Ultras:

la trasferta di Campobasso


Spiegare l’amore viscerale che spinge un gruppo di persone a seguire incondizionatamente i colori impressi su una maglia indossata da undici elementi che corrono appresso ad un pallone non è mai facile. Non è facile perché, chi vuole delle risposte e cerca spiegazioni non è mai un Ultras ed è quindi impossibile, o quantomeno improbabile, che riesca nell’ardua impresa di immedesimarsi in chi ha scelto tutt’altro stile di vita e che fa degli spalti di uno stadio la propria casa.
 
Con questa premessa, fatta di poche parole ma molto significative, abbiamo cercato di sintetizzare l’essenza dell’ultima domenica al seguito del nostro Fondi. Eh già, perché proprio domenica, un manipolo di ultras rossoblu, contravvenendo a divieti e restrizioni; infischiandosene altamente di orari e partenze e dando un calcio alla repressione, ha comunque presenziato al “Michele Scorrano” di Campobasso, così come piace chiamarlo ai sostenitori dei “lupi”. Dopo il netto rifiuto che ci siamo visti rifilare per l’acquisto di biglietti di Parterre e Tribuna Centrale, siamo rimasti fuori i botteghini, cercando in tutti i modi di vincere la “nostra battaglia” e dopo più di un’ora la nostra attesa veniva premiata con biglietti di Settore Ospiti a dieci euro(???), naturalmente tutti rigorosamente senza la maledetta Tessera. Ma le stranezze non terminavano qua, ed infatti dei biglietti nemmeno l’ombra, ma pur essendone sprovvisti, venivamo comunque indirizzati in Curva Sud!
 
Insomma, se ad aggirare la normativa sono gli Ultras a qualcuno prude il sedere, ma se a farlo sono proprio le Società ed i tutori vestiti in blu, beh allora si può far tutto ed anche di più e si chiude anche un occhio! Siamo appena a metà stagione ma già ne abbiamo viste di tutti i colori!
 
Lo “Scorrano”, seppur con una capienza limitata, mette i brividi ed allo stesso tempo ci fa capire che quello che questa dozzina di temerari sta osservando, è stato teatro di incontri di tutt’altro spessore, ma meglio non citare i nomi delle squadre che hanno calpestato questa erba, altrimenti dovremmo iniziare a domandarci cosa ci faccia il Fondi lì. Rimane però, per quei pochi che hanno potuto osservare le maglie rossoblu su quel rettangolo con i propri occhi, l’orgoglio di poter dire un domani che, in un passato non troppo lontano, anche il Fondi ha fatto capolino nel calcio che conta.
 
Al di là del risultato che ha sorriso ai rossoblu di casa ed al di là di tutto ciò che ne è seguito, rimane in quella dozzina di presenti oltre ogni ostacolo, la consapevolezza di aver spiegato senza nemmeno una parola, ma solo con un’azione di passione, cosa voglia dire essere Ultras!