ACAB 3a puntata

…pensieri e parole
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…pensieri e parole


In questi momenti che seguono un avvenimento così tragico, in molti hanno preferito “chiudere”, altri hanno scelto invece la via dell’omertà, altri ancora si chiedono se sia il caso di andare avanti per la propria strada, tradendo il proprio pensiero ed il proprio ideale! Noi NO! Noi non ci leghiamo a questa schiera, non rinneghiamo, non cerchiamo certo scuse, non attraversiamo il fiume per dirigerci verso l’altra riva, non siamo voltagabbana, non abbiamo scelto questo movimento per moda, ma lo abbiamo fatto perchè in esso ci rispecchiamo, al costo di essere considerati “la parte marcia”! Se ciò che ci gira attorno è il BENE, noi vogliamo essere il MALE! Siamo abituati a vestire i panni del colpevole, in ogni caso, anche se la realtà è ben diversa da ciò che i media vogliono farci credere! Oggi, di sicuro non c’è nulla, di sicuro però c’è solo l’ennesima vittima del calcio, servita su un piatto d’argento sul tavolo dei telespettatori, vogliosi di assaggiare questa prelibatezza! Parlano, criticano, puntano il dito, ma domandategli perchè solo un’ora dopo l’accaduto una delle reti nazionali si dimenava per poter cambiare il palinsesto ed inscenare uno speciale a base di perbenismo per raggiungere i picchi massimi dell’audience! Ciò che sconvolge è la facilità con cui queste marionette parlano di argomenti mai trattati come se fossero a conoscenza del contesto in cui si sono svolti i fatti! Parlano di bombe carta, di pietre, di scontri e di teppisti (indovinate chi!)… C’è chi scrive, chi incolpa, chi giudica, e chi, pur di impressionare i lettori, mette su una trama degna del miglior film horror…

E’ proprio vero, è la vittoria dei moralisti, di coloro che nemmeno tanti giorni fa, hanno letto di striscio il trafiletto che parlava del Dirigente morto in campo, ma che adesso ben evidenziano con il pennarello il titolone dei quotidiani. Sì, rispetto per chi non c’è più, per chi lascia una moglie e due figli, ma rispetto per tutti, senza differenze, senza tralasciare chi “cade” dall’altra parte della barricata, senza dimenticare le vicende di Paolo, Gianluca e Julien, solo per citare gli ultimi casi! Lo sappiamo che queste righe daranno fastidio a molti, ma se vogliamo trovarne un lato positivo, diciamo che “andranno ad ingrossare le fila dei nostri nemici”. Ho visto camionette scorazzare tra le persone con il forte rischio di investirle, ho visto manganelli roteare, ho visto persone inermi “pagare” loro per i colpevoli, ma chissà perchè in pochi sono riusciti a vedere ciò che i miei occhi hanno visto! Questa mattina, leggendo un quotidiano sportivo, abbiamo cercato di ricavare dalle parole dei moralisti di turno il loro reale pensiero e ne siamo rimasti disgustati, se a ciò si aggiungono tutte le inesattezze riportate sul quotidiano si raggiunge la soglia del grottesco:

G.M.: “Nuovi stadi e nuove regole per ripartire bene” …ovvero… “Non vedo l’ora di intascare qualche bel soldone”

A.M.: “Bisogna evitare la degenerazione dello sport” …ovvero… “Meglio che la degenerazione avvenga in altri contesti, ad esempio sul lungomare”

L.P.: “Così non si va più avanti, questo non è sport” …ovvero… “Meglio il doping, il calcioscommesse e i papponi del calcio”

N.P.: “E’ sconvolgente, sono pronto anche a lasciare” …ovvero… “Fatemi prima guadagnare qualcosa con qualche plusvalenza e poi vi giuro vado via”

G.N.: “Infangato il Paese” …ovvero… “Non ci bastava già avere la nominata?”

S.C.: “Il calcio deve fermarsi per un anno” …ovvero… “Dateci il tempo di ridiscutere i diritti TV così almeno il guadagno è doppio”

-“…in Inghilterra hanno sconfitto la violenza!” Non sanno cosa dicono… la settimana scorsa scontri tra tifosi prima, durante e dopo  la gara Wolverhampton – West Bromwich Albion!

-“…c’è chi giura di aver visto diversi tifosi del Catania impadronirsi dei gas della Polizia per spararli a loro volta!” …ci spiegate come si fà a sparare un gas se non si ha l’arma preposta?

-“…l’agente è morto perchè colpito in faccia da una bomba-carta!” …se una bomba-carta ti esplode in faccia, non hai neppure il tempo di dire l’ultima preghiera, invece accade che i colleghi dello sfortunato poliziotto giurino di averlo sentito pronunciare le seguenti parole dopo essere uscito dalla camionetta: “Nulla di grave, sto bene!”

-“…la bomba-carta gli è esplosa in faccia!” …dobbiamo pensare che l’abbia presa in mano ancora inesplosa e se la sia messa a guardare fino alla deflagrazione!

Ma come dicevamo prima, parlare non serve a nulla, a quello ci pensano i MORALISTI!

90 pensieri su “ACAB 3a puntata

  1. INCREDIBILE!!!

    Sul sito della Gazzetta, nella pagina del sondaggio, se si vota NO alla prima domanda, la votazione non è valida perchè alla seconda non si è inserita nessuna risposta! Dato che alla seconda domanda si vota solo se si è scelto SI nella prima, non si capisce perchè la votazione non viene data per valida!

    Ci domandiamo:

    Si vuole costringere le persone a votare comunque SI anche se di opinioni differenti????

    Arrivare a boicottare un sondaggio è l’ennesima schifezza di questo mondo marcio!

  2. Mi sono permesso di copiare&incollare una riflessione di un utente che risponde al nome di EmaZ apparsa sul forum di un amico ravennate… per chiunque volesse parteciparvi eccovi l’indirizzo http://blackbulldogs.devil.it/index.php

    “Ora si scatenerà la sagra sui luoghi comuni, che il marcio è l’ultras e che il negativo del calcio son solo le tifoserie organizzate.. tutti a colpevolizzare gli ultras tutti a fare di un erba un fascio non più capaci di discernere persona da persona, ultrà da ultrà…

    …Però, ora so di scatenare una gazzarra unica, premettendo che la morte in se e così è ingiustificabile, quando è morto un ragazzo a Ferrara (Federico Aldrovandi) per mano delle forze dell’ordine beh nessuno ha pensato di dire che in questo caso i cativi eran loro no tutti a dire ugualmente che il deviato era lui e che sicuramente avrà fatto qualche cosa e per cui se l’era andata a cercare (dall’autopsia si evince che è morto per insufficenza respiratoria e percosse.. la prima dovuta per la postura fatta assumergli durante l’arresto e la seconda…beh indovinate percosse di chi?).

    Ora è successo quello che è successo… ma alla fine secondo me qualcuno nell’intimo sta godendo…. si dai ammettiamolo, non si aspettava altro che un fatto così clamoroso per chiudere definitivamente col movimento ultras, per additare la famosa inghilterra come unica via, unica soluzione,ora le migliori moralistiche e bigotte penne italiane si ergeranno a difesa della civiltà e della moralità della vita, ben consci, loro, che il marcio sia solo l’ultras e non tutto quello che sta attorno a loro (da calciopoli allo scandalo doping dell’acquacetosa (qualcuno ricorda?))… Pronti come a Salem a organizzare la caccia agli ultrà….si ragazzi questo, secondo me, è il punto di non ritorno… il movimento ultras ha sancito la sua fine.

    Il marcio c’è ovunque,ma non per questo ora i colpevoli son tutti gli ultrà….

    Avanti c’è posto…..”

  3. scusami ma, se ho capito bene il senso del tuo commento sul mio blog, quindi siccome il mondo è marcio i teppisti ed i delinquenti possono tranquillamente fare il comodo loro negli stadi, almeno finché non si ripulisce tutto al di fuori? abbiamo un problema negli stadi e si chiama ordine pubblico. Non credi che se facessimo cessare certi comportamenti forse la polizia (che se leggi bene le cose che scrivo non ho mai assolto sempre) sarebbe costretta ad occuparsi – finalmente dico io – di altro?

  4. Certi comportamenti, ovvero reazioni, non cesseranno fino a quando non cesseranno le provocazioni!

    A buon intenditor poche parole!

  5. Ma se moriva un tifoso del Palermo o del Catania(come di qualsiasi altra squadra),di vent’anni, si sarebbe scatenato un simile putiferio? Sei anni fa,sempre a Catania,un ragazzo di Avellino è morto sempre per una bomba carta(è un vizio da quelle parti..),ma dopo lo sgomento iniziale,non se ne è più parlato e nulla è cambiato. Ora assisteremo a polemiche,tuttologi che parlano del modello inglese(noi NON siamo inglesi,abbiamo una mentalità diversa sia come fruitori del gioco calcio,sia le istituzione e le forze dell’ordine,siamo nella Terra dei Cachi),i famosi giri di vite e la polizia che picchierà più del dovuto perchè deve fare vendetta.E si perchè è morto uno di loro,un’istituzione,non un semplice sbandato,esagitato,emarginato che si sfoga ogni domenica in curva…allora serve un cambiamento,una sterzata per fermare la violenza.Ed intanto Paparelli,Spagnolo,De Falchi,Ercolano e decine di altri “ragazzi” che hanno perso la vita in uno stadio,sono stati per anni dimenticati o commiserati dal giornalista di turno.Da questa sera spegnerò la televisione per evitare qualsiasi discussione sulla violenza negli stadi,perchè più ci penso e più mi sale la nausea……

  6. STACCATE LA SPINA…

    USCITE DI CASA, SPEGNETE TUTTO!

    UNA PASSEGGIATA AL MARE?

    UNA PARTITELLA TRA AMICI?

    Fate quello che volete ma, vi prego, non lasciate accesa la tv. Ho seguito per dieci minuti le programmazioni di Rai e Mediaset e mi sono imbattutto in Simona Ventura e Stefano Bettarini (regina del business legato alla domenica pomeriggio e principe del calcio scommesse), Paola Perego (ex moglie del calciatore Andrea Carnevale, dopato e indagato per calcio scommesse), Antonella Mosetti (ex fidanzata del figlio di Lippi ora innamoratasi di Montano), l’Onorevole Pescante (più volte al centro di indagini per scandali legati al calcio), Giampiero Galeazzi (…che ha parlato di “ultras assassini”!) e Gene Gnocchi (col suo solito animo ipocrita e perbenista!). E quel mercenario doc di Capello che dice: “Mi vergogno di essere italiano!” l’avete sentito???

    Evitate di restare a casa: vi aspettano i Tosatti, i Mosca, i Piccinini, i Mughini, i Liguori, i Cesari ed i Tombolini, i Carraro ed i Matarrese, i Petrucci ed i Tardelli, e quel genio di Giuseppe Pisanu… non ne posso più! Sorvolo sulla puntata di ControCampo di ieri sera e su cosa ho sentito dire ad alcuni giornalai nei vari telegiornali. Salvatemi, vi prego, salvatemi! Sto iniziando a rimpiangere LUCIANO MOGGI!

  7. Lecce-Napoli: gli ultras partenopei…

    “EURO 2012… L’OCCASIONE FA L’UOMO LADRO!”

  8. ciao ragazzi, trovo assolutamente splendido questo post e assolutamente schifato dal prevedibile teatrino mediatico che è stato tirato su in queste ore permettendo così ai soliti papponi di sfruttare economicamente la morte di una persona.

    Un saluto da un ultras (non importa di dove). Non molliamo ragazzi, sarà durissima ma NON MOLLIAMO!

  9. grazie per la visita, forse non è il caso che posto tutto il mio post nel tuo blog, è un po’ lungo…cmq l’unica cosa su cui non sono d’accordo-e hai visto che i giornalai non mi stanno affatto simpatici- è galeazzi, alla fine secondo me lui è uno dei pochi veramente trasparente…

  10. fotografie che dovrebbero inserire tutti… almeno i benpensanti che girano su sti siti non guarderebbero solo quello che gli fa comodo….

    Riccardo

  11. …questo è lo Stato che dimentica i morti del Cermis ma criminalizza gli ultras

    …questo è lo Stato che regala indulto ai delinquenti e diffida per una torcia

    …questo è lo Stato dove non trovi un letto in Ospedale e muori nel tragitto verso la città più vicina

    …questo è lo Stato della malasanità, dei parlamentari dopati, indagati per mafia e malavita

    …questo è lo Stato della cocaina alla Camera ed al Senato, lo Stato delle immunità parlamentari, lo Stato di tangentopoli e calciopoli

    …questo è lo Stato in cui per i morti a Nassyria non blocca i palinsesti televisivi

    …questo è lo Stato di Falcone e Borsellino, Moro e Fortugno

    …questo è lo Stato di pedofili e pervertiti

    …questo è lo Stato dove un giornale pubblica le foto di alcuni arrestati a Catania facendoli passare per colpevoli della morte di Raciti

    …questo è lo Stato dove se muore un padre di famiglia sul lavoro non si fermano mica i Sindacati

    …questo è lo Stato che permette ad uno di nome Pippo Baudo di offendere pubblicamente la Chiesa ed il Papa

    …questo è lo Stato in cui viene chiesto ad Iva Zanicchi di dire la sua sulla sicurezza negli stati

    …questo è lo Stato che ha fatto della sua storia tradimenti badogliani e compravendita di estradizioni, non dimenticatelo mai

    …questo è lo Stato della UnoBianca e di UnaBomber, ma anche lo Stato di due finanzieri che ieri sono stati arrestati perchè rivendevano ad alcuni malviventi la cocaina sequestrata in precedenza

    …questo è lo Stato dove ai pentiti di mafia si regalano miliardi di euro e protezione, mentre ad un tifoso non viene concessa nemmeno l’ooportunità di andare al bagno se è in trasferta con la propria squadra

    …TO BE CONTINUED

    (visto che volete il “modello inglese”)

  12. “Visto che ormai si sta parlando solo di una cosa, e visto che sono subito entrati in gioco tutti i professionisti del pianto, tutti gli urbanisti, sociologi, criminologi dell’ultim’ora, improvvisati e non, tutti i fottuti giornalai bastardi e tutte le fichette della domenica pomeriggio, mi permetto anch’io di esprimere la mia opinione su questo fatto della (presunta) fine del calcio in Italia, mi permetto perchè il calcio è una delle mie più grandi passioni e perchè d’altronde in questo non-luogo telematico ho parlato spesso di argomenti inerenti al football appunto.

    Scriverò più o meno ciò che mi verrà in mente in maniera direi libera e casuale anzichenò. Innanzitutto mi chiedo perchè in questo Paese tutti si svegliano sempre sudati fradici come dopo un incubo o una bella sfebbrata solo dopo una tragedia eclatante, solo dopo il morto, se non ci fosse scappato il morto in questo momento (15,41) saremmo tutti lì a vedere se effettivamente ronaldo è ancora il fenomeno o no, se l’Inter verrà presa per il culo dal ritorno furoreggiante di un suo ex-giocatore nell’altra squadra milanese o se invece sarà il milan ad aver preso un’altra inculata dopo vieri (notare che minuscole e maiuscole non sono casuali).

    Però c’è stato il morto, le partite non si giocano ma perchè non fare le tramissioni?? Ieri 90° minuto serie b è andato lo stesso in onda, certo con ospiti di pregio come la telefonata del Rispettabile (e stavolta il maiuscolo è ironico) matarrese (ma dopo quest’estate non sarebbe partito un ciclo nuovo? tabula rasa? eravate tutti giustizialisti cari italiani miei, matarrese però c’era pure 20 anni fa…), che in pratica sembrava solo preoccupato -e molto- del fatto che il calcio potesse fermarsi. No, non sia mai cazzo, quanti soldi ci andrebbero di mezzo? No, non si può, non si possono perdere tutti quei soldi, money, verdoni, bucks, sta tutto lì il problema, ho sentito un altro eminente coglione, credo il direttore del messaggero sostenere che gli stadi tanto vale chiuderli, giocare a porte chiuse, che ormai sono solo posti per delinquenti assassini, che tanto gli introiti le squadre li hanno già con i soldi delle tv private, cazzo ma forse che non è questo il problema? Luridi mentecatti lo capite che negli anni ’60 ma anche dopo, gli stadi si riempivano ogni domenica, il Ferraris era 50000 e più e si riempiva, il Sant’Elia mi pare fosse 60000, lo capite che siete voi professionisti della penna e telecannibali che li avete svuotati delle vostre amate “famiglie” e resi -ammesso e non concesso- zona franca di questi presunti assassini?

