In casa con il Melfi

C’è da soffrire!

Un proverbio cinese dice così: “Il gatto desidera i pesci, ma non vuole bagnarsi le zampe”. Crediamo di aver reso l’idea, anche perché, frase migliore non potrebbe riassumere il comportamento di coloro che sono Fondani solo sulla carta d’identità e che ad ogni sosta della Serie A tornano a popolare il “Purificato” con il loro accredito fresco di stampa. Già, gli accrediti, un centinaio ogni volta che il Fondi gioca in casa, che sia domenica o mercoledì, poco importa e poco cambia, sta di fatto che un centinaio di “predestinati” devono gustarsi la partita senza alleggerire il portafoglio. Se poi a ciò, si aggiunge il fatto che gli stessi “baciati dalla fortuna” sono anche coloro che più si “animano” sulle tribune per un tiro sbagliato o un’occasione persa, vuol dire che qualcosa non va. E già, perché oltre alla “visione gratuita”, forse concessagli da chissà quale “divinità nostrana”, pretendono anche bel gioco, goal e soprattutto vittorie, ma non azzardatevi a chiedere loro di che colore sia fatta la maglia del Fondi, non saprebbero rispondere.

E allora ci chiediamo e vi chiediamo: “Possibile mai, che chi sacrifica le proprie giornate lavorative per una passione; chi macina chilometri sotto neve e pioggia; chi paga senza fare drammi il proprio biglietto, non pretenda nulla in cambio, o meglio, solo la maglietta sudata; e invece chi sa solo offendere e risparmiare vuole in cambio del niente che dà vittorie su vittorie e magari anche la Serie B!?!” – “Veramente, questi signori con la “s” minuscola credono di potersi definire tifosi del Fondi?” “Hanno mai messo la testa al di fuori dell’Appia o hanno mai oltrepassato gli Aurunci e gli Ausoni?” – “Hanno mai potuto udire come le Tribune Centrali di Campobasso, Chieti e Lamezia sostengono il proprio undici in campo?” – “Hanno mai visto come a Trapani, a Matera e a Melfi i tifosi arrivano allo Stadio con oltre un’ora di anticipo?” – “Hanno mai tifato veramente per i rossoblu o solo quando gli “scioperanti super pagati” glielo hanno permesso?” – “Sanno cosa significhi tifare la squadra della propria Città?” Beh, Noi crediamo che un NO secco vada bene per tutti questi quesiti e che non ci sia nemmeno il pericolo di un contraddittorio.

Insomma, qui più non danno niente e più chiedono; più passano le domeniche davanti a Sky e più pretendono; più stanno in silenzio e più vogliono vincere; più insultano e più vorrebbero gioie e vittorie. Ma sappiamo benissimo che tutto ciò non accade solo a Fondi, ci rendiamo conto che questa è una pratica comune in questo calcio moderno quanto malato dei nostri giorni, ma non per questo dobbiamo comprendere chi chiede senza dare.

Giunti ad un passo dal primo quarto di stagione, con alle spalle trasferte e chilometri, gioie e dolori, pareggi e sconfitte, possiamo tranquillamente affermare che il Fondi, il nostro Fondi ha bisogno di sostegno, ora più che mai, ora come mai prima d’ora. La scorsa stagione ha fatto credere a gran parte dell’ambiente che i campionati si possono giocare anche con una gamba in campo ed una alla Stanley, ma questo, di campionato, non è nemmeno lontano parente del teatrino andato in scena la scorsa stagione. Il ruolo di comparse sembra stare stretto a tutti, nessuno vuole accontentarsi del gol della bandiera ed al primo errore ci tocca segnare una rete sul tabellino degli avversari. La C, la Serie C è così, bella ma difficile, un po’ come quella donna che ci fa perdere la testa ma che nemmeno rose rosse e cioccolatini le faranno cambiare idea. Noi, i Fondani tutti, la Squadra e la Società dovremo essere bravi a saperla “corteggiare”, cercando, per quanto più tempo ci sarà possibile, di tenercela stretta.