ACAB 19a puntata

La bolla di sapone

Attorno alla triste vicenda di Gabriele Sandri è stato costruito un granitico fortino dell’ipocrisia. Da quella maledetta Domenica mattina sono passati già quattro mesi, senza che niente, o quasi, sia cambiato. Quel poco che è mutato rispetto ad allora non rientra certo nella categoria delle migliorie, anzi, e col passare del tempo ad interrogarsi sull’assurda morte di Gabbo si resta in pochi. La sua Famiglia, i suoi amici, i fratelli di curva, i colleghi delle notti capitoline e chi, come noi, vive la sua stessa grande passione. Tanti, perché in ogni stadio d’Italia il suo nome riecheggia, ed allo stesso tempo pochi, pochissimi, se prendiamo in considerazione tutti coloro che in questi mesi hanno strumentalizzato la tragica scomparsa di Gabriele, quelli che hanno usato la sua storia solo per riempire l’ultimo riquadro della decima pagina del quotidiano, quei benpensanti che, nonostante tutto dimostri il contrario, continuano a difendere l’indifendibile e le Istituzioni che con le solite parole preferiscono non prendere posizione e con i fatti tutelano la libertà di un assassino. Un assassino, a tutti gli effetti.

Da corollario a questo contesto già di per sé assai preoccupante le autorità politiche, i partiti stessi, i candidati premier e tutti gli schieramenti. Ci fosse stato uno, uno soltanto, ad aver richiamato i casi di Gabbo Sandri e Federico Aldrovandi come momenti significativi e da non dimenticare quando si parla di scarsa fiducia nelle Istituzioni e “taboo” sicurezza dei cittadini. Ci fosse stato uno, magari mezzo, ad aver chiesto “Giustizia” per tutte le vittime dello Stato. E così passerà anche il quinto mese senza che nessuno paghi il prezzo della propria follia, perché… c’è da votare, c’è da sopportare slogan elettorali più vecchi di Berlusconi&Veltroni stessi, c’è da concentrarsi su come impugnare la matita ed è logico che a qualcuno venga in mente di scrivere “Giustizia per Gabriele” perché il 13 ed il 14 Aprile sarà già passato un altro mese dalla morte di un perfetto sconosciuto. Sarà passata anche la Pasqua, come passano inesorabili i giorni in casa Sandri senza poter più godere di quel sorriso brillante che ha saputo farsi amare da tutti, al di là della pura fede calcistica e delle rivalità. Proprio perché Gabbo era, è e sempre sarà uno di noi!

16 pensieri su “ACAB 19a puntata

  1. arguta deduzione quella della scheda elettorale…

    giustizia per federico, carlo e gabriele, vittime del terrorismo di stato!

  2. ottimo articolo! anche se ormai non spero più in alcuna forma di giustizia mi fa sempre piacere leggere questo tipo di articoli…

  3. ..ogni volta che varco quei tornelli,salgo le scale e alzo lo sguardo,leggo “curva nord gabriele sandri”e il pensiero và a lui…stessa fede,stessa passione,stesso ideale. Solo al pensiero che lui non può più condividere queste cose mi brucia…e brucia ancor di più sapere che l’indescrivibile persona che gli ha tolto il bene più prezioso sia ancora libero…ma del resto siamo in italia dove la giustizia non è uguale per tutti…

    “GABRIELE SEMPRE CON NOI”

    “GIUSTIZIA PER GABRIELE”

    A.c.a.b.

  4. ..ogni volta che varco quei tornelli,salgo le scale e alzo lo sguardo,leggo “curva nord gabriele sandri”e il pensiero và a lui…stessa fede,stessa passione,stesso ideale. Solo al pensiero che lui non può più condividere queste cose mi brucia…e brucia ancor di più sapere che l’indescrivibile persona che gli ha tolto il bene più prezioso sia ancora libero…ma del resto siamo in italia dove la giustizia non è uguale per tutti…

    “GABRIELE SEMPRE CON NOI”

    “GIUSTIZIA PER GABRIELE”

    A.c.a.b.

    longe et prope

  5. Il nostro Gabriele purtroppo è solo l’ultimo di una lista.

    Una lunga scia di sangue dove persone e persone da anni attendono ancora una giustizia che gli è stata sempre negata da un sistema che fà della sua “democrazia” la vera repressione.