    Poco fa un altro idiota chiede alla ventura: tu porteresti tuo figlio allo stadio simona? e lei: no no. Allora ma voi perchè siete pagati per parlare di cose che non sapete? E’ questo il problema di sto paese… ma voi quante volte ci siete andati allo stadio, io personalmente -e non sono il solo a poterlo dire- è un pezzo che vado in Gradinata al Ferraris e ci ho visto anziani, anziane, papà col bambino, mamme col bambino ecc ecc ecc, perchè siete voi giornalisti fottuti maledetti che volete demonizzare le gradinate per farle svuotare, perchè tanto tutto si deve spostare sull’unica calamita: i soldi appunto, e i soldi sono nelle televisioni del magnate australiano.

    Un altro punto è che io sono completamente solidale con la famiglia dell’uomo ucciso, perchè non si deve morire per il pallone, guardia o ladro che sia il morto. Punto. Perchè uno che tira una bomba carta in una macchina è un vigliacco assassino per me e nient’altro, come ci può essere il peggiore dei teppisti che non suonerebbe nessuno cinque contro uno, magari c’è un ultras che assieme ad altri tre prende a calci uno che è per terra rantolante, c’è magari lo sbirro che ha la maglietta con scritto “genova 2001, uno di meno” e un altro sbirro che è nei guai perchè ha lottato per la smilitarizzazione della polizia, i vigliacchi si annidano ovunque e sono gli esseri peggiori, ma non potete sputare merda sugli ultras quando si scontrano e poi esaltare “il calore della curva e il sostegno incessante alla squadra”, no, non sono due cose divise, da una parte 100 assassini e dall’altra 1000 supporters sani e belli, si lo so è facile dividere tutto in buoni e cattivi perchè le categorie mentali umane tendono a farci fare questo, ma la realtà è sempre molto più complessa di come facciamo finta che sia per darci risposte rassicuranti. Io non cambio il motto ACAB, io odio la polizia come istituzione ma non perchè impedisce agli ultras di suonarsi allo stadio, ma perchè io sono marxista (parlo di Karl Marx, anche se tra l’altro apprezzo e stimo moltissimo i fratelli Marx e Groucho in primis), e come tale, rinnego lo stato borghese e capitalista e quindi il suo braccio armato, cioè polizia ecc ecc.

    Detto questo gli italiani che parlano tanto del modello inglese sono dei poveri ignoranti, al mondo (e tra l’altro sempre a causa della struttura economica di cui parlava Marx) ci sono sempre stati e sempre ci saranno (fino alla rivoluzione) conflitti sociali, per fare un esempio italiano qualcuno ricorda gli anni ’70??? Quanta gente moriva in strada?, il conflitto si è solo spostato, come in Inghilterra si è spostato dagli stadi ad altri luoghi e in america non è mai stato negli stadi ma nei ghetti delle grandi metropoli ad esempio, quello è un metodo americano (o brasiliano anche non so) mettere un muro davanti al conflitto così che la gente “per bene” non debba rovinarsi gli occhi. Ma quando sento dire: ah gli inglesi, loro si che sono civili non hanno barriere tra tribune e campo io mi rendo davvero conto che l’unico vero problema di questo -pur da me amato- Paese è l’ignoranza, per dirla con Aldo Giovanni e Giacomo, nel senso che si ignorano tante ma tante cose.

    Un ultimo mio pensiero va allo stucchevole confronto con il rugby, quello si che è uno sport civile, se le danno in campo, poi fuori però son tutti amici, e poi c’è il terzo tempo, mangiano e bevono tutti assieme… basta cristo, lo abbiamo capito quello è uno sport sano, bravi, ma dopo un po’ bisogna smetterla di ripetere SEMPRE le stesse cose, se vi piace così tanto e l’Italia fa così schifo trasferitevi in Inghilterra che lì potete andare allo stadio col popcorn e a vedere il rugby, e forse si starà meglio anche qui senza i vostri fottuti luoghi comuni. A volte l’Italia non piace neanche a me ed eventualmente mi trasferirò, però negli Stati Uniti, perchè se devo vedere il Genoa con una manona gigante, seduto, senza bandiere e senza tifo allora tanto vale vado laggiù e seguo il basket -altro che rugby- l’unico sport capace di farmi dimenticare quello, bellissimo, che qualcuno sta distruggendo per sempre,

    I LOVE THAT GAME”.

    …sfogo significativo di un blogger

  13. I Boys Parma scrivono:

    SANGUE ED IPOCRISIA

    Venerdì sera 2 febbraio, a Catania, un agente di Polizia è rimasto ucciso durante gli scontri a margine di Catania-Palermo. La morte di una persona è un fatto irreparabile, che ferisce tutti gli uomini di cuore e di buonsenso. Ma gli uomini di buonsenso non sopportano l’ipocrisia, che puzza più della morte.

    Il dolore è di chi piange il proprio caro, agli altri spetta un rispettoso silenzio. Ma certe persone non si fermano neppure dinnanzi al più nefasto degli accadimenti. E parlano, parlano, per cercare di trarre qualche vantaggio da una tragedia. Anche questo è un crimine (per lo meno morale), si chiama: sciacallaggio.

    Parla l’ex ministro Pisanu. Parla di giustizia, lui, che chiedeva aiuti fraudolenti a Moggi. E parla di privatizzare gli stadi, perché è un affare di miliardi. Grazie ai suoi decreti, si può ora dotarli di qualsiasi struttura commerciale.

    Parlano il presidente del consiglio e il ministro dello sport. Parlano di decisioni drastiche contro un crimine, loro, gli artefici dell’indulto, quelli che garantiscono impunità ai terroristi sfuggiti alla legge.

    Parla il ministro della giustizia. Definisce gli Ultras (milioni di persone totalmente estranee ai fatti) un cancro e dice di voler salvare il calcio. Vuole salvare il calcio, lui, un ex Dc, ex ministro della destra e attuale ministro della sinistra, fautore dell’indulto e strenuo difensore dei corrotti di calciopoli (che voleva tutti amnistiati).

    Parla il presidente del Catania. Parla di ricatti, lui, che aveva “minacciato” di non presentare la squadra se lo Stato non avesse acconsentito a far svolgere Catania-Palermo alle 18 di venerdì (così com’è stato).

    Parlano i giornalisti, quelli che hanno coperto calciopoli 2006 e tutte le nefandezze operate per insabbiarlo; quelli rimasti in silenzio quando Paolo di Brescia veniva spedito in coma, o quando veniva ucciso Federico Aldovrandi, o quando un tifoso del Napoli finiva in coma per un lacrimogeno sparato ad altezza uomo.

    Filippo Raciti, ispettore capo di 38 anni con una moglie e due figli, non doveva essere ucciso; così come non doveva esserlo Federico, un ragazzo di soli 18 anni. Entrambi meritano giustizia; tutti la meritano. Ma la giustizia, per essere giusta, deve fondarsi su di una legge uguale per tutti (e non solo in teoria). Chi enfatizza certi fatti e ne omette altri, chi colpisce talune categorie e ne amnistia arbitrariamente altre, non fa giustizia.

    Sono state varate tante leggi speciali in merito alla “violenza negli stadi”, alcune palesemente anti-costituzionali. Eppure non sono servite, perché erano profondamente sbagliate. Hanno colpito ingiustamente Ultras e tifosi, hanno criminalizzato chi affronta un altro uomo, con coraggio e lealtà, secondo un preciso codice d’onore. Ed ecco, è rimasta proprio la violenza, quella che va oltre il pugno e arriva alla tragedia. Telecamere e biglietti nominali possono aver spostato il problema fuori dai cancelli, ma niente di più. Una cultura non si cambia spiando le persone.

    Ogni giorno si commettono omicidi, stragi e stupri in tutto il Paese. In Sicilia (la regione di Catania) si verifica in media più di un omicidio alla settimana. Ma lo stadio è uno dei posti più sicuri del Paese. Possono esserci alcune scazzottate tra giovani ma i fatti di sangue sono estremamente rari. In Italia si viene uccisi prevalentemente in famiglia (al primo posto), oppure dalla mafia o dalla criminalità comune; questo dicono le statistiche. Dicono che il nucleo alla base della nostra società, la famiglia, ha gli elementi sempre più instabili e in conflitto (si uccidono), e che le organizzazioni criminali dettano la loro legge in buona parte del Paese. Quisquiglie? Per questo Stato sembra di sì, perché le leggi speciali le adotta solo contro Ultras e tifosi.

    Domenica 28 gennaio a Luzzi (Calabria), il dirigente di una società calcistica è rimasto ucciso a causa delle percosse subite in una rissa, scoppiata al termine di Cancellese-Sammartinese di Terza Categoria. Due giocatori sono stati indagati per tale omicidio. Ma non saranno varate leggi speciali per i calciatori.

    Noi chiediamo giustizia e verità, per tutti. Giustizia e verità anche per Filippo Raciti. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi (sempre) e comunque (senza privilegi per nessuno). Chiediamo siano accertate le responsabilità di tutti. Di chi ha ucciso, innanzitutto. Ma anche di ha gestito l’ordine pubblico, di chi ha fatto svolgere una partita a rischio alle 18, di chi ha fatto perdere metà partita ai palermitani (strategia del sopruso che serve solo a surriscaldare gli animi).

    Volere la verità in un Paese abituato alla menzogna è un desiderio rivoluzionario. Volere la verità, qualunque essa sia, è un desiderio inusitato. Anche per questo siamo Ultras.

  14. E DURANTE UNA PARTITA C’E’ SCAPPATO IL MORTO

    Lunghi attimi di follia a Catania per poi rivedere rimbalzate nelle televisioni di tutto il mondo le immagini fin troppo note che fanno assomigliare una serata siciliana a qualsiasi notte di Beirut o di Baghdad. Le solite sirene, i soliti volti coperti, le solite dissennatezze. Purtroppo l’occasione non è una guerra più o meno giusta o più o meno dichiarata. Non c’è terrorismo da sconfiggere, non c’è una patria da difendere. L’occasione è offerta da un incontro di calcio. Una rivalità tra città e tra tifosi che sfocia in tragedia. Questa volta, invece del solito tifoso, a lasciare dietro di sé sangue e lacrime è un agente di polizia.

    È per via della triste scomparsa di un poliziotto, come si dice giornalisticamente, che c’è la notizia. Una notizia grave, gravissima che richiama in televisione addetti ai lavori “calcistici”, giornalisti, allenatori; che scomoda benpensanti, verbosi saccenti, finanche politici per richiamare l’attenzione su un fenomeno terribile che “invade il mondo del calcio, che lo fa sentire solo, che offende la nazione” e tanti altri blablabla. Una tiritera di ovvietà. Ovvietà e aforismi che confondono, che uccidono per la seconda volta il povero poliziotto che lascia una moglie e due figli. E che uccidono ancora una volta tutte le vittime che sugli spalti di uno stadio hanno lasciato dietro di sé dolore e morte perché tutti i morti sono uguali, che siano semplici tifosi o agenti addetti all’ordine.

    Una tiritera di ovvietà basata sul postulato che chi va allo stadio è un delinquente, che bisogna fare leggi speciali, che bisogna estirpare la violenza dal mondo del calcio perché è un mondo violento. Che bisogna fare come è stato fatto in Inghilterra ecc. ecc. Una tiritera di ovvietà trite e ritrite, tanto che pare di essere a scuola e sentir recitare a pappardella la lezione dal somaro della classe che ha imparato a memoria ma non ha impresso nel cuore e nel cervello la lezione che ha studiato. Tutti esperti di mondo ultras, tutti esperti di disagi giovanili. Tutti esperti che trascurano di approfondire come sia possibile che operai, impiegati, studenti e liberi professionisti o no so ché, la domenica o il sabato per l’anticipo o il lunedì per il posticipo – sì perché il calcio ormai si gioca tutti i giorni a tutte le ore – siano disposti a rischiare la propria vita o quella misera di qualcun altro per trasformarsi in ricattatori di società sportive, di attaccabrighe, insomma di violenti border line della nostra benpensante società. Una tiritera di ovvietà che farà fermare il calcio come ahimé, anzi ahinoi, amanti del Beautiful Game, successe in occasione della morte violenta di un tifoso genoano nel 1995.

    Una tiritera di ovvietà che farà ripartire il gran baraccone di un calcio sempre più circense e sempre meno pallonaro perché gli sponsor hanno investito miliardi di ogni tipo di moneta, perché i calciatori non possono stare fermi un anno altrimenti le società poi perdono plusvalenze e cose del genere – alle brutte perché altrimenti poltriscono e vagano da un party multimilionario all’altro – perché i quotidiani sportivi – scritti da quegli stessi soloni travestiti da reporter domenicali che invocano ghigliottine sui campionati – non venderebbero una copia che è una, perché il mondo delle scommesse legali non porterebbe più all’erario dello stato tanti bei soldoni e quello delle scommesse clandestine non gioverebbe più alle mafie e mafiette di un sottobosco che si nutre degli scarti del dorato mondo del calcio. Nessuno, proprio nessuno, invece, si è interrogato su quanto accade nel mondo del calcio leggendo la tragicità di questi eventi drammatici attraverso la lente della nostra società. Una società che fa sempre più morti nella strada per i cosiddetti “futili motivi”, una società che come ha detto il Ministro Amato fa richiesta ingente di cocaina e quindi è impossibile combattere questo fenomeno che dovrebbe molto far riflettere, una società in cui si uccidono i vicini di casa perché fanno troppo rumore. Una società che mette in pubblica piazza i malumori familiari di un leader politico troppo focosetto e troppo attento allo sgambettare di veline e donnine, una società che ancora si interroga sulla natura della famiglia, una società che ripudia ogni pudore e vive di spettacolini televisivi e grandi fratelli.

    Forse i signori politici, anche le signore, certo; i signori giornalisti e tutti quelli che volessero cimentarsi nella rifondazione del calcio e dello sport, dovrebbero provare a trovare un punto d’osservazione più alto in modo da consentirsi di intervenire con maggior successo in quella che non può essere l’ennesima operazione di chirurgia “estetica”. Il problema è alla radice. Ma non nel calcio. Il problema è nella società, dunque dentro di noi. Non si può sconfiggere il male che il delinquente travestito da tifoso o da ultras porta nella società se è la società che lo alimenta. Il male e il delinquente. Il calcio è vittima recente di un sistema sovrastrutturato fatto di imbrogli e di sotterfugi. Fatto di lobbies e di tanti soldi. Fatto di furbate, di complotti e complottismo, di moviole e di simulazioni, di lunghissimi programmi dedicati al nulla, alle chiacchiere da baretto. Fatto di piccoli delinquenti e, soprattutto, di grandi truffatori in giacca e cravatta che giocano con i bilanci delle società. I soldi che il calcio produce hanno fatto girare la testa a molti. I soldi portano con sé il potere, ma non la saggezza. I soldi hanno distrutto il gioco del calcio come hanno profondamente inquinato le nostre coscienze.

    Figuriamoci quanto possano interessare alla nostra società il fair play o la cultura della sconfitta. Si parla di modello inglese, si ciancia di cose che non si conoscono. In Gran Bretagna i tifosi applaudono la propria squadra anche quando perde perché gioca con onore e con grinta. In Italia è diverso. I calciatori bisticciano, simulano, svengono come damine del Settecento. Così conquistano rigori mondiali e sono felici. Polemizzano settimane intere sui quotidiani sportivi, si prendono a testate come i caproni. Creano violenza, e ricevono violenza. Aggrediscono in campo e sono aggrediti fuori dal terreno di gioco. Sono diseducativi, vittime di loro stessi e delle loro pailletes. Vittime dei personaggi che devono rappresentare domenicalmente. Basta andare su un campetto di periferia per vedere che non esiste un’educazione al fair play, all’onestà; basta andare a vedere le partite dei bambini per vedere cloni dei vari calciatori da copertina dei rotocalchi che si agitano come loro, che parlano come loro, che reagiscono come loro. Che si vestono come loro e che, come loro, non sanno cosa sia il gioco del calcio. I bambini di oggi, dalle anime denutrite di sani valori, sono i calciatori, i procuratori, gli affaristi, oppure gli avvocati, i medici, gli operai, i giornalisti, i politici e chi più ne ha più ne metta, di domani. Non servono regole che l’arbitro in campo sia costretto a far osservare a brutto muso se durante la partita un giocatore si fa male; il fair play, il rispetto per l’avversario, l’amore per la sconfitta e per la vittoria nello sport maturano nel cuore se vengono insegnate con dolcezza ai bambini. Crescono nei loro giovani petti e mettono radici profonde. Che germogliano quando sono uomini, contribuendo alla loro crescita etica. In Italia non si curano i vivai, sono troppo costosi e abbisognano di troppe cure; molti presidenti preferiscono i campioni stranieri rinomati per poter vincere tutto e subito; molti presidenti non capiscono nulla di calcio ma hanno i soldi. Per loro l’appassionato di calcio, il tifoso, è un semplice cliente, elemento di una catena di perverso montaggio nella quale il risultato che conta è fare investimenti e produrre capitale. Senza regole.

