Archivi del mese: Gennaio 2013

La trasferta di Poggibonsi

Malgrado voi

“Partirono in due ed erano abbastanza…” proprio come quella famosa canzone di Venditti del 1978, che racconta delle sue peripezie con l’amico De Gregori. Un viaggio, l’ennesimo, sulle strade d’Italia, tra panorami mozzafiato, sali&scendi, ponti, viadotti, autostrade, in giro a cercar gloria ed onore, tentando l’ingresso negli stadi del girone.

Poggibonsi, Toscana, incastonata come un diamante tra Siena e Firenze, chissà quante ne avranno vissute da queste parti ai tempi dei Guelfi e dei Ghibellini. Ma bando alle ciance e si parte anche stavolta, altrimenti quando cazzo passerebbe la domenica senza far nulla!?! Ci rimbocchiamo le maniche, si fa il pieno di benzina, di sacrifici, di affettati sottovuoto, di amuleti e si parte, con un sole primaverile sopra le teste e con il morale di poco sopra i calzini.

Risulterà azzeccata la scelta di anticiparci sull’orario di partenza, così quando si è sulla strada ne approfittiamo per qualche sosta in più. Non so voi (ci riferiamo a chi non si è tesserato), ma a Noi viene una tale tristezza quando all’Autogrill incrociamo transit pieni di occasionali travestiti da tifosi, tutti con un motivo buono per essere derisi, con quei ridicoli cappelli da giullare, quelle magliette da bancarella e quelle sciarpe di raso inguardabili…che a vederli gli mancano solo le “vuvuzelas”.

Pur “timbrando” quasi ogni “punto ristoro” che incontriamo per strada, arriviamo con un quarto d’ora d’anticipo rispetto al fischio d’inizio, roba che nemmeno quando si era in Eccellenza si è mai vista. Botteghino chiuso, entrata ospiti barricata…per poi aprirsi “miracolosamente” quando c’è da guadagnare bei soldoni…eh, che brave ‘ste Società! Ma potrà mai turbarci uno scenario del genere? Macchè! Anzi, visto che tra benzina e pedaggio già raschiamo il fondo del barile, non può che farci piacere restare fuori.

E, se restare fuori, vuol dire trovare un luogo da dove poter vedere il campo e quelle maglie rossoblu senza bisogno di alcuna tessera, beh allora, tanto vale fare come chi parte lo stesso sapendo di far compagnia ad oche e galline. Già, proprio così, oche e galline ad un metro da Noi, con tanto di pezza attaccata al vetusto recinto di un piccolo orto di qualche personaggio della zona che si materializzerà verso il finire della gara e ci rallegrerà una giornata altrimenti triste.

Insomma, anche questa volta niente spalti, anche questa volta nessun biglietto, anche questa volta nessuna gioia, almeno sul campo. In compenso, ci siam “fatti” di natura, immersi come Piero Angela tra ruscelli, abeti e fanghiglia, visto che per arrivare al pollaio ci è toccato circumnavigare un vecchio campo sportivo, facendoci strada tra rovi e frasche, dribblando le merde di cane.

Insomma, anche questa volta pieno di benzina, di sacrifici, di chilometri, di rotture di coglioni, malgrado tutto, malgrado l’ennesima sconfitta, malgrado quest’annata di merda, malgrado il risultato, malgrado la classifica…e come cantava Venditti, malgrado voi!

Risultati&Classifica

Risultati e Classifica della 18a giornata

Arzanese-Aprilia
1-2
Aversa-Borgo Buggiano
1-2
Chieti-Pontedera 2-1
Foligno-Martina 1-1
Hinterreggio-Campobasso
3-2
L’Aquila-Salernitana
0-2
Poggibonsi-Fondi
4-0
Teramo-Melfi
2-0
Vigor Lamezia-Gavorrano
1-1

 

