In casa con il Terracina

Coerenza e stile

Era il Giugno di quattro anni fa e sugli spalti della gradinata del “Purificato” i raggi del sole arroventavano  i primi scampoli d’estate. Sul campo il Fondi fresco di Serie C, impegnato nell’inutile Poule Scudetto contro la Neapolis Mugnano di Moxedano. Sugli spalti tanto colore, bandierine, telone ed uno striscione così bello e significativo che avrebbe fatto la sua porca figura anche ad altre latitudini. Il tutto per un’inutile gara di fine stagione, senza coriandoli e telecamere…solo per Noi stessi, quasi un “premio” di onorata carriera.

All’ingresso in campo delle squadre, proprio mentre il telone veniva giù, molti di Noi sapevano che quella sarebbe stata l’ultima volta, l’ultima volta che avremmo colorato il “Purificato”. Eppure, di occasioni ne abbiamo avute tante nella stagione successiva, con un calendario che ci aveva proposto in fila indiana Avellino, Brindisi e Latina, con una Curva Iacuele che aveva risposto “presente” ed una Città che sembrava essersi svegliata dal “sonno eterno” che la contraddistingue da secoli.

Avremmo potuto stupire ogni domenica, bastava solo compilare un modello prestampato da sottoporre ai “controllori” in divisa. “Ma sì, cosa sarà mai sottoporre ad accettazione una coreografia?” avrebbero pensato altri, al nostro posto. Una coreografia, lo spettacolo più emozionante che possa essere rappresentato dallo spicchio di uno stadio occupato dagli ultras. Una coreografia, fantasia ed estro capaci di meravigliare il resto dello stadio. Una coreografia, la madre di tutti i segreti, realizzata da pochi perché pochi devono sapere. Come può una coreografia, passare sotto la lente d’ingrandimento dei nostri “controllori”? Come si può scendere a patti con chi reprime, solo per il gusto di apparire?

Scegliemmo di non dichiarare striscioni e pezze, riuscendo solo in rare occasioni ad appenderle alla balaustra. Scegliemmo di non realizzare alcuna coreografia, neppure per le grandi occasioni, quando gli occasionali diventano “ultras” e gli ultras si lodano di numeri e presenze massicce. Scegliemmo di andare avanti per la nostra strada, rinunciando a prime pagine, lustrini e papillon. E se oggi ci chiedessero se rifaremmo la stessa scelta, non ci penseremmo su due volte…”certo che rifaremmo la stessa scelta!”.

A distanza di ormai quattro anni, siamo tornati a colorare il “Purificato”, tenendo fede al nostro modo di essere, che potrà anche non piacere, ma che ci inorgoglisce, perché Noi non dobbiamo piacere ad altri, ma a Noi stessi.

La “colletta” in Curva per racimolare i fondi necessari; la spesa parsimoniosa come “casalinghe incallite”; i rulli, i guanti e l’acquaragia; la vernice che fa le bolle  e non si secca; la bobina di carta e lo scotch a prova di incisivi; l’idea dalla quale parte tutto; le solite preoccupazioni ed i soliti dubbi; la manodopera che latita e la mano di tutti; il freddo della sera ed il raffreddore che scompare dopo aver sniffato lo smalto; le pedate sul bianco ed i contorni fatti a mano; la corda che non basta, ma la si fa bastare; l’attesa ed il sonno perduto; il tempo clemente e gli scongiuri; l’idea che si realizza; gli umori contrastanti e “i sciarr”; il tempo che passa e la gara che si avvicina; l’entrata in campo ed il via allo spettacolo; le grida, i cori e tutto ciò che una coreografia ti lascia dentro, compreso lo sguardo ammirato di chi è in campo.

Retrocessi nel peggior modo possibile dopo tre stagioni di merda in C; settimi in classifica; lontanissimi dai primi ed ormai lontani anche dai play off; nel peggior momento dei nostri dieci anni di vita…ecco di cosa siamo capaci! Ecco chi sono gli Ultras della Iacuele!

Un pensiero su “In casa con il Terracina

  1. spettacolare da brividi erano anni che …… e mi mancavano anche le nostre discussioni su come fare come impostare…..
    DOVE VADO STO!

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