    Tutto questo fa il male del calcio. Tutta la società soffre, non solo quella assiepata sui gradoni di un vecchio stadio, stretta attorno alla sciarpa coi colori della squadra del cuore. Action Now – Play old style ha prodotto recentemente un Manifesto del Calcio che si ispira ai valori di un calcio pulito fatto di grinta e di fair play. Ma soprattutto di esempi. Ha distribuito questo Manifesto negli stadi, tra le tifoserie, tra gli ultras, dei quali nei giornali si parla come se fossero il male assoluto, ma che alla fine sono come noi, siamo noi. Action Now – Play old style ha affrontato temi delicati tra i quali la lotta a doping e alle droghe. Assieme all’Associazione ex Calciatori Granata e a tanti appassionati del calcio “vecchio stile” ha realizzato una splendida mostra fotografica dedicata al fair play e al Subbuteo, il gioco che ha insegnato a tantissimi ragazzi dagli anni ’50 ad oggi come si possa vincere e perdere giocando al calcio anche su un panno verde. Action Now – Play old style ama il calcio e ha fatto una scelta che tanti sapientoni non si arrischiano a fare perché preferiscono blaterare da una televisione all’altra in attesa della prossima vittima: essere esempio.

    tratto da http://www.actionnow-playoldstyle.com

  15. Lorenzo, dal suo sito:

    “mi dispiace ma non ci credo. No, non credo alla versione che stanno dando i telegiornali e che si sta cercando di far passare. Non credo alla verità ufficiale. Mentre avevo inizialmente creduto, come tutti, alla versione della bomba carta – perché la dinamica aveva una sua logica – ora non credo affatto al “masso” che avrebbe colpito Raciti.

    a) lo stesso medico che ha eseguito l’autopsia ha parlato di “trauma addominale e fratture multiple del fegato, compatibili con un colpo contundente di importante adeguatezza lesiva”. Nessuno quindi, se non i mass media, ha parlato di un masso e “importante adeguatezza lesiva” non si riferisce alla grandezza dell’oggetto, ma alla sua potenzialità lesiva. Ad esempio, un proiettile di pistola – piccolissimo – ha una importante adeguatezza lesiva.

    b) per provocare lesioni del genere il masso dovrebbe esser stato scagliato con inaudita violenza. In considerazione del fatto che l’Ispettore Raciti pare si trovasse in piedi fuori della vettura (così dice il suo collega), sembra impossibile che, a mani, possa essere scagliato in orizzontale un masso. In più il collega che faceva servizio con Raciti non ha mai riferito del fatto che il proprio collega era stato colpito. Un masso che spappola il fegato sicuramente non lascia indenni ma provoca l’immediato accasciarsi al suolo o quantomeno fa sì che qualcuno si accorga di quanto accade. Se invece vien detto – perché si è detto anche questo – che Raciti era all’interno del veicolo della Polizia che vedete nella foto qui sotto, allora è legittimo chiedersi come abbia fatto un masso a passare attraverso grate intatte.

    c) lo spappolamento del fegato ben potrebbe essere compatibile, invece, con una bastonata, o un colpo diretto inferto a distanza ravvicinata. Tuttavia nessuno ne ha parlato e poiché Raciti prestava servizio insieme a un collega che non ha parlato di corpo a corpo anche questa ipotesi è da escludere.

    d) ciò che invece è compatibile con le lesioni subite è il lancio di un lacrimogeno ad altezza d’uomo, un po’ come quello che ha mandato in coma, colpendolo alla testa, il tifoso napoletano in quel di Pescara un paio di mesi fa. La violenza con cui arriva il proiettile lanciato in parallelo è senz’altro idoneo a spappolare il fegato ed anche ad emettere, cadendo poi sul posto, quei gas venefici al CS di cui il primario ha inequivocabilmente parlato nell’immediatezza. E’ doveroso quindi chiedersi per quale ragione nessuno si ponga il problema se possa essere stato realmente un lacrimogeno, visto che la dinamica di quanto accaduto è già stata cambiata una decina di volte, come accadde per la morte di Carlo Giuliani”.

  16. Ci vuole una buona decina di minuti per seguirlo attentamente ma una volta conclusa la lettura del pensiero di ActionNow sul calcio odierno ti vien voglia di ricominciare dal principio… un’analisi dettagliata, se vogliamo fin troppo precisa da sembrare un comunicato ufficiale di un ultras dagli antichi valori, come ognuno di noi dovrebbe essere o tornare ad essere.

    La percezione di scoprire nel rigo successivo quello che tutti iniziano a scoprire ma nessuno vuole ancora confessare spudoratamente: dietro a tutta la macedonia che ci stiamo sorbendo da sabato mattina c’è solo e soltanto il timore, da parte dei padroni del calcio italiano, di perdere, a causa della morte di catania, il giro d’affari invidiabile che si nasconde dietro EURO 2012. Matarrese seppellito di insulti per aver detto (salvo poi ritrattare in tarda serata una volta accortosi della frittata) quello che tutti stanno pensando ma non dicono per non essere additati ed etichettati come crudeli ed incivili. Blocchiamo tutto, non solo il calcio, se proprio dobbiamo fermarci… ma fermate soprattutto le bocche, e cucitele, voi edicolanti e moralisti che state costringendo me e altri milioni di persone a tener spenta la tv…

    Onore a chi difende il proprio credo, anche in un momento di non convenienza, mentre altri vanno in tv a lavarsi le mani o ad avallare teorie e proposte ridicole. Onore alla famiglia ActionNow per aver centrato l’obiettivo… ed onore a chi, come noi, ha il coraggio di parlare e dire la verità: ULTRAS MODUS VIVENDI, al di là del bene e del male.

  17. bando alle chiacchiere.passiamo alle cose serie. Carissimo AFE tu che sai tutto(quasi tutto….)mi sai dire se domenica gioca il nostro FONDI?

    prima linea

    so’ gio

  18. Si può spegnere ogni tanto il pensiero

    smettere almeno di crederci per davvero

    e non essere più schiavi per lo meno

    di un’idea come di un’altra, di un mistero

    sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè

    e giudicandoci ognuno con gli altri

    convincersi che se non lo sai

    buoni o cattivi

    non è la fine

    prima c’è il giusto o sbagliato

    da sopportare

    si può spegnere ogni tanto il cervello

    smettere almeno di usare solo quello

    si può far finta che non ci sia niente

    anche quando ti tremano le gambe ,

    sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè

    e giudicandoci ognuno diversi

    convincersi che

    se non lo sai

    buoni o cattivi

    non è la fine

    prima c’è il giusto o sbagliato

    da sopportare…

    … che di per sè è maledetto

    perchè divide

    mentre qui tutto

    dovrebbe solo unire…

  19. mi faresti se un favore se mettessi il mio indirizzo di riferimento al post che hai preso dal mio blog, giusto così per avere qualche ospite in più. Ciao, grazie


  20. “Visto che ormai si sta parlando solo di una cosa, e visto che sono subito entrati in gioco tutti i professionisti del pianto, tutti gli urbanisti, sociologi, criminologi dell’ultim’ora, improvvisati e non, tutti i fottuti giornalai bastardi e tutte le fichette della domenica pomeriggio, mi permetto anch’io di esprimere la mia opinione su questo fatto della (presunta) fine del calcio in Italia, mi permetto perchè il calcio è una delle mie più grandi passioni e perchè d’altronde in questo non-luogo telematico ho parlato spesso di argomenti inerenti al football appunto.

    Scriverò più o meno ciò che mi verrà in mente in maniera direi libera e casuale anzichenò. Innanzitutto mi chiedo perchè in questo Paese tutti si svegliano sempre sudati fradici come dopo un incubo o una bella sfebbrata solo dopo una tragedia eclatante, solo dopo il morto, se non ci fosse scappato il morto in questo momento (15,41) saremmo tutti lì a vedere se effettivamente ronaldo è ancora il fenomeno o no, se l’Inter verrà presa per il culo dal ritorno furoreggiante di un suo ex-giocatore nell’altra squadra milanese o se invece sarà il milan ad aver preso un’altra inculata dopo vieri (notare che minuscole e maiuscole non sono casuali).

    Però c’è stato il morto, le partite non si giocano ma perchè non fare le tramissioni?? Ieri 90° minuto serie b è andato lo stesso in onda, certo con ospiti di pregio come la telefonata del Rispettabile (e stavolta il maiuscolo è ironico) matarrese (ma dopo quest’estate non sarebbe partito un ciclo nuovo? tabula rasa? eravate tutti giustizialisti cari italiani miei, matarrese però c’era pure 20 anni fa…), che in pratica sembrava solo preoccupato -e molto- del fatto che il calcio potesse fermarsi. No, non sia mai cazzo, quanti soldi ci andrebbero di mezzo? No, non si può, non si possono perdere tutti quei soldi, money, verdoni, bucks, sta tutto lì il problema, ho sentito un altro eminente coglione, credo il direttore del messaggero sostenere che gli stadi tanto vale chiuderli, giocare a porte chiuse, che ormai sono solo posti per delinquenti assassini, che tanto gli introiti le squadre li hanno già con i soldi delle tv private, cazzo ma forse che non è questo il problema? Luridi mentecatti lo capite che negli anni ’60 ma anche dopo, gli stadi si riempivano ogni domenica, il Ferraris era 50000 e più e si riempiva, il Sant’Elia mi pare fosse 60000, lo capite che siete voi professionisti della penna e telecannibali che li avete svuotati delle vostre amate “famiglie” e resi -ammesso e non concesso- zona franca di questi presunti assassini?

    Poco fa un altro idiota chiede alla ventura: tu porteresti tuo figlio allo stadio simona? e lei: no no. Allora ma voi perchè siete pagati per parlare di cose che non sapete? E’ questo il problema di sto paese… ma voi quante volte ci siete andati allo stadio, io personalmente -e non sono il solo a poterlo dire- è un pezzo che vado in Gradinata al Ferraris e ci ho visto anziani, anziane, papà col bambino, mamme col bambino ecc ecc ecc, perchè siete voi giornalisti fottuti maledetti che volete demonizzare le gradinate per farle svuotare, perchè tanto tutto si deve spostare sull’unica calamita: i soldi appunto, e i soldi sono nelle televisioni del magnate australiano.

    Un altro punto è che io sono completamente solidale con la famiglia dell’uomo ucciso, perchè non si deve morire per il pallone, guardia o ladro che sia il morto. Punto. Perchè uno che tira una bomba carta in una macchina è un vigliacco assassino per me e nient’altro, come ci può essere il peggiore dei teppisti che non suonerebbe nessuno cinque contro uno, magari c’è un ultras che assieme ad altri tre prende a calci uno che è per terra rantolante, c’è magari lo sbirro che ha la maglietta con scritto “genova 2001, uno di meno” e un altro sbirro che è nei guai perchè ha lottato per la smilitarizzazione della polizia, i vigliacchi si annidano ovunque e sono gli esseri peggiori, ma non potete sputare merda sugli ultras quando si scontrano e poi esaltare “il calore della curva e il sostegno incessante alla squadra”, no, non sono due cose divise, da una parte 100 assassini e dall’altra 1000 supporters sani e belli, si lo so è facile dividere tutto in buoni e cattivi perchè le categorie mentali umane tendono a farci fare questo, ma la realtà è sempre molto più complessa di come facciamo finta che sia per darci risposte rassicuranti. Io non cambio il motto ACAB, io odio la polizia come istituzione ma non perchè impedisce agli ultras di suonarsi allo stadio, ma perchè io sono marxista (parlo di Karl Marx, anche se tra l’altro apprezzo e stimo moltissimo i fratelli Marx e Groucho in primis), e come tale, rinnego lo stato borghese e capitalista e quindi il suo braccio armato, cioè polizia ecc ecc.

    Detto questo gli italiani che parlano tanto del modello inglese sono dei poveri ignoranti, al mondo (e tra l’altro sempre a causa della struttura economica di cui parlava Marx) ci sono sempre stati e sempre ci saranno (fino alla rivoluzione) conflitti sociali, per fare un esempio italiano qualcuno ricorda gli anni ’70??? Quanta gente moriva in strada?, il conflitto si è solo spostato, come in Inghilterra si è spostato dagli stadi ad altri luoghi e in america non è mai stato negli stadi ma nei ghetti delle grandi metropoli ad esempio, quello è un metodo americano (o brasiliano anche non so) mettere un muro davanti al conflitto così che la gente “per bene” non debba rovinarsi gli occhi. Ma quando sento dire: ah gli inglesi, loro si che sono civili non hanno barriere tra tribune e campo io mi rendo davvero conto che l’unico vero problema di questo -pur da me amato- Paese è l’ignoranza, per dirla con Aldo Giovanni e Giacomo, nel senso che si ignorano tante ma tante cose.

    Un ultimo mio pensiero va allo stucchevole confronto con il rugby, quello si che è uno sport civile, se le danno in campo, poi fuori però son tutti amici, e poi c’è il terzo tempo, mangiano e bevono tutti assieme… basta cristo, lo abbiamo capito quello è uno sport sano, bravi, ma dopo un po’ bisogna smetterla di ripetere SEMPRE le stesse cose, se vi piace così tanto e l’Italia fa così schifo trasferitevi in Inghilterra che lì potete andare allo stadio col popcorn e a vedere il rugby, e forse si starà meglio anche qui senza i vostri fottuti luoghi comuni. A volte l’Italia non piace neanche a me ed eventualmente mi trasferirò, però negli Stati Uniti, perchè se devo vedere il Genoa con una manona gigante, seduto, senza bandiere e senza tifo allora tanto vale vado laggiù e seguo il basket -altro che rugby- l’unico sport capace di farmi dimenticare quello, bellissimo, che qualcuno sta distruggendo per sempre,

    I LOVE THAT GAME”.

    tratto da

    http://www.robertokeane.splinder.com

  21. dato che non è possibile modificare messaggi antecedenti, ho ricopiato!

    …già che ci sono ti inserisco anche tra i links!

  22. grazie afecionados.

    ti ringrazio per le belle parole e per aver chiamato famiglia action now. mi hai commosso.

    è quello che cerchiamo di fare quotidianamente. creare una piccola famiglia con la quale dividere gioie e dolori.

    una famiglia fatta di sangue, di affetti, di umiltà e sacrificio. di rispetto e di onore. e di insegnamenti. come il fair play che ho insegnato alle mie due bambine. senza se e senza ma.

    quando ero piccolo, una volta giocando con mio fratello, mentre facevamo a spadate con dei bastoncini, l’ho colpito quando lui aveva perso la sua ‘arma’. mio padre mi ha visto, mi ha dato uno sganassone (ah questi padri padroni) e mi ha messo in punizione. quel giorno ho pianto. ma non ho osato ribellarmi alla sua autorità perché sapevo che mio padre mi amava e avrebbe dato la sua vita per noi. quel giorno ho capito cosa fosse l’onore.

    quando l’ho raccontato alle mie bimbe, mi sono commosso e ho pianto. mi hanno abbracciato e la più grande, di nove anni, mi ha detto: ‘non ti preoccupare papà, noi sappiamo cos’è l’onore’.

    le mie bambine vengono con me allo stadio. non sono né un criminale, né un terrorista. sono un papà che insegna alle proprie creature cosa sono il bene e il male.

    scusate lo sfogo, forse fuori luogo, ma sono stanco di quanto sta capitando.

    fab

  23. Bombardamento mediatico da almeno tre giorni,ammirevole compassione e campagna di demonizzazione.Le immagini dei disordini a CT,sempre le stesse,vengono mandate in onda come rotativa,affinchè s’imprimano nella mente delle gente terrorizzata e indignata.Le due jeep che sgommano,i ragazzi che lanciano roba,un fiume di tifosi che corre.Sempre le stesse,identiche.La questione tifo/violenza è estremamente complessa e le verità scomode non vengono mai a galla.Parla Pisanu,parla di legalità,lui che mesi fa veniva indagato per magagne con moggi e favoritismi alla Torres.Parla Mastella,parla di giustizia,lui che con l’indulto ha annullato la credibilità della parola stessa(quanti voti prenderai alle prossime elezioni con questo stratagemma??).Parlano da Vespa,lui che con la sua retorica del cazzo e la sua irriverenza da pugni in faccia,lui che con le sue passerelle di politicanti corrotti,influenza l’opinione pubblica e la politica stessa,lui che da esterno vuole fare politica e forse ci riesce pure.Parlano del modello inglese,dimenticando di contestualizzare il fenomeno a 360 gradi,tralasciando il tessuto sociale,politico e sociologico della realtà italiana.L’Italia,paese marcio alle radici,vuole salvare la faccia,agli occhi di chi non sa guardare a fondo le cose.L’Italia dei funerali strappalacrime in diretta(cordoglio alla famiglia Raciti)che dipingono tifosi assassini.L’Italia della polizia che incarna lo Stato perfetto,immune da colpe,anche se pesta senza ragioni e MAI viene indagata.Parlano della sicurezza degli stadi,ora che gli incidenti sono successi fuori dall’impianto e un’idea ci passa per la testa:ma vuoi vedere che c’entra la candidaturra dell’Italia a Euro 2012?Dimenticano il tessuto sociale,le precarietà e l’abbandono delle città dalle tifoserie violente,dove la violenza parte dal degrado,dalla disoccupazione e dalla disperazione della Sicilia abbandonata,della Napoli dimenticata,di una Bari addormentata…Scordano che dove ci sono i soldi,la violenza un po si fa da parte.Ma al sud,ogni giorno è una lotta contro il tempo.E ancora.Se i presidenti,i dirigenti e i magnacci se la passano liscia e i tifosi devono vedersela con politiche restrittive e severe,come la militarizzazione indiscriminata degli stadi,pagando unicamente per colpe proprie e non proprie,permettete che un pò di risentimento dovrà pur serpeggiare.Gli incidenti cone le forze dell’ordine sono raddoppiati per due motivi:il primo,perchè la polizia incarna uno Stato ingiusto e marcio,il secondo perchè le Fdo sono tante troppe negli stadi.Ma la repressione continua.E la repressione genera solo risentimento.E io,in questa stangata prossima futura,ci vedo solo un’altra ondata di violenza.