    Ma comunque credo che finchè ci saremo noi, portatori di interminabili sogni, passioni e emozioni, Gabriele non sarà morto in vano.

    “La vera rivoluzione è colpire il sistema nelle sue contraddizioni”

  6. Vediamo che succede ora con testimonianza della turista giapponese. Quanto potranno ancora mandarla avanti ‘sta storia?

    Un saluto

  7. Speriamo che una volta tanto venga fatta giustizia!

    Non diementicheremo mai Gabriele…per sempre uno di noi!

    A different life

  8. Grazie per la segnalazione.

    Sul discorso Gabbo non ho da aggiungere nulla a quanto letto qui sopra.

    Sul discorso Ultras in generale, facendo riferimento al tuo “lunga vita agli Ultras”, sinceramente non penso ci siano ancora spazi in Italia per portare avanti il “movimento”.

    A meno di utilizzare il modello “Casual” di tipo estero e non quello italiano che è soprattutto look e/o moda.

    Personalmente preferirei comunque che gli Ultras dallo stadio si trasferissero per strada. Negli anni 80 e 90 c’era una situazione differente e ci stava il fatto di “confrontarsi” fra di noi, ora con quello che si vede in giro penso ci sia più bisogno di difendere la nostra terra che la nostra curva.

  9. … ormai hanno poco da nascondere…la verità verrà fuori!!!

    LIBERTA’ PER GLI ULTRAS

  10. Comunicato Ufficiale Ultras Tivoli

    Dopo aver contattato,o tentato di farlo,le rispettive tifoserie organizzate del girone B del campionato di Eccellenza.

    Gli Ultras Tivoli nella giornata odierna sono scesi a manifestare contro la FIGC Lazio presso il Grand Hotel Duca D’este ,a fronte delle continue ingiustizie e assurde decisioni prese nei confronti dei singoli individui “UOMO LIBIERO” e delle rispettive tifoserie organizzate nel campionato in corso.

    Lo scopo della manifestazione non è stato assolutamente quello di portare alla luce i nomi o le realtà delle tifoserie del girone B, in quanto non ne saremmo stati ne in grado ne sarebbe stato nostro dovere,ma ben si quello di mostrare ai lor signori che oltre ogni rivalità campalinistica,di fede o di colore c’è ben altro che ci unisce profondamente.

    IL RISPETTO PER IL NOSTRO IDEALE E PER IL NOSTRO MODO DI VIVERE ULTRAS…IL CREDERE IN QUALCOSA IN CUI TUTTI NON CREDONO E CRIMINALIZZANO,che sia giustificato o meno poco importa,pensiamo sia stato giusto scendere in strada sulla prima linea a dimostrare, il nostro dissenso verso di loro e ,nonostante le rivalità il nostro appoggio unanime,indistintamente dai colori,a tutti gli Ultras che hanno reso questo girone di Eccellenza fin ora degno di ben altri palcoscenici sia in bene che in male.

    Appoggio incondizionato a tutti noi ragazzi che lottiamo per tener vivo questo ideale nonostante la categoria.. appoggio per chi è da inizio campionato che si ritrova a giocare ogni domenica in TRASFERTA.. appoggio incondizionato a chi non potrà più viverla per un po’ una trasferta.. appoggio sincero a chi ancora oggi non sa dove cazzo la giocherà la prossima trasferta.. appoggio vero a chi non potrà per anni vivere più le nostre stesse emozioni solo perché ha ritenuto giusto portare alta la sua bandiera o solo perché qualcuno ha creduto giusto giudicare che la sua bandiera fosse quella sbagliata

    Appoggio totale a tutti noi ragazzi che ..

