A noi della partita
non ce ne frega un cazzo!
La trasferta di Selargius, la quinta in stagione in terra sarda, inizia circa una settimana prima il suo culmine, quando nulla fa presagire un possibile anticipo al sabato e tutte le rassicurazioni ci indicano nella domenica il giorno nel quale si svolgerà la tredicesima di ritorno. Il numero ‘13’ potrebbe rappresentare un cattivo presagio, ma scaramantici non siamo e andiamo avanti senza indugiare.
Si rompono i salvadanai e si sfilano i bigliettoni dalle pagine del vecchio libro di Algebra, che da un bel po’ raccoglie i risparmi di una vita e li nasconde alle pupille nelle serate un po’ così, quando tutto sembra calamitarti lì sulla libreria.
Veniamo dissanguati da un biglietto a/r Ciampino-Cagliari, che di solito non va oltre i cinquanta euro, ma che paghiamo tre volte tanto perché la nostra ‘proverbiale fortuna’ vuole che nello stesso giorno ed alla stessa ora si giochi Cagliari-Roma. Riusciamo ad accaparrarci gli ultimi posti disponibili sugli unici voli utili per poter raggiungere la Sardegna, visto che quella che dovrebbe essere la compagnia di bandiera, ovvero l’Alitalia, fa alzare in volo il suo ultimo boeing di giornata alle 17. Ecco, nella nostra tombola abbiamo anche il ‘17’, ma non ci facciamo intimorire. Ma ancora credete a queste cose?
Biglietti alla mano e sorriso stampato sul volto per esser riusciti a far nostri gli ultimi posti, non rimane che attendere con trepidazione la domenica. Questo è l’unico pensiero che ci balena in testa, almeno fino a giovedì, quando arriva l’ufficialità: Selargius-Fondi si giocherà sabato! Ecco, siamo fottuti!
Ora, non sappiamo se avete mai avuto a che fare con un cambio di biglietto aereo, ma se per caso avete avuto la nostra stessa ‘fortuna’, saprete sicuramente che conviene farne di nuovi piuttosto che cambiare un solo connotato su una prenotazione. Per curiosità e solo per essa, chiediamo quanto verrebbe a costare un giochetto del genere e la risposta è qualcosa come due bigliettoni verdi a testa!
Per ‘manifesta indisponibilità’ si opta per il piano B, che prevede l’acquisto di biglietti nuovi di zecca, ma nel frattempo, a sole quarantotto ore dal sabato, i prezzi sfiorano quelli di una bottiglia di Dom Pérignon.
Abbiamo già speso un botto, senza riuscire a chiudere il cerchio e tra appena undici giorni saremo chiamati a presenziare in quel di Porto Torres, per la ‘gioia’ dei nostri miseri risparmi. Tra undici giorni, precisamente il ‘17’, giovedì 17, giorno lavorativo e quindi niente lavoro e quindi niente paga e quindi ‘cazzi amari’!
Si opta per il piano C, c come “cazzi nostri” perché se la Società ha scelto di giocare al sabato, senza preoccuparsi minimamente dei nostri soldi andati in fumo. E’ giunto il momento di pensare a Noi stessi, fregandocene del fatto che i rossoblu scenderanno in campo senza nessuno di Noi sugli spalti.
Del Fondi che gioca e vince di sabato al “Porcu” di Selargius, ne facciamo a meno, almeno per una volta. Noi, invece, sveglia alle 05:00 del giorno dopo e partenza destinazione Ciampino, con tanto di pezza e sogni nello zaino. Partiamo col sorriso tra i denti e la passione di sempre, ma ad attenderci non ci saranno partite da seguire e rossoblu da sostenere. Ma non ce ne frega un cazzo e partiamo lo stesso!
La Ryanair mette a dura prova gli ‘over size’ e se soffri di claustrofobia vomiti appena prendi posto. Le hostess ti venderebbero anche il culo se i bagni permettessero amplessi e quella lì con gli occhi verdi è da quando siamo saliti che non faccio altro che fissarla. L’altra, invece, sembra averla d’oro tanto è concentrata in quello che fa, come se a muovere le braccia e fare avanti e indietro tra le file di sedili fosse cosa assai difficile.
Nemmeno terminiamo di leggere il magazine di bordo che già siamo dall’altra parte del Tirreno, dove cerchiamo di staccarci nel più breve tempo possibile dal resto dei passeggeri, che sono in larga parte ultras giallorossi, così da evitare controlli, ma non riusciamo a sfuggire all’occhio della telecamera che una solerte funzionaria della digos ci punta addosso con avidità.
Prendiamo il primo bus ed in venti minuti scarsi siamo in Città, dove la ‘nuvola Fantozziana’ non ci abbandona nemmeno per un attimo, bloccando prima i mezzi pubblici fino alle 11:30 per via della maratona cittadina e poi rendendo inutilizzabili i nostri ticket per il Cagliari-Selargius dell’Arst che di domenica non effettua corse. E’ qui che capiamo che una grattatina di coglioni può essere più efficace di un ferro di cavallo come portachiavi.
Una volta a Selargius, ci muoviamo come se nessun anticipo avesse mandato all’aria i nostri piani ed alleviamo i ruggiti dello stomaco in un generi alimentari lì vicino. Peccato solo essere arrivati tardi per una gara di allievi disputata affianco al “Porcu”, ma a quel punto, sarebbe stato davvero troppo.
Tornati a Cagliari, ci sollazziamo seduti ad un bar, mentre dei rom si immortalano con dei selfie e dei punk si pisciano addosso. Per la prima volta e con gran goduria, apriamo e leggiamo L’Unione, che non può far altro che dare spazio alla vittoria dei rossoblu. Per la prima volta non dobbiamo sorbirci i suoi ‘partigiani pronostici’. Prima di tornare ad Elmas, c’è tempo per una Ichnusa bella fresca, sorseggiata all’ombra di Piazza Yenne, osservati a distanza dalla statua di Carlo Felice.
Per rimanere in tema ‘capitano tutte a Noi’, ci si mette anche il rilevatore termico dell’aeroporto, che vede nelle nostre scarpe un potente agente chimico e ci costringe a camminare scalzi sotto il metal detector. Roba da matti, ma non è ancora finita! Già, perché a bordo siamo seduti affianco ad una suora che, credendolo forse un dono di Dio, si siede proprio al mio posto, sfalsando la fila e costringendo una donna sui quaranta a sedere altrove. Come se non bastasse, la suora russerà per tutto il viaggio e menomale che ad interrompere il sonno ci penserà il pilota che non ha ancora tanto chiaro il concetto di “atterraggio”.
Assonnati e sfortunati, mettiamo i piedi a terra col sorriso sulle labbra, perché un altro viaggio è andato, un’altra trasferta è finita e poco importa che non c’era nessuno ad aspettarci, poco importa che non abbiamo visto un solo minuto di partita, poco importa che non abbiamo esultato e gioito, perché in fondo è altro che ci interessa, perché a Noi della partita non ce ne frega un cazzo!