11 in campo e fuori…

Sarà che si è sempre detto che la Sardegna non è terra per visitatori; sarà perché forse ci portiamo dietro una nomea che negli ultimi mesi ci ha fatto appellare “mafiosi” anche ad Olbia, sta di fatto che qui su questa bella isola sembra non esserci spazio per chi viene dalla terraferma. E ce ne accorgiamo, ancora una volta, al nostro arrivo nella terra dei quattro mori, quando ad accoglierci ci sono dei pessimi sguardi e l’immancabile freddo mattutino. La cabala impone lo stesso bar, le stesse colazioni e ahinoi la stessa diffidenza da parte dei proprietari, ma ormai ci si è fatti il callo, ormai siamo di casa, o quasi. La strada che porta a Castelsardo è lunga e tortuosa e decidiamo così di metterci subito in viaggio, tra rocce e curve infinite, che di primo mattino non sono certo un toccasana. Telti, Calangianus, Tempio e Perfugas ci passano avanti con ancora gli occhi assonnati e dopo due ore di tornanti siamo baciati dal sole che illumina “la Sperlonga di Sardegna”.

 

E’ ancora la cabala a convincerci che è il momento di fare una gran bella sorpresa all’albergo che ospita i rossoblu e così, ne approfittiamo per dimostrare ancora una volta che Noi ci siamo, anche oltre il Tirreno, con qualsiasi mezzo, con pioggia, vento e sole, ancora al fianco di quella gloriosa maglia. Terminata poi la visita di cortesia, ci dedichiamo finalmente a noi stessi e finalmente troviamo anche qualcuno che ci degna di una parola, perfino di un sorriso, in fin dei conti ovunque ci sono persone ospitali. Nel cielo batte forte un sole primaverile, ci accompagna nel visitare questo piccolo gioiello della natura, sbucano qua e la anche degne rappresentanti del sesso femminile ed alla fine non ci si può proprio lamentare.

 

Nel frattempo decidiamo di raggiungere lo Stadio, bello e accogliente, con Tribuna Stampa, seggiolini e Settore Ospiti come Lega comanda e che chissà quando vedremo a Fondi… se mai lo vedremo. Dicevamo, un bell’impianto, confortevole, che Noi decideremo di non visitare. E già, perché decidiamo di seguire la gara dietro una delle due porte, con solo una rete a dividerci dal campo di gioco, convinti delle nostre scelte e decisi nel non sottostare a ridicole costrizioni che in Serie D non esistono e non possono essere attuate. Consci che in pochi avrebbero preso questa decisione dopo tutte queste miglia nautiche e tutti questi tornanti, Noi rimaniamo fedeli a quel modo di pensare ed agire che vede oggi sopravvivere chi non ha mai abbassato lo sguardo. E mentre c’è chi infanga questo Mondo Ultras e si rende sempre più ridicolo, Noi continuiamo per la nostra strada, dimostrando con i fatti e non con la vernice, che la parola Ultras non ha ancora perso del tutto il proprio significato.

 

Prima Improta e poi Balzano, firmano l’ennesima vittoria dei rossoblu, scesi in campo convinti di fare risultato e capaci di impressionarci, giocando una delle più belle gare della stagione, con le eccellenti prove di Ambruoso, Celli, Festa e del rientrante Fiore, per l’occasione anche capitano. Insomma, anche questa volta possiamo ripartire col sorriso sulle labbra e con la convinzione che chi indossa quella maglia, lo fa con passione ed abnegazione.

 

Rientrare dopo una trasferta così, esaltante sotto tutti i punti di vista, fa dimenticare anche la stanchezza, ma qualcuno crolla lo stesso tra le braccia di Morfeo, altri tra quelle di Bacco e c’è chi ancora sogna di cadere tra quelle della giovane mamma seduta più avanti, ma invano. Si torna a casa felici per un’altra vittoria, contenti per quel primato mantenuto e orgogliosi dell’ennesima trasferta timbrata.

NOI NON SIAMO CARTA&VERNICE!!!