Massimo Palanca

UNO di NOI

C’eravamo lasciati qualche settimana fa col mitico Zigoni e torniamo oggi a riproporvi un altro grande campione del passato, amato e idolatrato dai propri tifosi per un motivo o per un altro. Signori, eccovi O’Rey! A voi…


Massimo Palanca

Nasce a Loreto (An) nel 1953, dove muove i suoi primi passi nel mondo della palla rotonda. Nei primi anni settanta inizia la sua carriera da professionista in C, prima tra le fila del Camerino e successivamente con la maglia del Frosinone. Da qui la vera ascesa.



Con i canarini si mette in mostra totalizzando 17 reti in 38 partite. Nella stagione 1974/1975 passa al Catanzaro e si laurea capocannoniere della Serie B con 18 centri. Il Catanzaro raggiunge la Serie A e nella stagione 1980/81 grazie alle 13 reti di Palanca riesce a chiudere il campionato con uno storico 7° posto finale. Rimangono nella memoria di tutti, catanzaresi e non, le tre reti segnate allo Stadio Olimpico durante l’incontro Roma-Catanzaro del 4 marzo 1979, finito 3-1 per le aquile giallorosse. Ciò che colpisce però non è solo il risultato finale, ma la semplicità con cui Massimo spedisce in rete la palla direttamente da calcio d’angolo. Il gol segnato dalla bandierina non è casuale per quello che a Catanzaro viene definito "L’Imperatore" della Curva Ovest. In carriera ne segnerà quasi una dozzina simili con quel piedino numero trentasette.




Per tutelare quel piedino magico le sue scarpette vengono confezionate per lui direttamente dalla "Pantofola d’Oro", la stessa che alla fine degli anni cinquanta aveva come clienti campioni di massimo livello quali Charles e Sivori. E’ stato il miglior cannoniere del Catanzaro in Serie A con 37 reti. Le sue presenze complessive in giallorosso sono 195, le reti 70. L’esordio nella massima serie avviene il 3 ottobre 1976 in Catanzaro-Napoli terminata a reti bianche. Nella stagione 1981/82 viene ceduto al Napoli dove non riesce più a realizzare i colpi che lo avevano reso famoso fino ad allora. Segna un solo gol e l’anno successivo si trasferisce al Como in Serie B, dove la situazione non cambia. Decide così di far ritorno nella città partenopea, ma nascono alcune incomprensioni con l’allenatore Rino Marchesi che non lo aiutano certo a ritrovare la forma. Viene così ceduto al Foligno in C2, dove nel biennio 1984-1986 realizza 18 reti in 47 gare.



Nella stagione successiva riprende la via della "sua" Catanzaro e trascina i calabresi alla promozione in B con 17 reti in 29 gare. Con i giallorossi disputa altri tre campionati nei quali realizza 28 reti e colleziona 97 presenze, mancando per un misero punto, nella stagione 1987/88, il ritorno in A con le aquile. Nel 1990 dà l’addio al Catanzaro, che coincide anche con l’addio al calcio giocato. Tuttora è Direttore Tecnico di una società marchigiana e vive a Camerino, dove gestisce un negozio di abbigliamento. Alto 169 cm e dai caratteristici baffi molto folti, aquisì particolare fama per le sue marcature su calcio d’angolo, capaci di spiazzare i più bravi portieri della sua epoca e fu soprannominato Piedino per via del suo piede che misurava solo trentasette. Lode a Palanca.

4 pensieri su “Massimo Palanca

  1. questo giocatore era un vero fenomeno, peccato che sono nata troppo tardi per ricordarmelo, vedevo le sue partite in tv ma aveo poco piu di 2 anni!ma per me resta e resterà sempre il numero 1!!! ti voglio unmondo di bene ZIO!

  2. MASSIME’, TI ASPETTIAMO IL 3 MAGGIO A CATANZARO PER IL DERBY CON IL COSENZA. BASTERA’ SOLO LA TUA PRESENZAPE TERRIFICARLI………….

    PER SEMPRE NEI CUORI DEI TIFOSI DEL CATANZARO.

    SOLO TU O’REY IMPERATORE DELLA OVEST

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