Renato Curi

UNO di NOI

Terzo atto della rubrica più amata dagli ultras. Dopo Iacovone e Meroni, ecco un altro grande uomo rimasto nei cuori di chi vive 7 giorni su 7 per la propria passione. A voi… Renato Curi.

Renato Curi

Renato Curi nasce a Montefiore dell’Aso (AP) il 20 settembre del 1953 e muove i suoi primi passi nel calcio che conta con la casacca del Giulianova.


Cresciuto nelle fila del Giulianova, con la squadra abruzzese disputa 4 stagioni, dal 1969 al 1973, diventando uno dei protagonisti della promozione in Serie C dei giallorossi. Il Como non si lascia sfuggire il giovane talento e lo acquista, inserendolo nella rosa della stagione 1973/1974. Scovato da Ilario Castagner, Renato passa al Perugia. Con la maglia del Grifo approda in Serie A ed esordisce nella massima serie in un Perugia-Milan 0-0 del 5 ottobre 1975. La squadra biancorossa è la sorpresa del campionato, e sarà proprio una rete del velocissimo Renato a condannare la Juventus al secondo posto in classifica, alle spalle dei cugini granata. Il numero 8 perugino mostra tutto il suo valore e nella stagione 1976/1977 guida la sua squadra ad un sesto posto finale, che lo mette in luce per una possibile chiamata in Nazionale. Neppure il tempo di festeggiare l’ennesima "vittoria" della sua breve carriera, che il 30 ottobre 1977, in un tragico Perugia-Juventus, il suo cuore lo tradisce facendolo accasciare a terra. Sarà l’ultima gara di Renato.


Un Perugia-Juventus lo presentò alle grandi platee e sempre un Perugia-Juventus lo portò via per sempre. Al 5′ minuto del secondo tempo il corpo del giovane Curi cadde a terra senza più rialzarsi e neppure il tempestivo intervento dei medici riuscì a rianimare il numero 8 perugino. I primi ad accorgersi della gravità del fatto furono Bettega e Morini, che subito si rivolsero alla panchina biancorossa invitando in campo il massaggiatore Lucchini, il Prof. Tomassini, Palomba e Mister Castagner. Il giovane Curi fu così trasportato fuori in barella, ma i numerosi tentativi per riportarlo in vita andarono tutti a vuoto. Dopo circa un’ora fu dichiarata la morte del calciatore.

Aveva solo 24 anni, ma quella capigliatura folta e quei baffetti lo facevano già uomo. Grande uomo, in campo e fuori, centrocampista grintoso e generoso, non tirava mai indietro la gamba. Un vero modello per i giovani! Il Perugia Calcio, per ricordarlo ed onorarlo, gli intitolò lo Stadio Comunale di Pian di Massiano, che tutt’ora porta il suo nome. Indelebile il ricordo lasciato nei tifosi, che ancora oggi lo portano nel cuore!


3 pensieri su “Renato Curi

  1. grandi uomini, capaci di far innamorare le platee, uomini trascinatori attaccatiad un colore, veri begnamini,questo era anche il calcio che fu

    Oggi vedo intv gente come bettarini,beckam,cannavaro, e via dicendo,questo è anche calcio moderno, mi fanno veramente pena.

  2. Nel nome del buon vecchio calcio…adesso in campo abbiamo solo una massa di fighetti…MERCENARI SENZA ONORE!

    ONORATE LA NOSTRA MAGLIA COME ONORATE I VOSTRI STIPENDI!

    CITY of EMME EFFE

  3. Giulianova è in provincia di Teramo, in Abruzzo e non nelle Marche…

    Onore al mito…

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