In casa con il Pontedera

Indossate la storia, onoratela!

Fino ad ora, avevamo deciso di attendere la fine della stagione e poi, a bocce ferme, tirare le somme e “tirare le orecchie” a più di qualcuno. Non vi preoccupate, non abbiamo cambiato idea, siamo uomini di parola Noi, sarà così fino a Maggio, continueremo a sostenervi fino all’ultimo secondo  di gioco dell’ultima partita di campionato. Anche perché, essendo sinceri, ci siamo detti che non avrebbe avuto alcun senso peggiorare una già drammatica situazione, che vede nella classifica deficitaria solo l’apice della miriade di “fallimenti” stagionali. Società, allenatori, giocatori, nessuno escluso!

Fino ad oggi, fino a questo momento in cui scriviamo queste parole, ci siamo scagliati contro dirigenti ed allenatori, per un motivo o per un altro, sempre per tutelare il nostro amore verso questi colori e verso questa Città. Nemmeno una parola per voi giocatori, lasciati tranquilli di continuare il vostro mestiere senza intercessioni e pressioni.

Il risultato, è stato quello di vedere una squadra, quella scesa in campo domenica contro il Pontedera, senza mordente, senza cattiveria, senza orgoglio, senza la consapevolezza di indossare una maglia da onorare, insomma, una squadra ‘senza palle’.

Per onor di cronaca, va detto che fino alla gara di domenica, nelle partite precedenti, avevamo visto in campo una squadra per nulla arresa, che solo la sfortuna le ha evitato di vincere anche contro avversari più quotati. Ma domenica si è toccato il fondo, con una squadra che non vede l’ora che arrivi la retrocessione matematica.

Quello che segue vuole essere un monito per chi, ogni domenica, indossa la nostra maglia rossoblu. Naturalmente, le parole che seguiranno, sono rivolte non solo agli odierni ‘professionisti’ che vestono la casacca del Fondi, ma a tutti coloro che oggi ed in futuro hanno o avranno l’onore di poter dire un giorno, di aver giocato con questi colori addosso.

Quella che, con molta disinvoltura, è ripiegata sulla panca dello spogliatoio un’ora prima dell’inizio della partita e che, con altrettanta disinvoltura, indossate senza un minimo di orgoglio, rappresenta per chi vi scrive, un oggetto di culto, un qualcosa da venerare, al pari di Dei e Santi! Quella toppa cucita sul petto e sul pantaloncino è un simbolo con 90 anni di storia calcistica alle spalle, 90 anni di categorie infime e pochi giorni di gloria, ma 90 anni di passione per il gioco del calcio, 90 anni sono in pochi a poterli vantare! Quella alle spalle di una delle porte del “Purificato” è la Curva Iacuele, gente fiera, che una tessera anticostituzionale tiene lontana dai settori ospiti, ma che testardamente vi segue ogni domenica, tra mille sacrifici, senza dubbi, senza ripensamenti, malgrado sappia già dalla partenza che non potrà mai entrare in uno stadio in trasferta! Quelli che portate addosso sono i colori del nostro amore, i colori dell’unica non donna che ci fa battere il cuore, colori per voi uguali agli altri, ma per Noi unici ed inviolabili!

Giocate con l’orgoglio ed avrete la nostra riconoscenza, altrimenti, se non vi sentite all’altezza, andate via, di voi possiamo fare anche senza! Non vi chiediamo di salvare la categoria, non ci interessa, vi chiediamo di salvare la faccia ed onorare la maglia!