In casa con l’Isola Liri

Che sarà, sarà…

“Nel mondo del calcio è sempre più difficile rimanere a galla senza affondare. Fallimenti, mancate iscrizioni, penalizzazioni, illeciti e frodi sportive sono ormai all’ordine del giorno, soprattutto in Serie C. Stagioni esaltanti e stagioni deludenti, squadre costruite per vincere che “ammazzano” il campionato, corazzate che sprofondano e “cenerentole” che stupiscono. Oggi ci sei, domani sei solo un ricordo.

Già, i ricordi. Tra le rughe dei nostri volti, ricorderemo questi anni di professionismo con gioia e lacrime pronte a scendere sul nostro viso. Tireremo fuori dai cassetti le casacche rossoblu “conquistate” per una salvezza sofferta fino all’ultima giornata, o magari per una promozione. Toglieremo la polvere da quel drappo che nel frattempo avremo appeso al muro della nostra stanza, che da quel giorno non avrà più la stessa puzza di calzini, ma quell’odore inconfondibile di trasferte.

Ci gireremo nel letto ad osservare quel metro di stoffa attaccato al chiodo, dopo anni ed anni di balaustre, da quelle di Gallicano a quelle di Campobasso, passando per Catanzaro, Avellino, Trapani, Brindisi, Perugia, Lamezia, Cantù, Bastia Umbra, Chieti, Pagani e molte altre ancora. Vederlo lì, spalle al muro, ci farà venire il magone. Ogni centimetro di stoffa ci riporterà indietro con la mente, tra chilometri, autogrill e trasferte. Sarà come osservare le rovine di una città, così mute ma piene di storia, in questo caso “storie di spalti”.

Quando ormai avremo perso il sonno, l’occhio cadrà sull’armadio, con quell’anta piena di adesivi dei gruppi ultras di tutto il Mondo, dalla Grecia alle categorie minori italiane. Troveremo il coraggio di aprire quell’anta, riportando alla luce ciò che per Noi è meglio di un tesoro. Tra i biglietti delle partite e le fanzine ormai scolorite, farà capolino quella sciarpa che per anni abbiamo portato al collo con fierezza, compagna di mille battaglie, amica leale che mai e poi mai ci avrebbe lasciato soli sui gradoni.

Andremo a dormire con quel pezzo di lana jacquard al collo, sognando torce, bomboni, fumogeni, coreografie, bandieroni, stendardi e trasferte. Come ogni sogno, ci sembrerà realtà, ma al risveglio, guardandoci allo specchio, una lacrima solcherà i nostri volti, ricordandoci che ciò che è stato non si ripeterà. Il sogno, già, questo sogno, sarà l’ultima trasferta della nostra vita, l’ultimo viaggio della nostra vita.”

Avremmo voluto parlare della partita, ma lo fanno già altri. Avremmo voluto parlare della Iacuele, ma non siamo così narcisisti. Abbiamo preferito parlare degli Ultras, agli Ultras. Chi ha letto e approvato queste righe non potrà mai essere né tesserato né fidelizzato. Chi ha compreso queste righe, continuerà a seguire i propri colori, ovunque…e, per quanto riguarda quel drappo al chiodo, mi spiace per voi, ma dovranno passare ancora molti anni prima di prendere il martello!

2 pensieri su “In casa con l’Isola Liri

  1. Grifo, ho spostato il tuo messagio quì:

    Ho letto l’articolo sulla home riguardo le vostre trasferte, ma non ricordo una vostra presenza a Perugia. Forse sarà la prossima. A proposito dovreste riuscire ad entrare senza tessera…almeno altri lo hanno fatto (Grifo)

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