    Richiesta esaudita!Pubblico il post sui fatti di Catania,contenuto nel mio blog.A presto!

  24. Dico la mia.

    Seguo le partite da una curva dal lontano 1989. Era una partita della mia amata Lazio…si giocava al Flaminio. Fu una folgorazione! Soprattutto per merito di quello che prima era un gruppo ultras…anzi…”IL” gruppo ultras…gli Irriducibili. Fu amore a prima vista. Iniziai a vestirmi in un altro modo, iniziai a pensarla in un altro modo, iniziai a vivere in un altro modo!

    Ero letteralmente pregno di tutto quello che quei ragazzi comunicavano…nella mia testa iniziarono a ronzare concetti fino ad allora estranei…solidarietà, lealtà, amicizia, onore, rispetto, coraggio…quelli che comunemente sono riconosciuti con la parola “valori”.

    Beh…la storia degli Irriducibili la conoscete…e conoscete pure la loro parabola discendente…ditemi voi se anche l’intero mondo ultras (con le dovute eccezioni…ci mancherebbe) non ha seguito lo stesso percorso!

    Siamo certi di possedere quei valori (che io chiamo “veri”…perchè secondo me “vecchi” non significa nulla…l’essere umano è una merda oggi come lo era 2000 anni fa)?

    Siamo proprio così sicuri di rappresentare la parte pulita del calcio e della società?

    Non credo proprio…è ora di dirci le cose in faccia…e di ammettere le nostre responsabilità!

    I contributi che ho letto sono tutti molto interessanti, molto ben scritti ma tutti con il medesimo difetto…non c’è una parola che sia diversa dal solito e a questo punto, mi dispiace, patetico atto di accusa nei confronti di media, politici e società. Non una parola sulle nostre responsabilità.

    L’ho già scritto (e mi sono preso svariati insulti)…abbiamo fallito in quella che era la nostra missione iniziale. Dovevamo rappresentare un’isola felice…un universo parallelo alla società dove finalmente poter essere se stessi, poter esprimere il proprio valore, poter vivere secondo regole precise dove il rispetto e la lealtà la facevano da padroni…ed invece siamo diventati un sottoprodotto della società che contestiamo.

    Ma do’ stanno ‘sti ribelli?

    Siamo integratissimi…durante la settimana siamo perfettamente inseriti nel circolo vizioso del produci/consuma/crepa e poi ci illudiamo che un sabato o una domenica trascorsi in curva possano redimerci e farci essere “gli ultimi ribelli” (ma per favore…).

    Ma de che!

    Le curve ormai sono lo specchio fedele della società in cui viviamo…ci sono lotte intestine per il controllo (non il comando) della curva e soprattutto del merchandising (vedi Lazio e Milan…per non parlare di Inter e Juve)…fans’ shop per la vendita di gadgets…rapporti con le dirigenze che poi contestiamo…guerre per il controllo della vendita dei biglietti…etc.

    Ma anche gli scontri, in cui si misura il la lealtà e il coraggio di un gruppo, sono il fedele risultato del nostro degrado morale…i corpo a corpo sono spariti lasciando il posto a vigliaccate come agguati e lanci di oggetti (vedi Catania…appunto)…le armi fioccano…ora voi avete davvero il coraggio di difendere tutto questo?

    Beh…io no! Non era questa l’idea di ultras con cui sono cresciuto.

    E allora? Che si fa? Per quanto mi riguarda invece di criticare media, società e poilitica (che non capisco per quale cazzo di motivo secondo voi dovrebbero essere dalla nostra parte…ma non eravamo ribelli?) iniziamo a pulire dall’interno il movimento…ricominciamo a diffondere i “veri” valori e non solo ad usarli come belle parole per riempire comunicati e messaggi…ma soprattutto iniziamo a comportarci di conseguenza…iniziamo a tenere un comportamento che davvero ci distingua dal resto della società!

    Facciamo sto benedetto passo indietro…invece di star a piangere per l’eccesso di repressione (ma nella storia si è mai visto un ribelle che non sia stato perseguitato?) ricominciamo il percorso iniziato ormai quasi 40 anni fa…che le curve ritornino ad essere un’isola felice…dove non esistono distinzioni di classe…dove è la passione che unisce…dove il danaro non conta…dove la violenza è reazione ad un’ingiustizia e non premeditazione…così e solo così avremo un futuro perchè solo in questo modo ha un senso essere ultras…se invece continueremo con il vuoto di oggi…beh, allora siamo già morti!!!!!

    Però c’è luce in fondo al tunnel…grazie ad Action now e a Fabrizio per l’apporto costante e soprattutto disinteressato (è questa la parola magica) alla causa…ogni iniziativa in tal senso è lodevole…soprattutto perchè invece di limitarsi a riempire le pagine di comunicati, di siti, di forum, di blog, di fanzine che leggiamo solo noi…invece di stare a piangersi addosso per l’ingiustizia di turn…le persone come lui agiscono e danno un contributo alla causa!

    E MO ME SO SFOGATO….

  25. ragazzi, mi confondete.

    a 40 anni ancora riesco a commuovermi come quando da bambino papà mi leggeva la piccola vedetta lombarda del libro cuore e io pensavo a quel bambino – lui davvero rivoluzionario – che offriva il petto alle baionette austriache e ai loro colpi mortali. non poteva finirla mai quella storia perché la sua voce si rompeva e i miei occhi si riempivano. pensavamo a nonno, a suo papà che aveva combattuto sul carso. per fare un’italia che oggi è davvero schifosa.

    modernista hai ragione. io sto nelle curve dai primi anni 80. ne ho viste tante, troppe. non difendo un movimento che non esiste e al quale non mi sento di appartenere. difendo uno spirito libero e fanciullesco. difendo il calcio e la gioiua di vivere.

    l’ho sempre detto il mio calcio è fatto di formazioni di trent’anni fa ripetute a memoria per paura di dimenticarle; è fatto di amicizie che durano, in tutt’italia; è fatto di figurine, di subbuteo, di leoni di highbury e di tanti bei ricordi come il gol di bomber fiorini.

    mi sento di difenderlo da tutti quelli che lo sporcano. che siano delinquenti, benpensanti, ruffiani o quello che volete.

    nei prossimi giorni sul nostro sito svilupperemo questi temi. per il bene del calcio. per il fair play. perché ho giocato a pallone anch’io da ragazzo e mi facevano schifo quei genitori che gridavano ai loro figli “rompeje ‘na gamba” riferendosi agli avversari in campo.

    le gambe non me l’hanno rotte, le palle sì.

    fab

    action now

  26. io credo che stupirsi e indignarsi dinanzi all’ipocrisia e alla sporca strumentalizzazione che di solito caratterizzano l’informazione dopo eventi come questo…sia non solo ingenuo e immaturo…ma soprattutto INUTILE.O meglio,puo’ servire a rincuorare tutti gli ultras o pseudo tali sul fatto di non avere tutti i torti che qualcuno cerca di attribuirgli;ma credo che sia invece piu’ doveroso e costruttivo riflettere un attimo sulle responsabilita’ che invece gli ultras realmente hanno.Leggevo nel post:”…non abbiamo scelto questo movimento per moda,ma perche’ in esso ci rispecchiamo…”!!Ma in cosa??In un mondo che si propone di combattere il tanto odiato calcio moderno e tutto lo schifo che c’e’ attorno…e di riportare la gente allo stadio…e allo stesso tempo…nel giro di due mesi un ragazzo di poco piu’ di 20 anni e’ finito in coma…e un poliziotto e’ morto(p.s.:la MORTE non ha divisa!!!).E’ cosi che ci si propone di far tornare la gente allo stadio…di salvare il calcio??Ma nessuno di voi ha notato che la maggior parte degli arresti avvenuti a catania avevano come vittime ragazzi minorenni…e questo non vi fa pensare a nulla riguardo la funzione sociale dell’ ultras?!?Si critica tanto il calcio moderno…ma l’ultras moderno cos’e’???Quando parlo di ultras mi riferisco a coloro che ancora si scontrano,che fanno sentire la loro voce,perche’ non so se ve ne siete accorti ma l’80% delle tifoserie italiane sono ormai diventate dei club…tutti in riga dietro la scorta…striscioni di qua…manifestazioni di la’…comitati…associazioni di avvocati…tutti vestiti perbenino…tutti che urlano…nessuno che picchia.Cmq questo e’ un altro discorso…ma solo per dire che ormai quando si sente poarlare di violenza in italia legata al fenomeno ultras si tratta per il 99% delle volte di episodi che NULLA…e ripeto NULLA hanno a che vedere con il mondo ultras!!!Mi riferisco ad esempio all’uso ingiustificato e talvolta gratuito di armi improprie,agli inseguimenti in autostrada,al lancio di molotov,agli accoltellamenti di minori e talvolta innocenti…e’ questo che dovrebbe far riflettere gli ultras…non i telegiornali!!!Faccio questo discorso perche’ forse e’ vero che cio’ di cui ho parlato riguarda una minoranza…ma cmq l’unica parte che continua a farsi sentire.Se fosse per gli altri l’ultras sarebbe gia’ morto da un pezzo.Piu’ o meno…volevo dire questo.Mi scuso per l’intromissione…

    LUNGA VITA AGLI ULTRAS!!!

  27. non difendo un movimento che non esiste e al quale non mi sento di appartenere. difendo uno spirito libero e fanciullesco. difendo il calcio e la gioia di vivere.

    ———————————–

    Tiro un sospiro di sollievo…allora non sono solo io a pensarla così.

    Potrei aggiungere un bell’AMEN a quello che hai appena scritto.

    Un caro saluto Fabri’…e che Dio abbia in cura la gente come te!

    PS: solo a sentir nominare Fiorini mi vengono le lacrime agli occhi!

    ILLUMINA LA FEDE…ACCENDI IL CERVELLO!

  28. Azz…bello anche l’intervento dell’anonimo…sempre più contento di non essere l’unico a pensarla così!

    Avrei tranquillamente potuto scriverle io quelle cose.

    ILLUMINA LA FEDE…ACCENDI IL CERVELLO!

  29. PAROLE SANTE…

    “per i più giovani: siamo nella stessa situazione del dopo Paparelli, ma grazie al Governo parecchi di voi saranno in grado di rivivere gli anni ’80. In trasferta senza scorta! E’ il provvedimento che in assoluto apprezzo di più e non vedo l’ora di andarmene in qualunque stadio nel settore che più mi piace insieme ai miei amici. Per il resto, la possibilità – e sottolineo possibilità – che la tragica morte di Raciti sia stata dovuta ad un lacrimogeno ha interessato qualcuno, mentre qualcuno ha preferito non inserirla per quieto vivere neanche tra le ipotesi. Non avevo dubbi: la maggior parte dei giornalisti – esclusi quelli che lavorano per le ali più estreme e che conoscono sulla loro pelle certe cose – sono dei moralisti prezzolati per i quali conta solo che ci sia stato un morto e che quindi è ora di finirla. Poi se è stato un fulmine, un assassinio, un suicidio, poco conta. Eppure se io fossi ucciso vorrei che la gente sapesse – e non solo supponesse – chi mi ha fatto fuori. Le conseguenze che vediamo sarebbero probabilmente le stesse, ma moralmente ciascuno potrebbe dire di aver ricercato la verità a 360 gradi. Oggi non è così e quelli che hanno taciuto sui tanti casi di morti avvenute o mancate negli stadi che “stavano dalla parte sbagliata” sono gli stessi che chiudono gli occhi. Che nemmeno hanno il coraggio di valutare un’ipotesi per l’amore della Verità con la V maiuscola”.

    (dal sito di Lorenzo)

  30. per il modernista:

    ho letto il tuo commento solo dopo aver scritto il mio…e mi sono sorpreso a mia volta della similarita’ dei contenuti.Sono anche io molto contento di non essere il solo a pensarla in un certo modo (anzi noto con piacere che mi fanno compagnia persona di fede assolutamente rivale alla mia).Io credo che il realismo sia un fondamentale principio ultras…e che se e’ vero che le cose in teoria stanno come si evince dal post…in pratica stanno tutta in un’altra maniera…e chi vive le curve…chi frequenta lo stadio oggi…dovrebbe saperlo.Anche perche’ quando gli sbirri arrestano un ultras…non gli chiedono mica se fa uso di armi…se e’ leale oppure e’ un infame…se ha commesso o meno il reato…per loro basta (e da oggi ancor di piu’)identificarti come ultras.Ecco perche’ ci tengo a far riflettere tanti giovani che come me amano questo mondo…o meglio cio’ che in teoria si propone di fare questo mondo…ma come dicevo la realta’ e’molto diversa…e non e’ scrivendo post che si riuscira’ a cambiarla!!!!!!Io credo che per l’ultras si prospettano solo due strade:1) quella intrapresa dalla maggior parte delle realta’ ultras italiane:continuare a seguire la squadra ovunque,dietro il proprio ventennale strisacione,scendendo a compromessi con le f.d.o. e la politica…accettando passivamente(o tutt’al piu’ protestando con striscioni,manifestazioni,e iniziative di varie tipo…ma cmq tutte vane ed inutili)tutte le misure repressive adottate,senza mai scontrrsi,senza mai alzare la voce e continuando ad ostentare uno spirito ribelle e un ideale che di fatto vive solo sulle miriadi di stendardi che oggi vediamo;2)fare la guerra (sabato puo’ esserne un esempio)…anche se si tratterebbe di una guerra persa in partenza( v. i numerosi gruppi che si erano posti tale proposito e sono stati smantellati in poco tempo);anche se ovviamente a loro va tutta la mia ammirazione profondo rispetto!!!!!!!!!!!

    Non credo possibile la via del dialogo…e anche qualora fosse intrapresa…non potremmo piu’ parlare di ultras nel vero senso della parola…si perderebbero i presupposti fondamentali dell’ultras stesso.La societa’ e’ cambiata,il mondo e’ cambiato,il calcio e’ cambiato…e gli ultras???

    …ai posteri l’ardua sentenza!!!!!!!!

  31. Aiutatemi a ricapitolare…

    Ecco le misure anti-violenza varate dal vertice di Governo tenutosi a Palazzo Chigi:

    – “Non si gioca in presenza del pubblico” negli stadi non a norma;

    – l’arresto in flagranza di reato entro 48 ore;

    – il divieto di vendita di blocchi di biglietti per i tifosi che vogliono seguire la propria squadra in trasferta;

    – controllo sugli stadi che eludono l’obbligo dei tornelli per l’ingresso rimanendo sotto la soglia dei 10.000 spettatori;

    – “Il Daspo (Divieto di accedere a manifestazioni sportive), il divieto cioè di entrare allo stadio, sarà sganciato dal presupposto di un accadimento di un reato. Sarà una misura di prevenzione, applicata anche ai minori”;

    – il Daspo non si limiterà all’obbligo di firma ma si rafforzerà per trasformarsi in una “prestazione importante, come pulire le scritte, i gabinetti e occuparsi di interessi collettivi durante le partite”;

    – stadi di proprietà delle società di calcio, la sicurezza interna affidata agli steward, il divieto di intrattenere rapporti tra società e gruppi di tifosi organizzati;

    – il Coni metterà a disposizione le sue strutture e i fondi per “preparare un corpo di steward” a servizio delle società per la gestione della sicurezza all’interno degli stadi.

