In casa con il Milazzo

Cambiare rotta!

Dopo gli ettolitri di acqua piovana caduti sulle nostre teste nella sfortunata trasferta di Isola Liri, ritorna prepotentemente il mal tempo e con esso altri ettolitri di acqua ed un’altra sconfitta, la decima stagionale. Sembra quasi che debba ritornare il sole, sul “Purificato” e non solo, per tornare a gioire e sperare in una salvezza senza patemi d’animo e senza ricorrere alla lotteria dei play-out.

Inutile nasconderlo, per la prima volta dai tempi dello spareggio con il La Rustica (avete capito bene, La Rustica), ci ritroviamo nuovamente a lottare per la tanto agognata salvezza. Allora si parlava di Eccellenza, con una benedetta traversa al novantesimo che ci salvò dal baratro della Promozione; oggi si parla di Serie C, una categoria che la Città non merita ma che comunque deve essere tenuta stretta con i denti, in tutti i modi, tutti! L’anno scorso, prima il Catanzaro e poi il Pomezia hanno tolto le castagne dal fuoco a molte compagini, compresa la nostra, imbottita di “prime donne” per le quali il calcio giocato era solo un lontano ricordo. Oggi, sembra che le cose siano cambiate, in campo scendono degli uomini e non delle checche, proprio per questo motivo ci aspetteremmo di più da chi calpesta il manto verde.

Giovani di belle speranze, ma che per un motivo o l’altro ancora non sono esplosi, di cui si dice un gran bene e con un grande avvenire…così li presentavamo nei primi giorni di agosto, quando tra un’amichevole e l’altra, iniziavano a sbarcare nel ritiro di Città della Pieve. Ora tocca a loro tener fede agli impegni presi; tocca a loro giocare con grinta ed orgoglio per questi colori che indossano; tocca a loro dimostrare che quelle da Noi scritte non rimangano solo belle parole senza fatti che le dimostrino; tocca a loro andare oltre l’età anagrafica ed iniziare a ragionare e giocare da campioni.

Fino ad ora l’impegno non è mai mancato, il sudore sulle maglie c’è stato, ma ciò che chiediamo è di buttare il cuore oltre l’ostacolo; di lasciare alle spalle una prima parte di stagione che ha avuto più ombre che luci; di andare oltre infortuni e squalifiche che in fin dei conti fanno parte del gioco; di iniziare a capire quanto sia importante indossare una maglia storica come quella rossoblu; di iniziare a capire, che rappresentano in campo, chi in curva li sostiene e lotta al loro fianco.

Ci aspettiamo un cambio di rotta repentino, che possa farci mangiare il panettone senza l’assillo di togliere la frutta candita. Ci aspettiamo che questa nave torni a solcare acque tranquille, senza iceberg e scogli, seguendo la rotta tracciata dal vento che gonfia le vele, verso nuovi orizzonti che significano “salvezza”. Noi ci crediamo!