Classifica P G V N P
SALERNITANA 40 18 12 4 2
APRILIA 34 18 10 4 4
PONTEDERA 32 18 9 5 4
CHIETI (-1)
29 18 9 2 7
POGGIBONSI
28 18 8 4 6
L’AQUILA
27 17 7 6 4
GAVORRANO 26 18 6 8 4
MARTINA FRANCA
26 18 7 5 6
TERAMO 25 17 7 4 6
BORGO BUGGIANO
23 18 6 5 7
ARZANESE 23 18 6 5 7
FOLIGNO
22 18 5 7 6
VIGOR LAMEZIA
20 18 3 11 4
MELFI
20 18 4 8 6
HINTERREGGIO
19 18 5 4 9
CAMPOBASSO (-2)
15 18 4 5 9
AVERSA
15 18 3 6 9
FONDI 9 18 2 3 13

 

La trasferta di Reggio Calabria

Splendido e Crudele

Splendido e crudele l’anno appena terminato, iniziato dodici mesi fa con la trasferta di Aversa e la nostra immancabile presenza fuori dal “Bisceglia” e conclusosi, tanto per cambiare, fuori il “Granillo” di Reggio Calabria, non più tardi di dieci giorni fa. L’ultima nostra presenza sugli spalti di uno stadio che non sia il “Purificato”, risale ormai al mese di marzo, quando riuscimmo a “strappare” ai botteghini i biglietti per entrare al “Vallefuoco” di Mugnano.

Da allora, solo porte chiuse, cancellate, divisori, reti, recinti, inferriate, tornelli, gendarmi, sirene e quant’altro a “dividerci” dai colori rossoblu; accontentandoci di fessure, collinette, palazzi, balconi, rotaie, parcheggi, giardini e verande, pur di star vicini al nostro unico amor. Ci bastava sapere che sul campo scendessero undici maglie rosse e blu, per continuare a viaggiare e presenziare come se nulla fosse cambiato, come se nulla ci impedisse di entrare in uno stadio.

A rendere ancora più “irto” il nostro cammino, oltre ai problemi comuni di chi ha scelto questo “strano” modo di vivere l’amore per dei colori impressi su una maglia, ci si è messo anche il destino, ovvero i risultati. Già, perché potremmo star qui ad affermare il contrario, ma purtroppo, il seguito di una squadra è proporzionato alle vittorie sul campo…nessuno escluso, anche chi ama incondizionatamente ha bisogno di “carezze”. Abbiam reso l’idea?

Siamo ultimi da agosto e senza tessera per scelta, da ormai tre stagioni! Altri avrebbero già gettato la spugna, Noi siamo ancora qui! Altri, la spugna l’hanno gettata ancor prima del “fuori i secondi”, senza nemmeno conoscere il viso dell’avversario sul ring. Noi, invece, andiamo avanti e guardiamo fisso negli occhi l’avversario, pronti all’incontro, pronti a nuove battaglie, pronti già per la prossima trasferta.

Ed è così, che non più di dieci giorni fa, siamo arrivati anche giù allo Stivale, a Reggio Calabria, 1200 chilometri da percorrere con un unico scopo…essere presenti. Malgrado fosse sabato, malgrado fosse un giorno lavorativo (almeno dalle nostre parti), malgrado la classifica, malgrado le pressoché nulle possibilità di vittoria, malgrado le pressoché nulle possibilità di entrare al “Granillo”, malgrado le defezioni dell’ultimo minuto, malgrado i tempi che corrono, i portafogli vuoti e i ricorrenti ostacoli che incontra chi come Noi ha scelto questa vita. Malgrado tutto e tutti, presenti! Poco importa se fuori la Tribuna Est a scorgere quel pezzo di prato verde che il “Granillo” offre come ricompensa ai “non tesserati”, quasi fosse un premio per tutti i chilometri macinati.

Splendido e crudele il nostro anno. Crudele perché ci ha fatto soffrire, esiliati all’esterno di stadi che ancora per molto tempo vedremo solo dai tornelli, per quel modo di essere che ci spinge a credere follemente che qualcosa possa cambiare. Già, perché Noi, di sicuro, non cambieremo mai, come intrappolati in un incantesimo. Un incantesimo che rende il tutto splendido ai nostri occhi. Splendido, come percorrere 1200 chilometri per seguire una squadra ultima in classifica, senza biglietto e senza nemmeno una piccola speranza di poter calcare gli spalti. Splendido. Già, splendido e crudele.