    Ho dimenticato qualcosa?

  32. MA NON DOVEVANO FERMARSI UN ANNO?

    Domenica, invece, si ricomincia…

    Messaggio del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti

    Consentitemi di rivolgere a tutti voi un sentito pensiero per la ripresa delle nostre attività calcistiche, dopo i tragici fatti di Catania e la morte dell’agente di Polizia Filippo Raciti, preceduti dalla drammatica scomparsa del dirigente della Sanmartinese, Ermanno Licursi.

    La situazione che abbiamo dovuto fronteggiare, sostenuta all’esterno anche da una inevitabile onda mediatica, ci impone di condividere una riflessione, che deve sostenerci senza esitazioni in un impegno comune contro la violenza. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati certo più i fatti dolorosi e negativi che non quelli sereni e positivi: prima la morte di Licursi a seguito di una violenta rissa, poi la tragedia di Raciti, che aveva posto la sua vita e la sua professione al servizio dello Stato.

    Non ho dubbi sul fatto che si sia trattato di atti di violenza che hanno mortificato la nostra tradizione di civiltà e che, purtroppo, hanno offerto esempi desolanti di una crisi sempre più profonda dei valori morali della società civile.

    Ma sarebbe ancora più dannoso se il normale momento di sconforto avesse il sopravvento. E questo è un compito che appartiene a tutti noi, nei nostri diversi ruoli, affinchè tutta l’attività calcistica possa riprendere nel segno dei valori calcistici, umani e sociali che fanno parte del mondo dilettantistico. E’ un nostro preciso dovere educare allo sport, fondamento essenziale dei comportamenti e di una cultura sportiva che sia soprattutto formativa nelle condotte dentro e fuori dal campo. La regola, quindi, varrà per tutti: non solo partecipazione e senso di responsabilità ma, soprattutto, fermezza nella condanna.

    Mai come adesso, è necessaria una grande unità di intenti per stroncare ogni fenomeno di violenza o di intolleranza, senza atteggiamenti di sufficienza o di giustificazionismo. Le azioni ghettizzanti che hanno caratterizzato le tragiche vicende di Licursi e di Raciti sono state portate avanti da gruppi isolati, ma purtroppo hanno prodotto il risultato di disseminare paura e confusione anche nel calcio dilettantistico.

    Come tutti sapete, il nostro è un movimento che comprende oltre 13.000 società e mette in moto 700.000 partite all’anno e vi gioca oltre un milione di tesserati. Ragion per cui non possiamo indebolire le nostre fila, anzi abbiamo il dovere di proseguire nella nostra opera educativa, difendendo e rispettando il mondo dilettantistico contro chi vuole diffondere messaggi estremistici che non appartengono alla nostra cultura.

    Con sentimenti di sincera amicizia vi saluto e affido queste considerazioni alla vostra riflessione, con la consapevolezza che tutte le persone che operano nel calcio dilettantistico contribuiscono, con il loro sacrificio quotidiano, a sostenere l’attività sportiva e sociale di tanti ragazzi e ad offrire loro una importante alternativa di vita. Il vostro compito è anche quello di saper creare nei giovani una cultura della non violenza e ribadire con forza che la violenza si può combattere con l’onestà morale, intellettuale e con l’impegno di tutti, ma anche attraverso una presa di coscienza collettiva capace di individuare una impronta seria e riconoscibile nei comportamenti concreti.

    Carlo Tavecchio

  33. Zarelli ci comunica che…

    “In considerazione delle determinazioni assunte dalla F.I.G.C. in merito alla ripresa dell’attività calcistica questo Comitato Regionale dispone che le gare di competenza della Lega Nazionale Dilettanti non effettuate nei giorni 3 e 4 febbraio 2007 verranno disputate il 10 e 11 febbraio 2007 stessi orari e stessi campi. Pertanto le date dei rispettivi calendari subiranno lo slittamento di una settimana”.

  34. ciao a tutti, sono Raffaele di RomanaMente (blog di msn) e non ci vuole un genio per capire che frequento la Sud di Roma.

    La mia opinione è semplice e più o meno rispecchia quella di molti tifosi delle Curve italiane, ovvero da tutto questo polverone mediatico uscirà tanto contro di noi e nulla per la sicurezza negli stadi, chi parla in tv dice una marea di cazzate, e mi viene il vomito a vedere certi personaggi. Quello che proporrei è di evitare abbonamenti a sky, mediaset premium, di vedere anche per un secondo sky o i programmi calcistici, scendete al bar al pub e parlatene tra di voi, evitate anche gazzetta e cor sport.

    Voi di Fondi invece continuate le categorie inferiori sono la parte sana del mondo del calcio

  35. IL CAMPIONATO SI FERMA, IL CAMPIONATO RIPARTE

    Per fare ordine nel mondo del calcio, purtroppo c’è servito il morto. O almeno la tragica morte dell’ispettore sembrava che a questo potesse servire. È quello che abbiamo sperato tutti. Ci si ferma, si ragiona. Si riparte. Bene, bravi. Magari niente bis. Ma bisogna pure vedere su cosa si ragiona, come si ragiona e dove si è diretti quando si riparte. E non sembra che ci sia grande chiarezza.

    Si invocano modelli stranieri, che siano inglesi o tedeschi, si insiste sulle pene da infliggere ai delinquenti, si parla di sicurezza, di leggi speciali, c’è chi ha chiesto la pena di morte per i teppisti, ritenuti nemici dell’ordine costituito alla stregua di terroristi. Parlano tutti. Tutti hanno un’idea, un progetto, una soluzione. Politici, giornalisti, allenatori, tele e radiocronisti, attori, attrici, soubrette, soubrettine, opinionisti, venditori di elisir d’amore e di lunga vita. Dubito che questi signori siano mai entrati in uno stadio. Anzi, in una curva.

    Perché allo stadio, questi signori ci sono sicuramente andati. Qualcuno ci lavora – i giornalisti, gli allenatori – qualcuno ci fa passerella e/o campagna elettorale – veline, stelline, politici – qualcuno ci fa gli affari. Come quelli che si preparano per il Grande Evento di Euro 2012.

    Il grande Evento, il piatto – ricco – mi – ci ficco, che non può sfuggire di mano a chi allo stadio va per piacere ma che non ha nessun piacere nel seguire con trepidazione una partita di calcio. Euro 2012 un gran giro di affari imperdibili.

    Mi piacerebbe “interrogare” i grandi appassionati frequentatori delle tribune vip per chiedere cosa conoscono della partita che si disputa sul campo, cosa sanno della tradizione calcistica delle squadre che si affrontano, cosa sanno di vittorie e di sconfitte, di lacrime e di gioia. Di colori della maglia e di bandiere. Non sanno niente. Non gli importa niente. Il calcio è prigioniero del mondo degli affari. Prigioniero per davvero. Del mondo degli affari e di quei signori che hanno visto nel calcio un grande business, un aumento del capitale, un’occasione di arricchirsi e di accrescere le proprie relazioni per la scalata sociale. Quei signori che stranamente fino all’età matura in cui si contano più i soldi che le amicizie o le buone azioni – perché le buone azioni tutt’al più le fanno i boy scout – nello stadio non erano mai entrati. Perché lo stadio è fatto di amore, di passione, di grinta. Non è vero che è fatto solamente di delinquenti e di teppisti para-terroristi.

    La curva di uno stadio non è solamente il luogo in cui il malessere sociale trova terreno fertile. Droga, violenza, mafia. È un luogo fatto di tanti imbecilli e di tanti delinquenti, ma anche di tanta gente normale, di bambini, di papà e di nonni che vanno assieme (ma i tanti commentatori che parlano di famiglie allo stadio, lamentandone l’assenza come fossero un disco rotto, perché non si fanno una passeggiata fuori agli stadi per vedere quanti papà portano i loro piccoli che, col sorriso felice di chi va in estasi tengono alte le loro bandiere, più alte di loro), di trentenni che ancora comprano le figurine Panini e parlano di calciatori come fossero innamorati di loro o come fossero eroi. Come fossero. Perché non lo sono. Perché anche loro – con il silenzio di questi giorni – sono come quei signori che pensano solo agli affari. Perché i calciatori hanno perso il piacere di giocare per una maglia, perché ormai sono tutti professionisti e chi più li paga più li può avere alla propria corte. E a tutti questi fenomeni da baraccone, politici, presidenti, amministratori, calciatori e chi più ne ha, come si dice, più ne metta, guai a toccare il loro circo barnum.

    Il poliziotto che non c’è più è una pietra d’inciampo per loro, un evento sì calcolato da principio (quanta verità, almeno per una volta nelle tristi parole di Matarrese), ma pur sempre un problema. Un uomo delle Forze dell’Ordine non è un tifoso accaldato che urla frasi ingiuriose. È un rappresentante dello Stato. Quello Stato che sul calcio fa gran conto, che gestisce scommesse, che divide diritti televisivi e che al calcio non sa rinunciare. Non per passione, ma per convenienza. E allora i delinquenti non vanno presi ed educati, no. Non c’è tempo per educare i giovani. Meglio fare leggi speciali in fretta e furia. Non perché la Giustizia debba prevalere sull’ingiustizia; non perché sia necessario risolvere i disagi sociali che portano i giovani a fare banda e a non essere inquadrati; non perché la Legge del Far West è roba da Tex Willer e non da società civile. Non perché lo Stato possa tutelare i propri cittadini. Questo è quello che speriamo tutti. Ma non è così. O almeno non sembra.

    La tragedia capitata a Catania non serve a puntare l’attenzione sul problema dei giovani che vivono in condizioni difficili, senza esempi, senza etica, senza niente. No, serve a fare dibattiti, trasmissioni televisive e serve a rimodernare gli stadi. A spendere altri soldi e a controllare che nessuno possa creare interferenze di alcun genere nel grande business del pallone.

    Perché lo stadio che non è a norma e i disordini allo stadio, sempre tollerati in precedenza e considerati una valvola di sfogo che altrove sarebbero di più difficile contenimento, non fanno fare bella figura allo Stato e non portano né consensi politici né soldi. Non producono più nulla per quei signori. A meno che non si riesca a convincere il tifoso a guardare le partite in tv, come tutti vorrebbero, cosa che i tifosi non faranno mai. E i signori di cui sopra, lo sanno bene.

    Quindi niente partite a porte chiuse, niente stop per un anno di riflessione; si deve continuare a giocare.

    Ma allora che li chiudano gli stadi. Che li chiudano davvero. Che lo Stato intervenga. Lo Stato quello vero. Avevamo sperato tutti che il calcio dopo lo scandalo più recente potesse cambiare. Non è così. Un poliziotto è morto, una famiglia lo piange. Qualcuno si è macchiato di un assassinio. Chiudiamoli gli stadi, ma non per impedire ai tifosi veri di andare alle partite. Chiudiamoli perché siamo stufi di truffe, pasticci, intrecci e soprattutto siamo stanchi di vedere allestite vetrine per delinquenti, affaristi e imbroglioni. Gli innamorati di calcio, quelli “football crazy”, quelli che ripassano a memoria le formazioni di trent’anni fa per paura di dimenticarle, già hanno lasciato questo calcio. Se ancora vanno allo stadio è solo perché la domenica non si può non andare a Messa e alla partita di pallone.

    ActionNowPlayOldStyle

    http://www.actionnow-playoldstyle.com

  36. purtroppo stavolta ce ne faranno di ogni,ma non molleremo in trasferta andremo comunque..da acsual come sempre e al gol esulteremo ovunque in mezzo a 20000 o no..noi siamo cosi’..e non cambieremo mai..saluti

    evil

    http://blackbulldogs.devil.it//

  37. Pancalli già ci ripensa!

    Dopo aver deciso di far giocare le gare del Viareggio a porte chiuse, è bastata una sola partita a far indietreggiare il Commissario Straordinario e quindi decidere di aprire gli stadi della manifestazione!

  38. AGGIORNAMENTI DAL FRONTE…

    “Durissimo. E’ più pesante del previsto il decreto legge del Governo sulla violenza negli stadi. Lo ha varato il consiglio dei ministri, riunito d’urgenza oggi a Palazzo Chigi. Sono quindici pagine e tredici articoli. Confermato che gli stadi che non sono a norma resteranno chiusi. Niente pubblico, e questo vale per tantissimi impianti: da San Siro (Milano) al San Paolo (Napoli).

    Inoltre per la prima volta sarà proibito anche il possesso di razzi, fumogeni, petardi in occasione di manifestazioni sportive. E non solo in occasione della partita ma anche 24 ore primo e dopo. Le pene sono severe. Puniti i club che utilizzano steward con precedenti penali. La flagranza differita è aumentata: possibile l’arresto sino a 48 ore dal reato (ora è 36 ore). Aumentate le pene anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale: carcere da 5 a 15 anni. Inoltre previsto un codice di autoregolamentazione per i giornalisti. I presidenti di club intanto restano sul piede di guerra: si ritroveranno domani a Fiumicino e chiederanno di poter riaprire almeno agli abbonati. Ma Giuliano Amato è nettamente contrario, mentre il ministro Giovanna Melandri ha una posizione più conciliante. Deciderà comunque domattina l’Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale. Ma è improbabile che i presidenti possano scioperare: da oggi si metteranno al lavoro per cercare di sistemare il più presto possibile i loro stadi. Stabilito inoltre che per tutto il mese di febbraio le partite si potranno disputare soltanto alla luce del sole. Proibite le gare in notturna”.

  39. Le principali novità introdotte dal decreto:

    * partite a porte chiuse: fino all’esecuzione degli interventi strutturali e organizzativi richiesti per attuare gli stadi a quanto previsto dal decreto Pisanu, le partite di calcio possono essere svolte esclusivamente a porte chiuse;

    * stop a vendita biglietti in blocco a squadre ospiti: le società che organizzano le competizioni non possono più vendere, direttamente o indirettamente, alla squadra ospitata, biglietti in blocco. E’ vietato inoltre vendere o cedere alla stessa persona un numero di biglietti superiore a dieci. In caso di violazione si rischia dai 10 mila ai 150 mila euro di multa. Il divieto è immediato per cui i biglietti ceduti o venduti prima dell’entrata in vigore del decreto non possono essere utilizzati;

    * “Daspo” preventivo fino a sette anni: il divieto di accesso negli stadi viene innalzato fino a sette anni e presuppone non più soltanto l’accertamento di un reato, ma può essere altresì disposto nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi (come un rapporto di polizia), risulta avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse. Previsto l’obbligo di firma in un comando di polizia durante la partita. Chi viola il “Daspo” rischia da 6 mesi a tre anni di reclusione e una multa fino a 10 mila euro;

    * flagranza di arresto entro quarantotto ore: la polizia potrà arrestare in flagranza di reato differita fino a 48 ore, contro le attuali 36, chi in occasione di manifestazioni sportive risulta, grazie a foto o video, autore di un reato commesso con violenza alle persone o alle cose;

    * giudizio direttissimo: verrà giudicato per direttissima non più solamente chi ha lanciato materiali pericolosi o ha fatto invasione di campo, ma anche i tifosi che vengono trovati in possesso di razzi, bengala e “artifizi pirotecnici” in genere;

    * spezzare legame tra società e tifosi: il decreto legge estende le misure di prevenzione a coloro che sono indiziati di aver agevolato gruppi o persone che hanno peso parte attiva, in più occasioni, a manifestazioni di violenza durante le partite. Prevista inoltre la possibilità si sequestro di quei beni “la cui disponibilità può agevolare, in qualsiasi modo, le attività di chi prende parte attiva a fatti di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive”;

    * aggravanti per i delitti di violenza o resistenza a polizia: vengono portate da un minimimo di 5 a un massimo di 15 anni, anziché da 3 a 15, le pene per chi commette violenza e resistenza a pubblico ufficiale con armi ma anche con il lancio di corpi contundenti e altri oggetti, compresi gli artifici pirotecnici (razzi, fumogeni e petardi, non solo in occasione della partita ma anche 24 ore prima e dopo), in modo da creare pericolo alle persone.

  40. Salutiamo con affetto il solito amico misterioso che corrisponde al numero IP 87.6.151.171, che lascia sì il suo commento con l’ennesima frase ad effetto, ma non ha il coraggio di rivelare la propria idendità!

    COMPLIMENTI!!!

  41. approfittiamo dell’occasione per salutare gli amici:

    -“commenti degli ultras sui fatti di catania”

    -“pensieri ultras sulla morte del polizziotto”

    -“pensiero degli ultras dopo gli scontri di catania”

    -“siti di tifosi ultras che parlano dei fatti di catania”

    …spiati e felici…e loro sanno perchè!

