City Psichos

"CITY PSYCHOS"

La città di Hull adesso vive una sorta di rinascita ma non è sempre stata tanto attraente. Kingston upon Hull, un posto duro, popolato da gente rude, un vero covo di provocatori. Il famoso porto della East Coast ha da sempre coltivato una tradizione intrisa di rugginosa mascolinità. I pescatori e quelli che lavoravano sulle banchine commerciali hanno sempre avuto alle spalle una cultura fatta di grandi bevute e rissa facile. Su questo sfondo, gli anni sessanta (con la bonifica degli slums e la creazione di enormi quartieri popolari) hanno lasciato in eredità una miriade di street gangs, giovanissimi skinheads pronti ad ostentare la propria ribellione. Con il passare del tempo i lads si sono via via affiliati ad altre culture giovanili: suedeheads, bootboys, soul boys, casuals. Ad Hull si è sempre combattuto; nei pubs, al football, ai concerti, perfino al rugby. Per la reputazione, della strada, del quartiere, della città. Una città comunque divisa, strada contro strada ma soprattutto West contro East, con il fiume Hull a fare da confine, una rivalità interna arrivata al picco massimo con l’esplosione delle due squadre cittadine di rugby (Hull FC e Hull Kingston Rovers) e la crescita esponenziale del loro tifo violento. In centro il sabato sera era invariabilmente zona di guerra. Tordoff con la collaborazione di "Lads" del City ricostruisce quattro decadi di terrore in gradinata. Monte Carlo Mob, Golden Bootboys, City Psychos, Silver Cod Squad, The Minority, Hull ha visto avvicendarsi varie generazioni di hooligans, ognuna con dei precisi tratti identificativi. Ci sono stati anche periodi bui, numeri in picchiata, ma adesso la firm è molto in vista, particolarmente al seguito della Nazionale. Dai fasti del passato, con 40.000 tifosi assiepati religiosamente a Boothferry Park il City è sempre più sprofondato, finendo a languire nelle divisioni minori. Meno di 2.000 spettatori allo stadio, controlli di polizia minimali, tifosi di casa capaci di rivelarsi molto pericolosi. Stadi e città dove 100 tifosi in trasferta determinati potevano fare disastri, con il contatto fra tifosi rivali pressoché garantito.