In casa con l’Arzanese

Carattere
ed abnegazione

C’eravamo lasciati un po’ di tempo fa, con le facce deluse da un torneo-farsa e dopo quasi quattro mesi torniamo a parlare di Campionato. Nel frattempo, sono cambiate molte cose, ad iniziare dai volti nuovi arrivati a sostituire in campo, speriamo in meglio, chi ha abbandonato la barca verso nuovi approdi e nuovi “tesori”. La tragicomica scorsa stagione ha indubbiamente lasciato il segno e non sarà facile far ri-innamorare un pubblico che alla prima occasione ha preferito l’HD alle gare del “Purificato”. Anche perché, diciamocela tutta, non sarà uno sciopero milionario della Serie A ad allontanare il pubblico dalle TV e a farlo avvicinare alle piccole realtà, basterà un gol del campione di turno per dimenticare le “moine” di chi guadagna milioni di euro.

Sulla poltrona della Presidenza si è seduto un giovane imprenditore, pimpante e gagliardo, che ha finalmente ripetuto ciò che Noi “urliamo” da tempo, ovvero il disinteresse della Città verso la Squadra. Nelle sue parole abbiamo letto tanta voglia di fare e forse anche un po’ di emozione, ma solo il tempo dirà se le sue idee rappresenteranno il futuro dei rossoblu. Nuova linfa in Società quindi, in un periodo in cui fallimenti e crisi societarie sono all’ordine del giorno, anche se il punto debole rimane sempre quella “approssimazione” che accompagna un po’ tutto l’ambiente Fondi Calcio. Non è un mistero, lo si evince anche dalle piccole cose, come ad esempio dalla Presentazione della Squadra in un giorno lavorativo di fine estate quasi “nascosti agli occhi della gente”.

In panchina, il duo Parisella-Marini, è ottimo in prospettiva futura e credenziali, ma pecca forse sull’aspetto caratteriale, anche se dopo la prima gara contro l’Arzanese è venuto fuori un Fondi tutto cuore ed orgoglio, lontanissimo parente di quell’Armata Brancaleone “targata Trillini” che lo scorso anno ha aspettato solamente la fine del Campionato. Insomma, sembra che gli ingredienti per “fare bene” ci siano tutti, basterà solo miscelarli con cura, senza fretta e senza assilli che provengano dall’alto.

Già, perché in campo si è rivisto quel “carattere” andato smarrito da più di un anno tra i fumi inebrianti della “salvezza sicura”. Abbiamo rivisto giocatori capaci di recuperare uno svantaggio pesante in pochi minuti; un lungo assedio senza sosta; sudore sulle maglie stile Catania e sulle fronti; calzettoni strappati e pantaloncini sporchi di terra; tenacia, caparbietà e quel pizzico di cattiveria che non guasta mai e che spesso intimorisce gli avversari, con quel “a Fondi non si passa!” che speriamo diventi realtà come ai tempi della Serie D.

C’eravamo lasciati un pò di tempo fa e ci ritroviamo adesso, dopo quasi quattro mesi con uno scenario totalmente diverso, tutto diverso da prima, tutto è cambiato, tutto tranne l’unica certezza di sempre, tutto tranne Noi, Noi che ancora lottiamo e speriamo, Noi che mai molleremo, Noi ancora senza Tessera, NOI…CURVA IACUELE!