  42. in riferimento a ciò che ha scritto il modernista(per altro sono modernista pure io!) penso che tu abbia colto in pieno il problema:gli ultras chi sono?, cos’è essere ultras? è amare visceralmente la propria squadra e la propria città? oppure è amare la propria squadra fino a scontrarsi con gli altri? tu modernista dici:” la violenza è reazione ad un’ingiustizia e non premeditazione…” ma la violenza è mai stata considerata in tal modo dagli ultras? Io dico proprio di no, io ho 22 anni e quindi molte cose non le ho viste, ma qui a Genova si vive con l’idea che la Fossa dei Grifoni è uno dei gruppi che hanno fatto la storia del movimento ultras. Senza entrare nel merito però l’urlo di ingresso è sempre stato “cosa aspettate a batterci le mani nella nord già volano i grifoni(oppure in questo stadio entrano i genoani) state attenti siam tutti delinquenti siam venuti solo per picchiar” e credo che quest’idea accomunasse tutte le curve dell’epoca. Quindi la violenza è sempre stata parte integrante secondo me, poi siamo d’accordo sul fatto che andare allo stadio con una lama o a mani nude o con un razzo è diverso, e va bene, però è arrivato il momento di essere trasparenti, non si può ambire a un dialogo con le istituzioni se tra i valori c’è ANCHE la violenza.

  43. La morte non è uguale per tutti!

    Venitre anni fa un tifoso veniva assassinato dalla Celere. Fece solo cronaca locale però. Era Mercoledì, 8 Febbraio 1984.

    Al termine di Triestina-Udinese di Coppa Italia, STEFANO FURLAN, venti anni tifoso della Triestina, viene colpito al capo da diverse manganellate e finisce in Questura. Dopo gli accertamenti viene rilasciato, subito dopo inizia ad avvertire i primi dolori alla testa. Il mattino seguente Stefano sta molto male e viene portato in Ospedale dove perde i sensi nella sala del Pronto Soccorso. Entra in coma profondo e, dopo ventuno giorni di agonia, Giovedì 1 Marzo muore.

    Nel Novembre 1985 la Corte d’Assise condanna ad un anno di reclusione con i benefici della legge l’agente che colpì Stefano. Nell’Ottobre 1992 la curva del nuovo Stadio “Nereo Rocco” viene dedicata a lui. Stefano vive ancora nella sua curva e nei cuori degli ultras triestini che mai lo dimenticheranno. Ma il calcio per gli Stefano Furlan non si ferma!

  44. mi spiace che il mio comportamento sia stato frainteso…non avevo alcuna intenzione di offendere o infastidire nessuno.Come ho anche scritto nel commento #38 il mio intento era semplicemente quello di offrire ulteriori spunti di riflessione e esprimere con rispetto e compostezza le mie opinioni.L’anonimita’ e’ una scelta ben precisa di cui non credo debba rendere conto a nessuno.Vedo pero’ che qualcuno ha inteso l’anonimita’ come sinonimo di codardia…francamente non riesco a capire da cosa e da chi dovrei nascondermi o cmq cosa sarebbe cambiato se avessi firmato gli interventi con il mio nome.Non sono solito parlare di tali argomenti in chat,blog o siti vari…avevo qualcosa da dire e l’ho detto…mi sembra nel rispetto di tutti e di tutto.Non cerco consensi,non cerco amici,non cerco pubblicita’…cercavo solo di esprimere un punto di vista personale sui fatti di catania e la situazione ultras attuale.Ho espresso il mio pensiero,ho lanciato un messaggio…e’ questo cio’ che conta…non il mio nome!!!Cmq vi ringrazio…vi saluto…e tolgo il disturbo!!!

  45. Io mi riferivo al post #50 e non al #38, non sò poi se vengono dallo stesso visitatore! Anche se fosse, non mi lamento dei vari commenti e delle idee personali, ma delle frasi ad effetto e dei motti che sempre più celano la mancanza di argomentazioni. Sicuro di essere capito, spero che tu possa ripensarci e che le tue visite al nostro blog diventino una consuetudine!

    Grazie dell’attenzione!!!

  46. e’ quasi una settimana che e’ successo la tragedia e tra giornalisti e voi che non si fa altro che parlare di morte di polizziotti e morte di ultras chidifende uno e chi l’altro mi sta venendo la nausea.ognuno a le proprie ragioni cmq.non e’ tollerabile ne lo sbirro che rompe le scatole all’ultras e ne l’utras che attacca lo sbirro.Cerchiamo di darci una regolata da tutte e due le parti.Adesso vorrei ricominciare a parlare del MIO FONDI.

    DOVE VADO STO

  47. gio’ ti sei liberato per domenica?vedi di fare tutto il possibile perche’ sai che senza di te io mi sento perso,come faccio a sopportare loro e …………

    io e te un’ altra categoria.

    Gepfelt lo so che questa non e’ la rubrica per questo messaggio ma dove lo scrivo?

    vi chiedo un’altra volta cerchiamo di voltare pagina e ricominciare a parlare del nostro FONDI.

    SIAMO QUI SIAMO LA SIAMO GLI OLD FANS NON TI LASCEREMO MAI.

    PS Vero ultral gia’ sai domenica cosa devi fare Vero…..

  48. COMUNICATO “BRESCIA 1911”

    Dopo la tragedia di venerdì scorso in cui un uomo ha perso la vita in modo assurdo.

    Dopo aver riflettuto e ponderato ogni ragione che possa aver portato alla sua morte.

    Dopo avere capito che pochi vogliono di fatto cercare di affrontare una situazione drammatica che rischia solo di peggiorare se non ci saranno interventi preventivi a lungo termine che vadano al di là della semplice “repressione”.

    Dopo esserci accorti senza alcuno stupore che, in questo momento, la vera preoccupazione di tutti coloro che fino a ieri si mostravano disgustati e colpiti da questo calcio è, paradossalmente, proprio quella di far riprendere uno show che dovrebbe invece fermarsi, se non per rispetto della vita quantomeno affinché il calcio che noi abbiamo sempre sognato non perda anche quella poca dignità rimastagli.

    Dopo aver ribadito le grosse responsabilità relative al nostro mondo.

    Dopo tutto questo e molto altro, noi, I ragazzi della Curva Nord Brescia 1911, abbiamo deciso di prenderci una seria e doverosa pausa di riflessione.

    Per questo, da ieri sera (martedì 6 febbraio), il nostro gruppo sospende ogni “attività” relativa alle partite della Leonessa.

    La nostra intenzione non è certo quella di voler fare moralismi o voler dare lezioni esemplari a qualcuno (crediamo infatti che in questi giorni tutti abbiano fatto il pieno di luoghi comuni, di frasi fatte e d’ipocrisia).

    Al contrario, vogliamo ripartire dal basso nel tentativo di riprendere alcuni vecchi progetti accantonati (per forza di cose) e con l’intenzione d’investire tutte le nostre energie nella realizzazione di altri.

    Dopo la morte di Filippo è necessario, oggi più che mai, che tutti si mettano in discussione e si facciano una serie autocritica.

    Noi lo facciamo per primi, senza con questo voler insegnare niente a nessuno e, soprattutto, senza pretendere a tutti i costi d’essere considerati i paladini di questa società sempre più alla deriva (conosciamo molto bene, a differenza di tanti altri che ironizzano sulla nostra Curva, non solo l’importanza sociale del nostro gruppo, ma anche i limiti del nostro mondo; proprio per questo ci sentiamo così responsabili in tutto quello che è successo a Catania; proprio per questo non molleremo certamente adesso, anzi!, continueremo a lottare per i nostri ideali).

    Ci auguriamo che qualcun altro segua il nostro esempio ed inizi a riflettere veramente sul valore e sul rispetto della vita umana, sia che appartenga ad un poliziotto, sia che appartenga ad un tifoso, senza distinzione.

    Nei prossimi giorni organizzeremo un nuovo incontro pubblico nel quale spiegheremo nei dettagli le nostre decisioni e, principalmente, le nostre speranze.

    Nel frattempo, per l’ennesima volta, invitiamo tutti coloro che ci hanno sempre seguito (anche da lontano) a sostenere la nostra scelta.

    Una scelta forse per qualcuno discutibile, ma per tutti noi doverosa e soprattutto sincera.

    Oggi più che mai… Mentalità Ultras!

  49. @ PRIMALINEA

    Il comunicato l’ho postato (che brutta parola…) in risposta alla tua accusa di moralismo.

    Come vedi, e come testimoniato da persone come Fabrizio e l’altro anonimo che ha scritto dopo di me, il mio pensiero è condiviso da molti ultras.

    Siamo tutti moralisti?

    I bresciani sono moralisti?

    Gli ultras granata (uno tra i primi, se non il primo, gruppo ultras italiano), che hanno annunciato la stessa scelta, sono dei moralisti?

    E smettiamola co’ ste cazzo di frasi fatte…e proviamo a metterci un po’ di cervello nelle nostre discussioni…può essere che dobbiamo sempre insultare chi non la pensa allo stesso modo…può essere che non riusciamo ad uscire dalla banalità dei soliti e patetici commenti (giornalista/terrorista, giocatore/mercenario, presidenti/ladri, ultras/ultimi ribelli)?

    Ormai si ragiona per compartimenti stagni…come i giornalisti e gli opinionisti che poi contestiamo.

    Dopo aver ribadito le grosse responsabilità relative al nostro mondo.

    E’ questo il punto chiave e quello che io stesso volevo sottolineare…NOI ABBIAMO GROSSISSIME RESPONSABILITA’…è ora di iniziare a riconoscerle.

    Ma anche pretendere che altri lo facciano (per il sottoscritto Furlan vale Raciti, Carlo Giuliani vale Paparelli, etc.).

    Intanto iniziamo noi…per dare un segnale…anche se so che difficilmente politici, forze dell’ordine, calciatori, dirigenti e giornalisti faranno altrettanto!

    E speriamo che il gesto dei Brescia 1911 (che non è uno scioglimento ma una pausa di riflessione) possa dare (ne dubito) i suoi frutti.

    Ci auguriamo che qualcun altro segua il nostro esempio ed inizi a riflettere veramente sul valore e sul rispetto della vita umana, sia che appartenga ad un poliziotto, sia che appartenga ad un tifoso, senza distinzione.

    Amen!

    PS: se devi ricomciare ad insultare e a parlare per frasi fatte ti prego desisti…non ti preoccupare…sparisco io!

    ILLUMINA LA FEDE…ACCENDI IL CERVELLO!

  50. Scusate…ne approfitto per salutare robertokeane (a Genova abbiamo lasciato qualche scritta in ricordo del passaggio dei Mods Terracina…eh, eh, eh), fabrizio e tutti i disadattati che girano attorno al mondo di acasuallife…è sempre un piacere avere a che fare con voi!

    IL CALCIO E’ SOLO UN PRETESTO (appunto!)!!!!!!!!

  51. un saluto anche a te modernista, tra l’altro mi sa proprio che ci conosciamo perchè quella famosa sera ero con voi terracinesi, però non hai risposto alla mia domanda che ho ponevo nel post numero 54 sulla violenza negli ultras ecc. aspetto…

    Saluti

  52. Eri con noi? Cazzo…mi dispiace ma ero talmente ciucco che ho cancellato oltre metà della serata.

    Torniamo a noi.

    “Violenza come reazione ad un’ingiustizia” è solo il mio modo di vedere le cose…è la sola giustificazione che riesco a trovare!

    Per il resto non è mai giustificabile. Per intenderci…se mi beccano mentre mi prendo a cinghiate con un avversario è giusto che paghi (proporzionalmente al reato commesso però!).

    Invece troppo spesso noi ultras abbiamo preteso di vivere in una sorta di “terra di mezzo” dove quello che valeva per società civile non valeva per noi!

    La violenza, è vero, è strettamente connessa con gli ultras: si deve prevalere nei cori, nelle scenografie…e anche nelle risse.

    Del resto agli essere umani piace da sempre giocare alla guerra.

    Solo che questa cosa ha delle conseguenze.

    Non possiamo dirci ultras e quindi ribelli e poi piangere per una diffida o una denuncia…se vivi in quel modo ne accetti le conseguenze.

    A me non da fastidio la violenza (quando non è gratuita e quando non porta ai risultati dello scorso venerdi) a me da fastidio il vittimismo!

    Alla fine concludi con un riferimento al dialogo con le istituzioni…ben venga se questo porta ad un compromesso accettato da tutti gli attori in gioco…ma a quel punto non si può più parlare di ultras…non si può dialogare con chi si è contestato fino ad una settimana fa!

    E’ un casino…forse questa è la fine del mondo ultras come lo abbiamo conosciuto finora…e ancora non riesco a capire se questo è un bene o un male!!

    MENTALITA’ RUCCUTONA E IGNORANZA AD OLTRANZA!

  53. Aspettando il calcio giocato…

    Finalmente, dopo giorni e giorni di chiacchiere a vuoto, commenti e giudizi carichi di insulti e generalizzazioni, ricette sfornate da veline, ex calciatori, ex dirigenti, ex politici ed ex… uomini, ho avuto il piacere di assistere ad una seria discussione sullo stato del calcio e di tutto il suo contorno in Italia.

    E la casualità vuole che a parlarne in maniera costruttiva e, soprattutto, con cognizione di causa e con la partecipazione di diversi soggetti protagonisti della vera domenica pallonara sia stata una tv locale capitolina. Non le reti nazionali, dove regna l’ipocrisia e la caccia all’ultras, ma una tv locale. Che ha saputo coinvolgere nel discorso un solo giornalista (tra l’altro al massimo trentenne e quindi ben introdotto nel tema del disagio giovanile) oltre al presentatore, un consigliere di circoscrizione (Falsoni) ed uno comunale (Baldi), un senatore (Bonaventura) ed un sindacalista della Municipale di Roma (Di Bella), un rappresentante degli Irriducibili ed un tifoso giallorosso responsabile di eventi pugilistici. Ebbene, dovete credermi, se non fosse stato per il fatto che (vista l’ora) ho seguito la replica e non la diretta avrei inviato mail a ripetizione per complimentarmi con la Redazione. Da tutti è arrivato qualcosa, con la battuta dell’ultras laziale che mi ha lasciato senza parole: “Volete il modello inglese? Bene, allora iniziamo ad applicarlo nell’ambito politico-istituzionale, con le dimissioni di persone indagate, di ministri che sbagliano, di parlamentari già colpevoli in passato di reati…” e la proposta di guardare più all’esempio tedesco, se proprio si deve dimenticare “la nostra latinità”. Spero altri abbiano avuto la fortuna di seguire questa trasmissione, forse unica oasi per noi che in questi giorni stiamo subendo attacchi ripetuti e siamo costretti a difenderci…

  54. però vedi modernista, il fatto secondo me è che la violenza di catania-palermo è gratuita quanto la violenza di brescia-atalanta o toro-samp o genoa-verona, poi l’esito di venerdì è stato la morte di una persona però quante alte volte sarebbe potuto succedere?? quello che è successo venerdì sarebbe potuto succedere in qualsiasi stadio secondo me è questo il fatto, quindi o ci teniamo i morti(ed è veramente brutto da dire) oppure è inutile parlare di violenza gratuita e non gratuita, la violenza degli ultras a quanto ho visto io nella mia esperienza è quasi sempre gratuita, con questo non voglio fare assolutamente il moralista perchè io andrò in trasferta come prima e le cose mi sono sempre andate bene come andavano. la violenza non gratuita è se uno si scop l mia fidanzata ad esempio se io gli sfascio la testa a sprengate non è violenza gratuita secondo me.

    Cmq non mi ricordo quale terracinese eri cmq ONORE AL SINDACO

  55. Senti…continuiamo il discorso sul tuo blog…così ti faccio capire chi ero!

    ONORE AL SINDACO…uahuahuahuahuahauaha

  56. DALLE PAROLE AI FATTI…

    Eccovi la proposta che arriva da Roma.

    Ultrà Lodigiani 1996 – http://www.lodigiani.splinder.com

    “Nessuno uguale, tutti uguali”

    Ultrà di tutta Italia uniamoci

    Dati gli ultimi accadimenti nel nostro movimento, date le misure altamente repressive e fortemente anticostituzionali che ne sono scaturite ad opera dell’attuale governo in materia di prevenzione della violenza negli stadi (Ddl Cdm 7.2.2007), nonché data la violazione delle stesse di ogni norma riguardante la privacy e la libertà che ogni cittadino (e noi ultras lo siamo, fino a prova contraria) dovrebbe avere, proponiamo, con la massima umiltà, senza nessuna pretesa, e nella speranza che il nostro appello venga accolto positivamente da tutti i gruppi interessati di:

    – indire una manifestazione di gruppi ultrà che abbia il più ampio consenso possibile;

    – organizzare una campagna di informazione mediatica che pubblicizzi nella maniera più ampia possibile le nostre rivendicazioni e il nostro diritto a non essere considerati né animali né delinquenti;

    – chiedere, a tal fine, al governo e a tutti gli organi competenti in materia calcistica, di rivedere in chiave distensiva ed equa tutti gli articoli da noi contestati all’interno del Ddl Cdm 7.2.2007;

    – organizzare, ad integrazione della manifestazione, un raduno o una tavola rotonda con almeno un rappresentante per ogni gruppo partecipante, al fine di studiare forme VERAMENTE efficaci per far sentire la nostra voce e per evitare la morte del nostro movimento.

