Noi non siamo
allenatori!

in casa con il Latina


Che dire!? Hanno già detto tutti gli altri, quelli che fino a ieri non sapevano nemmeno di che colore fosse la maglia del Fondi; quelli che si affacciano per la prima volta al “Purificato” senza nemmeno sganciare un euro; quelli che la domenica la passano al bar consumando un misero caffè e gustandosi la Serie A, tutta, dagli anticipi ai posticipi, sempre e solo con un caffè, e sì, perché anche 19 euro al mese per un abbonamento sono troppi ed allora meglio rifugiarsi in un bar che trasmetta le dirette, sorseggiando un caffè che al 90esimo è già bello che ghiacciato, alla faccia dell’economia e della fede calcistica. Questa voi la chiamate passione???

La passione con la P maiuscola non sapete nemmeno cosa sia! A voi basta un quarto d’ora di partita, la prima della vostra vita seduti comodamente sugli spalti del “Purificato”, per far scorrere sulle labbra le fatidiche frasi:“liv’ a chiss’!” – “mitt’ a chij” – “chiss n’è bon’!” – “ma chij n’n joc’ maij!”.

Siete gli stessi che fino a qualche mese fa incontravamo sotto il Castello e che se tutto andava bene esclamavate:“Hamm’ vint’!”, ma eravate pronti, in caso contrario, a tuonare con tono sarcastico:”Avet’ pers’!” Come se in campo scendessimo Noi; come se quella che dovrebbe essere la squadra di tutta una Città, fosse invece il giocattolo di pochi; come se a nessuno fregasse niente se quella gloriosa casacca stia facendo capolino nel calcio professionistico per la prima volta in ottantotto anni di storia. Ed a guardare le presenza dentro e fuori casa, si direbbe proprio che questi colori stiano a cuore a pochi, pochissimi. C’è chi anche domenica ha trovato una scusa per non alleggerire il proprio portafoglio, preferendo il caffè…e non ce ne vogliate se vi invitiamo apertamente a continuare a sorseggiarlo, già perché Noi, proprio non sappiamo cosa farcene di chi si ricorda del rossoblu solo quando gli altri colori cominciano a perdere tonalità. La Serie A ha sicuramente più fascino di una gara della squadra della propria Città nella quarta serie nazionale, continuate pure a gustarvi le emozioni di squadre lontane chilometri dal vostro cuore, invece di vivere dei brividi che ci regala il Nostro Fondi!

Curva Iacuele a parte, sempre pronta nel sostegno e mai doma, domenica, a fine gara, c’era chi andava via sconsolato ripromettendosi di non tornare mai più se lo spettacolo fosse stato sempre lo stesso; chi invece, dal basso delle proprie esperienze in materia di calcio, si ergeva ad allenatore in perfetto stile Ferguson, con tanto di lezioni su schemi di gioco e tattica. Sembravano essere usciti tutti da Coverciano col massimo dei voti, dimenticandosi forse, che fino all’altra settimana i nostri avversari non erano certo l’Avellino, il Catanzaro ed il Campobasso, bensì lo Jenne, il Nemi e la Rustica, che detti così, sembrano più dei fiumi che delle squadre di calcio.

Quindi, questi intenditori di palla rotonda dal palato fino e dai gusti sempre più difficili, tornassero un po’ indietro con la memoria e prendessero spunto dalla frase che un grande Uomo ci ha sempre ripetuto: “Non bisogna dimenticare mai da dove si viene!”

2 pensieri su “

  1. proprio perche so chi scrive questi articoli, mi complimento con lui,quante sono vere queste parole che esprimi, e quanta rabbia che si prova a veder certa gente.purtroppo so di cosa parli, e quanto male ha fatto questa gente alla mia piazza
    -sisao-

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