    CREDIAMO ANCORA FORTEMENTE DI VOLARE LIBERI NEL SOGNO DI TUTTI GLI ULTRAS.

    Oltre questo la protesta è stata mirata al complesso generale di “dis”..organizzazione e messa in campo di un progetto serio da parte della stessa FIGC che ha ampiamente dimostrato di non aver le risorse umane adatte per poter svolgere nel modo più corretto possibile l’incarico affidatogli..alla luce dei fatti accaduti calcisticamente parlando in questo campionato.

    Ci teniamo a ribadire che la suddetta manifestazione non aveva nessuno scopo di avvicinamento a nessuna tifoseria organizzata ma solo il voler esser vicini a chi è..

    COME NOI…MA OGGI STà PAGANDO A CARO PREZZO IL SUO ESSERE ULTRAS !

    FERITI O CONTUSI, FELICI O DELUSI …NOI NON SI CAMBIERA’

    Ultras Tivoli 1919

    Per info sulle foto e su ciò che è accaduto potete contattarmi tramite il nostro

    Sito sul Forum:www.ultrastivoli.altervista.org (Terrorista)

  11. Il racconto della testimone dell’omicidio del tifoso laziale, ucciso sulla A1

    “Puntò la pistola verso quell’auto. La teneva con entrambe le mani. Poi sparò”

    Sandri, la superteste giapponese

    “L’agente mirò per 10 secondi”

    AREZZO – “Quel poliziotto prima di sparare puntò l’arma e prese la mira per dieci secondi…”. È l’accusa della supertestimone dell’omicidio di Gabriele Sandri. Ma non solo: cinque giorni prima aveva superato con giudizio positivo l’addestramento al poligono di tiro. Era il 6 novembre 2007, qualche giorno dopo, domenica 11, l’agente della polstrada Luigi Spaccarotella estrasse la pistola d’ordinanza e sparò contro l’auto con a bordo Gabriele Sandri uccidendo il 28enne tifoso della Lazio. “Non fu un colpo accidentale. Quell’agente mirò prima di premere il grilletto” hanno sempre sostenuto i famigliari di Sandri, assistiti dall’avvocato Michele Monaco. Una ricostruzione fatta propria dal pm Giuseppe Ledda che, a chiusura delle indagine, ha confermato l’imputazione di “omicidio volontario”. Una conclusione basata su alcune dichiarazioni. Ad accusare il giovane poliziotto sono due donne e in particolare un’operatrice turistica giapponese che per caso quella domenica si trovava nell’area di servizio di Badia al Pino sull’A1, vicino ad Arezzo. Keiko H., 42 anni, è la supertestimone dell’inchiesta sull’uccisione di “Gabbo”. Il 15 novembre ha raccontato la sua verità agli investigatori della guardia di finanza e ora le sue dichiarazioni sono finite tra le migliaia di pagine depositate dalla Procura di Arezzo.

    “Dopo aver fatto colazione – si legge sul verbale – uscivo dall’autogrill per fumare una sigaretta nel piazzale antistante. All’improvviso sentii uno sparo. Ma non capivo la provenienza. Vidi allora dei ragazzi, dall’altra parte dell’autostrada, scappare e correre verso delle autovetture. Successivamente vidi i due poliziotti correre verso di me e in particolare uno dirigersi verso l’estremità del piazzale mentre dall’altra parte i ragazzi salivano su un’autovettura di colore chiaro. Il poliziotto dopo essersi fermato puntava una pistola tenendola con entrambe le mani protese in direzione dell’autovettura e dopo circa dieci secondi sparava. Ricordo bene il momento dello sparo: l’autovettura era in movimento e anche dopo proseguiva la marcia. A quel punto, impaurita, mi sono recata verso il pullman sul quale viaggiavo”. La versione della giovane giapponese trova conferma anche dal racconto da una cassiera dell’autogrill. La donna però riferisce di aver sentito uno solo sparo. “All’interno del market un mio collega aiutava a fare delle fotocopie, dopo alcuni minuti l’agente è uscito. Dopo un quarto d’ora udivo il suono di una sirena. Allora uscivo dal locale e vidi che c’erano due auto della polizia. Nell’area di servizio opposta vedevo delle persone correre con in mano dei bastoni o qualcosa di simile e raggiungere un’autovettura e saliti a bordo partire in direzione nord”.