    La nostra idea, nata esclusivamente per ragioni del cuore e senza alcun interesse personale, non vuole essere né originale né ripropositiva di altre manifestazioni simili, tuttavia, a nostro avviso, per evitare i malintesi che ci sono sempre stati nel nostro movimento, la manifestazione, e tutto ciò che la precederebbe e la seguirebbe, dovrebbe avere le seguenti regole:

    * ogni gruppo, numeroso o meno che sia, può essere liberamente presente, col proprio striscione, con striscioni tematici, o come meglio crede; quello che conta è esserci;

    * nessuna sigla, né interna né esterna al nostro movimento, deve essere presente all’interno della manifestazione e di tutte le altre attività di contorno. Devono essere presenti i soli gruppi, in nome di sé stessi e del movimento che rappresentano. Questo al fine che tutti, ma veramente tutti, si possano sentire coinvolti;

    * la manifestazione deve essere pacifica in ogni senso, e verso chiunque;

    * la manifestazione, giocoforza, si deve svolgere a Roma in una data senza calcio, o in una data dove tutti, concordemente, saltino la partita della propria squadra. La sede della manifestazione, a nostro avviso, non può essere diversa, in quanto a Roma hanno sede tutti gli organi rappresentativi ed esecutivi dello Stato;

    * ogni gruppo metterà da parte le rivalità esistenti per gridare il comune amore e attaccamento al movimento;

    * non devono essere esposti né simboli politici né simbologie che richiamano ad essi. E’ in gioco la sopravvivenza degli ultras, non quella di un movimento politico;

    * ogni gruppo deve impegnarsi a coinvolgere il più alto numero di persone possibili, per far capire a tutti che il movimento ultrà è un movimento di grande aggregazione giovanile, composto da ragazzi di tutti i ceti sociali, e non limitato ad un manipolo di esaltati, come la massa sostiene;

    * è vietata, prima, durante, e dopo la manifestazione ogni forma di merchandising sia inerente alla manifestazione che ai singoli gruppi, al fine di evitare alcune situazioni che si sono verificate in passato;

    * nessuno, né singolo né gruppo, deve ergersi a paladino della manifestazione, nessuno la guida, nessuno è messo in secondo piano. Nessuno uguale, tutti uguali.

    Direttivo Ultrà Lodigiani 1996 – [email protected]

    NB: Il nostro gruppo si mette a disposizione per qualunque tipo di iniziativa coerente con l’idea appena proposta, o comunque che ne rispetti i principi basilari. Siamo pronti a ricevere contatti e a collaborare con qualunque gruppo.

    ————————————————————–

    Datemi il tempo di rifocillarmi e dico la mia…

  57. Sono sinceramente contento dell’avvenuto chiarimento…anche perche’ non e’ assolutamente mia intenzione litigare o sfidare nessuno.Riconosco la “frase ad effetto”(v.#50)come tu giustamente la definisci.Ma ti assicuro che non era mia intenzione offendere o sfidare nessuno…si trattava di una semplice provocazione…visto anche che nonostante i commenti precedenti(v.#34 e #38…di cui tutto si puo’ dire fuorche’ siano privi di argomentazioni)..nessuno aveva iniziato a riflettere un po’ piu’ profondamente sulle questioni presentate…ma si continuava ad ostentare un vittimismo che a mio modo di vedere non ha alcuna ragion d’essere…anzi e’ piu’ che mai insulso e inammissibile…nonche’ il comportamento meno costruttivo per auspicarsi un cambiamento di rotta!!Il comunicato dei Brescia 1911(pausa di riflessione???)e’ la chiara dimostrazione a quanto cercavo di dire riguardo la maggior parte delle tifoserie italiane…ed e’ a loro e a tutti voi che dedico la mia ultima “frase ad effetto” (striscione romanista che probabilmente molti gia’ conoscono):

    “PER CHI L’AVESSE DIMENTICATO…FARE L’ULTRAS E’ REATO”!!!

    adesso vorrei porre fine a questa diatriba…che sta diventando anche un attimo pesante…vi saluto…vi auguro buon lavoro…e sono io a ringraziarvi dell’attenzione!!!

    Noto con piacere che tutte le altre cose che avrei voluto dire sono state gia’ sottolineate dal modernista negli ultimi commenti…Per chi non l’avesse capito tengo a precisare che io sono stato,sono e sempre saro’ dalla parte degli ULTRAS…amo questo mondo…che pero’ non e’ fatto di vittimismo,non e’ fatto di pianti,non e’ fatto di compromessi,non e’ fatto di dialogo con chi vuole eliminarti!!!Questa e’ la mia modesta opinione…

  58. Sicuramente…hai ragione! Ma bada bene, qui non si è fatto del vittimismo, nè della critica inappropriata verso comportamenti altrui, ma ci si è posti degli interrogativi su ciò che compare su giornali o su ciò che i telegiornali dicono! Non siamo i “proprietari della verità”, ma amiamo combattere per le nostre idee quando si cerca di minarle con “azioni premeditate”!

    Lo striscione dei BISL è sacrosanto ed il pensiero che esce fuori dalle loro “strisce” è senza dubbio realista!

    Per quanto ci riguarda, crediamo di aver seguito sempre il significato di quelle parole, e possiamo dimostrarlo dal fatto che pur avendo diffidati, non abbiamo mai accettato di dedicargli pezze o striscioni come fanno la maggior parte delle curva italiane( forse anche per apparire!), proprio perchè chi è ultras sà di poter incorrere in un provvedimento del genere…è il rischio che si corre!

    E’ come se uno che pratica sport estremi si meravigla di aver avuto un incidente lanciandosi col paracadute!

  59. Sulla proposta lanciata dai ragazzi della Lodigiani penso ci sia poco da obiettare, più che altro da riflettere sulla fattibilità delle idee promosse.

    Perchè, in fondo in fondo, siamo tutti coscienti di essere in fase difensiva per arginare gli attacchi che arrivano da media, perbenisti, politica e voltagabbana… il problema è allora trovare una risposta comune, non in ottica di contenuti bensì dal punto di vista della concretezza. Encomiabili sono le prese di posizione che arrivano da Brescia e Torino, certo, ma ora come ora risulterebbe, secondo me, molto difficile se non addirittura impossibile uniformare il pensiero di tutte le curve italiane all’azione posta in essere. I raduni, i progetti, le contromisure che stavano riunendo ultras di ogni realtà allo stesso tavolo hanno avuto riscontro positivo ma per mille ragioni non hanno rappresentato la voce univoca del movimento. Sappiamo tutti perchè… bene ha fatto il nostro blog, nell’ultimo Sottotitolo, ad affrontare questo argomento.

    Una via percorribile potrebbe essere quella della manifestazione totale, con la partecipazione di delegazioni e rappresentanze di ogni realtà. Con un occhio di riguardo alla sua organizzazione, per evitare facili strumentalizzazioni politiche, che non stanno mancando nemmeno in questi giorni nei salotti della tv.

    Alternativamente ad una grande mobilitazione che possa coinvolgere tutti in uno stesso ritrovo, penso si possa ragionare sulla proclamazione di una domenica di sciopero degli ultras italiani, tutti… proprio tutti! Con sit-in all’esterno degli stadi, di ogni città e categoria, volantinaggi e campagne di sensibilizzazione per spiegare il nostro punto di vista, senza la pretesa che venga capito naturalmente, ma dimostrando l’importanza della nostra assenza.

    Ultima provocazione…

    Si scelga uno slogan, un motto da fare nostro, da riportare su uno striscione, da esporre ogni domenica in casa e fuori, o per un determinato periodo di tempo (fino al termine della stagione ad esempio). Un diretto rivolto a chi sta infangando il nostro mondo, un modo originale per dimostrare la compattezza degli ultras nell’affrontare l’avversario comune: non lo Stato come Istituzione, ma la Società come frullato di ipocrisia. Utopia???

  60. ovvietà per ovvietà, ecco altre proposte che devono esser prese in considerazione dai nostri moralizzatori della società…

    Ci sono scontri fuori lo stadio? Chiudiamo gli stadi! Si però chiudiamo anche le banche perché ci sono le rapine; gli incroci con semafori andrebbero chiusi perché la gente per un banale stop fa a botte (e delle volte, ahimé, va pure oltre); le scuole andrebbero chiuse perché ci sono le baby gang ; ma chiudiamo anche le discoteche perché “girano”sostanze stupefacenti (pensate che un “giornalista”ha detto che in una sua trasmissione radiofonica sono arrivati messaggi dove c’era scritto,utilizzo le suo parole “ultras di quella droga, ultras di quell’altra droga…ma si può essere così idioti!) e ci sono risse….dai chiudiamo ogni luogo pubblico!!! Rimaniamo tutti a casa così avremo una società perfetta…si però, dobbiamo rimanerci tutti per davvero! Non vorrei che i tanti bei volti che siedono nei salotti televisivi continuino ad andare in giro!

    Un’altra cosa; in questi giorni ho sentito parlare , mentre discutevano degli ultras, di moggiopoli, doping (amministrativo e non), stadi non a norma, Italia ’90 (grazie a quel mondiale sono state costruiti i nostri stadi “sicuri”; guardate chi c’era nel comitato organizzatore, capirete tante cose), hanno fatto un bel “guazzabuglio” e a ogni fine trasmissione hanno voluto far capire che la colpa di tutto questo è del tifoso! Complimenti a chi “fa informazione”.

    Ma chi parla di curve ci è mai entrato?è mai entrato in uno stadio? Ho qualche dubbio…ma tanto il male del calcio sono i gruppi ultras!

    Si sono dimenticati di dire che il buco nell’ozono è un “regalo”dei fumogeni usati nelle curve…che sbadati?! Allora glielo ricordo io!

    Poi sento in trasmissioni parlare presidenti che dicono che bisogna aprire un tavolo di concertazione dove devono esser presenti: PRESIDENTI DEI CLUB (… “qualche” colpa di questa situazione loro non ce l’hanno?), FORZE DELL’ORDINE E GIORNALISTI (loro sono tutti bravi e buoni? Qualche intercettazione telefonica e altri atteggiamenti mi fanno pensare il contrario)… e I TIFOSI? Loro no, loro non lo meritano…peccato che la giostra giri grazie a loro!

    E poi ci lamentiamo che il calcio in Italia va male…

    Saluti…ULTRAS!!!

    liberi pensieri

  61. Dopo aver letto i commenti qui presenti,anche noi da Mestre vorremo dire la nostra.

    BASTA!!!

    Basta con chi vuole vedere in noi il male che imperversa dentro e fuori gli stadi,quale rovina del calcio!

    Basta con chi ci addita come le mele marce da estirpare. Esempi negativi e assoluti del disfacimento dei valori della società.

    Basta con questo bailamme mediatico(dove si pensa solo a criminalizzarci,senza nemmeno chiedersi quali sian i veri valori del nostro mondo) e con le assurde interviste in cui qualsiasi cosa si dica riferita a noi,viene automaticamente stigmatizzata come deviata e assurda,ma riportata in maniera democraticamente ipocrita come dovere di cronaca.

    Basta con chi ci accusa indiscriminatamente di esser degli “assassini”,senza esclusione alcuna. Esser ultras non vuol dire automaticamente esser degli assassini!!!

    Basta con le discrminazioni su questo assurdo assassinio di venerdì scorso. La morte non guarda in faccia nessuno e non è qualcosa che va visto in un’ottica sociale o classista!!!!

    Un omicidio non ha colore ,bandiera o quant’altro ne certifichi un’appartenenza:muore cmq un uomo.

    Questa discrminazione tra chi vuole vedere la morte dell’Isp. Raciti come qualcosa di diverso da quella di un ‘ultrà è oltremodo ipocrita. Come se noi fossimo solo carne da macello da rinchiudere in un’arena tipo gladiatori fino alla nostra totale estinzione.

    Questo è quello che mi son sentito dire da molte persone in questi giorni,dopo i fatti di Catania.

    Ma dove sta allora la tanto decantata DEMOCRAZIA con cui tutti i perbenisti si lavano la bocca?

    Siamo tornati ai tempi della caccia all’untore?

    E questo non è vittimismo,come ho letto su precedenti messaggi qui.

    Anzi dev’esser lo sprone per alzare la testa contro chi ci vuole estinti!!!!

    Leggendo la proposta degli Ultrà Lodigiani,non si può non esser d’accordo su quanto detto,ma al tempo stesso ci si dovrà scontrare con quell’IPOCRISIA travestita carnevalisticamente da DEMOCRAZIA,che sicuramente farà d tutto per impedire a tutti noi,di muover un passo o anche solamente di alzare la voce in difesa dei nostri valori,che non son di certo quelli della criminalità e della violenza cieca,come stigmatizzato nei nostri confronti in questi giorni.

    Trovo forse + realizzabile la provocazione finale di #71.

    Cosa a cui ho personalmente pensato in questi giorni e che vedrò di sottopporre al gruppo di cui faccio parte.

    Realizzabile,ma che cmq incontrerebbe ostacoli da chi vuole zittirci con ogni mezzo lecito e non.

    Ma in ogni caso non dobbiamo desistere,anzi ogni azione di ulteriore repressione dovrà essere un ulteriore STIMOLO per lottare con ogni mezzo a nostra disposizione.

    Solo così potremo esser in grado di continuare a vivere e non solo sopravvivere,relegati nell’angolo in cui tutti DEMOCRATICAMENTE ci han messi ora.

    Che altro dire? Per ora nulla.

    Credo che la situazione sia stata sufficientemente esaminata su tutto il fronte nei precedenti interventi.

    Ora dobbiamo solamente passare all’azione e dimostrare coesione e coerenza “ASSOLUTA” in ogni nostra azione,nella piena consapevolezza che sarà una LOTTA molto dura e senza esclusione di colpi nei nostri confronti.

    E con questo chiudo il mio intervento,non prima di rendermi disponibile per eventuali contatti sull’argomento trattato,nella speranza di trovare una soluzione quanto prima a questo gran casino.

    Madlegion71-Brigata Ultrà Mestre

  62. Comunicato degli Ultras Tito Cucchiaroni ‘Paolo Mantovani’

    ”Circa una settimana è trascorsa dagli ormai noti fatti di Catania. La morte dell’Ispettore Raciti ha catalizzato le attenzioni,anche morbose,di tutta l’opinione pubblica nazionale,col risultato di innalzare vertiginosamente la tensione e le aspettative nei confronti di provvedimenti che,spesso in questi casi, rischiano di ispirarsi più a reazioni emotive che a principi di legalità e di ordine pubblico. Anche il decreto approvato nelle ultime ore non è sfuggito a questa logica.

    Tanti, troppi sono i contenuti che oltrepassano i confini delle libertà personali di ogni libero cittadino-tifoso. A questi contenuti non possiamo che esprimere la nostra totale contrarietà, non perchè vogliamo che nel calcio prosperi la violenza, nè perchè chiediamo qualsiasi forma di impunità verso chi di noi si rende protagonista di reati, tanto meno perchè auspichiamo che altre morti restino sul cemento dei nostri stadi.

    Se davvero necessario era mettere nuovamente mano alle leggi in materia di calcio e ordine pubblico, sarebbe stato opportuno coinvolgere chi di questi temi mastica quotidianamente, e, a maggior ragione chi è destinato o subisce passivamente questi provvedimenti. Noi ci abbiamo provato da anni, consapevoli di aver commesso nella nostra storia tanti errori e tantissime idiozie (peraltro pagate con gli interessi), ma le orecchie dei palazzi che contano sono rimaste sorde alle nostre istanze.

    Ancora una volta c’è stato bisogno di un evento tragico per accellerare le decisioni, al punto di varare un decreto legge in poco meno di un’ora e mezza ad opera di politici totalmente estranei agli argomenti in campo. Ancora una volta gli interessi e il business hanno prevalso sulla vera volontà di cambiamento, fermarsi più a lungo sarebbe costato troppo.

    Da qui la nostra decisione: a tempo indeterminato fermare il nostro tifo per 45’ in occasione delle partite della Sampdoria, nel resto della partita saremo quelli di sempre, quelli che rendono una semplice partita di calcio qualcosa di unico alla faccia di chi pensa allo stadio come ad un teatro.

