La trasferta di Mugnano(Arzanese)

Sei fondani per te, posson bastare…

“Solo gli ultras vincono sempre” è ormai frase abusata, anche da chi non avrebbe gli allori per poter proferire questo coro. Ma in fin dei conti, il panorama ultras italiano non è altro che un miscuglio di brutte copie, più o meno simili, rispetto agli originali. Copie, proprio così. Copie che non rendono onore agli originali, anzi gli fanno perder di valore. Una cosa è sicura, non ci si improvvisa ultras da un giorno all’altro.

Retrocessi, già, proprio così, ma solo per gli almanacchi. Retrocessi, già, così dicono i giornali. Altri la userebbero come scusa per restare a casa, a Noi invece sta bene così, come eterni dannati in cerca di spalti. Si parte per Mugnano, trasferta che non ci stimola nemmeno la prostata, ma si parte in sei per questa gita fuori porta, visto che sono appena novanta i chilometri che ci separano dalla piccola cittadina campana, che ospita i biancoazzurri dell’Arzanese.

Usciti a Giugliano, seguiamo le indicazioni per Mugnano, ma ci ritroviamo inghiottiti da una serie di cunicoli sui quali si affacciano file interminabili di palazzi all’apparenza disabitati. Per strada, nemmeno i gatti ci danno la precedenza. In questi piccoli paesini, anche le pietre hanno “la cazzimma”. Quì si prendono troppo sul serio, almeno fin quando sono sul balcone, poi, una volta in strada, diventano mansueti come cani castrati.

Parcheggiate le auto fuori il Settore Ospiti, iniziamo a sostenere i nostri colori. Si canta solo per Noi stessi, non certo per chi va in campo e ne prende cinque anche dalla terzultima, senza nemmeno l’onore delle armi. Dalla camionetta che staziona a pochi metri da Noi, arriva l’eco di “Tutto il calcio minuto per minuto”, a dimostrazione che in Italia non lavora più nessuno. Verso la fine del primo tempo, due ispettori sbucano fuori la porta d’ingresso e ci invitano ad entrare nel Settore Ospiti, ma rifiutiamo, coerenti fino al midollo e tale scelta si rivelerà lungimirante.

Già, perché, udito il doppio fischio dell’arbitro, proprio quando stiamo per ingoiare il primo boccone di panino vicini alle nostre auto, vediamo sbucar fuori dal settore di casa qualche “curioso” che però, al nostro “pronti, via” di un non più di quindici metri verso le loro facce, rinuncia in un baleno ai propri “sogni di gloria”. A proposito di “cazzimma” solo sul balcone…

Rimaniamo in attesa fuori il Settore Ospiti, ma i “curiosi” rimangono a distanza, per poi far ritorno nello stadio. Verrebbe da chiedersi, che senso ha cantare contro le FdO, se poi si scende a compromessi proprio con i gendarmi per poter uscire da uno stadio di C durante l’intervallo. Menomale che da Noi funziona diversamente, menomale che da Noi ogni coro ha un senso, menomale che Noi non facciamo compromessi, menomale che Noi non siamo una copia.

Terminati gli ennesimi novanta minuti di agonia della stagione e risaliti sulle auto, torniamo alla nostra bella Fondi, ma senza fretta e approfittiamo dei 20 gradi all’ombra per una sosta sul litorale domitio, a pochi passi dal mare, dove un caffè costa quanto un chilo di pane. Alla facc’ d’ ju cazz’!