    La dipendente dell’autogrill racconta poi il momento dello sparo. “In quell’istante uno dei poliziotti mi è passato davanti. Giunto alla fine del guardrail, all’altezza di un cumulo di terra smossa, ha disteso entrambe le mani impugnando la pistola. Ha aspettato che quell’auto imboccasse la rampa che da accesso all’autostrada e poi ho udito un colpo di pistola. E mentre l’auto continuava il suo viaggio, il poliziotto è tornato sui suoi passi, sempre correndo, e ha raggiunto i suoi colleghi”. E ancora: “Non ho notato assolutamente se il poliziotto durante la corsa, sia all’andata che al ritorno, avesse in mano una pistola che, ripeto, gli ho visto impugnare solo poco prima della sparo”.

  12. Grazie per la segnalazione.. Beh cmq ormai giustizia in Italia è praticamente impossibile ottenerla.. E anche se ora sono spuntate anche altre testimonianze sull’accaduto, si cercerà di insabbiare tutto.. Vedremo… Ormai andare allo stadio nelle partite in casa è diventata una gita e in trasferta sembra di essere dei deportati.. Cmq GIUSTIZIA PER GABRIELE!

  13. …sul mio myspace un amico ha appena scritto

    “UN DERBY DA VIVERE CONTRO CHI CI VUOLE UCCIDERE”

    Gli amici di Gabriele danno il “BENVENUTO TRA NOI” al Signor Sandri, quest’oggi padre di tutti noi così come suo figlio Gabriele era un nostro fratello.

    Troppi sono ancora i ragazzi che, come Gabriele, vengono uccisi nelle strade e negli stadi, spesso senza alcun clamore e soprattutto ancora senza giustizia. Oggi insieme al Signor Sandri e a Gabriele, insieme a sua madre a e suo fratello Cristiano, NOI TIFEREMO GIUSTIZIA. E ricorderemo Gabriele vivendo il derby come avrebbe fatto lui: un ragazzo assassinato da una campagna mediatica durata nove mesi, cioè quelli trascorsi tra la morte “misteriosa” di Filippo Raciti (per la quale si è subito “trovato” un colpevole, scarcerato da innocente dopo un anno) e quella per niente misteriosa di Gabriele (per la quale si è cercato e si continua a cercare di inquinare le prove). Nove mesi di feroce campagna anti-ultras, strumentalmente condotta dai padroni del calcio, della politica, dell’informazione (spesso coincidenti tra loro). Una campagna dissennata che ha “armato” emotivamente la mano di chi lo ha ucciso.

    Oggi ricordiamo, in un giorno che dev’essere anche di festa, un ragazzo assassinato dallo stesso Sistema che ha ucciso, non si sa ancora come, l’agente Raciti. Ricordiamo un ragazzo la cui memoria si tenta quotidianamente di infangare a mezzo-stampa, ma che vive e vivrà sempre per centinaia di migliaia di ragazzi e genitori che chiedono giustizia per lui in ogni angolo d’Europa. Con Gabriele e la sua famiglia nel cuore.

    …per una volta resto anche io senza parole

  14. un altro giorno senza di lui, gabbo, colui che come molti, troppi, non hanno avuto giustizia!

    LUNGA VITA AGLI ULTRAS!

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