    Un pensiero in questa scelta va anche e soprattutto a tutti quei tifosi che, per colpe certo non loro, sono costretti a vedersi chiuse le porte dei loro stadi e dover rinunciare perciò a seguire la propria squadra”.

  63. volevo invitare il ragazzo d mestre (dato che nn siamo riusciti a contattare nessuno di mestre causa e-mail malfunzionanti) a contattarci nella nostra casella, [email protected], in modo da scambiare 4 chiacchere sulla nostra proposta…mi raccomando ci terrei molto!RAGAZZI UNIAMOCI!

  64. Onore a chi oggi ha voltato le spalle e fischiato una messa in scena disgustosa!

    Onore a chi oggi non si è piegato all’ennesimo sopruso!

    Onore a chi oggi ha ricordato con “affetto” il nemico di sempre!

    Coerentemente per la nostra strada!

    AVANTI ULTRAS!!!

  65. Si è detto di tutto in questa settimana. La stampa ha svolto il suo solito ruolo infamante e di parte e i gruppi ultras hanno scritto comunicati più o meno condivisibili.

    Io fra tutti ho apprezzato chi se ne è stato in silenzio durante la settimana per cercare di non dare troppo risalto da una morte che alla fine è uguale a tutte le altre e che ieri, rimanendo coerente, ha manifestato contro il minuto di silenzio.

    Mi è sembrata la stessa situazione dopo la strage di Nassirija. Alcuni coerenti altri pagliacci.

  66. prima puntata del dopo-catania…

    ieri a frascati scene davvero ridicole. divise ovunque, a seguirci anche a fine partita. fatevi raccontare da gep l’episodio del post-gara sotto i cartelloni pubblicitari… non sorridono mai!

    P.S. Visita numero 40mila, auguri blog!

  67. Sono curioso di sapere cosa è successo sotto i cartelloni…. perchè mentre mi allontanavo con la macchina ho visto la stilo dei carramba rallentare e dai specchietti ho seguito la scena mentre tra me e me sorridevo per quello che sarebbero potuti inventarsi….

    Riccardo

  68. SALERNO 28/04/1963

    Giuseppe Plaitano, tifoso della Salernitana, muore durante una violentissima invasione di campo il 28 Aprile 1963 durante la partita Salernitana-Potenza, colpito da una pallottola vagante sparata in aria da qualche poliziotto per cercare di placare i più facinorosi. Lascia una moglie e quattro figli.

    TRIESTE 08/02/1984

    Stefano Furlan, giovane tifoso della Triestina, muore in seguito alle manganellate di un agente di polizia. Furlan aveva preso parte agli incidenti esplosi al termine della partita di Coppa Italia Triestina-Udinese.

    BERGAMO 10/01/1993

    Al termine di Atalanta-Roma il tifoso bergamasco Celestino Colombi muore d’infarto durante una carica della polizia contro i tifosi bergamaschi. La domenica successiva gli ultras di tutta l’Italia si astengono dal tifo in segno di protesta ed espongono un solo striscione “10-1-93: LA MORTE E’ UGUALE PER TUTTI”.

    TREVISO 03/02/1998

    Fabio Di Maio, un cardiopatico di 32 anni, deceduto nel ’98, al termine di Tv-Cagliari, durante una carica della Polizia ai trevigiani, tra i quali c’era Di Maio, il cui cuore non resse; a nulla valsero i soccorsi, peraltro tardivi.

    PISA 10/02/1999

    Maurizio Alberti è morto nel febbraio del 1999 dopo due settimane di agonia: era andato in coma in seguito ad un arresto cardiaco accusato durante la partita Spezia-Pisa e le palesi inefficienze dei soccorsi avevano di fatto cancellato ogni speranza di sopravvivenza.

    La curva della Sampdoria ieri pomeriggio…

    I MORTI VANNO TUTTI RISPETTATI

    ANCHE QUELLI CHE VI SIETE DIMENTICATI

  69. 11/02/07

    … sveglia ore 08:30

    … arrivo ore 11:15/20

    … stiamo perdendo 1-0

    … x un calcio di rigore (ma quanti sono)!!!

    … nella ripresa siamo in superiorita numerica

    … non la sfruttiamo

    … non aggrediamo

    … non giochiamo

    … e non pareggiamo (peccato)!

    … occasioni viste da me (da me)!

    … 1 con Paolella (se non sbaglio)

    … fine 1-0

    … ritorno ore 15:10

    …..ultras è vita ultras una vita !!!

  70. Caro 87.22.78.94, quando finirà l’effetto della droga che usi ne riparleremo! A proposito, come si vede il blog con Explorer 6???

  71. Ultimissime sul caso Catania…

    (tratto da L’Espresso)

    “Il Discovery della polizia si muove in retromarcia per sfuggire all’inferno di pietre, fumo e bombe carta scatenato dagli ultras catanesi. Poi, un botto improvviso sulla vettura. In quel momento l’ispettore Filippo Raciti si porta le mani alla testa e si accascia. Due colleghi lo adagiano nel sedile posteriore del fuoristrada; l’ispettore si lamenta dal dolore e non riesce a respirare. Potrebbe essere in questo racconto, nel verbale redatto il 5 febbraio scorso alla squadra mobile di Catania, la soluzione del ‘caso Raciti”, l’ispettore di polizia morto dopo gli scontri con i tifosi durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio.

    A raccontare è l’autista del fuoristrada, l’agente scelto S. L., 46 anni. È lui che ricostruisce dettagliatamente quella giornata di follia: dall’arrivo dei pullman con i tifosi del Palermo sino agli ultimi momenti di Raciti. Il passaggio più importante del verbale va collocato intorno alle 20,30. Più di un’ora dopo il presunto contatto con gli ultras di fronte al cancello della curva Nord e a partita appena conclusa, mentre fuori dallo stadio continua la guerriglia. Rivela S. L.: “. In quel frangente sono stati lanciati alcuni fumogeni, uno dei quali è caduto sotto la nostra autovettura sprigionando un fumo denso che in breve tempo ha invaso l’abitacolo. Raciti ci ha invitato a scendere dall’auto per farla areare. Il primo a scendere è stato Raciti. Proprio in quel frangente ho sentito un’esplosione, e sceso anch’io dal mezzo ho chiuso gli sportelli lasciati aperti sia da Balsamo che dallo stesso Raciti ma non mi sono assolutamente avveduto dove loro si trovassero poiché vi era troppo fumo. Quindi, allo scopo di evitare che l’autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull’autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra”. Raciti viene adagiato sul sedile e soccorso da un medico della polizia.

    L’ispettore muore per la manovra imprudente di un collega alla guida del Discovery? A ipotizzarlo, dopo avere letto il verbale, è adesso la difesa dell’unico indagato, il minorenne Antonio S. arrestato pochi giorni dopo gli scontri, e accusato dell’omicidio. Scrive il medico Giuseppe Caruso, nella consulenza di parte: le fratture delle quattro costole dell’ispettore e le sue lesioni al fegato sono compatibili, “con abbondante verosimiglianza, con il bordo dello sportello di un fuoristrada o dello spigolo posteriore di un identico autoveicolo”.

    Si potrebbe ribaltare dunque lo scenario proposto dalla polizia e dal pm della Procura presso il Tribunale per i minorenni, Angelo Busacca, che accusano il giovane di avere scagliato, con altri, un pezzo di lamiera contro un gruppo di agenti, tra cui Raciti, che tentavano di proteggere i tifosi del Palermo. Un gesto compiuto, come testimoniano le riprese video, tra le 19,04 e le 19,09. La partita giudiziaria ora si gioca sul terreno medico-legale. A sostegno della nuova richiesta di scarcerazione per mancanza di indizi del minorenne gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno depositato la consulenza di Caruso che demolisce le considerazioni del medico-legale del pm, Giuseppe Ragazzi. “La frattura delle coste, a maggior ragione quando le coste fratturate sono diverse”, scrive Caruso, “comporta dolori lancinanti e difficoltà respiratorie immediate e non consentono, a chiunque, lo svolgimento delle normali attività fisiche”. Come ha fatto Raciti, dunque, si chiedono i difensori, a fronteggiare gli ultras catanesi, dalle 19,08 sino alle 20,20, con quattro costole fratturate e un’emorragia al fegato senza avvertire dolori? La risposta è affidata a una nuova consulenza medico-legale collegiale, che gli avvocati hanno chiesto al gip Alessandra Chierego, con “esperti di chiara fama, non escludendo l’ipotesi di dovere chiedere la riesumazione del corpo dell’ispettore”. Oltretutto Raciti, dopo le 19,08, ha continuato il suo lavoro senza problemi, come testimonia il suo collega Lazzaro: “Mentre eravamo in macchina non ho sentito Raciti lamentare dolori o malessere”. Dopo due mesi di indagini della polizia di Catania ora il caso Raciti è affidato ai carabinieri del Ris di Parma: i risultati della nuova perizia si conosceranno entro un paio di mesi”.

  72. Sono passati 2 mesi ed ecco cosa abbiamo ottenuto fino ad oggi:

    -0 colpevoli;

    -1 capro espiatorio;

    -0 prove;

    -montagne di bugie;

    -0 immagini chiarificatrici;

    -0 corpi contundenti;

    -una marea di mistificazioni;

    -1 nuova legge anticostituzionale;

    -innumerevoli diffide ingiustificate;

    -innumerevoli provvedimenti verso innocenti;

    -milioni di euro per le ditte che fabbricano tornelli;

    -trasferte impossibili e biglietti introvabili;

    -parole di distensione per EURO 2012;

    -stadi militarizzati;

    -manganelli, gas lacrimogeni ed ora anche bombolette con spray urticanti;

    -molti dubbi;

    …ed una sola certezza:

    QUESTO CALCIO NON CI APPARTIENE

  73. Una parte dei tifosi inglesi non è stata ai patti: si sono ubriacati, non hanno aspettato la scorta che li doveva accompagnare all’Olimpico e, una volta all’interno, dopo il gol della Roma, hanno cercato di scagliarsi contro i supporter giallorossi. Gli steward hanno provato a contenerli, ma sono stati travolti, a quel punto le forze dell’ordine hanno dovuto caricare per evitare guai peggiori. E’ in sintesi quello che scrive il rapporto della Questura di Roma recapitato ieri al capo della Polizia De Gennaro e al Ministro dell’Interno Amato. E infatti, poco dopo, una nota del portavoce del Ministero rispondeva indirettamente al Governo inglese che aveva chiesto spiegazioni: «Come ha rilevato giustamente l’ambasciata britannica, i funzionari delle nostre due polizie stanno collaborando per il più oggettivo e puntuale accertamento dei fatti in relazione agli incidenti provocati dal tifo violento in occasione della partita Roma-Manchester. In queste situazioni accertare i fatti è la cosa più importante, prima di scatenare reazioni che possono comunque andare al di là del segno». «Hanno ritenuto di raggiungere lo stadio senza i previsti servizi di scorta. Così, poco prima dell’inizio della partita – recita il rapporto della Questura – un gruppo di 300 tifosi inglesi, in stato di ebbrezza, raggiunto l’Olimpico ha tentato di venire a contatto con i romanisti», rendendo necessario l’intervento degli agenti. Già, ma gli accoltellati? «In tutte le tifoserie del mondo ci sono minoranze, gruppuscoli, i delinquenti insomma – chiarisce il Prefetto Serra -, quelli che tirano fuori il coltello. Non voglio minimizzare, ma alla fine il bilancio parla di 19 feriti, dei quali i due più gravi hanno una prognosi di 15 giorni e l’altro di 8. C’erano in giro decine di migliaia di persone. Tutti gli altri se la sono cavata con prognosi dai 3 agli 8 giorni. Praticamente contusioni o escoriazioni. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire e quando si usa il manganello qualche segno resta. Pensate che si possano affrontare tifosi ubriachi e arrabbiati senza nulla in mano? La verità è che abbiamo evitato il peggio».

  74. “Che ci fanno delle tracce di vernice blu sugli scarponi e sulla maschera antigas di Filippo Raciti? Gli investigatori del Ris di Parma dovevano stabilire se l’ispettore di polizia che ha perso la vita durante gli scontri tra tifosi e forze dell’ordine a Catania fosse stato ucciso dal pezzo di un lavello impugnato dagli ultras. Invece i carabinieri scientifici più famosi d’Italia hanno sostanzialmente escluso questa ipotesi: non c’è nessun elemento che la confermi”.

    Lo sottolinea l’Exxx in un servizio in edicola domani, riferendo che i militari “hanno persino colpito per 14 volte un manichino con un oggetto identico, ottenendo lo stesso risultato: se fosse stato un uomo, sarebbe rimasto vivo”. “Le analisi degli specialisti guidati dal colonnello Luciano Garofano, incrinano – si legge- le certezze granitiche della Procura dei minori di Catania. E fanno strada a nuovi indizi, tali da rilanciare l’ipotesi di un impatto mortale con la jeep Discovery della polizia. Una tesi che il consulente della difesa, Carlo Torre, il perito di Cogne, mette nero su bianco: ‘Il complesso lesivo si adatta benissimo ad un trauma di tipo automobilistico…”.

    “Nei laboratori di Parma i misteri dello stadio Massimino si sono infittiti. I tecnici dell’Arma -riferisce l’Espresso- hanno escluso la possibilità di identificare vittima e aggressori attraverso le immagini delle telecamere. L’andamento dei tagli nella giacca di Raciti, la scarsa presenza di particelle di acciaio, l’assenza di tracce della pellicola protettiva del sottolavello e gli effetti dei test d’impatto, nessuno dei quali potenzialmente letale, inducono a ritenere che l’arma del delitto non sia quella indicata finora. E, mistero nel mistero, anche le fibre di tessuto ritrovate sullo spigolo del sottolavello non appartengono, secondo il Ris, alla giubba che l’ispettore Raciti indossava quella sera maledetta”.

    “La sorpresa più evidente -si legge- salta fuori dal campione di vernice blu prelevato dalla maschera antigas e dagli anfibi dell’ispettore morto durante gli scontri: L’analisi ha consentito di accertare che i frammenti di colore azzurro sono costituiti da una resina acrilica modificata con nitrocellulosa e con una forte presenza di biossido di titanio quale carica inorganica. La vernice sugli anfibi e la maschera è la stessa: gli investigatori del Ris hanno chiesto di analizzare anche i pantaloni ed il casco del poliziotto, che non sono stati loro consegnati. Sono tracce della carrozzeria della jeep Discovery? Il Ris promette di risolvere anche questo quesito con analisi chimico-merceologiche”.

    Tutti gli elementi raccolti da accusa e difesa, ricorda il settimanale, sono stati al centro di un acceso incidente probatorio (le urla si sono udite nei corridoi del palazzo di Giustizia) durato più di sette ore davanti al gip Alessandra Chierego, che adesso dovrà pronunciarsi sull’ennesima richiesta di scarcerazione per il diciassettenne detenuto da quattro mesi con l’accusa di omicidio volontario, presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera.

    La partita giudiziaria si gioca sul terreno medico-legale, e non a caso il professor Torre ha chiesto l’esumazione del cadavere di Raciti per compiere una serie di esami in grado di stabilire con maggiore esattezza l’orario dell’impatto mortale. La Procura, che insiste nella sua tesi, confortata dalle valutazioni del gip, del tribunale del riesame e della Cassazione che hanno finora confermato l’ordine di custodia cautelare per omicidio volontario, e considera l’esame del Ris “non definitivo”, lo colloca tra le 19,02 e le 19,11. La difesa lo sposta in avanti, alle 20,30, e punta i propri riflettori sul Discovery della polizia, impegnato in una improvvisa retromarcia per sfuggire al lancio di pietre e bombe carta degli ultras.

    Ha scritto il perito Torre: “Credo, in conclusione, che Filippo Raciti sia morto non per un’emorragia intraperitoneale conseguente alle lesioni del fegato, ma per un trauma toracico coinvolgente l’apparato respiratorio. Un trauma di tipo automobilistico”. Un trauma che, secondo la difesa, osserva il settimanale “è perfettamente raccontato nel verbale (pubblicato da L’espresso n. 14 del 12 aprile scorso) dell’agente che guidava il gippone azzurro: Innescata la retromarcia ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull’autovettura ed ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra…”.

    Intanto stamane è stata rinviata al prossimo 13 luglio la trattazione, davanti la prima sezione penale della Corte di Cassazione, della richiesta di scarcerazione del diciassettenne indagato …chi gli restituirá il tempo trascorso in carcere? che vita fará il ragazzo? mi immagino che avrá problemi, come se giá non ci fossero, a trovare un lavoro… per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti. Il giudice relatore sarà Paolo Bardovagni”.

    ASPETTIAMOCI ALTRE SORPRESE

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