Noi oltre…

la trasferta di Melfi


Eccoci, entriamo in punta di piedi in una categoria mai assaporata prima d’ora e lo facciamo a Melfi, una delle prime città lucane che si incontrano dirigendosi nel profondo Sud. Dopo gli impegni di Coppa Italia, serviti più da banco di prova che per osservare i nuovi, arriva la prima del nostro Fondi in Serie C. Strano, molto strano, ritrovarsi a parlare di professionismo quando appena due anni orsono si organizzavano “trasferte” a Torrenova, Tor di Quinto e Pisoniano. Lungi da Noi rinnegare il passato, anzi, mai e poi mai perderemo quell’umiltà e quella "sostanza" che ci hanno portato ovunque al seguito della casacca rossoblu.
 
Cambiano i punti di arrivo, cambiano gli autogrill, ma Noi non cambieremo mai, promesso, e mai e poi mai rinunceremmo a seguire, oltre gli ostacoli, la nostra passione. C’è chi pensa ed agisce diversamente, chi lotta o crede di farlo in altri modi, ma comunque tutti nella stessa direzione, tranne alcune mosche nere che non meriterebbero nemmeno di essere più annoverati tra quella schiera di ribelli che ancora perseguono degli ideali ultras. L’ennesima dimostrazione che, seppur condividendo la battaglia ed attuandola con i fatti, fummo così lungimiranti quando scegliemmo di non presenziare a raduni inutili, quando il vero “nemico” si trova al tuo fianco. Abbiamo scelto di dire “NO alla TESSERA!”, ma di farlo negli stadi, sulle gradinate, tra la gente. Non sarà una tessera a fermarci; non sarà un biglietto di tribuna dal prezzo esorbitante ad arrestarci; non sarà la consapevolezza di gridare il nome della propria città tra gente con la bava alla bocca pronta ad azzannare a farci desistere!
 
A Melfi siamo arrivati in 8 da Fondi, otto ultras pronti a tutto, mischiandoci tra la gente per evitare controlli e noie, oltrepassando il limite che da sempre divide l’essere ultras dall’essere casual, modello tanto seguito quanto ripudiato, ma che trova la sua espressione massima nel Regno Unito e che fortunatamente in Italia non ha avuto tutto il successo sperato. Vorrei ricordare a tal proposito che gli ultras sono quelli con la sciarpa popular; quelli con il cappellino del gruppo; quelli con i bandieroni stupendi; quelli con torce e fumogeni inebrianti; quelli delle trasferte in treno; quelli delle magnifiche coreografie; insomma quelli che in tutto il Mondo sono stati presi come modello da seguire. E se leggi dittatoriali, passo dopo passo, ci hanno privato di tutto ciò che ci faceva essere unici, non deve essere questo un motivo che ci spinga verso un cambiamento radicale nel nostro modo di essere!
 
A Melfi abbiamo dimostrato che gli ultras non mollano e che anche controvento continueranno ad essere ciò che sono da sempre, “animo ribelle”! A Melfi abbiamo dimostrato per l’ennesima volta che “Fondi siamo Noi”, che siamo gli unici a fare di una passione una ragione di vita. Sugli spalti buona prova, ma capirete che in 8 contro una tribuna “ululante” non è facile farsi sentire. Il momento più emozionante sicuramente al fischio finale, con i nostri sotto l’angolo rossoblu dell’Arturo Valerio di Melfi, a ricevere il meritato applauso per la prova in campo… e giù a cantare oltre il novantesimo!