Domenica
bestiale

la trasferta di Lamezia Terme


Ogni trasferta nasconde sempre aneddoti e sorprese, ogni trasferta sa sempre come occupare la tua mente per tutta la vita. Quella di Lamezia ci ha ridonato il sorriso per una vittoria che mancava da tanto, troppo tempo, forse così tanto da dimenticarne quel sapore inconfondibile che solo i tre punti sanno regalare. Non che il risultato sia fondamentale, le nostre prove d’amore incondizionato ne sono l’esempio, ma tornare verso casa con il sorriso sulle labbra è certamente una gratificazione. Ancor meglio è quando la vittoria è sudata e combattuta e se poi ci si mette anche il pubblico di casa a “stuzzicare” il tuo orgoglio, a quel punto la vittoria diventa veramente un qualcosa di eccezionale.
 
L’esultanza di domenica non ha nulla da invidiare a quella del 9 Maggio scorso, con quella rabbia in più per essere trattati da delinquenti solo perché si ha una sciarpa al collo, mentre avvocati e dentisti fanno a gara a farsi trattenere dagli omini in giallo. Così come già accaduto in quel di Melfi, anche al “Guido D’Ippolito” di Lamezia la Tribuna Centrale ha dato il meglio di se, tra ululati, insulti e goffi tentativi di provocazione, che non hanno atteso nemmeno i nostri primi cori a sostegno dei rossoblu per poter entrare in scena. E come se non bastasse, la fotografa col distintivo, invece di “inquadrare” i responsabili, immortalava gli 8 ultras fondani, colpevoli di seguire ad ogni costo i propri colori e di incitare, senza offesa alcuna verso i bianco verdi di casa, la maglia rossoblu.
 
Da inizio stagione abbiamo deciso di seguire comunque, immaginando e tenendo presente che invece di un Settore Ospiti sicuramente accogliente che ti permette di fare il “leone”, ci aspetteranno Tribune di casa affollate da gente comune che la domenica si traveste da criminale e che non essendo Ultras, può anche fregiarsi di atti vili ed infami. Domenica, solo una grossa dose di calma e sangue freddo ci ha evitato diffide e denunce, continuando a cantare per i nostri colori, infischiandocene di “poveri sfigati” che riescono a sfogarsi solo così, invece di scendere nelle piazze per ribellarsi a tutto ciò che gli viene imposto dal politicante di turno. Ma non bisogna meravigliarsi, se certi politici vincono, lo si deve al gregge che li vota!
 
Una domenica, la nostra, iniziata alle prime ore di luce e conclusasi quasi ventiquattro ore dopo, in un viaggio su binari difficile da dimenticare e che porta con se la consapevolezza di aver incollato un altro tassello al puzzle della nostra stagione in giro per lo stivale. Una domenica, la nostra, che non andrà via facilmente, perché ciò che si fa per amore si chiama passione, la nostra passione, la Nostra!