a militare nel campionato di Eccellenza. Una decisione giunta nel tardo pomeriggio di ieri, a seguito della lunga ed intensa assemblea straordinaria che si è tenuta presso la sede sociale di Via Arnale Rosso e che giunge sebbene non ci fossero stati, in queste settimane, segnali di un malessere lampante e tali da portare ad una presa di posizione così significativa.

    “Considerati gli elevati costi di gestione, in particolar modo inerenti al campionato di Eccellenza, e le difficoltà economiche esistenti nell’affrontare tali costi, il Football Club Fondi invita – si legge nel comunicato emesso al termine della riunione – la cittadinanza intera, nella fattispecie chiunque sia intenzionato a dare prosieguo e garanzia al lavoro sinora svolto dall’attuale dirigenza, ad avvicinarsi alla scrivente società, specificando che il titolo di Eccellenza è a disposizione dell’intera città di Fondi”.

    Lascia poco spazio ad interpretazioni la nota inviata dal club diretto da Nicola Ciarlone e Raffaele Marcucci, che forse è arrivato ad un punto di non ritorno, non sentendosi in grado di sostenere ulteriori sforzi per mantenere la squadra nel massimo campionato regionale. In tale ottica, passano in secondo piano anche tutte le ipotesi legate al rafforzamento della compagine, che sembravano indirizzarsi verso la conferma di gran parte del gruppo di giocatori della passata stagione per puntare ad un’altra stagione di alto livello. Ed ora, la palla passa non soltanto agli sportivi ed agli imprenditori, ma anche e soprattutto alle istituzioni locali, con le quali nelle scorse settimane non erano già mancati motivi di frizione in merito ai lavori (iniziati da qualche giorno) di ristrutturazione dello stadio comunale.

    P.S. Ma è vero che solo un mesetto fa alcuni interessati sono stati allontanati e mandati a Gaeta? Se così fosse questa è una presa in giro colossale… non la prima però!

    afecionados

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