La trasferta di Campobasso

A chi c’è sempre stato

Terminato il campionato, è tempo di bilanci. Non vi preoccupate, i bilanci di cui parliamo non sono né rossi né neri, né tantomeno pieni di numeri, decimali o interi. In tempi di crisi, meglio specificare che non si tratta di denari, bensì di pensieri, pensieri e parole.

Il contachilometri, riazzerato lo scorso agosto, segna oltre 11mila chilometri. La prima tappa del nostro Giro d’Italia è ormai lontana, ma di maglie rosa nemmeno l’ombra, ci accontenteremo del Premio Combattività. Da Città della Pieve a Fano; da Lamezia a Gubbio; da Melfi a Catanzaro; da Gavorrano a Milazzo; da Mugnano ad Aversa; da Perugia a Pagani; da L’Aquila ad Eboli; da Chieti ad Isola Liri, finendo con Campobasso. Quasi sessanta gare, divise tra campionato, coppa ed amichevoli, anche quelle più insignificanti, giocate ad uno schioppo dalla mezzanotte del 31 dicembre, ma Noi sempre presenti, al contrario di chi ha preferito per l’ennesima volta non presentarsi all’appello…

Zero tessere, zero fidelity card, zero biglietti omaggio, zero accrediti e nessun amico tesserato, perché tocca ricordarlo, i tesserati non sono nostri amici e mai lo saranno. A Campobasso nel Settore Ospiti in coppa dopo un tira&molla di venti minuti; ad Isola in Tribuna Laterale sia in campionato che in coppa; a Vibo in Tribuna Centrale dopo una fila interminabile sotto un sole cocente; a Mugnano nel Settore Ospiti con tanto di biglietto, ormai diventato una chimera; ad Eboli in Tribuna Coperta grazie ad un “mago” ed alle sue magie. Queste le uniche volte che abbiamo visto il rettangolo di gioco da vicino, altrimenti sempre fuori, come in coppa a Latina, con tanto di biglietto acquistato regolarmente in una ricevitoria della nostra Città, ma costretti a rimanere fuori il Settore Ospiti del Francioni.

Fuori a Chieti, fatti scendere dalle scale d’emergenza del Palazzetto dello Sport; fuori a Gavorrano, guardati a vista da una trentina di divise in assetto anti sommossa; fuori a L’Aquila, fatti scendere dalla pineta e pedinati per tutto l’arco della gara da due pattuglie; fuori a Fano, sopra la terrazza di un palazzo delle case popolari; fuori ad Aversa, sui binari della Ferrovia, anche contro l’Arzanese; fuori a Fondi, contro l’Aprilia; fuori a Catanzaro, “visitati” e filmati come musei da digos, finanza, caramba e polizia, mancava solo la Croce Rossa; fuori a Lamezia, identificati; fuori a Pagani, sopra un cavalcavia; fuori a Melfi, sopra una collina alle spalle della curva di casa; fuori a Perugia, in un parco giochi in collina; fuori a Celano, dietro la cancellata del Settore Ospiti, anche contro il Giulianova; fuori a Milazzo, sopra la terrazza di un palazzo ed in ultimo, fuori a Campobasso, dietro la cancellata del sottopassaggio per l’ambulanza.

Sempre presenti, ovunque giocassero i rossoblu. Vicini o lontani da “quel grande prato verde”, portando al collo i colori che amiamo, in mano la pezza che difendiamo e nel cuore ciò che siamo e saremo sempre…in poche parole, ULTRAS!

3 pensieri su “La trasferta di Campobasso

  1. …secondo me possiamo anche togliere la possiblità di commentare questo post. Che cavolo vuoi commentare dopo un resoconto del genere? Io ho solo un pensiero, e voglio condividerlo con i miei fratelli di Curva e con tutti i visitatori del blog…

    ONORE A CHI C’E’ SEMPRE STATO
    E NON HA MAI CHINATO IL CAPO, NOI

  2. Dopo aver ancora una volta letto un vostro resoconto ultrà attraverso la rassegna stampa di “Sport People”, questa volta non posso proprio esimermi dall’affacciarmi anche sul vostro sito: da L’Aquila, semplicemente, voglio rendere ONORE alla vostra mentalità… quella che dovrebbe esser propria di tutti coloro che si definiscono Ultras!

    Approfitto dell’occasione anche per esprimervi il mio personale ringraziamento per lo striscione dedicato al Capoluogo d’Abruzzo in occasione della vostra trasferta da noi dello scorso Ottobre; sperando che la prossima volta la vostra pezza possiate regolarmente appenderla dentro lo stadio, come dovrebbe esser normale se fossimo in un Paese normale, insieme senza cedere continuiamo a gridare… NO ALLA TESSERA!

    P.S.: Tanto che son qui… complimenti pure per la tutto sommato tranquilla salvezza conquistata dalla vostra squadra!

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