La trasferta di Sora

Quel giorno di Agosto…

Ne è passato di tempo da quell’afoso giorno di agosto che mise una difronte l’altra le nostre squadre per la prima volta. Due squadre simili, entrambe eliminate in finale play off pochi mesi prima. Noi dal Cantù, estremo nord, Voi dalla Rossanese, estremo sud. Noi rossoblu, Voi bianconeri, ma maledettamente simili sotto quei colori.

Venivamo dal ritiro di Nusco, che sotto il profilo ultras non ci aveva regalato nulla, anche perché avevamo affrontato compagini senza seguito. Sapevamo che a Nola c’era qualcosa e malgrado il Ferragosto fosse alle porte, partimmo lo stesso, partimmo comunque, per un’insignificante amichevole estiva alle 17 di un torrido giorno d’estate, l’estate più calda degli ultimi anni. Sapevamo che a Nola c’era qualcosa, quel giorno capimmo che a Nola c’è tanta roba.

Sbagli un incrocio, imbuchi la prima a destra e ti ritrovi circondato da un paesaggio meraviglioso. Il primo palazzone ha un’insegna luminosa che è  tutto dire: “NUSCO”. Pensi sia uno scherzo, ti rendi conto che non lo è. Forse, se avessimo azzeccato l’incrocio e trovato un solo essere umano alle 16 e 20 di un caldo pomeriggio d’agosto capace di darci l’indicazione giusta, non staremmo qui a parlare di questo legame. Ma ci piace pensare, che anche senza presagi e segnali inconfutabili, queste due anime così diverse ma allo stesso tempo simili, prima o poi si sarebbero incontrate lo stesso.

Di quella gara non ricordiamo azioni, reti e marcatori, tant’è che per rinfrescarci la memoria, siamo dovuti andare a cercare il risultato sul motore di ricerca. Di quella gara ricordiamo a stento i nomi che vestivano la nostra casacca, ma ricordiamo come fosse ieri, che scambiammo le prime parole con colui che poi lascerà il segno nella storia dei rossoblu, ma questa è un’altra storia, anzi questa è la nostra favola e nessuno potrà cancellarla.

Di quella gara ricordiamo la fine del primo tempo, i ragazzi di Nola che si spostano verso di Noi e l’incedere dei loro passi che in quei momenti ti lascia dubbioso. E’ normale, non sai mai cosa aspettarti, ti prepari al peggio, ma poi un sorriso, altri sorrisi ed un “dai ragazzi, andiamo a bere” ti apre i palmi che avevi già serrato per difendere la tua pezza. Una birra tedesca in lattina rompe il ghiaccio, la seconda dona un po’ di frescura interna e dà sollievo alle papille.

Quel giorno bastarono poche parole e pochi gesti per capire chi avevamo difronte. Noi capimmo loro e loro capirono Noi. Nessun giro di parole, nessuna maschera, nessun elogio delle proprie virtù, bensì una lista interminabile dei propri limiti e difetti. Era come guardarsi allo specchio, ma difronte avevamo gente vera, gente come Noi.

Quel giorno, sugli spalti dello “Sporting Club” è nato un legame forte. Non un gemellaggio, quelli non ci son mai piaciuti, perché nascono per affinità politiche o rivalità comuni e sinceramente, non ci piace immaginare così il legame con i ragazzi di Nola. Con loro, ci siamo guardati in faccia dopo averlo fatto da lontano ed è bastato uno scambio di opinioni per accorgerci che non saremmo mai potuti essere rivali.

Da quel giorno, Nola e Fondi, almeno sugli spalti, sono la stessa identica cosa! Ed ecco perché, se gioisce Fondi, Nola fa lo stesso; se Nola non ride, Fondi anche. Nola e Fondi, Fondi e Nola! Ed ecco perché, in questo momento buio della storia calcistica bianconera, ancora più forte abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza a coloro che non hanno una squadra da seguire. Già, proprio così, perché il calcio moderno, tanto sponsorizzato dai media, priva nel giro di un’estate gli Essepienne della propria squadra, con un’Amministrazione assente ed un Presidente che decide di emigrare in altri lidi, portando via con sé il titolo calcistico ed i sogni e le speranze dei nostri fratelli.

Il calcio è anche questo e simili episodi non rappresentano più una novità. In momenti come questo però, viene fuori l’essenza di una frase che ti inculcano in testa fin dalla prima volta che metti piede sugli spalti: “Giocatori, Allenatori e Presidenti passano, ma gli Ultras, quelli rimangono sempre!”. Già, perché Nola non avrà una squadra, ma ha gli Essepienne!

E proprio domenica, al “Tomei” di Sora, i ragazzi di Nola erano presenti al nostro fianco, per rinsaldare un legame che il tempo non è riuscito a scalfire ed indebolire. Domenica c’erano sciarpe diverse nel settore ospiti, ma le emozioni provate erano le stesse, per tutti.

Onoriamo gli Essepienne!

Un pensiero su “La trasferta di Sora

  1. Che bella domenica di tifo vero, incessante alle volte emozionante per me. avere al nostro fianco gli amici di Nola mi ha riportato agli anni che ho seguito il Napoli tuttinsieme li abbracciati ondeggiati e accumunati dalla stessa passione.
    Grazie ragazzi della domenica passata insieme…

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