In casa con il Palestrina

Botte prima degli esami

Ci sono domeniche nelle quali il risultato del campo conta davvero poco. Terminati i novanta minuti ti rimane dentro qualcosa che non ti farà dormire la notte, pensando e ripensando, senza darti pace, cercando di trovare la giusta posizione sul materasso e l’angolo di cuscino più caldo.

Linee del campo, bandierine, pali, traverse, reti e marcatori non ti tormentano così come invece sta facendo questo assillo, che ti è venuto a cercare non appena è iniziata la battaglia sul prato verde. Hai ascoltato lo speaker del “Purificato” proferire parole strane e maleodoranti di denaro. Hai fiutato nell’aria una puzza inconfondibile di “marcio”, come quando il limone che splende sul tavolo in cucina, nasconde muffa grigioverde nella parte che il tuo occhio non vede.

Marcio, c’è del marcio in quello che hai appena udito provenire da quel megafono e lentamente le tue narici ti aprono gli occhi e la mente, realizzando tutto. Furbi si credono questi impostori, che forse scambiano Noi per quelli che comodamente siedono sotto la tribuna centrale, ad un passo dal “regista” di questo film grottesco che sta per iniziare.

Furbi, molto furbi, credono di avercela fatta sotto il naso, ma sbagliano di grosso. Noi non resteremo mai seduti a guardare questo spettacolo indecoroso. Noi siamo figli di questa Città e custodi di questa maglia “rossoblè”, così come la chiamavano i nostri nonni, così come vogliamo che rimanga, ora e per sempre, così che i nostri nipoti ed i nipoti dei nostri nipoti possano amarla come l’amiamo Noi!

Di mercanti, nel calcio del ventunesimo secolo, ne siamo pieni, tanto che non ce ne meravigliamo più. Ma qui non si tratta di mecenati pronti ad investire per il bene comune e per un ritorno economico personale, qui si tratta di ben altro. Qui c’è qualcuno che ha venduto 92 anni di storia come due casse di zucchine al MOF. Qui c’è qualcuno che ha voluto far entrare in casa nostra perfetti sconosciuti, pronti a fare di una gloriosa squadra di calcio un proprio giocattolo. Qui c’è qualcuno che fino ad oggi si è occupato di lauree ed oggi vuole avere i “galloni” per poter decidere le sorti di una squadra di calcio.

Capiamo benissimo che, questi signori, volutamente con la “s” minuscola, credano di poter comprare una Società così come si comprano attestati e qualifiche, ma nel calcio non funziona esattamente così. Nel calcio non si paga la Commissione per passare l’esame, nel calcio non si mostrano le tette al Professore per avere un trenta con lode.

Il calcio è altra cosa, assai lontana dalla vostra concezione di business e buste gialle piene di bigliettoni. Se volete veramente investire e far conoscere il vostro “nome”, già rinomato sulle maggiori testate di cronaca nazionale, avete la possibilità di spendere i vostri soldi e quindi quelli dei vostri studenti in sport quali il basket o la pallavolo, che hanno sicuramente più bisogno del calcio e che permettono di cambiare colori sociali e denominazioni purché si faccia “sport”. Non lo sapete, ma ve lo diciamo Noi. Da quest’anno la Lega Pallavolo Italiana ha deciso che copierà il “modello NBA”, con la possibilità di acquistare le licenze che permetteranno a città che non hanno mai avuto nemmeno una squadra di pallavolo, di poter disputare il massimo campionato. Ecco! Buttatevi nella pallavolo!

Quello che sta per accadere al nostro Fondi è già accaduto altrove. E’ accaduto a Salisburgo nel 2005, dove l’Austria Salisburgo si è trasformata nella Red Bull Salisburgo, cambiando i colori sociali dal viola al biancorosso, per volere della nuova proprietà. Qualcosa di molto simile è accaduto nello stesso anno anche alla gloriosa Lodigiani, che ha visto crescere talenti come Di Michele e Toni, prima di cadere nell’anonimato con la nuova denominazione Cisco Roma.

Quello che sta per accadere a Fondi è qualcosa che con il calcio non c’entra nulla. Un lurido gioco di potere, uno scambio di favori sottobanco, così come copiare da un libro durante un esame. Ora però, fossi in voi, mi preoccuperei, perché saremo Noi a tenervi d’occhio e toccherà a Noi giudicarvi. Copiare non servirà a nulla, cari faccendieri!